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Sviluppi legaliAnnuario dei Testimoni di Geova del 2017
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AZERBAIGIAN | Diritto di manifestare le proprie convinzioni religiose
L’apostolo Paolo disse che nella vera congregazione cristiana “se un membro soffre, tutte le altre membra soffrono con esso” (1 Cor. 12:26). Queste parole si sono dimostrate vere, infatti i testimoni di Geova di tutto il mondo hanno provato grande dispiacere per le difficoltà affrontate dalle sorelle Irina Zakarčenko e Valida Žabrajilova, dell’Azerbaigian. Nel febbraio del 2015, le autorità hanno accusato queste due sorelle di attività religiosa illegale. Il giudice le ha poste sotto custodia cautelare e, a motivo di una serie di rinvii, le sorelle hanno trascorso quasi un anno in prigione, dove hanno dovuto sopportare gravi maltrattamenti e privazioni.
Azerbaigian: Valida Žabrajilova e Irina Zakarčenko
Quando nel gennaio del 2016 si è finalmente tenuto il processo, il giudice le ha dichiarate colpevoli e ha imposto loro delle sanzioni, ma ha revocato l’applicazione della pena perché già scontata in custodia cautelare, rilasciando così le sorelle. Quando la Corte d’appello di Baku ha respinto i loro appelli contro le sentenze di condanna, le sorelle si sono rivolte alla più alta corte dell’Azerbaigian. Oltre a ciò, hanno presentato dei reclami presso il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU per i maltrattamenti subiti e per la violazione del diritto di manifestare le proprie convinzioni religiose.
Le sorelle si stanno riprendendo dai maltrattamenti e hanno espresso profonda gratitudine per le molte preghiere e l’interessamento dei fratelli. La sorella Žabrajilova ha scritto al Corpo Direttivo: “Le vostre preghiere ci hanno aiutato a sopportare questa situazione difficile; ho davvero percepito il vostro sostegno. Non dimenticherò mai l’amore e la cura che ho ricevuto da voi, da Geova e dai miei fratelli di tutto il mondo”.
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