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  • Quali amicizie sceglierete?
    Dio ci parla per mezzo di Geremia
    • 3. Cosa voleva Sedechia da Geremia, e come gli rispose quest’ultimo?

      3 Prima della distruzione di Gerusalemme il re Sedechia consultò più volte Geremia. Perché? Sperava di ricevere rassicurazioni in merito al futuro del suo regno. Voleva che Geremia gli annunciasse che Dio sarebbe intervenuto per salvare Giuda dai nemici. Per mezzo dei suoi emissari, Sedechia implorò Geremia: “Ti prego, interroga Geova a nostro favore, perché Nabucodorosor re di Babilonia fa guerra contro di noi. Forse Geova ci farà secondo tutte le sue opere meravigliose, così che [Nabucodorosor] si ritiri da noi”. (Ger. 21:2) Il re non volle seguire le istruzioni divine e non si arrese a Babilonia. Uno studioso ha paragonato Sedechia a “un malato che seguita ad andare dal medico per ricevere rassicurazioni, ma non ha alcuna intenzione di prendere la medicina prescritta”. Che dire di Geremia? Per entrare nelle grazie di Sedechia gli sarebbe bastato dirgli quello che voleva sentire. Perché allora non modificò il suo messaggio per semplificarsi la vita? Rifiutò di farlo perché Geova gli aveva detto di proclamare che Gerusalemme sarebbe caduta. — Leggi Geremia 32:1-5.

      Illustrazione alle pagine 54 e 55

      Quando leggete di Geremia e di Ebed-Melec, avete qualche dubbio sul fatto che siano realmente esistiti? Due recenti scoperte avvenute nell’antica Città di Davide hanno confermato ulteriormente i fatti narrati nel capitolo 38 di Geremia, che parla di loro.

      L’archeologa Eilat Mazar ha riportato alla luce un frammento di argilla recante l’impronta di un sigillo. Il ritrovamento è avvenuto nel 2005, durante degli scavi archeologici, in corrispondenza di uno strato risalente al periodo della distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. L’impronta reca l’antico nome ebraico “Yehuchal ben Shelemyahu”, cioè “Iucal figlio di Selemia”.

      In seguito in uno strato simile, a pochi metri di distanza, è stata rinvenuta un’altra impronta di un sigillo, recante il nome “Gedalyahu ben Pashhur”, cioè “Ghedalia figlio di Pasur”.

      Ora leggete in Geremia 38:1 il nome di due dei principi che esortarono il re Sedechia a mettere a morte Geremia, i responsabili del complotto sventato da Ebed-Melec. Proprio così, i personaggi menzionati in Geremia capitolo 38 sono esistiti realmente.

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    • Geremia non poteva evitare del tutto Sedechia: era pur sempre il re, anche se rifiutava di seguire le istruzioni divine. Non era però tenuto ad adeguarsi al suo modo di pensare traviato o a cercare di ingraziarselo. Certo, se Geremia avesse assecondato i desideri di Sedechia, questi l’avrebbe coperto di doni e privilegi. Ciò nonostante egli non cedette ad alcuna pressione e tentazione e non volle diventare amico del re. Perché? Perché non si sarebbe mai discostato dalla posizione che Geova gli aveva detto di assumere.

      Illustrazione a pagina 57
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