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  • Paesi dell’ex Iugoslavia
    Annuario dei Testimoni di Geova del 2009
    • Paesi dell’ex Iugoslavia

      IL PAESE un tempo noto come Iugoslavia è una terra che presenta una straordinaria varietà. Con l’Europa centro-orientale a nord, la Grecia e la Turchia a sud e l’Italia ad ovest, questa regione è un crogiolo di culture, lingue e religioni. Il nome Iugoslavia, però, richiama alla mente di molti immagini di scontri e conflitti. Dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando nel 1914 alla pulizia etnica in anni più recenti, questa regione della penisola balcanica non ha avuto tregua. Quando le popolazioni della regione sono entrate in conflitto per ottenere l’indipendenza, le singole repubbliche sono diventate nazioni a sé stanti. Alla fine, dalla frammentazione della Iugoslavia sono sorte Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia.

  • Paesi dell’ex Iugoslavia
    Annuario dei Testimoni di Geova del 2009
    • [Riquadro a pagina 144]

      Differenze all’interno dell’ex Iugoslavia

      Se chiedete a più persone quali siano le differenze esistenti all’interno dell’ex Iugoslavia, è probabile che riceviate tante risposte diverse. Quello su cui saranno d’accordo è che esistevano sette gruppi etnici distinti che non professavano la stessa religione e parlavano lingue diverse con alfabeti altrettanto diversi. La principale differenza tra i gruppi etnici è la religione. Più di 1.000 anni fa la cristianità si divise tra i fedeli della Chiesa Cattolica Romana e quelli della Chiesa Ortodossa. Il confine tra i due gruppi passa per il cuore dell’ex Iugoslavia. La gente che vive in Croazia e Slovenia è prevalentemente cattolica, mentre Serbia e Macedonia hanno popolazione a maggioranza ortodossa. La Bosnia presenta una mescolanza di persone di fede islamica, cattolica e ortodossa.

      Proprio come la religione, anche la lingua ha contribuito a dividere la gente. La maggior parte degli abitanti dell’ex Iugoslavia, ad eccezione di quelli del Kosovo, parlano lingue che appartengono al gruppo meridionale delle lingue slave. Per quanto ciascun paese abbia la propria lingua, la comunicazione tra serbi, croati, bosniaci e montenegrini è possibile grazie alle molte parole che hanno in comune. Questo è meno facile in Kosovo, Macedonia e Slovenia. Alla fine del XIX secolo si cercò di unificare le lingue che presentavano delle comunanze, ma la frammentazione della Iugoslavia nel 1991 pose fine a questo tentativo. Nell’ultimo decennio tutti questi paesi hanno cercato di affermare la propria identità usando certe parole piuttosto che altre.

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