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La magnificenza del celeste trono di GeovaRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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Capitolo 14
La magnificenza del celeste trono di Geova
Visione 2: Rivelazione 4:1–5:14
Contenuto: Avvenimenti che incutono riverenza si susseguono davanti al trono giudiziario di Dio
Tempo in cui si adempie: Questa visione descrive avvenimenti che hanno luogo dal 1914 sino alla fine del Millennio e oltre, quando ogni creatura che è in cielo e sulla terra loderà Geova. — Rivelazione 5:13
1. Perché dovremmo interessarci vivamente delle visioni descritte da Giovanni?
GIOVANNI comincia a narrare altre emozionanti visioni. Mediante ispirazione egli è ancora nel giorno del Signore. Quindi ciò che descrive ha un profondo significato per noi che viviamo proprio in tale giorno. Tramite queste visioni Geova solleva il velo che rende invisibili le realtà celesti e ci dice come egli stesso considera i suoi giudizi che saranno eseguiti sulla terra. Inoltre, sia che abbiamo una speranza celeste o terrena, queste rivelazioni ci aiutano a comprendere il posto che occupiamo nel proposito di Geova. Tutti noi dovremmo quindi continuare a interessarci vivamente di quanto dice Giovanni: “Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa profezia e osservano le cose in essa scritte”. — Rivelazione 1:3.
2. Che esperienza ha ora Giovanni?
2 Ciò che Giovanni ora vede supera qualsiasi cosa l’uomo moderno possa vedere su uno schermo televisivo! Egli scrive: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una porta aperta in cielo, e la prima voce che udii era come di una tromba, che parlava con me, dicendo: ‘Sali qui, e ti mostrerò le cose che devono avvenire’”. (Rivelazione 4:1) In visione Giovanni penetra nei cieli invisibili nei quali Geova risiede di persona, elevati molto al di sopra dello spazio fisico esplorato dagli astronauti, molto al di sopra perfino delle galassie dell’universo materiale. Entrando come attraverso una porta aperta, Giovanni è invitato a dilettarsi gli occhi alla vista di uno scenario di straordinaria bellezza nei più elevati cieli spirituali che ospitano il trono di Geova stesso. (Salmo 11:4; Isaia 66:1) Che privilegio!
3. Cosa fa venire in mente la voce “come di una tromba”, e chi ne è indubbiamente la Fonte?
3 La Bibbia non identifica questa “prima voce”. Come la forte voce di Gesù udita in precedenza, essa è simile a un imperioso squillo di tromba. (Rivelazione 1:10, 11) Fa venire in mente il penetrante suono di corno che segnalava la presenza di Geova al monte Sinai. (Esodo 19:18-20) Indubbiamente Geova è la maestosa Fonte di questo invito. (Rivelazione 1:1) Egli ha aperto la porta affinché Giovanni, in visione, possa penetrare nel luogo più sacro di tutto il vasto reame su cui si estende la sovranità di Geova.
La fulgida presenza di Geova
4. (a) Che significato ha la visione di Giovanni per i cristiani unti? (b) Che significato ha la visione per quelli che nutrono la speranza di vivere per sempre sulla terra?
4 Cosa vede Giovanni? Ascoltiamolo, mentre ci parla della sua straordinaria esperienza: “Dopo queste cose mi trovai immediatamente nella potenza dello spirito: ed ecco, un trono era nella sua posizione in cielo, e c’è uno seduto sul trono”. (Rivelazione 4:2) In un istante Giovanni viene spiritualmente trasportato dalla forza attiva di Dio fino al trono stesso di Geova. Che emozione per Giovanni! Lì gli viene concessa una splendida visione anticipata di quegli stessi cieli nei quali per lui e per gli altri cristiani unti è riservata “un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole”. (1 Pietro 1:3-5; Filippesi 3:20) Anche per quelli che nutrono la speranza di vivere per sempre sulla terra la visione di Giovanni ha un profondo significato. Li aiuta a comprendere la gloria della presenza di Geova e della celeste struttura governativa che Geova impiega per giudicare le nazioni e successivamente per governare gli uomini che vivranno sulla terra. Geova è davvero un Dio di straordinaria organizzazione!
5. Quale realtà vede Giovanni, che era simboleggiata dal coperchio dell’arca del patto?
5 Gran parte di ciò che Giovanni osserva lassù in cielo richiama alla mente aspetti del tabernacolo nel deserto. Quel tabernacolo era stato costruito per gli israeliti circa 1.600 anni prima come santuario della vera adorazione. Nel Santo dei Santi di quel tabernacolo c’era l’arca del patto, e da sopra il coperchio d’oro massiccio di quell’Arca Geova stesso parlava. (Esodo 25:17-22; Ebrei 9:5) Perciò il coperchio dell’Arca era un simbolo del trono di Geova. Ora Giovanni vede la realtà rappresentata da quella raffigurazione simbolica: il Sovrano Signore Geova stesso che siede sul suo elevato trono celeste in uno scenario di indescrivibile splendore!
6. Che impressione ha Giovanni vedendo Geova, e perché è appropriata?
6 A differenza di precedenti profeti che avevano avuto visioni del trono di Geova, Giovanni non descrive nei particolari il Santo che lo occupa. (Ezechiele 1:26, 27; Daniele 7:9, 10) Descrive però l’impressione avuta vedendo Colui che sedeva sul trono: “E colui che sta seduto è nell’aspetto simile a pietra di diaspro e a pietra preziosa di color rosso, e intorno al trono c’è un arcobaleno dall’aspetto simile a smeraldo”. (Rivelazione 4:3) Che incomparabile magnificenza! Giovanni nota una serena e scintillante bellezza simile a quella di lucenti e brillanti gemme. Questo concorda perfettamente con la descrizione che il discepolo Giacomo fa di Geova quale “Padre delle luci celestiali”. (Giacomo 1:17) Poco dopo aver scritto Rivelazione, Giovanni stesso dichiarò: “Dio è luce e . . . unitamente a lui non ci sono tenebre alcune”. (1 Giovanni 1:5) Geova è davvero un Personaggio straordinariamente glorioso!
7. Cosa possiamo imparare dal fatto che intorno al trono di Geova c’è un arcobaleno?
7 Si noti che Giovanni vede intorno al trono un arcobaleno color verde smeraldo. La parola greca qui tradotta arcobaleno (ìris) suggerisce una forma completamente circolare. Nella Bibbia l’arcobaleno è menzionato per la prima volta in relazione al tempo di Noè. Dopo che le acque del Diluvio si erano ritirate, Geova aveva fatto apparire un arcobaleno nella nube e ne aveva spiegato il significato simbolico con queste parole: “Do in effetti il mio arcobaleno nella nuvola, e dovrà servire come segno del patto fra me e la terra. E certamente ricorderò il mio patto che è fra me e voi e ogni anima vivente in mezzo a ogni carne; e le acque non diverranno più un diluvio per ridurre in rovina ogni carne”. (Genesi 9:13, 15) Cosa avrebbe quindi ricordato a Giovanni la visione celeste? L’arcobaleno che egli vide dovette ricordargli la necessità di avere una pacifica relazione con Geova, come quella che ha oggi la classe di Giovanni. Egli dovette anche rimanere impressionato dalla pace e dalla serenità della presenza di Geova, una serenità che si estenderà a tutti gli uomini ubbidienti quando Geova spiegherà la sua tenda sul genere umano nella società della nuova terra. — Salmo 119:165; Filippesi 4:7; Rivelazione 21:1-4.
Identificati i 24 anziani
8. Chi vede Giovanni intorno al trono, e chi rappresentano questi?
8 Giovanni sapeva che nell’antico tabernacolo c’erano sacerdoti che prestavano servizio. Poté quindi rimanere sorpreso vedendo ciò che ora descrive: “E intorno al trono ci sono ventiquattro troni, e su questi troni vidi seduti ventiquattro anziani vestiti di mantelli bianchi, e sulle loro teste hanno corone d’oro”. (Rivelazione 4:4) Sì, invece dei sacerdoti ci sono 24 anziani, intronizzati e incoronati come re. Chi sono questi anziani? Non sono altri che gli unti componenti della congregazione cristiana, risuscitati e visti nella posizione celeste promessa loro da Geova. Come lo sappiamo?
9, 10. Come sappiamo che i ventiquattro anziani rappresentano l’unta congregazione cristiana nella sua gloriosa posizione celeste?
9 Innanzi tutto hanno delle corone. La Bibbia dice che i cristiani unti ricevono ‘una corona incorruttibile’ e conseguono la vita senza fine, l’immortalità. (1 Corinti 9:25; 15:53, 54) Ma dato che questi 24 anziani siedono su troni, le corone d’oro rappresentano in questo contesto l’autorità reale. (Confronta Rivelazione 6:2; 14:14). Questo sostiene la conclusione secondo cui i 24 anziani rappresentano gli unti seguaci delle orme di Gesù nella loro posizione celeste, poiché Gesù fece un patto con loro affinché sedessero su troni nel suo Regno. (Luca 22:28-30) Solo Gesù e questi 24 anziani — e nessun altro, nemmeno gli angeli — vengono descritti mentre regnano in cielo alla presenza di Geova.
10 Questo è in armonia con la promessa fatta da Gesù alla congregazione di Laodicea: “A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono”. (Rivelazione 3:21) Ma l’incarico celeste dei 24 anziani non si limita a quello di regnare. Nell’introduzione del libro di Rivelazione, Giovanni dice di Gesù: “Ci ha fatti essere un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre”. (Rivelazione 1:5, 6) Sono sia re che sacerdoti. “Saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. — Rivelazione 20:6.
11. Perché è appropriato che gli anziani siano ventiquattro, e cosa rappresenta questo numero?
11 Cosa c’è di particolare nel numero 24, dato che Giovanni vede 24 anziani intorno al trono? Sotto molti aspetti questi furono prefigurati dai sacerdoti fedeli dell’antico Israele. Ai cristiani unti l’apostolo Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso’”. (1 Pietro 2:9) È interessante il fatto che a un certo punto l’antico sacerdozio ebraico venne organizzato in 24 divisioni. A ciascuna divisione furono assegnate determinate settimane dell’anno in cui prestare servizio dinanzi a Geova, affinché il sacro servizio venisse reso senza interruzione. (1 Cronache 24:5-19) È quindi appropriato che nella visione che Giovanni ha del sacerdozio celeste si vedano 24 anziani, perché questo sacerdozio serve Geova di continuo, ininterrottamente. Una volta al completo, ci saranno 24 divisioni, ciascuna di 6.000 vincitori, poiché Rivelazione 14:1-4 ci dice che sono 144.000 (24 × 6.000) quelli che vengono “comprati di fra il genere umano” per stare sul celeste monte Sion con l’Agnello, Gesù Cristo. Dal momento che il numero 12 è simbolo di organizzazione divinamente equilibrata, 24 raddoppia — o avvalora — tale disposizione.
Lampi, voci e tuoni
12. Cosa vede e ode successivamente Giovanni, e a cosa fanno pensare i “lampi e voci e tuoni”?
12 Cosa vede e ode successivamente Giovanni? “E dal trono escono lampi e voci e tuoni”. (Rivelazione 4:5a) Questo ci rammenta altre tremende manifestazioni della celestiale potenza di Geova. Per esempio, quando Geova ‘scese’ sul monte Sinai, Mosè riferì: “Il terzo giorno quando si fece mattina avvenne che c’erano tuoni e lampi, e una densa nuvola sul monte e un altissimo suono di corno . . . Quando il suono del corno si andava facendo sempre più alto, Mosè parlava, e il vero Dio gli rispondeva con una voce”. — Esodo 19:16-19.
13. Cosa rappresentano i lampi che emanano dal trono di Geova?
13 Durante il giorno del Signore, Geova rende manifesti in maniera sublime il suo potere e la sua presenza. No, non con lampi letterali, poiché Giovanni sta vedendo dei segni. Cosa rappresentano allora i lampi? Lampi o folgori possono illuminare, ma possono anche uccidere. Perciò questi lampi emessi dal trono di Geova ben rappresentano la luce che egli ha costantemente concesso al suo popolo e, cosa ancor più significativa, i suoi infuocati messaggi di giudizio. — Confronta Salmo 18:14; 144:5, 6; Matteo 4:14-17; 24:27.
14. In che modo oggi risuonano delle voci?
14 Che dire delle voci? Quando Geova scese sul monte Sinai, una voce parlò a Mosè. (Esodo 19:19) Voci dal cielo espressero molti dei comandi e dei proclami contenuti nel libro di Rivelazione. (Rivelazione 4:1; 10:4, 8; 11:12; 12:10; 14:13; 16:1, 17; 18:4; 19:5; 21:3) Anche oggi Geova ha emanato comandi e proclami per il suo popolo, chiarendo l’intendimento delle profezie e dei princìpi biblici. Informazioni illuminanti sono state spesso spiegate nel corso di assemblee internazionali, e tali verità bibliche sono state a loro volta proclamate in tutto il mondo. Parlando dei fedeli proclamatori della buona notizia, l’apostolo Paolo disse: “In realtà, ‘il loro suono è uscito per tutta la terra, e le loro espressioni fino alle estremità della terra abitata’”. — Romani 10:18.
15. Quali tuoni sono stati emessi dal trono durante questa parte del giorno del Signore?
15 Al lampo segue di solito il tuono. Davide si riferì al tuono letterale come alla “voce di Geova”. (Salmo 29:3, 4) Quando Geova combatté per Davide contro i suoi nemici, si disse che Egli aveva tuonato. (2 Samuele 22:14; Salmo 18:13) Eliu disse a Giobbe che la voce di Geova era come il tuono, poiché Egli fa “grandi cose che non possiamo conoscere”. (Giobbe 37:4, 5) Durante questa parte del giorno del Signore, Geova ha “tuonato”, avvertendo dei grandi atti che compirà contro i suoi nemici. Questi simbolici fragori di tuono hanno echeggiato e riecheggiato in tutta la terra. Felici voi se avete prestato attenzione a queste tonanti proclamazioni e state impiegando saggiamente la lingua per accrescerne l’intensità! — Isaia 50:4, 5; 61:1, 2.
Lampade di fuoco e mare di vetro
16. Cosa significano le “sette lampade di fuoco”?
16 Cosa vede quindi Giovanni? “E dinanzi al trono ci sono sette lampade di fuoco ardente, e queste significano i sette spiriti di Dio. E dinanzi al trono c’è, per così dire, un mare di vetro simile a cristallo”. (Rivelazione 4:5b, 6a) È Giovanni stesso a dirci cosa significano le sette lampade: “Queste significano i sette spiriti di Dio”. Il numero 7 è simbolo di completezza divina; pertanto le sette lampade devono rappresentare la pienezza del potere illuminante dello spirito santo. Com’è grata oggi la classe di Giovanni del fatto che le sia stata affidata questa luce, insieme alla responsabilità di trasmetterla ai popoli spiritualmente affamati della terra! Come siamo felici che ogni anno centinaia di milioni di copie della rivista Torre di Guardia continuino a far risplendere questa luce in circa 150 lingue! — Salmo 43:3.
17. Cosa simboleggia il “mare di vetro simile a cristallo”?
17 Giovanni vede anche “un mare di vetro simile a cristallo”. Cosa potrebbe simboleggiare questo in relazione a coloro che sono invitati a entrare nella corte celeste di Geova? Paolo parlò del modo in cui Gesù santificò la congregazione, “purificandola col bagno dell’acqua mediante la parola”. (Efesini 5:26) Prima di morire Gesù disse ai discepoli: “Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detto”. (Giovanni 15:3) Perciò questo mare di vetro simile a cristallo deve rappresentare la purificante Parola scritta di Dio. Gli appartenenti al regal sacerdozio che entrano alla presenza di Geova devono essere stati completamente purificati mediante la sua Parola.
“Quattro creature viventi”
18. Cosa vede Giovanni in mezzo e intorno al trono?
18 Giovanni nota ora un altro aspetto. Egli scrive: “E in mezzo al trono e intorno al trono ci sono quattro creature viventi che son piene d’occhi davanti e di dietro”. — Rivelazione 4:6b.
19. Cosa rappresentano le quattro creature viventi, e come lo sappiamo?
19 Cosa rappresentano queste creature? Una visione descritta da un altro profeta, Ezechiele, ci aiuta a trovare la risposta. Ezechiele vide Geova seduto su un trono sopra un carro celeste, accompagnato da creature viventi che avevano caratteristiche simili a quelle descritte da Giovanni. (Ezechiele 1:5-11, 22-28) In seguito Ezechiele vide di nuovo quel trono a forma di carro accompagnato dalle creature viventi. Questa volta, però, si riferì alle creature viventi come a cherubini. (Ezechiele 10:9-15) Le quattro creature viventi viste da Giovanni devono rappresentare i numerosi cherubini di Dio, creature d’alto rango nella Sua organizzazione spirituale. Giovanni non deve aver trovato strano vedere cherubini così vicini alla persona di Geova, dato che nell’antico tabernacolo due cherubini d’oro erano posti sul coperchio dell’arca del patto, che rappresentava il trono di Geova. Di mezzo a questi due cherubini, la voce di Geova emanava ordini diretti alla nazione. — Esodo 25:22; Salmo 80:1.
20. In che senso si può dire che le quattro creature viventi sono “in mezzo al trono e intorno al trono”?
20 Queste quattro creature viventi sono “in mezzo al trono e intorno al trono”. Cosa significa esattamente questo? Potrebbe significare che sono poste intorno al trono in modo tale che ciascuna di esse stia a metà di ciascun lato. Parafrasando infatti l’espressione originale greca, una traduzione biblica dice: “intorno al trono su ciascuno dei suoi lati”. (Today’s English Version) Oppure una spiegazione alternativa potrebbe essere che le quattro creature viventi si trovano nella posizione centrale del cielo in cui ha sede il trono. Probabilmente è per questo che l’edizione inglese della Bibbia di Gerusalemme rende così la frase: “al centro, raggruppati intorno al trono stesso”. La cosa importante è la vicinanza dei cherubini al trono di Geova, paragonabile a quella dei cherubini che Ezechiele vide a ciascun angolo del carro che rappresentava l’organizzazione di Geova. (Ezechiele 1:15-22) Tutto ciò è conforme alle parole di Salmo 99:1: “Geova stesso è divenuto re. . . . Siede sui cherubini”.
21, 22. (a) Come descrive Giovanni le quattro creature viventi? (b) Cosa rappresenta l’aspetto di ciascuna delle quattro creature viventi?
21 Giovanni continua dicendo: “E la prima creatura vivente è simile a un leone, e la seconda creatura vivente è simile a un giovane toro, e la terza creatura vivente ha la faccia simile a quella di un uomo, e la quarta creatura vivente è simile a un’aquila che vola”. (Rivelazione 4:7) Perché queste quattro creature viventi sono di aspetto così diverso l’una dall’altra? Queste particolari creature viventi danno evidentemente risalto a specifiche qualità divine. La prima è simile a un leone. Il leone è usato nella Bibbia come simbolo di coraggio, specialmente in relazione al perseguire diritto e giustizia. (2 Samuele 17:10; Proverbi 28:1) Perciò il leone ben rappresenta la qualità divina dell’intrepida giustizia. (Deuteronomio 32:4; Salmo 89:14) La seconda creatura vivente assomiglia a un giovane toro. Che qualità vi viene in mente pensando a un toro? Per gli israeliti il toro era un animale di valore a motivo della sua potenza. (Proverbi 14:4; vedi anche Giobbe 39:9-11). Il giovane toro rappresenta dunque la potenza, l’energia dinamica fornita da Geova. — Salmo 62:11; Isaia 40:26.
22 La terza creatura vivente ha la faccia simile a quella di un uomo. Questa deve rappresentare l’amore divino, poiché sulla terra soltanto l’uomo fu creato a immagine di Dio, con la superlativa qualità dell’amore. (Genesi 1:26-28; Matteo 22:36-40; 1 Giovanni 4:8, 16) Senza dubbio i cherubini manifestano questa qualità mentre prestano servizio intorno al trono di Geova. Che dire ora della quarta creatura vivente? Questa ha l’aspetto di un’aquila che vola. Geova stesso richiama l’attenzione sulla vista acuta dell’aquila: “I suoi occhi continuano a guardare lontano”. (Giobbe 39:29) Quindi l’aquila è un appropriato simbolo di sapienza lungimirante. Geova è la Fonte della sapienza. Nell’ubbidire ai suoi comandi i cherubini esercitano sapienza divina. — Proverbi 2:6; Giacomo 3:17.
Risuonano le lodi di Geova
23. Cosa simboleggia il fatto che le quattro creature viventi siano “piene d’occhi”, e a cosa dà enfasi il fatto che abbiano tre paia di ali?
23 Giovanni continua la sua descrizione: “E in quanto alle quattro creature viventi, ciascuna d’esse ha rispettivamente sei ali; intorno e di sotto sono piene d’occhi. E non hanno riposo giorno e notte, mentre dicono: ‘Santo, santo, santo è Geova Dio, l’Onnipotente, che era e che è e che viene’”. (Rivelazione 4:8) Questa pienezza di occhi fa pensare a una percezione visiva completa e lungimirante. Le quattro creature viventi la esercitano incessantemente, poiché non hanno bisogno di dormire. Imitano Colui del quale è scritto: “Riguardo a Geova, i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore di quelli il cui cuore è completo verso di lui”. (2 Cronache 16:9) Avendo un così gran numero di occhi, i cherubini possono vedere dappertutto. Nulla sfugge alla loro attenzione. Sono quindi ben equipaggiati per servire Dio nella sua opera di giudizio. Di lui è detto: “Gli occhi di Geova sono in ogni luogo, vigilando sui cattivi e sui buoni”. (Proverbi 15:3) E poiché hanno tre paia di ali — nella Bibbia il numero tre è usato per dare enfasi — i cherubini possono spostarsi con la velocità del lampo per annunciare i giudizi di Geova ed eseguirli.
24. In che modo i cherubini lodano Geova, e cosa significa tutto ciò?
24 Ascoltate! Melodioso ed emozionante è il cantico di lode che i cherubini elevano a Geova: “Santo, santo, santo è Geova Dio, l’Onnipotente, che era e che è e che viene”. Ancora una volta, la triplice ripetizione indica intensità. I cherubini dichiarano vigorosamente la santità di Geova Dio. Egli è la Fonte e la Norma prima di santità. È anche il “Re d’eternità”, “l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”. (1 Timoteo 1:17; Rivelazione 22:13) I cherubini non si concedono requie nel proclamare le incomparabili qualità di Geova davanti a tutta la creazione.
25. In che modo le quattro creature viventi e i 24 anziani si uniscono nell’adorare Geova?
25 Il cielo dei cieli risuona di lodi a Geova! La descrizione di Giovanni prosegue: “E quando le creature viventi danno gloria e onore e rendimento di grazie a Colui che siede sul trono, Colui che vive per i secoli dei secoli, i ventiquattro anziani cadono dinanzi a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive per i secoli dei secoli, e gettano le loro corone dinanzi al trono, dicendo: ‘Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose, e a causa della tua volontà esse esisterono e furono create’”. (Rivelazione 4:9-11) In tutte le Scritture, questa è una delle più belle espressioni di omaggio a Geova, nostro Dio e Sovrano Signore!
26. Perché i 24 anziani gettano le loro corone dinanzi a Geova?
26 I 24 anziani hanno la stessa attitudine mentale che manifesta Gesù, in quanto addirittura gettano le loro corone dinanzi a Geova. Non li sfiora nemmeno il pensiero di esaltarsi al cospetto di Dio. Riconoscono umilmente che l’unico scopo della loro regalità è quello di dare onore e gloria a lui, così come fa sempre Gesù. (Filippesi 2:5, 6, 9-11) Con spirito di sottomissione riconoscono la propria inferiorità e confessano che la loro autorità reale dipende dalla sovranità di Geova. Sono così in piena armonia con i cherubini e col resto della fedele creazione nell’attribuire lode e gloria all’Iddio che ha creato ogni cosa. — Salmo 150:1-6.
27, 28. (a) Che effetto dovrebbe avere su di noi la descrizione che Giovanni fa di questa visione? (b) Quali domande sorgono su ciò che vede e ode successivamente Giovanni?
27 Chi può rimanere indifferente leggendo la descrizione che Giovanni fa di questa visione? È splendida, grandiosa! Ma come dev’essere la realtà? L’effettiva maestà di Geova dev’essere tale da spingere chiunque abbia un cuore sensibile a unirsi alle quattro creature viventi e ai 24 anziani nel lodarLo, sia in preghiera che proclamando pubblicamente il Suo nome. Egli è l’Iddio del quale i cristiani hanno oggi il privilegio di essere testimoni. (Isaia 43:10) Ricordate che la visione di Giovanni si riferisce al giorno del Signore, nel quale ora ci troviamo. I “sette spiriti” sono sempre pronti a guidarci e rafforzarci. (Galati 5:16-18) Oggi abbiamo a disposizione la Parola di Dio che ci aiuta ad essere santi nel servire un Dio santo. (1 Pietro 1:14-16) Siamo senz’altro felici di leggere ad alta voce le parole di questa profezia. (Rivelazione 1:3) Come ci spronano a essere fedeli a Geova e a non lasciare che il mondo ci distolga dal cantare attivamente le Sue lodi! — 1 Giovanni 2:15-17.
28 Finora Giovanni ha descritto ciò che ha visto dopo essere stato invitato ad avvicinarsi entrando per quella porta aperta in cielo. Il fatto più significativo che egli riferisce è che Geova, in tutta la magnificenza della Sua maestà e dignità, è seduto sul Suo trono celeste. È circondato dalla più possente delle organizzazioni, radiosa nel suo splendore e nella sua lealtà. La Corte divina è riunita. (Daniele 7:9, 10, 18) L’ambiente è pronto per qualcosa di straordinario. Di che si tratta, e come influisce oggi su di noi? Osserviamo il dischiudersi della scena!
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La magnificenza del celeste trono di GeovaRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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“Chi è degno di aprire il rotolo?”Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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Capitolo 15
“Chi è degno di aprire il rotolo?”
1. Cosa avviene ora nella visione di Giovanni?
SUBLIME! MAESTOSA! Così può definirsi l’affascinante visione del trono di Geova situato in mezzo alle lampade di fuoco, ai cherubini, ai 24 anziani e al mare di vetro. Ma dicci, Giovanni, cosa vedi dopo ciò? Giovanni si sofferma sul centro stesso di quella scena celeste, dicendo: “E vidi nella mano destra di Colui che siede sul trono un rotolo scritto di dentro e di dietro, sigillato strettamente con sette sigilli. E vidi un forte angelo, che proclamava ad alta voce: ‘Chi è degno di aprire il rotolo e di scioglierne i sigilli?’ Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto la terra, era in grado di aprire il rotolo o di guardarvi dentro. E piangevo molto perché non era stato trovato nessuno degno di aprire il rotolo o di guardarvi dentro”. — Rivelazione 5:1-4.
2, 3. (a) Perché Giovanni è desideroso che si trovi qualcuno in grado di aprire il rotolo, ma cosa sembra prospettarsi a questo riguardo? (b) Cos’hanno atteso ansiosamente gli unti servitori di Dio nel nostro tempo?
2 Geova stesso, il Sovrano Signore di tutta la creazione, porge quel rotolo. Dev’essere pieno di importanti informazioni, perché è scritto davanti e di dietro. Siamo curiosi: cosa contiene il rotolo? Ricordiamo l’invito rivolto da Geova a Giovanni: “Sali qui, e ti mostrerò le cose che devono avvenire”. (Rivelazione 4:1) Con viva aspettazione, siamo ansiosi di conoscere queste cose. Purtroppo però il rotolo è ermeticamente chiuso, sigillato con sette sigilli!
3 Il forte angelo troverà qualcuno degno di aprire il rotolo? Secondo l’Interlineare del Regno (inglese), il rotolo sta “sulla mano destra” di Geova. Questo fa pensare che egli lo porga sulla palma aperta. Ma sembra che nessuno in cielo o sulla terra sia degno di prendere quel rotolo e di aprirlo. Nemmeno sottoterra, fra i fedeli servitori di Dio che sono morti, c’è qualcuno idoneo per ricevere questo alto onore. Non c’è da sorprendersi se Giovanni è visibilmente turbato! Forse teme che non riuscirà a conoscere le “cose che devono avvenire”. Anche nei nostri giorni gli unti servitori di Dio hanno atteso ansiosamente che Geova mandasse la sua luce e la sua verità per far loro comprendere Rivelazione. Egli lo avrebbe fatto in maniera progressiva al tempo stabilito per l’adempimento della profezia, in modo da condurre il suo popolo nella via di una “grande salvezza”. — Salmo 43:3, 5.
Colui che è degno
4. (a) Chi viene trovato degno di aprire il rotolo e i suoi sigilli? (b) A quale ricompensa e privilegio partecipano ora la classe di Giovanni e i suoi compagni?
4 Sì, c’è qualcuno che è in grado di aprire il rotolo! Giovanni riferisce: “Ma uno degli anziani mi dice: ‘Smetti di piangere. Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il rotolo e i suoi sette sigilli’”. (Rivelazione 5:5) Perciò, Giovanni, asciùgati le lacrime! Nei nostri giorni anche la classe di Giovanni e i suoi leali compagni hanno sopportato decenni di dure prove mentre attendevano pazientemente di essere illuminati. Che confortante ricompensa abbiamo ora comprendendo la visione, e che privilegio poter partecipare al suo adempimento proclamandone il messaggio!
5. (a) Quale profezia fu pronunciata riguardo a Giuda, e dove regnarono i suoi discendenti? (b) Chi è Silo?
5 “Il Leone che è della tribù di Giuda”! Giovanni conosce bene la profezia pronunciata da Giacobbe, antenato della razza ebraica, riguardo al suo quarto figlio, Giuda: “Giuda è un leoncello. Certamente salirai dalla preda, figlio mio. Si è chinato, si è steso come un leone e, come un leone, chi osa farlo levare? Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone da comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l’ubbidienza dei popoli”. (Genesi 49:9, 10) La discendenza reale del popolo di Dio sorse da Giuda. Cominciando da Davide, tutti i re che regnarono a Gerusalemme fino alla sua distruzione per opera dei babilonesi furono discendenti di Giuda. Ma nessuno di loro fu il Silo profetizzato da Giacobbe. Silo significa “colui al quale appartiene [il diritto]”. Profeticamente questo nome additava Gesù, colui al quale ora appartiene stabilmente il Regno davidico. — Ezechiele 21:25-27; Luca 1:32, 33; Rivelazione 19:16.
6. In che senso Gesù fu sia “un ramoscello” di Iesse che “la radice di Davide”?
6 Giovanni riconosce subito il riferimento alla “radice di Davide”. Il promesso Messia è profeticamente chiamato “un ramoscello . . . dal ceppo di Iesse [padre di Davide] . . . un germoglio” e “la radice di Iesse [che] sarà eretta come segnale per i popoli”. (Isaia 11:1, 10) Gesù fu un ramoscello di Iesse, essendo nato nella discendenza reale di Davide, figlio di Iesse. Inoltre, quale radice di Iesse, fu Lui a far rigermogliare la dinastia davidica, dandole vita e sostentamento per sempre. — 2 Samuele 7:16.
7. Cosa rende Gesù degno di prendere il rotolo dalla mano di Colui che siede sul trono?
7 In modo particolare, Gesù è colui che, in qualità di uomo perfetto, servì Geova con integrità sopportando prove estremamente difficili. Egli fornì la risposta più esauriente alla sfida di Satana. (Proverbi 27:11) La sera precedente la sua morte di sacrificio fu così in grado di dire: “Io ho vinto il mondo”. (Giovanni 16:33) Per questa ragione Geova affidò al risuscitato Gesù “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. Di tutti i servitori di Dio, solo lui è idoneo per ricevere il rotolo, allo scopo di farne conoscere l’importantissimo messaggio. — Matteo 28:18.
8. (a) In relazione al Regno, da cosa è mostrata l’idoneità di Gesù? (b) Perché è appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni chi è degno di aprire il rotolo?
8 È veramente appropriato che ad aprire il rotolo sia Gesù. Dal 1914 egli è intronizzato quale Re del messianico Regno di Dio, e quel rotolo ha molto da dire circa il Regno e ciò che esso farà. Gesù rese fedelmente testimonianza intorno alla verità del Regno quand’era qui sulla terra. (Giovanni 18:36, 37) Insegnò ai suoi seguaci a pregare per la venuta del Regno. (Matteo 6:9, 10) Iniziò la predicazione della buona notizia del Regno al principio dell’era cristiana e profetizzò che quell’opera di predicazione avrebbe raggiunto l’apice nel tempo della fine. (Matteo 4:23; Marco 13:10) È similmente appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni che Gesù è colui che aprirà i sigilli. Perché? Perché questi anziani siedono su troni e hanno delle corone, in quanto sono coeredi di Cristo nel suo Regno. — Romani 8:17; Rivelazione 4:4.
‘L’Agnello che fu scannato’
9. Invece di un leone, cosa vede Giovanni stare “in mezzo al trono”, e come lo descrive?
9 Giovanni cerca di vedere questo “Leone che è della tribù di Giuda”. Ma, fatto stranissimo, appare una figura simbolica completamente diversa: “E vidi stare in piedi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un agnello come se fosse stato scannato, che aveva sette corna e sette occhi, i quali occhi significano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati in tutta la terra”. — Rivelazione 5:6.
10. Chi è l’“agnello” che Giovanni vede, e perché questo termine è appropriato?
10 Proprio al centro, accanto al trono, entro i cerchi formati dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani, c’è un agnello! Senza dubbio Giovanni identifica subito questo agnello con “il Leone che è della tribù di Giuda” e “la radice di Davide”. Sa che, più di sessant’anni prima, Giovanni il Battezzatore aveva presentato Gesù agli astanti giudei come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giovanni 1:29) Per tutta la sua vita terrena Gesù si mantenne incontaminato dal mondo — proprio come un agnello immacolato — così da poter offrire la sua vita senza colpa come sacrificio per il genere umano. — 1 Corinti 5:7; Ebrei 7:26.
11. Perché non è poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’?
11 È forse umiliante o poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’? Niente affatto! La fedeltà di Gesù fino alla morte fu una grossa sconfitta per Satana e un grande trionfo per Geova Dio. Gesù viene rappresentato in questo modo per descrivere vividamente la sua vittoria sul mondo di Satana e per ricordare il profondo amore che Geova e Gesù nutrono per il genere umano. (Giovanni 3:16; 15:13; confronta Colossesi 2:15). Gesù viene così additato come il Seme promesso, colui che più di chiunque altro è qualificato per aprire il rotolo. — Genesi 3:15.
12. Cosa raffigurano le sette corna dell’Agnello?
12 Cos’altro accresce il nostro apprezzamento per questo “agnello”? Esso ha sette corna. Nella Bibbia spesso le corna simboleggiano potere o autorità, e il numero sette è indice di completezza. (Confronta 1 Samuele 2:1, 10; Salmo 112:9; 148:14). Le sette corna dell’Agnello rappresentano quindi la pienezza del potere che Geova ha affidato a Gesù. Egli è “molto al di sopra di ogni governo e autorità e potenza e signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire”. (Efesini 1:20-23; 1 Pietro 3:22) Gesù ha esercitato il potere, il potere governativo, in particolare dal 1914, quando fu intronizzato da Geova come Re celeste. — Salmo 2:6.
13. (a) Cosa raffigurano i sette occhi dell’Agnello? (b) Cosa fa ora l’Agnello?
13 Inoltre, Gesù è interamente pieno di spirito santo, come raffigurano i sette occhi dell’Agnello, che “significano i sette spiriti di Dio”. Gesù è un canale attraverso il quale passa la pienezza della forza attiva di Geova per raggiungere i Suoi servitori terreni. (Tito 3:6) Evidentemente è mediante questo stesso spirito che dal cielo egli vede ciò che avviene qui sulla terra. Come il Padre suo, Gesù è dotato di perfetto discernimento. Nulla sfugge alla sua attenzione. (Confronta Salmo 11:4; Zaccaria 4:10). Chiaramente questo Figlio — colui che vinse il mondo mantenendo l’integrità, il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, colui che diede la sua vita per il genere umano, colui che è dotato di completa autorità, di pienezza di spirito santo e perfetto discernimento da Geova Dio — sì, questi più di chiunque altro è degno di prendere il rotolo dalla mano di Geova. Esita egli ad accettare questo incarico di servizio nell’eccelsa organizzazione di Geova? No! Al contrario, “egli andò e subito lo prese [il rotolo] dalla mano destra di Colui che siede sul trono”. (Rivelazione 5:7) Che eccellente esempio di prontezza nel rendersi disponibili!
Cantici di lode
14. (a) Come reagiscono le quattro creature viventi e i 24 anziani allorché Gesù prende il rotolo? (b) In che modo le informazioni che Giovanni riceve a proposito dei 24 anziani ne confermano l’identità e la posizione?
14 Qual è la reazione delle altre creature che si trovano intorno al trono di Geova? “E quando ebbe preso il rotolo, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani caddero dinanzi all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso, e l’incenso significa le preghiere dei santi”. (Rivelazione 5:8) Come le quattro cherubiche creature viventi che stanno davanti al trono di Dio, i 24 anziani si prostrano davanti a Gesù in segno di riconoscimento della sua autorità. Ma questi anziani sono i soli ad avere arpe e coppe piene d’incenso.a E sono i soli che ora cantano un nuovo cantico. (Rivelazione 5:9) Sono quindi simili ai 144.000 del santo “Israele di Dio”, i quali pure hanno arpe e cantano un nuovo cantico. (Galati 6:16; Colossesi 1:12; Rivelazione 7:3-8; 14:1-4) Inoltre viene mostrato che i 24 anziani svolgono una funzione sacerdotale celeste, prefigurata da quella dei sacerdoti dell’antico Israele che bruciavano incenso a Geova nel tabernacolo, funzione che sulla terra ebbe fine quando Dio tolse di mezzo la Legge mosaica inchiodandola al palo di tortura di Gesù. (Colossesi 2:14) Quale conclusione traiamo da tutto ciò? Che qui gli unti vincitori vengono visti nel loro incarico finale di ‘sacerdoti di Dio e del Cristo, che regnano con lui per i mille anni’. — Rivelazione 20:6.
15. (a) In Israele, solo chi aveva il privilegio di entrare nel Santissimo del tabernacolo? (b) Perché per il sommo sacerdote bruciare incenso prima di entrare nel Santissimo era una questione di vita o di morte?
15 Nell’antico Israele solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santissimo dinanzi alla simbolica presenza di Geova. Portare con sé l’incenso era per lui una questione di vita o di morte. La legge di Geova diceva: “[Aaronne] deve prendere il portafuoco pieno di carboni di fuoco ardenti dall’altare dinanzi a Geova, e il cavo di entrambe le sue mani pieno di fine incenso profumato, e li deve portare dentro la cortina. Deve anche mettere l’incenso sul fuoco dinanzi a Geova, e la nuvola dell’incenso deve estendersi sul coperchio dell’Arca, che è sopra la Testimonianza, affinché egli non muoia”. (Levitico 16:12, 13) Era impossibile per il sommo sacerdote entrare impunemente nel Santissimo se non aveva bruciato incenso.
16. (a) Nel sistema di cose cristiano, chi entra nell’antitipico Santissimo? (b) Perché i cristiani unti devono ‘bruciare incenso’?
16 Nel sistema di cose cristiano non solo il Sommo Sacerdote antitipico, Gesù Cristo, ma anche ciascuno dei 144.000 sottosacerdoti entra infine nell’antitipico Santissimo, il luogo del cielo in cui risiede Geova stesso. (Ebrei 10:19-23) Per questi sacerdoti, qui rappresentati dai 24 anziani, è impossibile entrare in questo Santissimo a meno che non ‘brucino incenso’, elevino cioè di continuo preghiere e supplicazioni a Geova. — Ebrei 5:7; Giuda 20, 21; confronta Salmo 141:2.
Un nuovo cantico
17. (a) Quale nuovo cantico cantano i 24 anziani? (b) Com’è usata di solito nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico”?
17 Si ode ora un cantico melodioso. È rivolto all’Agnello da coloro che saranno sacerdoti con lui, i 24 anziani: “E cantano un nuovo cantico, dicendo: ‘Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i sigilli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione”. (Rivelazione 5:9) Nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico” o “nuovo canto” ricorre varie volte, e di solito si riferisce a una lode innalzata a Geova per qualche potente atto di liberazione. (Salmo 96:1; 98:1; 144:9) Il cantico quindi è nuovo perché chi canta può ora proclamare ulteriori opere meravigliose di Geova ed esprimere rinnovato apprezzamento per il Suo glorioso nome.
18. Per quale motivo i 24 anziani lodano Gesù col loro nuovo cantico?
18 Qui, però, i 24 anziani cantano un nuovo cantico dinanzi a Gesù, non dinanzi a Geova. Ma il principio è lo stesso. Lodano Gesù per le cose nuove che egli, in qualità di Figlio di Dio, ha fatto per loro. Mediante il suo sangue è stato mediatore del nuovo patto e ha reso così possibile la nascita di una nuova nazione come speciale possedimento di Geova. (Romani 2:28, 29; 1 Corinti 11:25; Ebrei 7:18-25) I membri di questa nuova nazione spirituale provengono da molte nazioni carnali, ma Gesù li ha uniti in modo da formare un’unica congregazione paragonabile a una nazione. — Isaia 26:2; 1 Pietro 2:9, 10.
19. (a) Quale benedizione non poté ricevere l’Israele carnale a causa della sua infedeltà? (b) Quale benedizione riceve la nuova nazione di Geova?
19 Quando Geova organizzò gli israeliti facendone una nazione ai giorni di Mosè, concluse un patto con loro e promise che se fossero rimasti fedeli a quel patto sarebbero divenuti un regno di sacerdoti dinanzi a lui. (Esodo 19:5, 6) Gli israeliti non furono fedeli e non ottennero mai l’adempimento di quella promessa. La nuova nazione, formata in virtù del nuovo patto che ha per mediatore Gesù, è invece rimasta fedele. Ai suoi membri è dato perciò di regnare sulla terra e anche di prestare servizio come sacerdoti, aiutando gli uomini di cuore retto a riconciliarsi con Geova. (Colossesi 1:20) È proprio come dice il nuovo cantico: “E le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:10) Che gioia provano quei 24 anziani nel cantare questo nuovo cantico di lode al glorificato Gesù!
Un coro celeste
20. Quale cantico di lode all’Agnello viene ora fatto risuonare?
20 Come reagiscono a questo nuovo cantico altri componenti della vasta schiera celeste dell’organizzazione di Geova? Giovanni ne osserva estasiato la completa armonia: “E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono e alle creature viventi e agli anziani, e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, che dicevano ad alta voce: ‘L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore e gloria e benedizione’”. (Rivelazione 5:11, 12) Che maestoso cantico di lode!
21. La lode rivolta all’Agnello sminuisce forse la sovranità o la posizione di Geova? Spiegate.
21 Significa questo che ora Gesù abbia in qualche modo sostituito Geova Dio e che tutta la creazione si metta a lodare lui al posto del Padre suo? Tutt’altro! Questo cantico di lode è in armonia con ciò che scrisse di Gesù l’apostolo Paolo: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore alla gloria di Dio Padre”. (Filippesi 2:9-11) Gesù viene qui onorato a motivo del suo ruolo nella soluzione della principale contesa che si presenta a tutta la creazione: la rivendicazione della legittima sovranità di Geova. Che gloria questo ha recato al Padre suo!
Un inno di intensità crescente
22. A quale inno si uniscono voci dal reame terrestre?
22 Nella scena descritta da Giovanni le schiere celesti acclamano melodiosamente Gesù in segno di riconoscimento della sua fedeltà e della sua autorità celeste. In questo si uniscono a loro voci dal reame terrestre, le quali pure innalzano lodi sia al Padre che al Figlio. Come i successi di un figlio umano possono essere fonte di grande onore per i genitori, così in tutto il creato la leale condotta di Gesù contribuisce “alla gloria di Dio Padre”. Giovanni prosegue quindi dicendo: “E ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: ‘A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli’”. — Rivelazione 5:13.
23, 24. (a) Cosa indica quando sarebbe iniziato quest’inno in cielo, e quando sulla terra? (b) In che modo quest’inno aumenta d’intensità col passar degli anni?
23 Quand’è che risuona quest’inno sublime? Cominciò agli inizi del giorno del Signore. Dopo che Satana e i suoi demoni furono scacciati dai cieli, “ogni creatura che è in cielo” poté unirsi in questo cantico di lode. E, come mostrano i fatti, dal 1919 una crescente moltitudine di uomini sulla terra ha unito la propria voce nel lodare Geova, passando da poche migliaia a ben oltre sei milioni nel 2005.b Dopo che il sistema terreno di Satana sarà stato distrutto, “ogni creatura . . . sulla terra” canterà le lodi di Geova e di suo Figlio. Al tempo stabilito da Geova comincerà la risurrezione degli innumerevoli milioni di morti, e allora “ogni creatura . . . sotto la terra” che è nella memoria di Dio avrà l’opportunità di unirsi nel cantare quest’inno.
24 Già ‘dall’estremità della terra, dal mare e dalle isole’, milioni di creature umane cantano un nuovo cantico insieme alla mondiale organizzazione di Geova. (Isaia 42:10; Salmo 150:1-6) Si assisterà a un crescendo di questa gioiosa lode alla fine del Millennio, quando l’umanità sarà stata elevata alla perfezione. Il vecchio Serpente, l’arcingannatore, Satana stesso, verrà in seguito distrutto come completo adempimento di Genesi 3:15 e, in un trionfante culmine, tutta la creazione vivente, spirituale e umana, canterà all’unisono: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli”. In tutto l’universo non esisterà nessuna voce di dissenso.
25. (a) Cosa siamo spinti a fare leggendo la descrizione che Giovanni fa di questo inno universale? (b) Che splendido esempio ci è dato dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani al termine della visione?
25 Che tempo gioioso sarà quello! Certamente ciò che Giovanni descrive qui fa traboccare di gioia il nostro cuore e ci sprona a unirci alle schiere celesti nel cantare di cuore lodi a Geova Dio e a Gesù Cristo. Non siamo forse più determinati che mai a perseverare nelle opere giuste? Se sì, possiamo aspettarci, con l’aiuto di Geova, di essere personalmente presenti a quel felice culmine, aggiungendo la nostra voce all’universale coro di lode. Senz’altro le quattro cherubiche creature viventi e gli unti cristiani risuscitati sono pienamente d’accordo, poiché la visione termina con queste parole: “E le quattro creature viventi dissero: ‘Amen!’ e gli anziani caddero e adorarono”. — Rivelazione 5:14.
26. In che cosa dovremmo esercitare fede, e cosa si accinge a fare l’Agnello?
26 Voglia tu, caro lettore, esercitare fede nel sacrificio dell’Agnello — ‘colui che è degno’ — ed essere benedetto nei tuoi umili sforzi di adorare e servire Geova, “Colui che siede sul trono”. Lascia che la classe di Giovanni ti aiuti oggi mentre provvede la necessaria “porzione di cibo [spirituale] a suo tempo”. (Luca 12:42) Ma ora ecco che l’Agnello si accinge ad aprire i sette sigilli. Quali emozionanti rivelazioni sono in serbo per noi?
[Note in calce]
a Grammaticalmente parlando, l’espressione “avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso” potrebbe riferirsi sia agli anziani che alle quattro creature viventi. Il contesto, però, mostra chiaramente che essa si riferisce solo ai 24 anziani.
b Vedi il prospetto a pagina 64.
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“Chi è degno di aprire il rotolo?”Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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[Immagine a tutta pagina a pagina 86]
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