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Il secondo guaio: eserciti di cavalleriaRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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Capitolo 23
Il secondo guaio: eserciti di cavalleria
1. Nonostante i tentativi compiuti dal clero per togliere di mezzo le locuste, cos’è accaduto, e cosa si deduce dall’arrivo di altri due guai?
DAL 1919 l’invasione della cristianità da parte delle simboliche locuste ha costituito per il clero un grande assillo. Esso ha cercato di togliere di mezzo le locuste, ma queste hanno continuato il loro assalto più forti che mai. (Rivelazione 9:7) E non è tutto! Giovanni scrive: “Il primo guaio è passato. Ecco, dopo queste cose vengono altri due guai”. (Rivelazione 9:12) Per la cristianità sono in serbo altre piaghe tormentose.
2. (a) Che accade quando il sesto angelo suona la sua tromba? (b) Cosa rappresenta la “voce dai corni dell’altare d’oro”? (c) Perché vengono menzionati quattro angeli?
2 Da dove viene il secondo guaio? Giovanni scrive: “E il sesto angelo suonò la sua tromba. E udii una voce dai corni dell’altare d’oro che è dinanzi a Dio dire al sesto angelo, che aveva la tromba: ‘Sciogli i quattro angeli che sono legati presso il gran fiume Eufrate’”. (Rivelazione 9:13, 14) Gli angeli vengono liberati in risposta alla voce proveniente dai corni dell’altare d’oro. Si tratta dell’altare d’oro per l’incenso, e già due volte l’incenso delle coppe d’oro preso da questo altare è stato messo in relazione con le preghiere dei santi. (Rivelazione 5:8; 8:3, 4) Perciò questa voce rappresenta le preghiere congiunte dei santi sulla terra. Pregano di essere essi stessi liberati per rendere ancora un vigoroso servizio quali “messaggeri” di Geova, poiché questo è il significato basilare della parola greca qui tradotta “angeli”. Perché ci sono quattro angeli? Questo numero simbolico sembra indicare che sarebbero stati organizzati in maniera tale da coprire la terra nella sua interezza. — Rivelazione 7:1; 20:8.
3. In che senso i quattro angeli erano stati “legati presso il gran fiume Eufrate”?
3 In che senso quegli angeli erano stati “legati presso il gran fiume Eufrate”? Nell’antichità l’Eufrate costituiva il confine nord-orientale della terra che Geova aveva promesso ad Abraamo. (Genesi 15:18; Deuteronomio 11:24) A quanto pare, gli angeli erano stati confinati al limite della terra o sfera terrena di attività data loro da Dio, trattenuti dal partecipare pienamente al servizio che Geova aveva in serbo per loro. L’Eufrate aveva anche stretta relazione con la città di Babilonia, dove, dopo la caduta di Gerusalemme nel 607 a.E.V., gli israeliti carnali trascorsero 70 anni in cattività, “legati presso il gran fiume Eufrate”. (Salmo 137:1) Nel 1919 gli israeliti spirituali si trovavano similmente legati, sconsolati e in cerca della guida di Geova.
4. Quale incarico hanno i quattro angeli, e com’è stato eseguito?
4 Fatto rallegrante, Giovanni può dire: “E furono sciolti i quattro angeli, che sono stati preparati per l’ora e il giorno e il mese e l’anno, per uccidere un terzo degli uomini”. (Rivelazione 9:15) Geova rispetta il tempo alla perfezione. Ha una tabella di marcia e la osserva. Perciò questi messaggeri vengono liberati esattamente al tempo prestabilito per compiere la loro opera. Immaginate la loro gioia nell’uscire dalla schiavitù nel 1919, pronti per mettersi all’opera! Hanno l’incarico non solo di tormentare, ma infine di “uccidere un terzo degli uomini”. Questo ha relazione con le piaghe annunciate dai primi quattro squilli di tromba, che afflissero un terzo della terra, del mare, delle creature del mare, delle fonti e dei fiumi, come pure delle fonti di luce celesti. (Rivelazione 8:7-12) I quattro angeli vanno oltre. ‘Uccidono’, smascherando sin in fondo la condizione di morte spirituale della cristianità. Questo è stato fatto mediante dichiarazioni paragonabili a squilli di tromba dal 1922 in poi, e viene fatto tuttora.
5. In relazione alla cristianità, in che modo nel 1927 si fece eco al sesto squillo di tromba?
5 Ricordate che l’angelo celeste ha appena suonato la sesta tromba. In risposta a ciò, fu tenuta a Toronto (Canada) la sesta della serie di annuali assemblee internazionali degli Studenti Biblici. Il programma della domenica 24 luglio 1927 fu trasmesso da una rete di 53 stazioni radio, il più esteso collegamento mai effettuato fino ad allora. Il discorso fu trasmesso a un uditorio potenziale di parecchi milioni di persone. Per cominciare, una vigorosa risoluzione smascherò la condizione di morte spirituale della cristianità e rivolse questo invito: “In quest’ora di perplessità Geova Dio invita i popoli ad abbandonare per sempre la ‘cristianità’ o ‘cristianesimo organizzato’ e a volgersi completamente lungi da essa . . . i popoli rendano la devozione del loro cuore e la lealtà interamente a Geova Dio e al suo Re e regno”. Il titolo del discorso pubblico che fu quindi pronunciato era “Libertà per i popoli”. Joseph F. Rutherford lo pronunciò col suo consueto stile dinamico, consono al “fuoco e fumo e zolfo” che Giovanni vede successivamente nella visione.
6. Come descrive Giovanni gli eserciti di cavalleria che vede successivamente?
6 “E il numero degli eserciti di cavalleria era di due miriadi di miriadi: ne udii il numero. Ed ecco come vidi i cavalli nella visione e quelli che vi sedevano sopra: avevano corazze rosse come fuoco, e blu come giacinto, e gialle come zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni, e dalla loro bocca usciva fuoco e fumo e zolfo. Mediante queste tre piaghe fu ucciso un terzo degli uomini, dal fuoco e dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca”. — Rivelazione 9:16-18.
7, 8. (a) Sotto la guida di chi parte alla carica la cavalleria? (b) Quali somiglianze ci sono fra la cavalleria e le locuste che l’hanno preceduta?
7 A quanto sembra, questa cavalleria parte alla carica sotto la guida dei quattro angeli. Che tremendo spettacolo! Immaginate come vi sentireste se foste il bersaglio di una simile carica di cavalleria! La sua stessa comparsa vi farebbe raggelare dal terrore! Ma avete notato quante somiglianze ci sono fra questa cavalleria e le locuste che l’hanno preceduta? Le locuste somigliavano a cavalli; nella cavalleria ci sono cavalli. Sia l’una che le altre hanno quindi a che fare con la guerra teocratica. (Proverbi 21:31) Le locuste avevano denti come quelli dei leoni; i cavalli della cavalleria hanno teste come quelle dei leoni. Sia gli uni che le altre hanno quindi un legame con il coraggioso Leone della tribù di Giuda, Gesù Cristo, che è il loro Condottiero, Comandante ed Esempio. — Rivelazione 5:5; Proverbi 28:1.
8 Sia le locuste che la cavalleria partecipano all’opera di giudizio di Geova. Le locuste erano emerse dal fumo che presagiva guai e fuoco distruttivo per la cristianità; dalla bocca dei cavalli escono fuoco, fumo e zolfo. Le locuste avevano corazze di ferro, a indicare che il loro cuore era protetto da un’incrollabile devozione alla giustizia; la cavalleria indossa corazze di colore rosso, blu e giallo, che riflettono il fuoco, il fumo e lo zolfo dei letali messaggi di giudizio che scaturiscono dalla bocca dei cavalli. (Confronta Genesi 19:24, 28; Luca 17:29, 30). Le locuste avevano code come quelle degli scorpioni per tormentare; i cavalli hanno code simili a serpenti per uccidere! Sembra che quanto è stato iniziato dalle locuste debba essere portato avanti con maggiore intensità dalla cavalleria fino ad essere completato.
9. Cosa simboleggia la cavalleria?
9 Cosa simboleggia dunque questa cavalleria? Poiché l’unta classe di Giovanni, investita dell’autorità di ‘pungere e danneggiare’, cominciò a proclamare come con suono di tromba il giudizio divino della vendetta di Geova contro la cristianità, c’è da aspettarsi che sia lo stesso gruppo di persone viventi ad essere impiegato per “uccidere”, cioè per rendere noto che la cristianità e il suo clero sono completamente morti in senso spirituale, rigettati da Geova e pronti per la “fornace ardente” della distruzione eterna. In realtà tutta Babilonia la Grande deve perire. (Rivelazione 9:5, 10; 18:2, 8; Matteo 13:41-43) Prima però che essa venga distrutta, la classe di Giovanni impiega “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”, per smascherare la mortifera condizione della cristianità. I quattro angeli e i cavalieri dirigono questa simbolica uccisione di “un terzo degli uomini”. (Efesini 6:17; Rivelazione 9:15, 18) Questo indica buona organizzazione e direttiva teocratica sotto la supervisione del Signore Gesù Cristo, mentre l’imponente schiera dei proclamatori del Regno va alla carica in battaglia.
Due miriadi di miriadi
10. In che senso la cavalleria ammonta a due miriadi di miriadi?
10 Come può questa cavalleria ammontare a due miriadi di miriadi? Letteralmente una miriade equivale a 10.000. Quindi due miriadi di miriadi equivalgono a 200 milioni.a Siamo lieti che oggi ci siano alcuni milioni di proclamatori del Regno, ma il loro numero è ben lontano dalle centinaia di milioni! Ricordate però le parole di Mosè in Numeri 10:36: “Torna, o Geova, alle miriadi di migliaia d’Israele”. (Confronta Genesi 24:60). Alla lettera questo significherebbe: ‘Torna alle decine di milioni d’Israele’. Ai giorni di Mosè, comunque, Israele era formato soltanto da due o tre milioni di persone. Cosa stava dunque dicendo Mosè? Senza dubbio aveva in mente il fatto che gli israeliti, anziché venir contati, dovevano essere innumerevoli “come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare”. (Genesi 22:17; 1 Cronache 27:23) Usò quindi la parola corrispondente a “miriadi” per indicare un numero grande ma imprecisato. Infatti La Sacra Bibbia a cura di Salvatore Garofalo rende così il versetto: “Ritorna Jahve verso l’immensa moltitudine di Israele!” Questo concorda con una seconda definizione che i lessici di greco e di ebraico danno della parola “miriade”, e cioè “innumerevole moltitudine”, “moltitudine”. — The New Thayer’s Greek-English Lexicon of the New Testament; A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament di Gesenius, a cura di Edward Robinson.
11. Di cosa aveva bisogno la classe di Giovanni per divenire miriadi anche solo in senso simbolico?
11 Comunque, quelli della classe di Giovanni ancora sulla terra non sono neanche 10.000, il che è meno di una miriade letterale. Come potrebbero paragonarsi a un’immensa moltitudine di cavalleria? Per divenire miriadi anche solo in senso simbolico, non avevano bisogno di rinforzi? Sì, certo, e per immeritata benignità di Geova li hanno ricevuti! Da dove?
12, 13. Quali sviluppi storici avvenuti dal 1918 al 1935 indicarono la fonte dei rinforzi?
12 Dal 1918 al 1922 la classe di Giovanni cominciò a presentare all’afflitta umanità la felice prospettiva secondo cui “milioni ora viventi non morranno mai”. Nel 1923 fu anche reso noto che le pecore di Matteo 25:31-34 avrebbero ereditato la vita sulla terra sotto il Regno di Dio. Una simile speranza fu esposta nell’opuscolo Libertà per i popoli, presentato all’assemblea internazionale del 1927. All’inizio degli anni ’30 la retta classe di Gionadab e gli ‘uomini che sospiravano e gemevano’ per la triste condizione spirituale della cristianità vennero identificati con le simboliche pecore che avevano la speranza di vivere sulla terra. (Ezechiele 9:4; 2 Re 10:15, 16) Indirizzandoli alle moderne “città di rifugio”, La Torre di Guardia (inglese) del 15 agosto 1934 diceva: “Quelli della classe di Gionadab hanno udito il suono della tromba di Dio e hanno preso a cuore l’avvertimento fuggendo all’organizzazione di Dio e associandosi col Suo popolo, e qui devono dimorare”. — Numeri 35:6.
13 Nel 1935 gli appartenenti alla classe di Gionadab furono espressamente invitati ad assistere all’assemblea tenuta dai testimoni di Geova a Washington (USA). Lì, il venerdì 31 maggio, Joseph F. Rutherford pronunciò il suo famoso discorso dal tema “La grande moltitudine”, in cui mostrò chiaramente che questo gruppo di Rivelazione 7:9 (“Bibbia del re Giacomo”) corrispondeva alle pecore di Matteo 25:33, essendo un gruppo dedicato con speranze terrene. Fatto assai significativo, a quell’assemblea furono battezzati 840 nuovi Testimoni, la maggioranza dei quali erano della grande folla.b
14. Ha la grande folla partecipato alla simbolica carica di cavalleria? Quale determinazione fu espressa nel 1963?
14 Ha questa grande folla partecipato alla carica di cavalleria iniziata nel 1922 e intensificatasi nel 1927 dopo l’assemblea di Toronto? Sotto la guida dei quattro angeli — l’unta classe di Giovanni — vi ha senz’altro partecipato! All’assemblea “Eterna buona notizia”, che nel 1963 fece il giro del mondo, essa si unì alla classe di Giovanni in un’emozionante risoluzione. Vi si dichiarava che “il mondo va incontro a un terremoto di afflizioni mondiali di cui non ha mai visto l’uguale, e [che] tutte le sue istituzioni politiche e la sua moderna Babilonia religiosa saranno frantumate”. Fu espressa questa determinazione: “Continueremo a dichiarare a tutti i popoli senza fare nessuna distinzione l’‘eterna buona notizia’ relativamente al messianico regno di Dio e ai suoi giudizi, che sono come piaghe per i suoi nemici, ma che saranno eseguiti per la liberazione di tutti quelli che desiderano adorare Dio, il Creatore, in modo accettevole, con spirito e con verità”. Questa risoluzione fu adottata entusiasticamente a 24 assemblee in tutto il mondo da un totale di 454.977 partecipanti, dei quali oltre il 95 per cento erano della grande folla.
15. (a) Nel 2005 la grande folla rappresentava quale percentuale degli operai che Geova sta impiegando nel campo? (b) In che modo la preghiera di Gesù riportata in Giovanni 17:20, 21 esprime l’unità della grande folla con la classe di Giovanni?
15 La grande folla ha continuato a dichiarare la sua completa unità con la classe di Giovanni nel versare le piaghe sulla cristianità. Nel 2005 questa grande folla rappresentava più del 99,8 per cento degli operai che Geova sta impiegando nel campo. I suoi componenti sono pienamente d’accordo con la classe di Giovanni, riguardo alla quale Gesù pregò in Giovanni 17:20, 21, dicendo: “Prego non solo per questi, ma anche per quelli che riporranno fede in me per mezzo della loro parola; affinché siano tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me ed io sono unito a te, anche loro siano uniti a noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”. Mentre l’unta classe di Giovanni prende la direttiva sotto la guida di Gesù, la zelante grande folla partecipa con essa alla più devastatrice carica di cavalleria di tutta la storia umana!c
16. (a) Come descrive Giovanni la bocca e le code dei simbolici cavalli? (b) In che modo la bocca dei servitori di Geova è stata addestrata per il servizio? (c) Cosa corrisponde al fatto che “le loro code sono simili a serpenti”?
16 Questa cavalleria necessita di un equipaggiamento bellico. E Geova lo ha provveduto in maniera davvero meravigliosa! Giovanni lo descrive così: “Poiché l’autorità dei cavalli è nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code sono simili a serpenti e hanno teste, e con queste danneggiano”. (Rivelazione 9:19) Per compiere questo servizio Geova ha ordinato i suoi ministri dedicati e battezzati. Mediante la Scuola di Ministero Teocratico e altre adunanze di congregazione e scuole, egli ha insegnato loro come predicare la parola, così che sono in grado di parlare autorevolmente con la “lingua degli ammaestrati”. Ha messo le sue parole nella loro bocca e li ha mandati ad annunciare i suoi giudizi “pubblicamente e di casa in casa”. (2 Timoteo 4:2; Isaia 50:4; 61:2; Geremia 1:9, 10; Atti 20:20) La classe di Giovanni e la grande folla hanno lasciato dietro di sé un pungente messaggio, corrispondente alle “code”, sotto forma di migliaia di milioni di Bibbie, libri, opuscoli e riviste distribuiti nel corso degli anni. Agli occhi dei loro oppositori, che vengono avvisati dell’imminente ‘danno’ da parte di Geova, questi eserciti di cavalleria sembrano davvero due miriadi di miriadi. — Confronta Gioele 2:4-6.
17. Partecipano i testimoni di Geova a questa carica di cavalleria nei paesi in cui non possono distribuire letteratura perché l’opera è proscritta? Spiegate.
17 Una divisione molto zelante di questa cavalleria è costituita dai fratelli che vivono nei paesi in cui l’opera dei testimoni di Geova è proscritta. Come pecore in mezzo ai lupi, essi devono essere “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. Ubbidendo a Geova, non possono smettere di parlare delle cose che hanno visto e udito. (Matteo 10:16; Atti 4:19, 20; 5:28, 29, 32) Avendo essi poco materiale stampato da distribuire pubblicamente, o non avendone affatto, dobbiamo concludere che non partecipino a questa carica di cavalleria? Niente affatto! Possono usare la loro bocca e l’autorità concessa loro da Geova per proclamare la verità biblica. Fanno questo, in maniera informale e persuasiva, iniziando studi biblici e ‘conducendo molti alla giustizia’. (Daniele 12:3) Anche se non possono pungere con le loro code nel senso di lasciare dietro di sé pubblicazioni dal contenuto vigoroso, dalla loro bocca escono fuoco, fumo e zolfo simbolici, mentre con tatto e discrezione danno testimonianza circa l’incombente giorno della rivendicazione di Geova.
18. In quante lingue e in che quantità questa cavalleria ha distribuito il tormentoso messaggio in forma stampata?
18 In altri luoghi la letteratura del Regno continua a smascherare le dottrine e le pratiche babiloniche della cristianità, arrecandole in senso figurativo il danno che merita. Grazie all’impiego di moderni metodi di stampa, nei 68 anni anteriori al 2005 questa numerosa cavalleria è stata in grado di distribuire, in oltre 450 lingue, miliardi di Bibbie, libri, riviste e opuscoli, molto più di due miriadi di miriadi letterali. Come sono risultate pungenti queste code!
19, 20. (a) Sebbene il bersaglio di questi messaggi sia stato in particolare la cristianità, come hanno reagito alcuni in paesi molto lontani da essa? (b) Come descrive Giovanni la reazione delle persone in generale?
19 Era proposito di Geova che questo tormentoso messaggio ‘uccidesse un terzo degli uomini’. Perciò il suo bersaglio è stato in particolare la cristianità. Ma ha raggiunto anche paesi assai lontani dalla cristianità, inclusi molti dove l’ipocrisia delle religioni della cristianità è ben nota. Gli abitanti di questi paesi si sono avvicinati a Geova dopo aver visto le piaghe che hanno colpito questa corrotta organizzazione religiosa? Molti sì! Persone miti e amabili che vivono in zone sulle quali la cristianità non esercita la sua immediata influenza hanno risposto prontamente. Per quanto riguarda però le persone in generale, Giovanni ne descrive così la reazione: “Ma il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe non si pentirono delle opere delle loro mani, in modo da non adorare i demoni e gli idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, che non possono vedere né udire né camminare; e non si pentirono dei loro assassinii né delle loro pratiche spiritiche né della loro fornicazione né dei loro furti”. (Rivelazione 9:20, 21) Trattandosi di persone impenitenti, non c’è da aspettarsi nessuna conversione del mondo. Tutti quelli che persistono nelle loro vie malvage dovranno affrontare l’avverso giudizio di Geova nel grande giorno della sua rivendicazione. Ma ‘chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato’. — Gioele 2:32; Salmo 145:20; Atti 2:20, 21.
20 Ciò che abbiamo appena trattato fa parte del secondo guaio. Come vedremo nei prossimi capitoli, prima che questo guaio termini devono succedere altre cose.
[Note in calce]
a A proposito del numero “due miriadi di miriadi”, nel Commentary on Revelation di Henry Barclay Swete si legge: “Questi grandi numeri non ci permettono di cercare un adempimento letterale, e la descrizione che segue conferma questa conclusione”.
b Vedi le precedenti pp. 119-26, e il libro Rivendicazione, vol. III, pubblicato nel 1932 dai testimoni di Geova, pp. 83-4 (ed. inglese).
c A differenza delle locuste, gli eserciti di cavalleria visti da Giovanni non avevano quelle che sembravano “corone simili all’oro”. (Rivelazione 9:7) Questo concorda col fatto che la grande folla, da cui oggi è costituita la maggior parte della cavalleria, non nutre la speranza di regnare nel celeste Regno di Dio.
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Un messaggio dolce e amaroRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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Capitolo 24
Un messaggio dolce e amaro
Visione 6: Rivelazione 10:1–11:19
Contenuto: Visione del rotolino; avvenimenti relativi al tempio; suono della settima tromba
Tempo in cui si adempie: Dall’intronizzazione di Gesù nel 1914 alla grande tribolazione
1, 2. (a) Che effetto ha avuto il secondo guaio, e quando ha fine? (b) Chi vede ora Giovanni scendere dal cielo?
IL SECONDO guaio è stato devastatore. Ha piagato la cristianità e i suoi capi — “un terzo degli uomini” — la cui condizione di morte spirituale è stata così smascherata. (Rivelazione 9:15) A questo punto Giovanni dev’essersi chiesto cosa potesse portare il terzo guaio. Ma un momento! Il secondo guaio non è ancora finito, non prima che giungiamo al punto indicato in Rivelazione 11:14. Prima di allora Giovanni dev’essere testimone di una svolta negli avvenimenti in cui egli stesso ha una parte attiva. La cosa inizia con una scena imponente:
2 “E vidi un altro forte angelo che scendeva dal cielo, adorno di una nube, e un arcobaleno era sulla sua testa, e la sua faccia era come il sole, e i suoi piedi erano come colonne di fuoco”. — Rivelazione 10:1.
3. (a) Chi è il “forte angelo”? (b) Cosa significa l’arcobaleno sulla sua testa?
3 Chi è questo “forte angelo”? Evidentemente è il glorificato Gesù Cristo, ma in un ruolo diverso. È adorno di una nube di invisibilità, che ci ricorda le precedenti parole di Giovanni riguardo a Gesù: “Ecco, egli viene con le nubi, e ogni occhio lo vedrà, e quelli che lo trafissero”. (Rivelazione 1:7; confronta Matteo 17:2-5). L’arcobaleno che è sulla sua testa ci rammenta la precedente visione che Giovanni ebbe del trono di Geova, col suo “arcobaleno dall’aspetto simile a smeraldo”. (Rivelazione 4:3; confronta Ezechiele 1:28). Quell’arcobaleno indicava la serenità e la pace che circondano il trono di Dio. Allo stesso modo questo arcobaleno sulla testa dell’angelo lo identifica come uno speciale messaggero di pace, il predetto “Principe della pace” di Geova. — Isaia 9:6, 7.
4. Cosa denota il fatto che (a) la faccia del forte angelo era “come il sole”? (b) i piedi dell’angelo erano “come colonne di fuoco”?
4 La faccia del forte angelo era “come il sole”. In precedenza, nella sua visione di Gesù presso il tempio divino, Giovanni aveva notato che l’aspetto di Gesù era “come il sole quando splende nella sua potenza”. (Rivelazione 1:16) Gesù, “il sole della giustizia”, rifulge con la guarigione nelle sue ali per il bene di quelli che temono il nome di Geova. (Malachia 4:2) Non solo la faccia, ma anche i piedi di questo angelo sono gloriosi, “come colonne di fuoco”. Ha il fermo atteggiamento di Colui al quale Geova ha dato “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. — Matteo 28:18; Rivelazione 1:14, 15.
5. Cosa vede Giovanni nella mano del forte angelo?
5 Giovanni osserva ulteriormente: “E aveva in mano un rotolino aperto. E pose il piede destro sul mare, ma il sinistro sulla terra”. (Rivelazione 10:2) Un altro rotolo? Sì, ma questa volta non è sigillato. Insieme a Giovanni, possiamo aspettarci di assistere presto ad altre emozionanti rivelazioni. Prima, però, ci viene presentato l’ambiente di ciò che deve seguire.
6. (a) Perché è appropriato che i piedi di Gesù siano sulla terra e sul mare? (b) Quando si adempì completamente Salmo 8:5-8?
6 Torniamo alla descrizione di Gesù. I suoi piedi di fuoco sono sulla terra e sul mare, sui quali egli esercita ora piena autorità. È proprio come dichiarato nel salmo profetico riguardo a Gesù: “[Tu, Geova,] lo facevi anche un poco inferiore a quelli simili a Dio, e lo coronasti quindi di gloria e splendore. Lo fai dominare sulle opere delle tue mani; hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: bestiame minuto e buoi, tutti quanti, e anche le bestie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto ciò che passa per i sentieri dei mari”. (Salmo 8:5-8; vedi anche Ebrei 2:5-9). Questo salmo si adempì completamente nel 1914, quando Gesù fu insediato quale Re del Regno di Dio ed ebbe inizio il tempo della fine. Ciò che Giovanni vede qui in visione si applica quindi da quell’anno in poi. — Salmo 110:1-6; Atti 2:34-36; Daniele 12:4.
I sette tuoni
7. Come grida il forte angelo, e cosa significa il suo grido?
7 La contemplazione di questo forte angelo da parte di Giovanni è interrotta dall’angelo stesso: “E [l’angelo] gridò ad alta voce come quando ruggisce un leone. E quando gridò, i sette tuoni fecero sentire le loro voci”. (Rivelazione 10:3) Tale poderoso grido avrebbe richiamato l’attenzione di Giovanni, confermando che Gesù è davvero ‘il Leone della tribù di Giuda’. (Rivelazione 5:5) Giovanni senz’altro sapeva che anche di Geova è detto a volte che ‘ruggisce’. Il ruggito di Geova annuncia profeticamente il radunamento dell’Israele spirituale e la venuta del distruttivo “giorno di Geova”. (Osea 11:10; Gioele 3:14, 16; Amos 1:2; 3:7, 8) Chiaramente, quindi, il grido leonino di questo forte angelo preannuncia simili grandiosi eventi per il cielo e per la terra. Invita i sette tuoni a parlare.
8. Cosa sono le ‘voci dei sette tuoni’?
8 Precedentemente Giovanni ha udito tuoni provenire dal trono stesso di Geova. (Rivelazione 4:5) Ai giorni di Davide i tuoni letterali erano a volte chiamati “la voce di Geova”. (Salmo 29:3) Quando Geova, ai giorni del ministero terreno di Gesù, proclamò udibilmente il suo proposito di glorificare il proprio nome, a molti sembrò come il rumore di un tuono. (Giovanni 12:28, 29) È quindi ragionevole concludere che le ‘voci dei sette tuoni’ siano l’espressione dei propositi di Geova da parte di Geova stesso. Il fatto che si parli di “sette” tuoni indica la completezza di ciò che Giovanni udì.
9. Cosa ordina una voce dal cielo?
9 Ma ascoltate! Risuona un’altra voce. Dà un comando che dev’essere parso strano a Giovanni: “Or quando parlarono i sette tuoni, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo dire: ‘Sigilla le cose pronunciate dai sette tuoni, e non scriverle’”. (Rivelazione 10:4) Giovanni doveva essere ansioso di udire e scrivere quei tonanti messaggi, così come oggi la classe di Giovanni ha atteso ansiosamente che Geova Dio rivelasse i suoi propositi perché fossero proclamati. Tali rivelazioni hanno luogo solo nel tempo stabilito da Geova. — Luca 12:42; vedi anche Daniele 12:8, 9.
Il compimento del sacro segreto
10. Per chi giura il forte angelo, e in relazione a che cosa?
10 Nel frattempo Geova ha un altro incarico per Giovanni. Dopo che si sono uditi i sette tuoni, il forte angelo parla di nuovo: “E l’angelo che vidi stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra al cielo e giurò per Colui che vive per i secoli dei secoli, che ha creato il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso: ‘Non vi sarà più indugio’”. (Rivelazione 10:5, 6) Per chi giura il forte angelo? Il glorificato Gesù non giura per se stesso, ma per la suprema Autorità, Geova, l’immortale Creatore dei cieli e della terra. (Isaia 45:12, 18) Con questo giuramento, l’angelo assicura a Giovanni che non ci sarà ulteriore indugio da parte di Dio.
11, 12. (a) Cosa s’intende con l’espressione “non vi sarà più indugio”? (b) Cosa è portato a compimento?
11 La parola greca qui tradotta “indugio” è chrònos, che letteralmente significa “tempo”. Alcuni pertanto ritengono che la dichiarazione dell’angelo si debba tradurre “Non ci sarà più tempo”, come se il tempo, così come lo conosciamo noi, dovesse aver fine. Ma qui la parola chrònos è usata senza l’articolo determinativo. Perciò non si riferisce al tempo in generale, ma a un “tempo” o “periodo di tempo”. In altre parole, non ci sarà nessun ulteriore periodo di tempo (o nessun indugio) da parte di Geova. Un verbo greco che deriva da chrònos è usato anche in Ebrei 10:37, dove Paolo, citando Abacuc 2:3, 4, scrive che “colui che viene . . . non tarderà”.
12 “Non vi sarà più indugio”: come suonano piacevoli queste parole agli orecchi dell’anziana classe di Giovanni oggi! In che senso non ci sarà indugio? Giovanni spiega: “Ma nei giorni del suono del settimo angelo, quando starà per suonare la sua tromba, si compirà veramente il sacro segreto di Dio secondo la buona notizia che egli dichiarò ai suoi schiavi, i profeti”. (Rivelazione 10:7) È giunto il tempo stabilito da Geova per portare il suo sacro segreto al suo felice culmine, con splendidi risultati!
13. Cos’è il sacro segreto di Dio?
13 Cos’è questo sacro segreto? Riguarda il seme promesso per la prima volta nell’Eden, il quale risultò essere principalmente Gesù Cristo. (Genesi 3:15; 1 Timoteo 3:16) Ha anche a che fare con l’identità della donna da cui viene il Seme. (Isaia 54:1; Galati 4:26-28) Successivamente viene a includere i membri secondari della classe del seme e il Regno in cui il Seme regna. (Luca 8:10; Efesini 3:3-9; Colossesi 1:26, 27; 2:2; Rivelazione 1:5, 6) La buona notizia circa questo straordinario Regno celeste dev’essere predicata in tutta la terra durante il tempo della fine. — Matteo 24:14.
14. Perché il terzo guaio ha relazione col Regno di Dio?
14 Sicuramente questa è la migliore delle notizie. Eppure, in Rivelazione 11:14, 15, il terzo guaio viene messo in relazione col Regno. Perché? Perché per quei componenti dell’umanità che preferiscono il sistema di cose di Satana, la proclamazione della buona notizia che il sacro segreto di Dio si è compiuto — cioè che il messianico Regno di Dio è divenuto realtà — è foriera di cattive notizie. (Confronta 2 Corinti 2:16). Significa che il sistema mondiale a cui sono tanto attaccati sta per essere distrutto. Le voci dei sette tuoni, che avvertono circa la calamità incombente, si fanno sempre più chiare e alte man mano che il gran giorno della vendetta di Geova si avvicina. — Sofonia 1:14-18.
Il rotolo aperto
15. Cosa dicono a Giovanni la voce dal cielo e il forte angelo, e che effetto ha questo su Giovanni?
15 Mentre Giovanni attende il suono di questa settima tromba e il compimento del sacro segreto di Dio, gli viene dato un ulteriore incarico: “E la voce che udii dal cielo mi parla di nuovo e dice: ‘Va, prendi il rotolo aperto che è nella mano dell’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra’. E andai dall’angelo e gli dissi di darmi il rotolino. Ed egli mi disse: ‘Prendilo e mangialo, ed esso renderà amaro il tuo ventre, ma nella tua bocca sarà dolce come il miele’. E presi il rotolino dalla mano dell’angelo e lo mangiai, e nella mia bocca fu dolce come il miele; ma quando l’ebbi mangiato, il mio ventre fu reso amaro. E mi dicono: ‘Devi profetizzare di nuovo riguardo a popoli e nazioni e lingue e molti re’”. — Rivelazione 10:8-11.
16. (a) In che modo il profeta Ezechiele ebbe un’esperienza simile a quella di Giovanni? (b) Perché il rotolino ha un sapore dolce per Giovanni, ma perché è amaro da digerire?
16 L’esperienza avuta da Giovanni è alquanto simile a quella che ebbe il profeta Ezechiele quand’era in esilio nel paese di Babilonia. Anche a lui fu comandato di mangiare un rotolo che nella sua bocca fu dolce. Ma quando gli empì lo stomaco, lo rese responsabile di predire cose amare per la ribelle casa d’Israele. (Ezechiele 2:8–3:15) Il rotolo aperto che il glorificato Gesù Cristo dà a Giovanni è anch’esso un messaggio divino. Giovanni deve predicare riguardo a “popoli e nazioni e lingue e molti re”. Nutrirsi di questo rotolo è per lui dolce perché esso proviene da una fonte divina. (Confronta Salmo 119:103; Geremia 15:15, 16). Ma lo trova amaro da digerire perché, come già nel caso di Ezechiele, esso predice cose spiacevoli per gli uomini ribelli. — Salmo 145:20.
17. (a) Chi sono quelli che dicono a Giovanni di profetizzare “di nuovo”, e cosa significa questo? (b) Quando si doveva adempiere la drammatica rappresentazione vista da Giovanni?
17 Coloro che dicono a Giovanni di profetizzare di nuovo sono indubbiamente Geova Dio e Gesù Cristo. Giovanni, sebbene esiliato sull’isola di Patmos, ha già profetizzato riguardo a popoli, nazioni, lingue e re mediante le informazioni finora scritte nel libro di Rivelazione. L’espressione “di nuovo” indica che egli deve scrivere e rendere pubblico il resto delle informazioni contenute nel libro di Rivelazione. Ma ricordate: qui Giovanni sta in effetti partecipando a una visione profetica. Ciò che egli scrive è in realtà una profezia che deve adempiersi dopo il 1914, quando il forte angelo prende posizione con un piede sulla terra e uno sul mare. Cosa significa dunque oggi questa drammatica rappresentazione per la classe di Giovanni?
Il rotolino oggi
18. All’inizio del giorno del Signore, che interesse manifestò la classe di Giovanni per il libro di Rivelazione?
18 Ciò che Giovanni vede prefigura in maniera rimarchevole l’esperienza avuta dalla classe di Giovanni all’inizio del giorno del Signore. Il loro intendimento dei propositi di Geova, incluso il significato dei sette tuoni, era allora incompleto. Ciò nonostante, essi si interessavano vivamente del libro di Rivelazione, e Charles Taze Russell ne aveva commentato vari brani durante la sua vita. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1916, molti dei suoi scritti furono raccolti e pubblicati in un libro intitolato Il mistero compiuto (inglese). Col tempo, però, la spiegazione di Rivelazione contenuta in questo libro si rivelò insoddisfacente. Il rimanente dei fratelli di Cristo doveva attendere ancora un po’, finché le visioni cominciarono ad adempiersi, prima di ricevere un accurato intendimento di quel libro ispirato.
19. (a) In che modo la classe di Giovanni fu impiegata da Geova Dio anche prima che le voci dei sette tuoni fossero pienamente divulgate? (b) Quand’è che la classe di Giovanni ricevette il rotolino aperto, e cosa significò questo per loro?
19 Come Giovanni, però, essi furono impiegati da Geova anche prima che le voci dei sette tuoni fossero pienamente divulgate. Avevano predicato diligentemente per 40 anni prima del 1914, e avevano lottato per rimanere attivi durante la prima guerra mondiale. C’era la prova che erano loro quelli che, all’arrivo del Signore, erano stati trovati impegnati a dare cibo a suo tempo ai domestici. (Matteo 24:45-47) Così, nel 1919, furono loro a ricevere il rotolino aperto, cioè un aperto messaggio da predicare al genere umano. Come Ezechiele, avevano un messaggio diretto a un’organizzazione infedele, la cristianità, che asseriva falsamente di servire Dio. Come Giovanni, dovevano predicare ancora riguardo a “popoli e nazioni e lingue e molti re”.
20. Cosa fu raffigurato dal fatto che Giovanni mangiò il rotolo?
20 Il fatto che Giovanni mangiò il rotolo raffigurò l’accettazione di questo incarico da parte dei fratelli di Gesù. Esso divenne parte di loro in quanto ora vennero a identificarsi con questa parte dell’ispirata Parola di Dio, traendone nutrimento. Ma ciò che dovevano predicare conteneva espressioni relative ai giudizi di Geova che erano sgradevoli per molti del genere umano. Sì, includeva le piaghe predette nel capitolo 8 di Rivelazione. Per questi cristiani sinceri era comunque dolce conoscere quei giudizi e comprendere che Geova si stava nuovamente servendo di loro per proclamarli. — Salmo 19:9, 10.
21. (a) In che modo il messaggio del rotolino è divenuto dolce anche per la grande folla? (b) Perché per gli oppositori la buona notizia è cattiva?
21 A suo tempo il messaggio di questo rotolo divenne dolce anche per la “grande folla . . . di ogni nazione e tribù e popolo e lingua” che sospirava per tutte le cose detestabili che vedeva compiere nella cristianità. (Rivelazione 7:9; Ezechiele 9:4) Anche i suoi componenti proclamano vigorosamente la buona notizia, usando parole dolci e gradevoli per descrivere il meraviglioso provvedimento di Geova per i cristiani simili a pecore. (Salmo 37:11, 29; Colossesi 4:6) Ma per gli oppositori questa è una cattiva notizia. Perché? Perché significa che il sistema in cui confidano — e che può anche aver dato loro delle soddisfazioni temporanee — deve sparire. Per loro la buona notizia è foriera di sventure. — Filippesi 1:27, 28; confronta Deuteronomio 28:15; 2 Corinti 2:15, 16.
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Ravvivati i due testimoniRivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
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Capitolo 25
Ravvivati i due testimoni
1. Il forte angelo invita Giovanni a fare che cosa?
PRIMA che il secondo guaio sia completamente passato, il forte angelo invita Giovanni a partecipare a un’altra rappresentazione profetica, questa volta riguardante il tempio. (Rivelazione 9:12; 10:1) Ecco ciò che Giovanni riferisce: “E mi fu data una canna simile a una verga, mentre egli disse: ‘Alzati e misura il santuario del tempio di Dio e l’altare e quelli che vi adorano’”. — Rivelazione 11:1.
Il santuario del tempio
2. (a) Quale santuario del tempio sarebbe durato fino ai nostri giorni? (b) Chi è il Sommo Sacerdote del santuario del tempio, e in che consiste il suo Santissimo?
2 Il tempio qui menzionato non può essere un tempio letterale situato a Gerusalemme, dato che l’ultimo di quei templi fu distrutto dai romani nel 70 E.V. L’apostolo Paolo tuttavia mostrò che anche prima di quella distruzione era venuto all’esistenza un altro santuario del tempio, che sarebbe durato fino ai nostri giorni. Si trattava del grande tempio spirituale in cui trovano adempimento i tipi profetici del tabernacolo e dei successivi templi edificati a Gerusalemme. Si tratta della “vera tenda, che Geova, e non un uomo, eresse”, e il cui Sommo Sacerdote è Gesù, che Paolo descrive come già seduto “alla destra del trono della Maestà nei cieli”. Il Santissimo di questo tempio è quella parte del cielo stesso in cui Geova risiede di persona. — Ebrei 8:1, 2; 9:11, 24.
3. Nel tabernacolo, cosa raffiguravano (a) la cortina che separava il Santissimo dal Santo? (b) i sacrifici animali? (c) l’altare dei sacrifici?
3 L’apostolo Paolo spiega che la cortina del tabernacolo che separava il Santissimo dal Santo raffigurava la carne di Gesù. Quando Gesù sacrificò la sua vita, questa cortina si squarciò in due, mostrando che la carne di Gesù non costituiva più una barriera che gli impediva l’accesso alla presenza di Geova in cielo. Sulla base del sacrificio di Gesù, anche i suoi unti sottosacerdoti morti fedeli avrebbero a tempo debito ottenuto accesso ai cieli. (Matteo 27:50, 51; Ebrei 9:3; 10:19, 20) Paolo indica anche che i continui sacrifici animali presso il tabernacolo additavano l’unico sacrificio fatto da Gesù della sua perfetta vita umana. L’altare dei sacrifici nel cortile rappresentava il provvedimento di Geova, conforme alla sua volontà, di accettare il sacrificio di Gesù a favore dei “molti” — prima degli unti e poi delle altre pecore — che ‘lo avrebbero premurosamente cercato per la loro salvezza’. — Ebrei 9:28; 10:9, 10; Giovanni 10:16.
4. Cos’era simboleggiato (a) dal Santo? (b) dal cortile interno?
4 Da queste informazioni divinamente ispirate possiamo concludere che il Santo del tabernacolo simboleggia la condizione santa goduta prima da Cristo e poi dagli unti membri del regal sacerdozio dei 144.000 mentre sono ancora sulla terra, prima di penetrare attraverso la “cortina”. (Ebrei 6:19, 20; 1 Pietro 2:9) Ben rappresenta il fatto che sono stati adottati quali figli spirituali di Dio, così come Dio riconobbe Gesù quale Figlio dopo il suo battesimo al Giordano nel 29 E.V. (Luca 3:22; Romani 8:15) Ma che dire del cortile interno, l’unica parte del tabernacolo che era visibile agli israeliti non sacerdoti, il luogo in cui venivano compiuti i sacrifici? Esso rappresenta la perfetta condizione dell’uomo Gesù che lo rese idoneo per offrire la sua vita a favore del genere umano. Rappresenta anche la giusta condizione come santi di cui godono i suoi unti seguaci mentre sono sulla terra, condizione attribuita loro sulla base del sacrificio di Gesù.a — Romani 1:7; 5:1.
Misurato il santuario del tempio
5. Nelle profezie delle Scritture Ebraiche, qual era il significato (a) della misurazione di Gerusalemme? (b) della misurazione del tempio visto da Ezechiele in visione?
5 A Giovanni viene detto di ‘misurare il santuario del tempio di Dio e l’altare e quelli che vi adorano’. Cosa significa questo? Nelle profezie delle Scritture Ebraiche misurazioni analoghe furono una garanzia che sarebbe stata fatta giustizia in conformità delle perfette norme di Geova. Ai giorni del malvagio re Manasse, la misurazione profetica di Gerusalemme stava a indicare un irrevocabile giudizio di distruzione contro quella città. (2 Re 21:13; Lamentazioni 2:8) In seguito, comunque, quando Geremia vide misurare Gerusalemme, si trattò di una conferma che la città sarebbe stata riedificata. (Geremia 31:39; vedi anche Zaccaria 2:2-8). Similmente l’estesa e dettagliata misurazione del tempio cui Ezechiele assistette in visione fu per i giudei esiliati a Babilonia una garanzia che la vera adorazione sarebbe stata ripristinata nella loro patria. Servì anche a rammentare che, visti i loro errori, da allora in poi gli israeliti avrebbero dovuto attenersi alle sante norme di Dio. — Ezechiele 40:3, 4; 43:10.
6. Cosa significa il fatto che a Giovanni fu detto di misurare il santuario del tempio e i sacerdoti che vi adoravano? Spiegate.
6 Perciò, il fatto che a Giovanni venga comandato di misurare il santuario del tempio e i sacerdoti che vi adorano significa che nulla può impedire l’adempimento dei propositi di Geova riguardanti la disposizione del tempio e coloro che hanno relazione con essa, e che tali propositi stanno per realizzarsi. Ora che tutte le cose sono state poste sotto i piedi del forte angelo di Geova, è tempo che “il monte della casa di Geova” divenga “fermamente stabilito al di sopra della cima dei monti”. (Isaia 2:2-4) Dopo secoli di apostasia da parte della cristianità, la pura adorazione di Geova dev’essere innalzata. È anche tempo che quei fedeli fratelli di Gesù che sono morti siano risuscitati ed entrino nel “Santo dei Santi”. (Daniele 9:24; 1 Tessalonicesi 4:14-16; Rivelazione 6:11; 14:4) E gli ultimi suggellati “schiavi del nostro Dio” che sono sulla terra devono essere misurati secondo le norme divine per essere idonei a occupare permanentemente il loro posto nella disposizione del tempio quali figli di Dio generati dallo spirito. Oggi la classe di Giovanni è pienamente consapevole di queste sante norme ed è determinata ad attenervisi. — Rivelazione 7:1-3; Matteo 13:41, 42; Efesini 1:13, 14; confronta Romani 11:20.
Calpestato il cortile
7. (a) Perché a Giovanni viene detto di non misurare il cortile? (b) Quand’è che la città santa fu calpestata per 42 mesi? (c) In che modo il clero della cristianità mancò di sostenere le giuste norme di Geova per 42 mesi?
7 Perché a Giovanni fu impedito di misurare il cortile? Egli stesso riferisce cosa gli fu detto: “Ma in quanto al cortile che è fuori del santuario del tempio, gettalo completamente fuori e non misurarlo, perché è stato dato alle nazioni, ed esse calpesteranno la città santa per quarantadue mesi”. (Rivelazione 11:2) Abbiamo già notato che il cortile interno rappresenta la giusta condizione sulla terra dei cristiani generati dallo spirito. Come vedremo, qui ci si riferisce ai 42 mesi letterali che vanno dal dicembre 1914 al giugno 1918, quando tutti quelli che si dicevano cristiani furono sottoposti a una severa prova. Avrebbero sostenuto le giuste norme di Geova durante quegli anni di guerra? La maggioranza non le sostenne. Nell’insieme il clero della cristianità mise il nazionalismo al di sopra dell’ubbidienza alla legge divina. Il clero di entrambe le parti in guerra — guerra che fu combattuta principalmente in seno alla cristianità — esortò con le sue prediche i giovani ad andare al fronte. Milioni di persone furono massacrate. Quando nel 1918 il giudizio cominciò dalla casa di Dio, anche gli Stati Uniti partecipavano a quella carneficina, e il clero di tutta la cristianità si era macchiato di una colpa di sangue che grida ancora vendetta dinanzi a Dio. (1 Pietro 4:17) Esso fu gettato fuori in maniera definitiva, irreversibile. — Isaia 59:1-3, 7, 8; Geremia 19:3, 4.
8. Durante la prima guerra mondiale, cosa compresero molti Studenti Biblici, ma cosa non afferravano pienamente?
8 Che dire però del piccolo gruppo di Studenti Biblici? Dovevano essere immediatamente misurati nel 1914 secondo la loro adesione alle norme divine? No. Come i sedicenti cristiani della cristianità, anche loro dovevano essere messi alla prova. Furono ‘gettati completamente fuori e dati alle nazioni’ affinché fossero duramente provati e perseguitati. Molti di loro compresero che non dovevano andare a uccidere il prossimo, ma al momento non afferravano pienamente il concetto della neutralità cristiana. (Michea 4:3; Giovanni 17:14, 16; 1 Giovanni 3:15) Sottoposti a pressione da parte delle nazioni, alcuni fecero compromesso.
9. Cos’è la città santa che fu calpestata dalle nazioni, e chi rappresenta sulla terra questa città?
9 In che modo però la città santa fu calpestata da quelle nazioni? Chiaramente qui non si parla della Gerusalemme che fu distrutta oltre 25 anni prima che fosse scritto il libro di Rivelazione. La città santa è la Nuova Gerusalemme successivamente descritta in Rivelazione e che ora è rappresentata sulla terra dal rimanente degli unti cristiani nel cortile interno del tempio. A suo tempo anch’essi entreranno a far parte della città santa. Calpestare loro equivale dunque a calpestare la città stessa. — Rivelazione 21:2, 9-21.
I due testimoni
10. Cosa devono fare i fedeli testimoni di Geova mentre vengono calpestati?
10 Anche mentre vengono calpestati, questi leali non cessano di essere fedeli testimoni di Geova. Quindi la profezia prosegue dicendo: “‘E farò profetizzare i miei due testimoni per milleduecentosessanta giorni vestiti di sacco’. Questi sono simboleggiati dai due olivi e dai due candelabri e stanno dinanzi al Signore della terra”. — Rivelazione 11:3, 4.
11. Cosa significava per i fedeli cristiani unti profetizzare “vestiti di sacco”?
11 Questi fedeli cristiani unti avevano bisogno di perseveranza, in quanto dovevano profetizzare “vestiti di sacco”. Cosa significava questo? Nei tempi biblici vestire di sacco era simbolo di cordoglio. Indicava che la persona era abbattuta per il dolore o l’afflizione. (Genesi 37:34; Giobbe 16:15, 16; Ezechiele 27:31) Veniva messo in relazione con i luttuosi messaggi di condanna o dolore che i profeti di Dio dovevano proclamare. (Isaia 3:8, 24-26; Geremia 48:37; 49:3) Vestire di sacco poteva indicare umiltà o pentimento in seguito all’avvertimento divino. (Giona 3:5) Il sacco indossato dai due testimoni sembra indicare la loro umile perseveranza nell’annunciare i giudizi di Geova. Erano testimoni che proclamavano il suo giorno di vendetta, un giorno che avrebbe fatto fare cordoglio anche alle nazioni. — Deuteronomio 32:41-43.
12. Perché il periodo durante il quale la città santa doveva essere calpestata sembra essere letterale?
12 La classe di Giovanni doveva predicare questo messaggio per un tempo prestabilito: 1.260 giorni, o 42 mesi, esattamente quanto doveva durare il calpestamento della città santa. Sembra trattarsi di un periodo di tempo letterale, essendo espresso in due modi diversi, prima in mesi e poi in giorni. Per di più, all’inizio del giorno del Signore ci fu un periodo segnato di tre anni e mezzo durante i quali le vicissitudini del popolo di Dio corrisposero agli avvenimenti qui profetizzati, a cominciare dal dicembre 1914 fino al giugno 1918. (Rivelazione 1:10) Essi predicarono un messaggio di sventura riguardante il giudizio di Geova sulla cristianità e sul mondo.
13. (a) Cosa denota il fatto che gli unti cristiani fossero simboleggiati da due testimoni? (b) A quale profezia di Zaccaria fa pensare Giovanni chiamando i due testimoni ‘i due olivi e i due candelabri’?
13 Il fatto che fossero simboleggiati da due testimoni conferma che il loro messaggio era accurato e ben fondato. (Confronta Deuteronomio 17:6; Giovanni 8:17, 18). Giovanni li chiama ‘i due olivi e i due candelabri’, e dice che “stanno dinanzi al Signore della terra”. Questo è un chiaro riferimento alla profezia di Zaccaria, il quale vide un candelabro a sette bracci e due olivi. Quegli olivi, ci viene detto, rappresentavano “i due unti”, cioè il governatore Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè, ‘che stavano accanto al Signore dell’intera terra’. — Zaccaria 4:1-3, 14.
14. (a) Cosa indicava la visione che Zaccaria ebbe dei due olivi e del candelabro? (b) Cosa avrebbero fatto gli unti cristiani durante la prima guerra mondiale?
14 Zaccaria visse in un tempo di ricostruzione, e la sua visione dei due olivi significava che Zorobabele e Giosuè sarebbero stati benedetti dallo spirito di Geova mentre rafforzavano il popolo per il lavoro da compiere. La visione del candelabro rammentò a Zaccaria di non ‘disprezzare il giorno delle piccole cose’, perché i propositi di Geova si sarebbero adempiuti “‘non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito’, ha detto Geova degli eserciti”. (Zaccaria 4:6, 10; 8:9) La piccola schiera di cristiani impegnati a portare con perseveranza la luce della verità al genere umano durante la prima guerra mondiale sarebbe stata similmente impiegata in un’opera di ricostruzione. Anche loro sarebbero stati una fonte di incoraggiamento e, quantunque pochi, avrebbero imparato a confidare nella forza di Geova, non disprezzando il giorno dei piccoli inizi.
15. (a) Il fatto che gli unti cristiani siano descritti come due testimoni cos’altro ci rammenta? Spiegate. (b) Che tipo di segni i due testimoni sono autorizzati a compiere?
15 Il fatto che fossero descritti come due testimoni ci fa venire in mente anche la trasfigurazione. In quella visione tre apostoli videro Gesù nella gloria del Regno, accompagnato da Mosè ed Elia. Questo additava il fatto che Gesù si sarebbe assiso sul suo glorioso trono nel 1914 per compiere un’opera prefigurata da quei due profeti. (Matteo 17:1-3) Appropriatamente i due testimoni vengono ora visti compiere dei segni che ci rammentano quelli di Mosè e di Elia. Per esempio, Giovanni dice di loro: “E se qualcuno li vuol danneggiare, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e se qualcuno li vorrà danneggiare, in questa maniera dovrà essere ucciso. Questi hanno l’autorità di chiudere il cielo affinché non cada pioggia durante i giorni del loro profetizzare”. — Rivelazione 11:5, 6a.
16. (a) In che modo il segno riguardante il fuoco ci ricorda il tempo in cui in Israele fu sfidata l’autorità di Mosè? (b) In che modo il clero della cristianità sfidò gli Studenti Biblici e causò loro difficoltà durante la prima guerra mondiale, ma come contrattaccarono essi?
16 Questo ci ricorda il tempo in cui in Israele fu sfidata l’autorità di Mosè. Quel profeta pronunciò infuocate parole di giudizio, e Geova distrusse i ribelli consumandone 250 con un letterale fuoco dal cielo. (Numeri 16:1-7, 28-35) In modo analogo i capi della cristianità sfidarono gli Studenti Biblici, dicendo che non avevano mai frequentato le scuole teologiche. Ma i testimoni di Dio avevano credenziali migliori quali ministri: le persone mansuete che ascoltavano il loro messaggio scritturale. (2 Corinti 3:2, 3) Nel 1917 gli Studenti Biblici pubblicarono in inglese Il mistero compiuto, un poderoso commentario a Rivelazione ed Ezechiele. A ciò fece seguito la distribuzione di 10 milioni di copie di un volantino di quattro pagine, Il mensile degli studenti biblici, il cui articolo principale era intitolato “La caduta di Babilonia — Perché la cristianità ora deve soffrire; il risultato finale”. Negli Stati Uniti il clero infuriato approfittò dell’isterismo bellico per far mettere al bando il libro. In altri paesi il libro fu censurato. Nondimeno, i servitori di Dio continuarono a contrattaccare con infuocati numeri di un volantino di quattro pagine intitolato Notizie del Regno. Col progredire del giorno del Signore, altre pubblicazioni avrebbero reso chiara la condizione di morte spirituale della cristianità. — Confronta Geremia 5:14.
17. (a) Quali avvenimenti dei giorni di Elia comportarono una siccità e fuoco? (b) In che modo uscì fuoco dalla bocca dei due testimoni, e di che siccità si trattò?
17 Che dire di Elia? Ai giorni dei re d’Israele, questo profeta preannunciò una siccità come espressione dell’indignazione di Geova nei confronti degli israeliti che adoravano Baal. La siccità durò tre anni e mezzo. (1 Re 17:1; 18:41-45; Luca 4:25; Giacomo 5:17) In seguito, quando l’infedele re Acazia inviò dei soldati per costringere Elia a presentarsi davanti a lui, il profeta invocò fuoco dal cielo perché consumasse i soldati. Solo quando un comandante militare mostrò il dovuto rispetto per la sua posizione di profeta, Elia acconsentì ad accompagnarlo dal re. (2 Re 1:5-16) Similmente, dal 1914 al 1918, l’unto rimanente richiamò intrepidamente l’attenzione sulla siccità spirituale della cristianità e avvertì dell’infuocato giudizio cui essa andava incontro alla ‘venuta del grande e tremendo giorno di Geova’. — Malachia 4:1, 5; Amos 8:11.
18. (a) Quale autorità è data ai due testimoni, e quale somiglianza si nota con quella data a Mosè? (b) In che modo i due testimoni smascherarono la cristianità?
18 Giovanni prosegue dicendo riguardo ai due testimoni: “E hanno autorità sulle acque di mutarle in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di piaga quante volte desiderino”. (Rivelazione 11:6b) Allo scopo di persuadere Faraone a lasciare libero Israele, Geova impiegò Mosè per colpire l’oppressivo Egitto con delle piaghe, fra cui quella dell’acqua tramutata in sangue. Secoli dopo i nemici filistei di Israele ricordavano bene gli atti di Geova contro l’Egitto, tanto che gridarono: “Chi ci salverà dalla mano di questo Dio maestoso? Questo è il Dio che colpì l’Egitto con ogni sorta di strage [“piaghe”, Garofalo] nel deserto”. (1 Samuele 4:8; Salmo 105:29) Mosè raffigurò Gesù, che aveva l’autorità di pronunciare i giudizi di Dio contro i capi religiosi del suo tempo. (Matteo 23:13; 28:18; Atti 3:22) E durante la prima guerra mondiale i fratelli di Cristo, i due testimoni, smascherarono l’effetto mortifero delle “acque” che la cristianità dava da bere ai suoi greggi.
I due testimoni vengono uccisi
19. Secondo Rivelazione, cosa avviene quando i due testimoni finiscono la loro testimonianza?
19 Questa piaga sulla cristianità fu così grave che, dopo che i due testimoni ebbero profetizzato per 42 mesi vestiti di sacco, la cristianità si servì della propria influenza mondana per farli ‘uccidere’. Giovanni scrive: “E quando avranno finito la loro testimonianza, la bestia selvaggia che ascende dall’abisso farà guerra contro di loro e li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri saranno sull’ampia via della grande città che in senso spirituale è chiamata Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu messo al palo. E quelli dei popoli e delle tribù e delle lingue e delle nazioni guarderanno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro cadaveri siano posti in una tomba. E quelli che dimorano sulla terra si rallegreranno di loro e festeggeranno, e si manderanno doni gli uni gli altri, perché questi due profeti hanno tormentato quelli che dimorano sulla terra”. — Rivelazione 11:7-10.
20. Cos’è la “bestia selvaggia che ascende dall’abisso”?
20 Questo è il primo di 37 riferimenti a una bestia selvaggia che si trovano in Rivelazione. Più avanti esamineremo in maniera particolareggiata sia questa bestia che altre. Per ora è sufficiente dire che la “bestia selvaggia che ascende dall’abisso” è uno strumento di Satana, un attivo sistema di cose politico.b — Confronta Rivelazione 13:1; Daniele 7:2, 3, 17.
21. (a) In che modo i nemici religiosi dei due testimoni approfittarono della situazione esistente durante la guerra? (b) Cosa indica il fatto che i cadaveri dei due testimoni fossero lasciati insepolti? (c) Come va considerato il periodo di tre giorni e mezzo? (Vedi nota in calce).
21 Dal 1914 al 1918 le nazioni furono impegnate nella prima guerra mondiale. I sentimenti nazionalistici erano molto forti, e nella primavera del 1918 i nemici religiosi dei due testimoni approfittarono della situazione. Esercitarono pressioni sul potere giudiziario dello Stato così che ministri responsabili degli Studenti Biblici furono imprigionati dietro false accuse di sedizione. I loro fedeli collaboratori rimasero impietriti. L’attività del Regno quasi cessò. Fu come se l’opera di predicazione fosse morta. Nei tempi biblici non essere sepolti in una tomba commemorativa era un terribile oltraggio. (Salmo 79:1-3; 1 Re 13:21, 22) Perciò per i due testimoni essere lasciati insepolti avrebbe significato grande biasimo. Nel clima caldo della Palestina, dopo tre giorni e mezzoc letterali un cadavere lasciato insepolto sulla strada comincerebbe veramente a puzzare. (Confronta Giovanni 11:39). Questo particolare della profezia indica quindi il vituperio che i due testimoni avrebbero dovuto sopportare. Ai summenzionati ministri che vennero imprigionati fu addirittura negata la libertà provvisoria in attesa dell’appello. Vennero esposti al pubblico ludibrio abbastanza a lungo da divenire un fetore per gli abitanti della “grande città”. Ma cos’era questa “grande città”?
22. (a) Cos’è la grande città? (b) In che modo la stampa si unì al clero nel rallegrarsi che i due testimoni fossero stati messi a tacere? (Vedi riquadro).
22 Giovanni ci fornisce qualche indizio. Egli dice che Gesù fu messo al palo lì. Questo ci fa pensare subito a Gerusalemme. Ma Giovanni dice pure che la grande città è chiamata Sodoma ed Egitto. Ebbene, la Gerusalemme letterale fu una volta chiamata Sodoma a causa delle sue pratiche impure. (Isaia 1:8-10; confronta Ezechiele 16:49, 53-58). E l’Egitto, la prima potenza mondiale, è a volte usato come simbolo di questo sistema di cose mondiale. (Isaia 19:1, 19; Gioele 3:19) Perciò questa grande città rappresenta una “Gerusalemme” contaminata che asserisce di adorare Dio, ma che è divenuta impura e peccaminosa come Sodoma, nonché parte del mondiale sistema di cose satanico, come l’Egitto. Essa rappresenta la cristianità — l’equivalente moderno dell’infedele Gerusalemme — organizzazione i cui componenti avevano molte ragioni di rallegrarsi quando misero a tacere la fastidiosa predicazione dei due testimoni.
Destàti di nuovo!
23. (a) Cosa avviene ai due testimoni dopo i tre giorni e mezzo, e che effetto ha questo sui loro nemici? (b) Quando si ebbe l’adempimento moderno di Rivelazione 11:11, 12 e della profezia di Ezechiele circa la valle delle ossa secche su cui Geova alitò?
23 La stampa si unì al clero nell’oltraggiare il popolo di Dio, e un giornale scrisse: “Sul Mistero compiuto è calato il sipario”. Nulla però poteva essere più lontano dalla verità! I due testimoni non rimasero morti. Leggiamo: “E dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano. E udirono un’alta voce dal cielo dir loro: ‘Salite quassù’. E salirono al cielo nella nube, e i loro nemici li videro”. (Rivelazione 11:11, 12) Ebbero quindi un’esperienza simile a quella delle ossa secche della valle vista da Ezechiele in visione. Geova alitò su quelle ossa secche, ed esse vennero alla vita, prefigurando così la rinascita della nazione d’Israele dopo 70 anni di cattività in Babilonia. (Ezechiele 37:1-14) Queste due profezie, di Ezechiele e di Rivelazione, ebbero il loro straordinario adempimento moderno nel 1919, quando Geova ridiede piena vitalità ai suoi ‘defunti’ testimoni.
24. Quando i due testimoni vennero alla vita, che effetto ebbe questo sui loro persecutori religiosi?
24 Che sorpresa per quei persecutori! I cadaveri dei due testimoni erano tornati all’improvviso ad essere vivi e vegeti. Per quegli ecclesiastici fu una pillola amara da ingoiare, tanto più che i ministri cristiani il cui imprigionamento avevano ordito erano di nuovo liberi, per essere in seguito completamente scagionati. La sorpresa dovette divenire ancora più grande quando, nel settembre 1919, gli Studenti Biblici tennero un’assemblea a Cedar Point (Ohio, USA). Lì Joseph F. Rutherford, da poco tornato in libertà, entusiasmò i presenti col suo discorso “Annunciate il Regno”, basato su Rivelazione 15:2 e Isaia 52:7. Gli appartenenti alla classe di Giovanni cominciarono di nuovo a “profetizzare”, cioè a predicare pubblicamente. Acquistarono sempre più forza, smascherando intrepidamente l’ipocrisia della cristianità.
25. (a) Quand’è che ai due testimoni fu detto “Salite quassù”, e come si verificò questo? (b) Che effetto sconcertante ebbe sulla grande città il ristabilimento dei due testimoni?
25 Più volte la cristianità cercò di ripetere il trionfo ottenuto nel 1918. Si servì di attacchi di turbe inferocite, sotterfugi legali, imprigionamenti, addirittura esecuzioni capitali, ma invano! Dopo il 1919 il reame spirituale dei due testimoni venne a trovarsi fuori della sua portata. Quell’anno Geova aveva detto loro: “Salite quassù”, ed essi erano ascesi a un’elevata condizione spirituale dove i loro nemici potevano vederli ma non potevano toccarli. Giovanni descrive così lo sconcertante effetto che il loro ristabilimento ebbe sulla grande città: “E in quell’ora ci fu un grande terremoto, e la decima parte della città cadde; e settemila persone furono uccise dal terremoto, e quelli che restavano si spaventarono e diedero gloria all’Iddio del cielo”. (Rivelazione 11:13) Ci furono davvero grandi sconvolgimenti nel reame della religione. Allorché questo gruppo di cristiani ravvivati si mise all’opera, il suolo sembrò tremare sotto i piedi dei capi delle chiese tradizionali. Un decimo della loro città, figurativamente 7.000 persone, fu colpito così profondamente che se ne parla come di persone uccise.
26. Chi rappresentano la “decima parte della città” e i “settemila” di Rivelazione 11:13? Spiegate.
26 L’espressione “la decima parte della città” ci rammenta che Isaia profetizzò riguardo all’antica Gerusalemme che un decimo sarebbe sopravvissuto alla distruzione della città come santo seme. (Isaia 6:13) Similmente il numero 7.000 ci ricorda che quando Elia pensava di essere l’unico rimasto fedele in Israele, Geova gli disse che in realtà ce n’erano ancora 7.000, i quali non avevano piegato le ginocchia dinanzi a Baal. (1 Re 19:14, 18) Nel I secolo l’apostolo Paolo disse che quei 7.000 rappresentavano il rimanente dei giudei che avevano accettato la buona notizia intorno al Cristo. (Romani 11:1-5) Questi passi ci aiutano a capire che i “settemila” e la “decima parte della città” di Rivelazione 11:13 sono quelli che accolgono favorevolmente il messaggio dei ristabiliti due testimoni e abbandonano la peccaminosa grande città. Essi muoiono, per così dire, rispetto alla cristianità. I loro nomi vengono cancellati dai suoi registri. Per quanto la riguarda, essi non esistono più.d
27, 28. (a) In che modo ‘il resto diede gloria all’Iddio del cielo’? (b) Cosa furono costretti a riconoscere gli ecclesiastici della cristianità?
27 Ma in che modo ‘il resto [della cristianità] diede gloria all’Iddio del cielo’? Non certo abbandonando la loro religione apostata e divenendo servitori di Dio. Piuttosto, come si legge in un’opera (Word Studies in the New Testament, di Vincent) a proposito dell’espressione “diedero gloria all’Iddio del cielo”, “la frase non significa conversione, né pentimento, né rendimento di grazie, ma riconoscimento, essendo questo il suo consueto significato nella Scrittura. Confronta Gios. vii. 19 (LXX). Giov. ix. 24; At. xii. 23; Rom. iv. 20”. Suo malgrado, la cristianità dovette riconoscere che l’Iddio degli Studenti Biblici aveva compiuto qualcosa di grande nel ravvivarne l’attività cristiana.
28 Può darsi che gli ecclesiastici ne prendessero atto solo a livello mentale, dentro di sé. Certamente nessuno di loro mostrò pubblicamente di riconoscere l’Iddio dei due testimoni. Ma la profezia di Geova rivelata mediante Giovanni ci aiuta a discernere ciò che essi avevano nel cuore e a comprendere quale umiliante sorpresa ebbero nel 1919. Da quell’anno in poi, man mano che i “settemila” abbandonavano la cristianità nonostante i suoi tenaci sforzi per trattenere le proprie pecore, il clero fu costretto a riconoscere che l’Iddio della classe di Giovanni era più forte del loro. In anni successivi lo avrebbero capito ancor più chiaramente, in quanto molti altri del loro gregge li avrebbero abbandonati, facendo eco alle parole pronunciate dal popolo quando Elia trionfò sui sostenitori di Baal al monte Carmelo: “Geova è il vero Dio! Geova è il vero Dio!” — 1 Re 18:39.
29. Secondo Giovanni, cosa viene presto, e quale ulteriore scrollamento è in serbo per la cristianità?
29 Ma ascoltate! Giovanni dice: “Il secondo guaio è passato. Ecco, il terzo guaio viene presto”. (Rivelazione 11:14) Se la cristianità è stata scossa da ciò che è accaduto finora, cosa farà quando sarà annunciato il terzo guaio, il settimo angelo suonerà la sua tromba e il sacro segreto di Dio sarà infine compiuto? — Rivelazione 10:7.
[Note in calce]
a Per un’ampia trattazione di questo grande tempio spirituale, vedi gli articoli “Il grande tempio spirituale di Geova”, pubblicato nella Torre di Guardia del 1º luglio 1996, e “Il solo vero tempio a cui adorare”, pubblicato nel numero del 15 giugno 1973.
b L’“abisso” (greco àbyssos; ebraico tehòhm) si riferisce simbolicamente a un luogo di inattività. (Vedi Rivelazione 9:2). Comunque, in senso letterale può anche riferirsi all’ampio mare. Il termine ebraico è spesso tradotto “acque dell’abisso”. (Salmo 71:20; 106:9; Giona 2:5) Perciò la “bestia selvaggia che ascende dall’abisso” può essere identificata con la ‘bestia selvaggia che ascende dal mare’. — Rivelazione 11:7; 13:1.
c Nell’esaminare le vicende del popolo di Dio a quel tempo c’è da notare che, mentre i 42 mesi rappresentano tre anni e mezzo letterali, non sembra che i tre giorni e mezzo rappresentino un letterale periodo di 84 ore. Probabilmente lo specifico periodo di tre giorni e mezzo, menzionato due volte (nei versetti 9 e 11), sta a indicare che si sarebbe trattato solo di un breve periodo in paragone con gli effettivi tre anni e mezzo di attività che lo precedettero.
d Confronta l’uso dei termini ‘morire’ e ‘vivere’ in versetti come Romani 6:2, 10, 11; 7:4, 6, 9; Galati 2:19; Colossesi 2:20; 3:3.
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