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  • L’integrità di Giobbe: perché è così straordinaria?
    La Torre di Guardia 1986 | 1° marzo
    • L’integrità di Giobbe: perché è così straordinaria?

      “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” — GIOBBE 27:5.

      1. Chi era Giobbe, e come facciamo a dire che è un personaggio realmente esistito?

      GIOBBE fu un personaggio storico straordinario. Non solo possedeva grandi ricchezze materiali, ma era anche stimato come giudice e capo compassionevole. La Bibbia dice che “era il più grande di tutti gli Orientali”. (Giobbe 1:3; 29:12-25) Viene ricordato, con Noè e Daniele, come uomo molto giusto. (Ezechiele 14:14, 20) La Bibbia inoltre presenta Giobbe come un esempio che i cristiani debbono imitare, il che prova che fu un personaggio storico realmente esistito. — Giacomo 5:11.

      2. Come possiamo determinare in quale periodo Giobbe affrontò la prova di Satana?

      2 Giobbe viveva nel paese di Uz, in quella che ora è l’Arabia. Pur non essendo un israelita, Giobbe era un adoratore di Geova, cosa che Geova fece notare a Satana. L’affermazione di Dio: “Non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto”, rivela che a quel tempo non era in vita nessun altro notevole servitore di Dio. (Giobbe 1:8) La prova a cui Satana sottopose Giobbe deve quindi aver avuto luogo mentre i suoi lontani cugini, gli israeliti, erano schiavi in Egitto: nel periodo che seguì la morte di Giuseppe, eccezionale uomo di integrità, avvenuta nel 1657 a.E.V. e che precedette il tempo in cui Mosè cominciò a seguire una condotta integra.

      3. Chi scrisse il libro di Giobbe, e come riuscì a ottenere le informazioni?

      3 Evidentemente fu Mosè a scrivere il libro di Giobbe. Come poteva però essere a conoscenza della prova di Giobbe? Ebbene, dopo essere stato costretto ad abbandonare l’Egitto nel 1553 a.E.V., Mosè si stabilì nel paese di Madian, non lontano da quello di Uz. (Esodo 2:15-25; Atti 7:23-30) A quel tempo Giobbe stava concludendo gli ultimi 140 anni di vita con i quali Geova lo aveva benedetto. (Giobbe 42:16) In seguito, allorché gli israeliti passarono vicino a Uz mentre il loro viaggio nel deserto volgeva al termine, Mosè poté avere notizie circa gli ultimi anni di vita di Giobbe e la sua morte.

      La limitata conoscenza di Giobbe

      4. (a) Da dove proveniva evidentemente la conoscenza di Giobbe sul conto di Geova, e perché sarà stato senza dubbio in contatto con i discendenti di Abraamo e Isacco? (b) In che modo Giobbe divenne un uomo di eccezionale integrità?

      4 Quando Giobbe fu sottoposto alla prova, la sua conoscenza di Dio e dei suoi propositi era limitata, dato che non era ancora stata scritta alcuna parte della Bibbia. Giobbe, però, aveva una certa conoscenza dei rapporti di Dio con Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. Questo perché Giobbe discendeva evidentemente dal fratello di Abraamo, Nahor, tramite il primogenito di questi, Uz. Inoltre, il fratello di Uz era Betuel, padre della moglie di Isacco, Rebecca, e bisnonno di Giuseppe. (Genesi 22:20-23) Giobbe considerò indubbiamente importantissimo conoscere qualsiasi cosa Geova avesse comunicato ad Abraamo e ai suoi discendenti, e provava il vivo desiderio di piacere a Geova. Giobbe divenne così un uomo di eccezionale integrità, un uomo irriprovevole e completamente devoto a Geova.

      5. Che cosa, in particolare, rende l’integrità di Giobbe così straordinaria?

      5 Non molto tempo dopo la morte di Giuseppe in Egitto, l’integrità di Giobbe divenne il soggetto di una controversia tra Geova Dio e Satana nei cieli invisibili. Giobbe, tuttavia, non sapeva nulla di questa controversia imperniata sulla sua integrità. Ed è in particolare il fatto che ignorasse le ragioni della sua sofferenza a rendere la sua inviolabile integrità così straordinaria. Per il bene di tutti i futuri servitori di Dio, Geova fece scrivere da Mosè i particolari della controversia relativa all’integrità di Giobbe.

      La questione relativa all’integrità di Giobbe

      6. (a) Come un’assemblea celeste rivela l’esistenza di una controversia tra Dio e Satana? (b) Quando ebbe inizio la controversia, e che cosa comprendeva?

      6 Il libro di Giobbe toglie il manto di invisibilità, così che possiamo vedere un’adunanza di angeli che ebbe luogo in cielo alla presenza di Geova Dio. È in questa occasione che Geova rammenta a Satana, pure presente, che “non c’è nessuno come [Giobbe] sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male”. (Giobbe 1:8) È chiaro che esiste una controversia in cui l’integrità di Giobbe è chiamata in causa. Ma non è una questione nuova. Era sottintesa quando Satana fece allontanare Adamo ed Eva da Dio e in effetti disse: ‘Dammene l’opportunità e io posso far smettere chiunque di servirti’. — Genesi 3:1-6.

      7. Cosa fu costretto a dire Satana per rendere conto dell’integrità di Giobbe, e quale sfida lanciò il Diavolo a Dio?

      7 Ora, durante questa adunanza formale tenuta in cielo, Satana è costretto a dire quello che pensa sui motivi dell’integrità di Giobbe. “È per nulla che Giobbe ha temuto Dio?”, chiede. “Non hai tu stesso posto una siepe attorno a lui e attorno alla sua casa e attorno a ogni cosa che ha tutto intorno? . . . Ma, per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca tutto ciò che ha e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia”. — Giobbe 1:9-11.

      8. (a) Come reagisce Geova alla sfida di Satana? (b) Quali terribili colpi Satana infligge a Giobbe?

      8 Geova accetta la sfida di Satana. Ha completa fiducia nell’integrità di Giobbe e risponde a Satana: “Ecco, ogni cosa che egli ha è nella tua mano. Solo non stendere la tua mano contro lui stesso!” (Giobbe 1:12) Satana colpisce subito Giobbe. Predatori sabei portano via i 1.000 bovini e le 500 asine di Giobbe, trucidando tutti i mandriani eccetto uno. Successivamente Satana manda un fuoco dal cielo che distrugge le 7.000 pecore di Giobbe e i relativi pastori, risparmiandone uno solo. Poi Satana fa in modo che tre schiere di caldei portino via i 3.000 cammelli di Giobbe e uccidano tutti i servitori eccetto uno. Infine Satana provoca un fortissimo vento che abbatte la casa in cui stanno banchettando i dieci figli di Giobbe, che muoiono tutti. In seguito, in rapida successione, i superstiti di questi disastri riferiscono a Giobbe le terribili notizie. — Giobbe 1:13-19.

      9. Che cosa rendeva le calamità di Giobbe particolarmente difficili da sopportare, ma quale fu la reazione di Giobbe?

      9 Che calamità! Anche se Giobbe avesse capito chi le aveva provocate, sarebbe stato difficile sopportarle. Ma non lo capiva! Non sapeva di essere al centro di una controversia sorta in cielo e che Geova lo stava impiegando per dimostrare che esistono persone che manterranno la propria integrità malgrado tutte le ingiuste sofferenze che Satana può causare loro. Invece, afflitto dal dolore e pensando addirittura che in qualche modo Dio sia responsabile delle sue perdite, Giobbe disse: “Geova stesso ha dato, e Geova stesso ha tolto. Si continui a benedire il nome di Geova”. Sì, “in tutto questo Giobbe non peccò né ascrisse a Dio alcuna cosa sconvenevole”. — Giobbe 1:20-22.

      10. (a) Quale ulteriore concessione chiese Satana in relazione a Giobbe, e perché Geova fu disposto ad accordarla? (b) Quali conseguenze patì Giobbe per lo stato pietoso in cui era ridotto?

      10 Che umiliazione per Satana sentirsi rammentare da Geova, durante un’altra adunanza angelica, che nonostante tutto Giobbe “mantiene ancora la sua integrità”! Satana però non cede. Adesso sostiene che, se gli verrà data la possibilità di colpirlo nel fisico, Giobbe maledirà Dio in faccia. Avendo fiducia che Giobbe si manterrà integro anche in questo caso, Geova dà il permesso, ordinando però a Satana di non uccidere Giobbe. Satana così ‘colpisce Giobbe con foruncoli maligni dalla pianta del piede alla sommità del capo’. (Giobbe 2:1-8) Giobbe è ridotto in uno stato così disgustosamente pietoso che i parenti e gli amici lo evitano e i conoscenti lo prendono in giro. — Giobbe 12:4; 17:6; 19:13-19; 30:1, 10-12.

      11. Quale altro colpo dovette sopportare Giobbe, e perché era così straordinario che mantenesse l’integrità nonostante tutti i suoi guai?

      11 Poi, un altro colpo ancora! La fede della moglie di Giobbe si indebolisce. “Mantieni ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori!”, lei gli dice. Lui, però, le risponde: “Anche tu parli come parla una delle donne insensate. Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?” Il racconto dice: “In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra”. (Giobbe 2:9, 10) E se si pensa che Giobbe ignora il motivo della sua sofferenza, si comprende che la sua integrità è davvero straordinaria!

      Un attacco di tipo diverso

      12. (a) Chi erano gli uomini che andarono a confortare Giobbe? (b) In che modo Satana impiegò questi uomini per mettere ulteriormente alla prova Giobbe?

      12 Satana, però, non ha finito. Suscita tre presunti saggi, i quali o conoscevano Giobbe di persona oppure avevano sentito parlare della sua fama di “più grande di tutti gli Orientali”. Evidentemente sono molto più anziani di Giobbe. (Giobbe 1:3; 15:10; 32:6) Due di loro sono suoi parenti alla lontana. Elifaz il Temanita discende da Abraamo tramite Teman, nipote di Esaù, mentre Bildad il Suhita discende da Shua, figlio di Abraamo. (Giobbe 2:11; Genesi 36:15; 25:2) Non si conoscono con precisione gli antenati di Zofar. All’apparenza questi tre uomini vanno a confortare Giobbe, ma in realtà Satana li impiega nel tentativo di minare l’integrità di Giobbe. Come gli agenti politici che si atteggiano ad amici minano la fedeltà dei prigionieri verso i loro governi e li mettono contro di essi, così Satana sperava che i suoi “confortatori” facessero volgere Giobbe contro il suo Dio. — Giobbe 16:2, 3.

      13. (a) Cosa fanno i visitatori di Giobbe al loro arrivo? (b) Quando comincia la conversazione, che piega prende?

      13 Al loro arrivo i tre passano sette giorni e sette notti a osservare silenziosi l’atroce sofferenza e lo stato di estrema umiliazione di Giobbe. (Giobbe 2:12, 13) Elifaz, che evidentemente è il più anziano, prende infine la parola, fissando il tono e l’argomento generale di quello che si rivela un dibattito con tre cicli di interventi. Il discorso di Elifaz, come quelli dei suoi compagni, è composto in gran parte di accuse. Dopo che ciascuno degli accusatori ha parlato, Giobbe a sua volta risponde, confutando le loro tesi. Zofar non interviene nel terzo ciclo del dibattito, ritenendo evidentemente di non poter aggiungere altro. Perciò Zofar fa solo due interventi, Elifaz e Bildad invece tre ciascuno.

      14. Che genere di argomentazioni usano i tre nei confronti di Giobbe, e in che modo Satana usò una tattica simile nei confronti di Gesù?

      14 I discorsi di Elifaz sono più lunghi ed è quello dei tre che parla con i toni più miti. Bildad si esprime in modo più tagliente e Zofar va ancora oltre. Le loro argomentazioni mirano astutamente a conseguire l’obiettivo di Satana: infrangere l’integrità di Giobbe. Spesso menzionano fatti veri, ma nel contesto sbagliato o facendone un’applicazione errata. Satana usò la medesima tattica nei confronti di Gesù. Citando un versetto secondo il quale l’angelo di Dio avrebbe protetto il suo servitore, Satana invitò Gesù a provare di essere il Figlio di Dio gettandosi giù dal tempio. (Matteo 4:5-7; Salmo 91:11, 12) Giobbe affrontò simili ragionamenti satanici per un prolungato periodo di tempo.

      15. Secondo Elifaz, qual è la fonte delle afflizioni di Giobbe?

      15 Nel suo discorso iniziale Elifaz sostiene che le afflizioni di Giobbe sono la punizione divina per i suoi peccati. “Chi è l’innocente che sia mai perito?”, domanda. “Secondo ciò che ho visto, quelli che tramano ciò che è nocivo e quelli che seminano affanno lo mieteranno essi stessi”. (Giobbe 4:7, 8) Proseguendo Elifaz afferma che Dio non si fida dei suoi servitori. “Egli non ha fede nei suoi servitori”, dice Elifaz, “e accusa di mancanza i suoi [angeli]. Quanto più quelli che dimorano in case d’argilla”. — Giobbe 4:18, 19.

      16. In che modo Bildad prosegue l’attacco verbale di Elifaz, e a quale esempio sfavorevole ricorre?

      16 Bildad prosegue l’attacco verbale. “Se tu fossi puro e retto”, dice, “ora [Dio] si desterebbe per te e per certo restaurerebbe il tuo giusto luogo di dimora”. Bildad fa notare che il papiro e le canne si seccano e muoiono in mancanza d’acqua, e conclude giustamente che ciò accadrà anche a “tutti quelli che dimenticano Dio”. Ma come sbaglia quando applica questo esempio a Giobbe e aggiunge: “Perirà la medesima speranza dell’apostata”. — Giobbe 8:6, 11-13.

      17. Quali pesanti affermazioni fa Zofar?

      17 Le affermazioni di Zofar sono ancora più pesanti. ‘Se solo Dio parlasse e ti dicesse cosa pensa!’, sono in effetti le sue parole. ‘Dio sa cosa hai fatto. Ti sta punendo molto meno di quanto tu non meriti. Liberati dai tuoi peccati e abbandona tutta la tua malvagità, e allora avrai sicurezza e molti amici’. — Giobbe 11:4-6, 14-20.

      18. Nel secondo ciclo del dibattito, come i tre continuano ad attaccare Giobbe?

      18 Nel secondo ciclo del dibattito Elifaz continua ad attaccare l’integrità di Giobbe. ‘Ecco, Dio non si fida neppure degli angeli, quanto meno di uno come te! Il malvagio ha sempre dei problemi’. (Giobbe 15:14-16, 20) Bildad, indispettito dalla risoluta opposizione di Giobbe alle loro argomentazioni, dice in pratica: ‘La tua luce sarà estinta. Qualsiasi ricordo della tua esistenza perirà. Ecco cosa accade a coloro che dimenticano Dio’. (Giobbe 18:5, 12, 13, 17-21) Alludendo alla precedente prosperità di Giobbe, Zofar domanda: ‘Non sai che il grido di gioia dei malvagi è breve e che l’allegrezza dell’apostata è per un momento? Il cielo scopre gli errori dei malvagi’. — Giobbe 20:4, 5, 26-29.

      19. (a) Secondo Elifaz, quale valore Dio attribuisce all’integrità dell’uomo? (b) Come conclude Bildad l’attacco verbale a Giobbe?

      19 In apertura del terzo ciclo del dibattito, Elifaz chiede: ‘Può un uomo essere utile a Dio? Anche se tu fossi irriprovevole, Dio ne trarrebbe vantaggio? Torna a Dio’, dice, ‘e metti a posto le tue cose. Allora verrai ristabilito’. (Giobbe 22:2, 3, 21-23) Bildad conclude il suo attacco verbale: ‘Chi sulla terra può vantarsi di essere puro?’, chiede. ‘Dio è talmente glorioso che persino la luna e le stelle sono meno di nulla rispetto a lui. Quanto meno vale l’uomo, che ai suoi occhi è solo un verme!’ — Giobbe 25:2-6.

      Giobbe si difende e viene corretto

      20. (a) Come replica Giobbe al ragionamento secondo il quale la sofferenza è una punizione inviata da Dio per i peccati? (b) Qual è la determinazione di Giobbe, e come sappiamo che la sua integrità era realmente importante agli occhi di Dio?

      20 Malgrado la sua terribile sofferenza, Giobbe non cede neppure per un istante alle ingannevoli argomentazioni dei suoi tormentatori. Se la sofferenza è una punizione inviata da Dio per i peccati, “perché i malvagi stessi continuano a vivere, sono invecchiati, sono anche divenuti superiori in dovizia?”, chiede. (Giobbe 21:7-13) E contrariamente a quanto affermano gli accusatori di Giobbe, Geova in realtà considera preziosi coloro che mantengono l’integrità, i quali in tal modo danno una risposta alle provocazioni di Satana, che sostiene di poter far volgere chiunque dal servire Dio. (Proverbi 27:11; Salmo 41:12) Giobbe confida nella propria integrità, esclamando: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giobbe 27:5) No, non ha fatto nulla per meritare quanto gli è capitato.

      21. Cosa disse Eliu ai falsi confortatori di Giobbe, e quale opportuna correzione impartì a Giobbe?

      21 Il giovane Eliu segue parola per parola il lungo dibattito. Ora parla lui e dice ai falsi confortatori di Giobbe che neppure una delle loro affermazioni ha dimostrato che Giobbe sia un peccatore. (Giobbe 32:11, 12) Rivolgendosi poi a Giobbe, Eliu dice: “Udivo il suono delle tue parole, ‘Io sono puro senza trasgressione; son puro, e non ho errore. Ecco, egli trova occasioni per opporsi a me, mi prende per suo nemico’. . . . In questo tu non sei stato nel giusto”. (Giobbe 33:8-13; 6:29; 13:24, 27; 19:6-8) Sì, Giobbe si è dimostrato troppo preoccupato di difendere se stesso. Al tempo stesso, però, non ha mai condannato Dio, né ha mai smesso di confidare che Dio avrebbe fatto ciò che è giusto.

      22. (a) Dopo aver ascoltato Geova, come reagisce Giobbe? (b) Cosa comandò Dio ai falsi confortatori di Giobbe, e quale fu l’esito finale per Giobbe?

      22 Un forte vento comincia a soffiare mentre Eliu conclude il suo discorso e Geova stesso parla dal turbine: “Chi è costui che oscura il consiglio mediante parole senza conoscenza? Cingi i tuoi lombi . . . Lascia che io ti domandi e tu informami”. Dopo aver ascoltato Geova, Giobbe riconosce di aver parlato in modo sconsiderato, senza piena conoscenza, e si pente “nella polvere e nella cenere”. Geova poi denuncia Elifaz e i suoi due compagni, ordinando a Giobbe di intercedere a loro favore. Giobbe viene poi ristabilito ed è benedetto con sette figli e tre bellissime figlie, nonché con il doppio del bestiame che aveva in precedenza. Dopo essere vissuto altri 140 anni, Giobbe muore “vecchio e sazio di giorni”. — Giobbe 38:1-4; 42:1-17.

      23. In che modo l’integrità di Giobbe dovrebbe riguardarci?

      23 Giobbe fu davvero uno straordinario uomo di integrità! Non poteva sapere di essere il bersaglio della malvagia sfida di Satana. Questo fatto sottolinea ancora di più la sua integrità, in quanto, pur pensando che tutta la sua sofferenza venisse da Dio, Giobbe non rinnegò né maledì Dio. Che lezione per noi, dal momento che noi in realtà sappiamo da chi vengono le prove della nostra integrità! Dovremmo senza dubbio sentirci spinti a imitare l’esempio di Giobbe e a proseguire nell’opera di Geova a prescindere da quali ostacoli l’Avversario di Dio possa metterci davanti.

  • L’integrità di Giobbe: chi la può imitare?
    La Torre di Guardia 1986 | 1° marzo
    • L’integrità di Giobbe: chi la può imitare?

      “Egli mi peserà su accurata bilancia e Dio conoscerà la mia integrità”. — GIOBBE 31:6.

      1. Perché è bene prendere in esame l’esempio di Giobbe, e quali domande sorgono?

      GIOBBE confidava nella propria integrità e pertanto era lieto di essere esaminato da Dio. Il suo esempio può essere molto incoraggiante per noi oggi, in modo particolare quando Satana il Diavolo cerca disperatamente di infrangere l’integrità di tutti coloro che servono Dio. (I Pietro 5:8) Riconoscendo questo fatto, il discepolo Giacomo disse di ‘prendere a modello di sofferenza del male e di esercizio della pazienza i profeti’, in particolare Giobbe. (Giacomo 5:10, 11) Ma chi può imitare l’integrità di Giobbe? Noi lo possiamo? In quali modi Giobbe è stato per noi un esempio di integrità?

      2. (a) Cosa significa il nome Giobbe? (b) A cosa servì la condotta integra di Giobbe?

      2 Il nome Giobbe significa “oggetto d’ostilità”: proprio ciò che divenne. Ma, allorché Geova acconsentì alla richiesta di Satana ed eliminò la “siepe” che proteggeva Giobbe, nulla di ciò che Satana poté fare riuscì a infrangere l’integrità di Giobbe nei confronti di Dio. (Giobbe 1:1–2:10) Giobbe in tal modo fornì una risposta alle insinuazioni di Satana, il quale sostiene di poter far desistere chiunque dal servire Dio. (Proverbi 27:11) Mantenendo l’integrità, Giobbe stava in realtà dichiarando davanti all’intero universo: ‘Satana, sei uno spregevole bugiardo, perché Geova è il mio Dio e io manterrò la mia integrità verso di lui accada quel che accada!’ — Giobbe 27:5.

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      3. Chi era protetto in cielo, e quali domande erano sorte sul suo conto?

      3 È significativo il fatto che la controversia sorta tra Geova e Satana fosse universale, dal momento che coinvolgeva il reame spirituale. Lassù nel cielo, circondato dalle cure protettive di Geova, c’era il promesso “seme” tramite il quale Dio intendeva realizzare i suoi meravigliosi propositi. (Genesi 3:15) Qualora, però, fosse stato privato della ‘siepe protettiva’ che lo circondava, avrebbe davvero imitato l’integrità di Giobbe? Avrebbe dimostrato che un uomo perfetto, come lo era stato Adamo, poteva mantenere perfetta integrità verso Dio? (I Corinti 15:45) Satana fece i preparativi per sottoporre questo “seme” alla prova più dura non appena fosse comparso sulla terra.

      4. (a) Chi divenne il principale oggetto dell’ostilità di Satana, e come sappiamo che Dio aveva tolto da lui la sua protezione? (b) Cosa fornì Gesù a Geova?

      4 Gesù Cristo mostrò d’essere il “seme” inviato dal cielo. Divenne quindi l’obiettivo dell’attenzione di Satana, sì, il principale oggetto dell’ostilità di Satana. A riprova del fatto che Geova aveva tolto la sua siepe protettiva, Cristo gridò mentre era appeso al palo di tortura: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46; Salmo 22:1) Anche se comprendeva pienamente che Dio aveva ritirato la sua protezione, Gesù, come Giobbe, “non peccò né ascrisse a Dio alcuna cosa sconvenevole”. (Giobbe 1:22) Imitò Giobbe mantenendo perfetta integrità verso Dio e così dimostrò che ‘non c’era nessuno come lui sulla terra’. (Giobbe 1:8) Nella persona di Gesù, pertanto, Geova Dio ha una risposta completa ed eterna alla falsa accusa di Satana, secondo cui Dio non è in grado di mettere sulla terra un uomo che gli resterà fedele nella prova suprema.

      5. (a) Cosa continua a fare Satana? (b) Cosa fece Satana quando fu scacciato dal cielo?

      5 Nondimeno, volendo ancor più che una semplice risposta, Satana continua ad accusare i fratelli spirituali di Gesù, che, assieme a lui, formano il “seme” dell’organizzazione di Dio simile a una donna. Nel descrivere l’istituzione del Regno in cielo, la Bibbia dice di Satana: “È stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio!” Satana, però, fa più che accusare: scatena un attacco avverso! La Bibbia spiega che, dopo essere stato scacciato dal cielo, “il dragone [Satana] si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. — Rivelazione 12:7-12, 17.

      6. (a) Chi è alla testa dell’opera di predicazione, e chi si è unita a loro? (b) Cosa cerca di fare Satana a tutti questi uomini?

      6 “I rimanenti del seme” della donna sono gli unti testimoni di Geova rimasti oggi sulla terra. Loro sono alla testa dell’“opera di rendere testimonianza a Gesù”, proclamando in tutto il mondo che lui ora è insediato come Re e presto porrà fine a questo ingiusto sistema di cose. (Matteo 24:14; Daniele 2:44) Ma non sono affatto soli! Ora un’enorme folla di oltre tre milioni di persone si è loro associata per formare un’unita organizzazione mondiale che mantiene l’integrità. Tutti questi uomini di integrità sono divenuti l’oggetto dell’implacabile persecuzione di Satana, e il loro Padre celeste, Geova, si compiace della loro integrità. — II Timoteo 3:12; Proverbi 27:11.

      7. Perché possiamo essere fiduciosi di fronte agli attacchi di Satana?

      7 Fa indubbiamente bene rendersi conto del fatto che come la malvagia attenzione di Satana era concentrata su Giobbe, così oggi lo è su di noi che ci sforziamo di mantenere l’integrità verso Dio. Ma non dobbiamo turbarci. Perché? Perché “Geova è molto tenero in affetto e misericordioso” e ‘non ci abbandonerà né ci lascerà del tutto’. (Giacomo 5:11; Deuteronomio 31:6) Sì, Geova ci sosterrà. “A quelli che camminano nell’integrità è uno scudo”, dice la Bibbia. (Proverbi 2:7) Questo non significa, però, che Geova non permetta che siamo messi alla prova. Lo permetterà, come fece con Giobbe. “Ma Dio è fedele”, fece notare l’apostolo Paolo, “ed egli non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, e con la tentazione farà anche la via d’uscita onde la possiate sopportare”. — I Corinti 10:13.

      Quando ci troviamo nelle prove

      8. Come può esserci utile l’esempio di Giobbe?

      8 L’esempio di integrità di Giobbe può esserci particolarmente utile quando affrontiamo prove difficili. Giobbe soffriva così intensamente che desiderava morire ed essere nascosto nello Sceol, la comune tomba dell’umanità. (Giobbe 14:13) Alcuni oggi si sono sentiti così, e hanno detto di potersi riconoscere in Giobbe quando soffriva tanto. In certi casi forse anche voi vi siete sentiti così. In effetti, leggere in merito alle sue sofferenze può essere come ricevere incoraggiamento da un amico che ha affrontato una prova ancora più dura della nostra. Sapere che qualcun altro ha perseverato e capisce ci è senz’altro di aiuto per perseverare.

      9. In che modo traiamo beneficio dal fatto che altri mantengono l’integrità?

      9 Comprendendo le nostre necessità, Geova ha fatto scrivere il libro di Giobbe per aiutarci a mantenere l’integrità come fece Giobbe. (Romani 15:4; Giacomo 5:10, 11) Dio sa che, come ogni parte del corpo dipende dalle altre, anche i suoi servitori fedeli hanno bisogno l’uno dell’altro. (I Corinti 12:20, 26) Ripensate ai recenti congressi “Manteniamo l’integrità!” ai quali hanno assistito milioni di lettori di questa rivista. I presenti rammenteranno la piacevole compagnia di tanti altri il cui principale obiettivo nella vita è quello di mantenere l’integrità verso Dio. Per loro, sapere che le molte migliaia di persone lì presenti mantenevano l’integrità, sul lavoro o a scuola nelle rispettive località, ha rappresentato un grande incoraggiamento a rimanere integri nonostante prove difficili. — I Pietro 5:9.

      10. (a) Come una persona potrebbe perdere il giusto punto di vista? (b) Cosa cominciò a mettere in dubbio Giobbe?

      10 Può darsi però che non conserviamo sempre il giusto punto di vista, proprio come capitò a Giobbe. Una persona che soffre intensamente ed è scoraggiata può dire: ‘Perché Dio mi fa questo? Perché permette che mi capitino cose simili?’ Può addirittura arrivare al punto di domandare: ‘A che scopo servire Dio?’ Non comprendendo da dove venivano le sue sofferenze, Giobbe dubitò che ci fossero vantaggi immediati ad essere giusti, dato che i buoni sembravano soffrire tanto quanto i cattivi, se non di più. (Giobbe 9:22) Secondo Eliu, Giobbe disse: “Che mi giova? che guadagno io di più a non peccare?” (Giobbe 35:3, Versione Riveduta) Non possiamo permettere però che le nostre afflizioni ci assorbano al punto di perdere la giusta prospettiva e mettere in discussione l’utilità di servire Dio.

      11. Quale ottima correzione impartì Eliu a Giobbe?

      11 Eliu impartì a Giobbe l’opportuna correzione: presentò le cose nella giusta prospettiva spiegando che Geova era molto più importante di Giobbe. (Giobbe 35:4, 5) Mostrò che, a prescindere da quanto accade, non dovremmo mai concludere che Dio si disinteressi di noi o pensare in qualche modo di vendicarci per quelle che consideriamo ingiustizie da parte Sua. “Se effettivamente pecchi”, chiese Eliu a Giobbe, “che cosa compi contro di lui? E se le tue rivolte effettivamente aumentano, che gli fai?” (Giobbe 35:6) Sì, se cercate di fare un dispetto a Dio lasciando le sue vie o smettendo di compiere il suo servizio, fate male solo a voi stessi, non a Dio.

      12. Come influisce su Dio il fatto che manteniamo l’integrità?

      12 D’altro canto, Eliu mostrò che, se noi facciamo ciò che è giusto, Geova non ne trae alcun vantaggio personale. Dio ovviamente è contento se manteniamo l’integrità, ma al tempo stesso egli non dipende affatto dalla nostra adorazione, come fu indicato dalla domanda che Eliu fece a Giobbe: “Se sei realmente nel giusto, che cosa gli dai, o che riceve egli dalla tua propria mano?” (Giobbe 35:7) Dio ci ha dato la vita e grazie a lui respiriamo, ci muoviamo ed esistiamo. Egli possiede tutto! (Atti 17:25; I Cronache 29:14) Pertanto, la nostra malvagità o la nostra giustizia non possono influire personalmente su Dio. — Giobbe 35:8.

      Quando veniamo corretti

      13. (a) Come reagì Giobbe alla correzione impartitagli? (b) Quale problema abbiamo tutti?

      13 Come reagì Giobbe alla correzione impartitagli prima da Eliu e poi da Geova stesso? La accettò, pentendosi “nella polvere e nella cenere”. (Giobbe 42:6) Certo, Giobbe si umiliò, riconoscendo il proprio errore. Non ammiriamo questo tipo di umiltà? Ma che dire di noi? Anche se forse siamo risoluti uomini di integrità come lo fu Giobbe, tutti noi tendiamo a fare sbagli e a perdere l’equilibrio in un modo o nell’altro. (Giacomo 3:2; Galati 2:11-14) Cosa faremo quando il nostro sbaglio o la nostra imperfezione ci vengono fatti notare, magari da qualcuno più giovane di noi, come Eliu? — Giobbe 32:4.

      14. (a) Qual è la tendenza comune quando si viene corretti? (b) Cosa può contribuire a commettere errori o giudizi sbagliati, e quale esempio diede Giobbe quando venne corretto?

      14 Non è sempre facile accettare la correzione. (Ebrei 12:11; Proverbi 3:11, 12) La tendenza è quella di cercare di giustificarsi. Come Giobbe, senza volerlo possiamo aver detto o fatto qualcosa di errato. Forse il nostro motivo era buono. Ma possiamo aver parlato senza conoscere tutti i fatti, con mancanza di intendimento o di sensibilità. Può darsi che le nostre parole rispecchiassero un sentimento di superiorità razziale o nazionale, oppure un atteggiamento rigido privo di fondamento scritturale su una certa questione. Forse ci viene fatto notare che quanto abbiamo detto rispecchia soprattutto il nostro punto di vista personale, e che ha ferito altri fino al punto di metterne in pericolo la spiritualità. Quando veniamo corretti, riconosceremo, come fece Giobbe, di ‘aver parlato senza comprendere’ e saremo disposti a ‘ritrattare’? — Giobbe 42:3, 6.

      Confidiamo in Dio, non nelle ricchezze

      15. Come sappiamo che Giobbe non riponeva la propria fiducia nelle sue ricchezze?

      15 Bildad espresse delle riserve circa l’oggetto della fiducia di Giobbe, sostenendo che lui aveva dimenticato Dio e aveva riposto la sua fiducia altrove. (Giobbe 8:13, 14) Tuttavia, anche se era stato benedetto con molte cose materiali, Giobbe non riponeva fiducia in esse. La sua integrità non era stata per nulla scossa dalla perdita di tutti i suoi possedimenti. (Giobbe 1:21) Nella sua difesa conclusiva Giobbe disse: “Se ho posto nell’oro la mia confidenza, oppure ho detto all’oro: ‘Sei la mia fiducia!’ Se mi rallegravo perché la mia proprietà era molta, e perché la mia mano aveva trovato una gran quantità di cose; . . . anche questo sarebbe stato un errore da porsi all’attenzione dei giudici, poiché avrei rinnegato il vero Dio di sopra”. — Giobbe 31:24-28.

      16. (a) Quale autoesame dovremmo fare? (b) Quale promessa fa Dio a coloro che confidano in lui?

      16 Che dire di noi? Dove riponiamo la nostra fiducia: in Geova o nei beni materiali? Se fossimo pesati su una bilancia accurata, come lo voleva essere Giobbe, Dio riconoscerebbe che sotto questo aspetto siamo integri? La principale preoccupazione della nostra vita è realmente quella di fornire a Geova una condotta integra con la quale rispondere alle insinuazioni di Satana? O ci preoccupiamo particolarmente di soddisfare il nostro desiderio di piaceri e di possedimenti? Che ottima cosa poter essere come Giobbe e rallegrare il cuore di Geova confidando in Lui, anziché dare indebita importanza a noi stessi o alle cose materiali di cui possiamo avvalerci! Se confidiamo in Geova, mettendo al primo posto i suoi interessi, egli promette di non lasciarci né abbandonarci. — Matteo 6:31-33; Ebrei 13:5, 6.

      Moralità sessuale

      17. Quali insinuazioni fecero i “confortatori” di Giobbe, ma lui cosa disse in merito alla propria condotta in campo morale?

      17 I falsi confortatori di Giobbe non lo accusarono direttamente di aver tenuto una condotta sbagliata in campo sessuale, ma insinuarono più volte che fosse colpevole di qualche colpa segreta per la quale Dio lo puniva. Essendo un uomo ricco, “il più grande di tutti gli Orientali”, senza dubbio Giobbe ebbe delle occasioni per avere rapporti sessuali extraconiugali. (Giobbe 1:3; 24:15) Altri servitori di Dio, sia prima che dopo Giobbe, cedettero alle tentazioni sessuali. (Genesi 38:15-23; II Samuele 11:1-5) Giobbe, però, si difese da qualsiasi insinuazione di questo genere, affermando: “Ho concluso un patto con i miei occhi. Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine? . . . Se il mio cuore è stato adescato verso una donna, e mi ponevo in agguato al medesimo ingresso del mio compagno . . . questo sarebbe stato condotta dissoluta, e questo sarebbe stato un errore da porsi all’attenzione dei giudici”. — Giobbe 31:1, 9-11.

      18. Perché è così difficile mantenere una condotta corretta in campo sessuale, ma per quale motivo saremo felici mantenendola?

      18 Forse in nessun altro modo Satana ha ottenuto tanto successo nell’indebolire l’integrità dei servitori di Dio come inducendoli a commettere fornicazione. (Numeri, capitolo 25) È possibile imitare l’integrità di Giobbe resistendo a qualsiasi allettamento a seguire una condotta errata in campo sessuale? È davvero una sfida, particolarmente oggi, in questo mondo impazzito per il sesso nel quale l’immoralità è così comune. Ma pensate a come è bello, una volta chiamati a rendere conto, poter ripetere con fiducia le parole di Giobbe: “Dio conoscerà la mia integrità”! — Giobbe 31:6.

      Cosa ci può aiutare

      19. Quali cose essenziali ci aiutano a mantenere l’integrità?

      19 Non è facile imitare l’integrità di Giobbe, dato che oggi Satana tenta in ogni modo di infrangere la nostra integrità come tentò di infrangere quella di Giobbe. È perciò essenziale rivestire la completa armatura di Dio. (Efesini 6:10-18) Perciò dobbiamo schierarci dalla parte di Dio come fece Giobbe, sempre desiderosi di piacerGli in ogni cosa che noi o i nostri familiari facciamo. (Giobbe 1:5) Pertanto studiare la Bibbia, radunarsi regolarmente con i nostri conservi e dichiarare pubblicamente la nostra fede sono cose di vitale importanza. — II Timoteo 2:15; Ebrei 10:25; Romani 10:10.

      20. (a) Quale speranza può sostenerci nelle prove? (b) Come disse il salmista, quale ricompensa possiamo ricevere se manteniamo l’integrità?

      20 Ciò che in particolar modo può sostenerci nella prova è ciò che sostenne Giobbe: la fiducia che questa vita non è tutto quello che c’è. “Se l’uomo robusto muore può egli tornare a vivere?”, chiese Giobbe. E in risposta disse: “Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò”. (Giobbe 14:13-15) L’avere la stessa fiducia che Geova risusciterà i suoi servitori fedeli può aiutare anche noi ad affrontare qualsiasi prova Satana ci metta davanti. (Ebrei 6:10) Molto tempo fa il salmista biblico scrisse: “In quanto a me, a causa della mia integrità mi hai sostenuto, e mi metterai dinanzi alla tua faccia a tempo indefinito”. (Salmo 41:12) Possa essere questo il felice futuro di ciascuno di noi: che Geova ci sostenga e ci preservi per sempre perché siamo suoi servitori che mantengono l’integrità!

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