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  • Le ragioni del ritorno
    Svegliatevi! 2003 | 22 maggio
    • La malattia di Lyme, per esempio, fu identificata nel 1975 e prese il nome dalla cittadina di Lyme, nel Connecticut (USA), dove fu osservata per la prima volta. Può darsi che il batterio che provoca questa malattia sia arrivato nel Nordamerica un centinaio di anni fa insieme a ratti o animali da allevamento su navi provenienti dall’Europa. Dopo che una minuscola zecca Ixodes scapularis ingerisce sangue di un animale infetto, i bacilli rimangono dentro di essa per il resto della sua vita. Quando in seguito morde un altro animale o un essere umano, può immettere i batteri nel torrente sanguigno della vittima.

      Negli Stati Uniti nord-orientali la malattia di Lyme è endemica, cioè presente da molto tempo. Il principale serbatoio dei batteri della malattia è il topo dai piedi bianchi. Il topo ospita anche le zecche, specie nei loro stadi di sviluppo. Le zecche adulte preferiscono stabilirsi sui cervi, dove si nutrono e si accoppiano. Una volta che si è ingozzata di sangue, la femmina cade a terra per deporre le uova, da cui presto emergono le larve per iniziare il ciclo da capo.

      Circostanze diverse

      Gli agenti patogeni sono esistiti per molti anni insieme ad animali e insetti senza provocare malattie all’uomo. Ma circostanze diverse possono trasformare una malattia endemica in un’epidemia, malattia che si diffonde rapidamente tra gli individui di una stessa area. Cosa è cambiato nel caso della malattia di Lyme?

      In passato i predatori, tenendo sotto controllo la popolazione dei cervi, contribuirono a limitare il contatto fra le zecche dei cervi e l’uomo. Quando i primi coloni europei abbatterono le foreste per farne terreno agricolo, la popolazione dei cervi diminuì ancora di più e anche i loro predatori se ne andarono. Ma verso la metà dell’800 molte fattorie furono abbandonate man mano che gli agricoltori si spostavano a ovest, e la foresta cominciò nuovamente a estendersi. I cervi ritornarono, ma i loro predatori naturali no. Perciò i cervi si moltiplicarono rapidamente e lo stesso fecero le zecche.

      Qualche tempo dopo arrivò il batterio della malattia di Lyme e vi rimase per decenni prima di rivelarsi una minaccia per gli esseri umani. Quando però si cominciarono a costruire sobborghi al limitare della foresta, bambini e adulti cominciarono a invadere in numero sempre maggiore il dominio delle zecche. Queste iniziarono ad attaccarsi all’uomo e l’uomo prese la malattia di Lyme.

  • Le ragioni del ritorno
    Svegliatevi! 2003 | 22 maggio
    • [Immagini a pagina 7]

      Le zecche dei cervi (ingrandimento a destra) trasmettono la malattia di Lyme all’uomo

      Da sinistra: Femmina adulta, maschio adulto e ninfa, tutti in grandezza naturale

      [Fonte]

      Tutte le zecche: CDC

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