Glaucoma: Un male insidioso che priva della vista!
È UNA donna vivace e attiva poco più che sessantenne. Lavora felicemente nella sua cucina da oltre vent’anni e ne conosce ogni più piccolo angolo.
Ma oggi, mentre lavora presso il tavolo, si gira e sbatte la testa nello sportello aperto di un pensile. Borbotta fra sé qualcosa sui pericoli della distrazione. Qualche minuto più tardi inciampa in un paio di scarpe lasciate vicino alla porta sul retro.
Non si tratta né di distrazione né di un’improvvisa mancanza di coordinazione. Si tratta di un male insidioso — il glaucoma — che priva lentamente questa donna della vista! Se non si cura, diventerà cieca. Ma il glaucoma si può arrestare e perfino prevenire. Come?
L’occhio, un organo straordinario
Tanto per cominciare, dovete sapere qualcosa su com’è fatto l’occhio. È una sfera di tessuto fibroso piena di un liquido trasparente. La parte biancastra opaca di questa sfera è la sclera. Attraverso la parte trasparente, la cornea, potete vedere il delicato tessuto che dà agli occhi il loro colore, l’iride. La luce entra nell’occhio attraverso la pupilla, l’apertura scura situata al centro dell’iride.
Proprio dietro la pupilla c’è un cristallino trasparente. Piccoli muscoli ne cambiano la forma per mettere a fuoco quello che vedete su uno schermo di cellule sensibili alla luce in fondo all’occhio, la retina. Per funzionare gli occhi devono essere trasparenti all’interno e gonfi per mantenere la loro rotondità.
Gli occhi non sono vuoti. Il Creatore li ha muniti di mezzi trasparenti che si rinnovano di continuo. La maggior parte dell’occhio — la parte dietro il cristallino — è piena di umor vitreo, un liquido gelatinoso trasparente. La parte frontale dell’occhio, fra l’umor vitreo e la cornea, contiene l’umor acqueo, un liquido acquoso, come fa pensare il nome stesso. L’iride divide questa parte acquosa in due scompartimenti: la camera anteriore e la camera posteriore.
Dietro l’iride c’è il corpo ciliare che produce continuamente questo liquido acquoso. Il liquido è sottoposto a una leggera pressione, che varia un po’ coi normali cambiamenti dell’organismo. A poco a poco il liquido affluisce attraverso la pupilla nella camera anteriore, poi al bordo dell’iride. Di lì affluisce a un canale di drenaggio passando attraverso un tessuto reticolare.
Ma che dire se per qualche disturbo la pupilla, il tessuto reticolare o il canale sono ostruiti? Quando l’afflusso supera il deflusso, la pressione aumenta. L’umor acqueo preme contro l’umor vitreo. L’umor vitreo, a sua volta, preme con crescente forza sui vasi sanguigni e sui fotorecettori della retina.
Le fibre nervose dei fotorecettori si incontrano in fondo all’occhio per formare la base del nervo ottico, detta di solito disco ottico, che presenta un avvallamento al centro. Dato che in questo disco non ci sono cellule della visione, lì c’è un piccolo punto cieco. Man mano che la pressione aumenta, l’afflusso di sangue diminuisce. Questo disco ottico, liscio e di colore rosa, diventa pallido e irregolare. L’avvallamento centrale si approfondisce e si allarga. Private del sangue, le cellule della visione perdono la loro sensibilità e muoiono. Il punto cieco si allarga e il campo visivo si restringe. Questo danno irreversibile aumenta lentamente per anni.
Un male molto diffuso ma che passa inosservato
Nel 70-95 per cento dei casi, si tratta di glaucoma cronico ad angolo aperto, causato da un ostacolo al drenaggio di liquido. Chi ne è colpito riesce ancora a vedere e leggere bene perché le cellule al centro dell’occhio sono le ultime ad essere attaccate. Nei primi stadi non si manifesta di solito nessun sintomo.
Poiché il glaucoma cronico progredisce subdolamente, alcuni lamenteranno un vago senso di stanchezza agli occhi o lacrimazione, oppure penseranno di dover cambiare gli occhiali. Successivamente noteranno un alone attorno alle luci e sentiranno dolore attorno agli occhi. In molti casi, però, non c’è nessun sintomo premonitore finché la perdita della visione periferica non causa un’inspiegata “goffaggine”. Infine anche la visione centrale diventa notevolmente più scarsa. A quel punto il glaucoma ha privato quasi interamente la sua vittima della vista.
Nel 10 per cento circa dei casi denunciati negli Stati Uniti si tratta di glaucoma acuto o ad angolo chiuso. È un disturbo che colpisce soprattutto gli anziani perché con l’età il cristallino si ingrandisce, specie in presenza di cateratte. Quando la camera anteriore dell’occhio è poco profonda e l’angolo fra la cornea e l’iride è stretto, il cristallino ingrandito si spinge gradualmente avanti bloccando il flusso di umor acqueo attraverso la pupilla. Dietro l’iride la pressione aumenta. L’iride si porta in avanti, chiudendo il tessuto reticolare di drenaggio situato nel punto fra l’angolo e il canale.
Di solito il glaucoma ad angolo chiuso non è cronico ma acuto. Invece di un progressivo aumento della pressione, il dolore aggredisce all’improvviso, accompagnato talvolta da visione offuscata, nausea e vomito. Bisogna intervenire con urgenza! Se la pressione non scende entro 48-72 ore, il trabecolato (tessuto di drenaggio) può rimanere permanentemente danneggiato, causando un danno irreparabile al nervo ottico.
In altri tipi di glaucoma, il trabecolato può essere alterato da infiammazione, malattia o pigmento sciolto dell’iride. Un trauma, come un colpo all’occhio, può provocare l’insorgenza del glaucoma. Alcuni bambini nascono col glaucoma congenito e bisogna intervenire durante l’infanzia. Dal momento che non riescono a vedere o a leggere bene come gli altri, si può anche erroneamente pensare che abbiano problemi di apprendimento.
La cosa più importante: una diagnosi tempestiva
Una buona notizia riguardo al glaucoma è che nella maggioranza dei casi si può curare se viene diagnosticato tempestivamente. È essenziale sottoporsi regolarmente a visita oculistica, specie dopo i quarant’anni.
Uno dei vari metodi per controllare la pressione intraoculare è quello in cui il medico anestetizza gli occhi con delle gocce, poi preme delicatamente contro la cornea uno strumento detto tonometro. Il tonometro misura la pressione intraoculare esercitando sulla cornea una delicata pressione. Questo è l’esame principale per il glaucoma. Ma non sempre è sufficiente per accertare che il glaucoma non ci sia.
“Pensavo di avere qualcosa nell’occhio”, ha detto una donna di mezza età. “Tiravo fuori le ciglia pensando che mi irritassero l’occhio. Poi cominciai ad avvertire un formicolio al cuoio capelluto e cominciarono a dolermi gli occhi”. Fu visitata dal medico di famiglia, da un oftalmologo che le controllò la pressione intraoculare e da un neurologo. Attribuirono i suoi sintomi a un disturbo nervoso.
La donna e suo marito consultarono un altro oftalmologo, che la sottopose a una serie di esami. Uno di questi — bere un litro d’acqua tutto di seguito — le fece alzare abbastanza la pressione intraoculare da farle comparire di nuovo i sintomi. Le fu diagnosticato il glaucoma cronico ad angolo chiuso e le fu salvata la vista.
Perché il primo oftalmologo non aveva diagnosticato il glaucoma? Anzitutto, la pressione intraoculare può variare durante il giorno e il mese. Poi alcuni possono soffrire di glaucoma anche se la pressione è normale. Solo con una serie di esami si può stabilire con precisione che il glaucoma non c’è.
“Ci sono tre aspetti da esaminare in particolar modo per diagnosticare un glaucoma”, dice un chirurgo oculista. “Sono: la pressione intraoculare, l’aspetto del nervo ottico e il campo visivo. Se tutt’e tre sono anormali, allora cominciamo a chiederci: ‘Di che tipo di glaucoma si tratta?’”
Se viene diagnosticato un glaucoma, l’oculista esaminerà il bordo dell’iride e misurerà la profondità della camera anteriore. Farà anche domande sulla salute in generale, che influisce notevolmente sugli occhi. Né è un esempio la pressione alta del sangue. “Se altri familiari hanno sofferto di glaucoma ci si dovrebbe far esaminare gli occhi prima di iniziare una cura per abbassare la pressione del sangue”, dice un medico. La ragione: la pressione sanguigna alta fa aumentare la pressione intraoculare. Gli occhi irritati agitano il paziente, per cui la pressione sanguigna e la pressione intraoculare salgono velocemente in un circolo vizioso.
“Conosco una donna che fu ricoverata in ospedale per una crisi ipertensiva [pressione sanguigna alta]”, prosegue il medico. “Le facevano male gli occhi, così fu chiamato un oftalmologo. Questi le curò subito il glaucoma intervenendo chirurgicamente col laser. La pressione intraoculare scese immediatamente, e anche la pressione sanguigna”. Se i medici le avessero abbassato prima la pressione del sangue, avrebbe rischiato di diventare cieca. L’alta pressione del liquido oculare avrebbe potuto impedire al sangue di arrivare ai nervi ottici.
Progressi nelle terapie
Tutte le terapie del glaucoma hanno lo scopo di ridurre la pressione intraoculare per evitare danni al nervo ottico. Negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti in queste terapie. Nel glaucoma ad angolo aperto spesso la cura consiste nell’uso quotidiano di un collirio. Vengono anche prescritti farmaci da prendere per via orale allo scopo di ridurre la produzione di umor acqueo o aumentarne il deflusso. Talvolta si richiede l’intervento chirurgico. Un tipo di trattamento laser, a cui il paziente può sottoporsi senza farsi ricoverare, migliora sensibilmente il drenaggio, riducendo la pressione fino al 25 per cento nella maggioranza dei casi.
Nel glaucoma ad angolo chiuso i medicinali offrono un sollievo temporaneo. La pressione può di solito essere abbassata una volta per tutte mediante l’iridotomia, con cui vengono praticate incisioni nell’iride. Oggi si può fare in pochi minuti. Il chirurgo oculista anestetizza ciascun occhio con delle gocce, poi con un laser esegue nell’iride alcune perforazioni, piccole ma visibili. Spesso il chirurgo vede il liquido sgorgare attraverso la prima incisione che pratica.
Sono state messe a punto speciali tecniche chirurgiche per curare le forme più rare di glaucoma. Nel glaucoma neovascolare, vasi sanguigni in eccesso ostruiscono il tessuto di drenaggio. Il chirurgo, servendosi di un laser, può distruggere una parte del tessuto che produce il liquido oppure può inserire dei tubicini che facciano defluire il liquido senza passare per il tessuto di drenaggio. Può anche impiegare gli ultrasuoni, la criochirurgia o la laserterapia per alterare il bordo della retina. L’afflusso di sangue in quell’area aumenterà e i vasi sanguigni che ostacolano il passaggio si restringeranno. Solo una piccola percentuale di casi di glaucoma è incurabile.
Come salvaguardarsi la vista
La prevenzione è essenziale. Fatevi esaminare gli occhi ogni due anni. Se siete oltre i quarant’anni ed è presente qualche fattore di rischio, tra cui diabete, cateratte, infiammazione agli occhi, forte miopia, disturbi alle coronarie, o qualche familiare che ha sofferto di glaucoma, fatevi vedere almeno una volta all’anno.
Non prendete alla leggera i sintomi. Andate immediatamente dall’oculista.
Consultate un altro medico se avete dei dubbi. Chiedete ad amici se conoscono oculisti che dispongono di varie apparecchiature moderne. Le loro visite sono state accurate?
Vi è stato diagnosticato un glaucoma? Seguite scrupolosamente le raccomandazioni del medico. Un periodico medico dice che la mancata osservanza delle istruzioni del medico è la causa numero uno di insuccesso nella cura del glaucoma.
Non saltate mai un appuntamento. La maggioranza dei medici stabilisce di controllare chi è affetto da glaucoma ogni tre-sei mesi perché gli occhi possono subire notevoli cambiamenti in questo periodo. Inoltre dopo circa un anno la maggioranza delle persone si assuefà al collirio, per cui spesso bisogna prescrivergliene un altro.
Seguite le istruzioni per quanto riguarda i medicinali. Non usateli se sono scaduti. Informate immancabilmente altri medici da cui siete in cura dei medicinali che prendete, specie se avete disturbi cardiaci. Portate con voi una cartolina dove dica che soffrite di glaucoma e dove sia specificato il nome del vostro oculista, il nome dei medicinali che prendete nonché il dosaggio.
Ricordate: il glaucoma è quasi sempre curabile, se si sa cosa fare al riguardo e se ci si salvaguarda diligentemente.
[Diagramma a pagina 15]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Umor vitreo
Umor acqueo
Pupilla
Cornea
Iride
Cristallino
Corpo ciliare
Disco ottico
Retina
Sclera
[Immagine a pagina 17]
L’optometrista fa l’esame per la diagnosi del glaucoma