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Lampi di luce nei tempi apostoliciLa Torre di Guardia 1995 | 15 maggio
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Lampi di luce nei tempi apostolici
“La luce stessa ha brillato per il giusto, e l’allegrezza anche per i retti di cuore”. — SALMO 97:11.
1. Sotto che aspetto i testimoni di Geova odierni assomigliano ai primi cristiani?
COME veri cristiani, quanto apprezziamo le parole di Salmo 97:11! ‘La luce ha brillato’ per noi ripetute volte. In effetti alcuni di noi camminano da decenni alla fulgida luce che proviene da Geova. Questo ci ricorda Proverbi 4:18, che dice: “Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito”. Apprezzando le Scritture più della tradizione, noi testimoni di Geova assomigliamo ai primi cristiani. Quale fosse il loro atteggiamento è molto evidente dai libri storici delle Scritture Greche Cristiane e dalle lettere ispirate in esse contenute.
2. Quali furono alcuni primi lampi di luce che illuminarono i seguaci di Gesù?
2 Fra i primi lampi di luce che illuminarono i seguaci di Gesù Cristo ci furono quelli riguardanti il Messia. Andrea disse a suo fratello Simon Pietro: “Abbiamo trovato il Messia”! (Giovanni 1:41) Qualche tempo dopo, il Padre celeste spinse l’apostolo Pietro a rendere testimonianza in merito a ciò quando disse a Gesù Cristo: “Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente”. — Matteo 16:16, 17; Giovanni 6:68, 69.
Luce sull’incarico di predicare
3, 4. Dopo la risurrezione, che luce fece Gesù sulla futura attività che i suoi seguaci dovevano svolgere?
3 Dopo la risurrezione, Gesù Cristo fece luce su un obbligo che tutti i suoi seguaci dovevano soddisfare. Rivolgendosi molto probabilmente ai 500 discepoli radunati in Galilea disse: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matteo 28:19, 20; 1 Corinti 15:6) Da allora in poi tutti i seguaci di Cristo dovevano essere predicatori e il loro incarico di predicare non doveva limitarsi “alle pecore smarrite della casa d’Israele”. (Matteo 10:6) Né dovevano amministrare il battesimo di Giovanni in simbolo di pentimento per il perdono dei peccati. Dovevano battezzare le persone “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”.
4 Poco prima che Gesù ascendesse al cielo, gli 11 apostoli fedeli gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” Invece di rispondere alla domanda, Gesù diede ulteriori istruzioni sul loro incarico di predicazione, dicendo: “Riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. Fino ad allora erano stati solo testimoni di Geova, ma ora dovevano essere anche testimoni di Cristo. — Atti 1:6-8.
5, 6. Quali lampi di luce rifulsero sui discepoli di Gesù alla Pentecoste?
5 Solo dieci giorni dopo, che sfolgoranti lampi di luce rifulsero sui seguaci di Gesù! Il giorno di Pentecoste del 33 E.V. afferrarono per la prima volta il senso di Gioele 2:28, 29: “[Io, Geova,] verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie certamente profetizzeranno. In quanto ai vostri vecchi, sogneranno sogni. In quanto ai vostri giovani, vedranno visioni. E anche sui servi e sulle serve verserò in quei giorni il mio spirito”. I discepoli di Gesù videro lo spirito santo, sotto forma di lingue come di fuoco, poggiarsi sulla testa di ciascuno di loro, circa 120 uomini e donne radunati a Gerusalemme. — Atti 1:12-15; 2:1-4.
6 Sempre il giorno di Pentecoste i discepoli compresero per la prima volta che le parole di Salmo 16:10 si applicavano al risuscitato Gesù Cristo. Il salmista aveva detto: “[Tu, Geova,] non lascerai la mia anima nello Sceol. Non permetterai che il tuo leale veda la fossa”. I discepoli capirono che quelle parole non potevano riferirsi al re Davide, in quanto la sua tomba era fino a quel giorno tra loro. Non sorprende che circa 3.000 di quelli che udirono la spiegazione di quella nuova luce ne fossero così convinti da battezzarsi quello stesso giorno! — Atti 2:14-41.
7. Che luce sfolgorante illuminò l’apostolo Pietro quando andò a trovare il centurione romano Cornelio?
7 Per molti secoli gli israeliti apprezzarono ciò che Dio aveva detto loro: “Voi soli ho conosciuto di tutte le famiglie del suolo”. (Amos 3:2) Perciò fu davvero un lampo di luce sfolgorante quello che illuminò l’apostolo Pietro e coloro che lo avevano accompagnato alla casa del centurione romano Cornelio quando per la prima volta lo spirito santo scese su credenti gentili incirconcisi. È degno di nota che quella fu l’unica occasione in cui lo spirito santo fu concesso prima del battesimo. Ma non poteva essere diversamente. Altrimenti Pietro non avrebbe potuto capire che quei gentili incirconcisi erano idonei per essere battezzati. Comprendendo pienamente il significato di quel fenomeno, Pietro chiese: “Può qualcuno proibire l’acqua affinché non siano battezzati questi [gentili] che hanno ricevuto lo spirito santo proprio come noi?” Naturalmente nessuno dei presenti aveva motivo di obiettare, così quei gentili furono battezzati. — Atti 10:44-48; confronta Atti 8:14-17.
Abolita la circoncisione
8. Perché alcuni primi cristiani trovavano difficile rinunciare alla circoncisione?
8 Un altro fulgido bagliore di verità si ebbe in relazione alla questione della circoncisione. La circoncisione era in uso dal 1919 a.E.V., quando Geova aveva fatto un patto con Abraamo. Allora Dio aveva comandato ad Abraamo che lui e tutti gli altri maschi della sua casa dovevano circoncidersi. (Genesi 17:9-14, 23-27) Così la circoncisione era diventata un segno caratteristico dei discendenti di Abraamo. E come ne erano orgogliosi! Di conseguenza il termine “incirconciso” finì per assumere un significato spregiativo. (Isaia 52:1; 1 Samuele 17:26, 27) È facile capire perché certi primi cristiani ebrei volessero mantenere quel segno simbolico. Alcuni di loro discussero accesamente con Paolo e Barnaba al riguardo. Per risolvere la disputa, Paolo e altri andarono a Gerusalemme per consultare il corpo direttivo cristiano. — Atti 15:1, 2.
9. Come si legge in Atti capitolo 15, quali informazioni illuminanti furono comprese dal corpo direttivo del I secolo?
9 Quella volta non fu tramite un evidente miracolo che quei primi cristiani furono illuminati circa il fatto che i servitori di Geova non erano più tenuti a circoncidersi. Ricevettero tale maggiore luce scrutando le Scritture, chiedendo la guida dello spirito santo e ascoltando le esperienze di Pietro e Paolo riguardo alla conversione di gentili incirconcisi. (Atti 15:6-21) La decisione fu resa pubblica tramite una lettera che in parte diceva: “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione”. (Atti 15:28, 29) Così i primi cristiani furono esonerati dall’obbligo di circoncidersi e di osservare gli altri requisiti della Legge mosaica. Paolo poté quindi dire ai cristiani della Galazia: “Per tale libertà Cristo ci rese liberi”. — Galati 5:1.
Luce nei Vangeli
10. Su quali aspetti fa luce il Vangelo di Matteo?
10 Non c’è dubbio che il Vangelo di Matteo, scritto verso il 41 E.V., faccia luce su molti aspetti a beneficio dei suoi lettori. Erano relativamente pochi i cristiani del I secolo che avevano udito personalmente Gesù esporre i suoi insegnamenti. Il Vangelo di Matteo in particolare metteva in risalto che il tema della predicazione di Gesù era il Regno. E con che vigore Gesù aveva sottolineato l’importanza di essere mossi dal giusto motivo! Quanta luce irradiava dal suo Sermone del Monte, dalle sue parabole (come quelle riportate nel capitolo 13) e dalla sua grandiosa profezia contenuta nei capitoli 24 e 25! Tutto questo fu portato all’attenzione dei primi cristiani grazie al Vangelo di Matteo, scritto solo otto anni circa dopo la Pentecoste del 33 E.V.
11. Cosa si può dire del contenuto dei Vangeli di Luca e Marco?
11 Una quindicina di anni dopo, Luca scrisse il suo Vangelo. Benché in gran parte simile a quello di Matteo, per il 59 per cento contiene informazioni supplementari. Luca narra sei miracoli di Gesù e oltre una dozzina di Sue illustrazioni che non sono menzionati dagli altri evangelisti. A quanto pare Marco scrisse il suo Vangelo solo pochi anni dopo, presentando Gesù Cristo come uomo d’azione e operatore di miracoli. Anche se in genere Marco descrive avvenimenti già menzionati da Matteo e Luca, narra una parabola che gli altri due non menzionano. In essa Gesù paragona il Regno di Dio a un seme che germoglia, cresce e porta gradualmente frutto.a — Marco 4:26-29.
12. In che misura il Vangelo di Giovanni fece ulteriore luce?
12 Fu poi la volta del Vangelo di Giovanni, scritto più di 30 anni dopo quello di Marco. Quanta luce fece Giovanni sul ministero di Gesù, particolarmente con i numerosi riferimenti alla Sua esistenza preumana! Solo Giovanni descrive la risurrezione di Lazzaro e solo lui riferisce molte preziose informazioni date da Gesù ai fedeli apostoli, nonché la commovente preghiera pronunciata la notte del tradimento, riportate nei capitoli da 13 a 17. Si dice infatti che il 92 per cento del Vangelo di Giovanni sia unico.
Lampi di luce nelle lettere di Paolo
13. Perché alcuni considerano la lettera di Paolo ai Romani come un Vangelo?
13 Specialmente l’apostolo Paolo fu impiegato per illuminare i cristiani dei tempi apostolici con bagliori di verità. Ne è un esempio la sua lettera ai Romani, scritta verso il 56 E.V., più o meno quando Luca scrisse il suo Vangelo. Nella sua lettera Paolo dà risalto al fatto che la giustizia viene attribuita grazie all’immeritata benignità di Dio e tramite la fede in Gesù Cristo. L’enfasi che Paolo dà a questo aspetto della buona notizia ha portato alcuni a considerare la lettera ai Romani un quinto Vangelo.
14-16. (a) Nella sua prima lettera ai cristiani di Corinto, quale luce fece Paolo sul bisogno di essere uniti? (b) Quale ulteriore luce in merito alla condotta si trova in Primo Corinti?
14 Paolo scrisse riguardo a certe cose che turbavano i cristiani di Corinto. La sua lettera ai Corinti contiene molti consigli ispirati che hanno aiutato i cristiani fino ai nostri giorni. Per cominciare, egli dovette illuminare i corinti facendo capire loro che, alimentando il culto della personalità intorno a certi individui, erano in errore. L’apostolo li corresse, dicendo loro schiettamente: “Vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. — 1 Corinti 1:10-15.
15 Nella congregazione cristiana di Corinto veniva tollerata una scioccante forma di immoralità. Un uomo aveva preso la moglie di suo padre, praticando così ‘fornicazione tale che non esisteva neanche fra le nazioni’. Paolo disse loro esplicitamente: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Corinti 5:1, 11-13) Quella era una novità per la congregazione cristiana: la disassociazione. Un’altra cosa su cui la congregazione aveva bisogno di essere illuminata riguardava il fatto che alcuni portavano i loro fratelli spirituali davanti a tribunali del mondo per risolvere delle dispute. Paolo li rimproverò energicamente per questo. — 1 Corinti 6:5-8.
16 Un altro problema ancora che affliggeva la congregazione di Corinto riguardava i rapporti sessuali. In 1 Corinti capitolo 7, Paolo spiegò che a causa del prevalere dell’immoralità sessuale era meglio che ogni uomo avesse la propria moglie e ogni donna il proprio marito. Spiegò pure che, anche se i non sposati sono in grado di servire Geova con meno distrazioni, non tutti hanno il dono del celibato. E se il marito moriva, la moglie era libera di risposarsi, ma “solo nel Signore”. — 1 Corinti 7:39.
17. In che modo Paolo fece luce sull’insegnamento della risurrezione?
17 Tramite Paolo, quanta luce fece il Signore sulla risurrezione! Con che sorta di corpo sarebbero stati risuscitati i cristiani unti? “È seminato corpo fisico, è destato corpo spirituale”, scrisse Paolo. Nessun corpo umano può essere portato in cielo, perché “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”. Paolo aggiunse che non tutti gli unti si sarebbero addormentati nella morte, ma che durante la presenza di Gesù alcuni, alla loro morte, sarebbero stati istantaneamente destati alla vita immortale. — 1 Corinti 15:43-53.
18. Quale luce in merito al futuro troviamo nella prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi?
18 Nella sua lettera ai cristiani di Tessalonica Paolo fu usato per far luce sul futuro. Il giorno di Geova sarebbe venuto come un ladro di notte. Paolo spiegò pure: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione su una donna incinta; e non sfuggiranno affatto”. — 1 Tessalonicesi 5:2, 3.
19, 20. Quali lampi di luce illuminarono i cristiani di Gerusalemme e della Giudea grazie alla lettera di Paolo agli Ebrei?
19 Scrivendo la lettera agli Ebrei, Paolo trasmise lampi di luce ai primi cristiani di Gerusalemme e della Giudea. Con che vigore dimostrò la superiorità del sistema di adorazione cristiano su quello mosaico! Invece di seguire la Legge trasmessa mediante angeli, i cristiani hanno fede in una salvezza dichiarata per la prima volta dal Figlio di Dio, il quale è di gran lunga superiore a tali messaggeri angelici. (Ebrei 2:2-4) Mosè era solo un servitore nella casa di Dio. Gesù Cristo invece è preposto all’intera casa. Cristo è Sommo Sacerdote alla maniera di Melchisedec, con una posizione molto più alta di quella del sacerdozio aaronnico. Paolo indicò pure che gli israeliti non avevano potuto entrare nel riposo di Dio per la loro mancanza di fede e di ubbidienza, mentre i cristiani vi entrano a motivo della loro fedeltà e ubbidienza. — Ebrei 3:1–4:11.
20 Inoltre il nuovo patto è di gran lunga superiore al patto della Legge. Come era stato profetizzato 600 anni prima in Geremia 31:31-34, quelli inclusi nel nuovo patto hanno la legge di Dio scritta nei loro cuori e ottengono il vero perdono dei peccati. Anziché avere un sommo sacerdote che doveva offrire sacrifici di anno in anno per i propri peccati e per quelli del popolo, i cristiani hanno come Sommo Sacerdote Gesù Cristo, il quale è senza peccato e ha offerto un sacrificio per i peccati una volta per sempre. Invece di entrare in un luogo santo fatto con mani per presentare la sua offerta, Gesù entrò nel cielo stesso, per apparire dinanzi alla persona di Geova. Per di più i sacrifici animali sotto il patto della Legge mosaica non potevano cancellare completamente i peccati, altrimenti non sarebbe stato necessario ripeterli di anno in anno. Invece il sacrificio di Cristo, offerto una volta per sempre, cancella realmente i peccati. Tutto questo fa luce sul grande tempio spirituale, nei cui cortili l’unto rimanente e le “altre pecore” prestano oggi servizio. — Giovanni 10:16; Ebrei 9:24-28.
21. Cosa ha dimostrato questa trattazione in quanto all’adempimento di Salmo 97:11 e di Proverbi 4:18 nei tempi apostolici?
21 Lo spazio non ci consente di fare altri esempi, come i lampi di luce emanati dalle lettere dell’apostolo Pietro e dei discepoli Giacomo e Giuda. Ma quanto sopra dovrebbe bastare a dimostrare che ci fu uno straordinario adempimento di Salmo 97:11 e Proverbi 4:18 nei tempi apostolici. La verità cominciò a spostarsi dai tipi e dalle ombre agli adempimenti e alle realtà. — Galati 3:23-25; 4:21-26.
22. Cosa accadde dopo la morte degli apostoli, e cosa verrà trattato nel prossimo articolo?
22 Dopo la morte degli apostoli di Gesù e il subentrare della predetta apostasia, la luce della verità si fece molto fioca. (2 Tessalonicesi 2:1-11) Tuttavia, come aveva promesso Gesù, dopo molti secoli il Signore tornò e trovò lo “schiavo fedele e discreto” impegnato a dare ai “domestici” il loro cibo a suo tempo. Per tale motivo Gesù Cristo costituì quello schiavo “sopra tutti i suoi averi”. (Matteo 24:45-47) Che lampi di luce ne seguirono? Lo vedremo nel prossimo articolo.
[Nota in calce]
a In questa illustrazione il terreno rappresenta l’ambiente in cui il cristiano sceglie di coltivare le qualità della personalità. — Vedi La Torre di Guardia del 15 dicembre 1980, pagine 18-19.
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Lampi di luce, grandi e piccoli (Prima parte)La Torre di Guardia 1995 | 15 maggio
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Lampi di luce, grandi e piccoli (Prima parte)
“Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito”. — PROVERBI 4:18.
1. Perché la verità è stata rivelata gradualmente?
È UNA prova della sapienza divina che, in armonia con Proverbi 4:18, le verità spirituali siano state rivelate gradualmente mediante lampi di luce. Nell’articolo precedente abbiamo visto in che modo questo versetto si adempì nei tempi apostolici. Se il vasto corpo di verità scritturali fosse stato rivelato tutto in una volta, sarebbe stato accecante e disorientante, come quando si passa da una grotta buia alla sfolgorante luce del sole. Inoltre la rivelazione graduale della verità rafforza di continuo la fede dei cristiani. Rende sempre più fulgida la loro speranza e sempre più chiaro il sentiero da seguire.
“Lo schiavo fedele e discreto”
2. Di chi Gesù indicò che si sarebbe servito per dare luce spirituale ai suoi seguaci, e da chi è formata tale classe?
2 Nei tempi apostolici Gesù Cristo ritenne opportuno servirsi di mezzi soprannaturali per illuminare i suoi seguaci con i primi lampi di luce. Ne abbiamo due esempi: la Pentecoste del 33 E.V. e la conversione di Cornelio nel 36 E.V. Successivamente Cristo ha ritenuto opportuno servirsi di uno strumento umano, che aveva predetto con queste parole: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. (Matteo 24:45-47) Questo schiavo non poteva essere un singolo individuo, perché doveva provvedere cibo spirituale dalla fondazione della congregazione cristiana, avvenuta alla Pentecoste, fino al ritorno del Signore, Gesù Cristo, per la resa dei conti. I fatti indicano che questa classe dello schiavo fedele e discreto è formata da tutti i cristiani unti in vita sulla terra in un qualsiasi dato momento presi collettivamente.
3. Chi furono alcuni dei primi membri della classe dello schiavo?
3 Chi furono alcuni dei primi membri della classe dello schiavo fedele e discreto? Uno fu l’apostolo Pietro, che seguì il comando di Gesù: “Pasci le mie pecorelle”. (Giovanni 21:17) Altri furono Matteo, che scrisse il Vangelo che porta il suo nome, e Paolo, Giacomo e Giuda, che scrissero lettere ispirate. Anche l’apostolo Giovanni, scrittore del libro di Rivelazione (Apocalisse), di un Vangelo e delle lettere omonime, faceva parte della classe dello schiavo fedele e discreto. Questi uomini scrissero in armonia con l’incarico ricevuto da Gesù.
4. Chi sono i “domestici”?
4 Se tutti gli unti, a prescindere dal luogo della terra in cui vivono, presi collettivamente formano la classe dello schiavo, chi sono i “domestici”? Sono sempre gli stessi unti, ma considerati da un diverso punto di vista, cioè come singoli individui. Sì, come individui sono membri dello “schiavo” o sono “domestici” a seconda che dispensino cibo spirituale o che se ne nutrano. Facciamo un esempio. In 2 Pietro 3:15, 16 l’apostolo Pietro menziona le lettere di Paolo. Quando le leggeva, Pietro era un domestico che si nutriva del cibo spirituale provveduto da Paolo quale rappresentante della classe dello schiavo.
5. (a) Che accadde allo schiavo nei secoli successivi agli apostoli? (b) Quali sviluppi ci furono nella seconda metà del XIX secolo?
5 A questo riguardo il libro Il millenario regno di Dio si è avvicinato diceva: “In quanto a come esattamente la classe dello ‘schiavo fedele e discreto’ esisté e prestò servizio nel corso dei secoli dopo la morte degli apostoli del Signore Gesù Cristo, non abbiamo un quadro storico distinto. Evidentemente ogni generazione della classe dello ‘schiavo’ cibò la generazione successiva. (2 Timoteo 2:2) Ma nella seconda metà del diciannovesimo secolo ci furono persone timorate di Dio che amavano il cibo spirituale della Sacra Bibbia e desideravano cibarsene . . . Furono formate classi di studio biblico . . . ed esse progredirono nell’intendimento delle verità fondamentali delle Sacre Scritture. I sinceri altruisti fra questi studenti biblici ebbero premura di condividere con altri queste essenziali porzioni di cibo spirituale. Ebbero il fedele spirito dello ‘schiavo’ nominato per dare ai ‘domestici’ lo spirituale ‘cibo a suo tempo’ che occorreva. Essi furono ‘discreti’ nel discernere che era quindi il tempo giusto e opportuno e quali erano i mezzi migliori per servire il cibo. Si sforzarono di servirlo”. — Pagina 347.a
Primi lampi di luce nei tempi moderni
6. Quale fatto emerge chiaramente a proposito della rivelazione graduale della verità?
6 Un fatto che emerge chiaramente a proposito di quelli che Geova impiegò per accrescere la luce spirituale è che essi non attribuirono alcun merito a se stessi. L’atteggiamento di Charles T. Russell, primo presidente della Società (Watch Tower), fu che il Signore si era compiaciuto di usare i loro umili talenti. Riguardo agli appellativi che i suoi nemici usavano, il fratello Russell dichiarò apertamente di non aver mai incontrato un “russellita” e che il “russellismo” non esisteva affatto. Tutto il merito spettava a Dio.
7. In che modo il fratello Russell e i suoi collaboratori dimostrarono di appartenere realmente allo schiavo fedele e discreto?
7 A giudicare dai risultati, non ci possono essere dubbi che lo spirito santo di Geova guidasse gli sforzi del fratello Russell e dei suoi collaboratori. Essi dimostrarono di far parte dello schiavo fedele e discreto. Molti ecclesiastici dell’epoca, pur dicendo di credere che la Bibbia era l’ispirata Parola di Dio e che Gesù era il Figlio di Dio, sostenevano false dottrine babiloniche, come la Trinità, l’immortalità dell’anima umana e il tormento eterno. In armonia con la promessa di Gesù, fu davvero opera dello spirito santo se gli umili sforzi del fratello Russell e dei suoi collaboratori fecero risplendere come mai prima la verità. (Giovanni 16:13) Quegli unti Studenti Biblici dimostrarono di appartenere veramente alla classe dello schiavo fedele e discreto, che ha l’incarico di provvedere cibo spirituale ai domestici del Signore. I loro sforzi furono di grande aiuto nel radunamento degli unti.
8. Quali fatti basilari riguardo a Geova, alla Bibbia, a Gesù Cristo e allo spirito santo gli Studenti Biblici compresero chiaramente?
8 È straordinario vedere in che misura Geova, mediante lo spirito santo, illuminò quei primi Studenti Biblici. Per prima cosa dimostrarono inequivocabilmente che il Creatore esiste e che ha un nome meraviglioso, Geova. (Salmo 83:18; Romani 1:20) Compresero che Geova ha quattro attributi principali: potenza, giustizia, sapienza e amore. (Genesi 17:1; Deuteronomio 32:4; Romani 11:33; 1 Giovanni 4:8) Quei cristiani unti dimostrarono chiaramente che la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio e la verità. (Giovanni 17:17; 2 Timoteo 3:16, 17) Sostennero inoltre che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, fu creato e che diede la sua vita come riscatto per tutto il genere umano. (Matteo 20:28; Colossesi 1:15) Compresero che lo spirito santo, lungi dall’essere la terza persona di una Trinità, era la forza attiva di Dio. — Atti 2:17.
9. (a) Quali verità gli Studenti Biblici capirono chiaramente circa la natura dell’uomo e i destini prospettati dalla Bibbia? (b) Quali altre verità i servitori di Geova compresero chiaramente?
9 Gli Studenti Biblici capirono chiaramente che l’uomo non ha un’anima immortale, ma che è un’anima mortale. Compresero che “il salario che il peccato paga è la morte”, non il tormento eterno, e che non esiste nessun inferno di fuoco. (Romani 5:12; 6:23; Genesi 2:7; Ezechiele 18:4) Per di più capirono chiaramente che la teoria dell’evoluzione non è soltanto antiscritturale, ma del tutto campata in aria. (Genesi, capitoli 1 e 2) Compresero pure che la Bibbia parla di due destini: uno celeste per i 144.000 unti seguaci delle orme di Cristo e uno terreno, su una terra paradisiaca, per un’innumerevole “grande folla” di “altre pecore”. (Rivelazione 7:9; 14:1; Giovanni 10:16) Quei primi Studenti Biblici riconobbero che la terra sussiste per sempre e che non sarà bruciata, come insegnano molte religioni. (Ecclesiaste 1:4; Luca 23:43) Appresero pure che il ritorno di Cristo sarebbe stato invisibile e che egli avrebbe quindi eseguito il giudizio sulle nazioni e introdotto un paradiso terrestre. — Atti 10:42; Romani 8:19-21; 1 Pietro 3:18.
10. Quale verità appresero gli Studenti Biblici circa il battesimo, la divisione in clero e laici e la Commemorazione della morte di Cristo?
10 Gli Studenti Biblici appresero che il battesimo scritturale non consiste nell’aspergere i neonati, ma nel seguire il comando di Gesù riportato in Matteo 28:19, 20, cioè di immergere i credenti che sono stati ammaestrati. Capirono anche che la divisione in clero e laici non è scritturale. (Matteo 23:8-10) Al contrario, tutti i cristiani devono essere predicatori della buona notizia. (Atti 1:8) Gli Studenti Biblici compresero che la Commemorazione della morte di Cristo si deve celebrare solo una volta all’anno, il 14 nisan, e che la Pasqua della cristianità è una festa pagana. Oltre a ciò, quegli unti erano così convinti che Dio sosteneva la loro opera che non facevano mai collette. (Matteo 10:8) Fin dai primi tempi compresero che i cristiani devono vivere in armonia con i princìpi biblici, cosa che include il coltivare il frutto dello spirito santo di Dio. — Galati 5:22, 23.
Lampi di luce sempre più intensi
11. Che luce rifulse sull’incarico affidato ai cristiani e sulla parabola di Gesù delle pecore e dei capri?
11 In particolare dal 1919 i servitori di Geova sono stati benedetti con lampi di luce sempre più intensi. Che fulgore illuminò l’assemblea di distretto tenuta nel 1922 a Cedar Point, allorché Joseph F. Rutherford, secondo presidente della Società, sottolineò che l’obbligo primario dei servitori di Geova è quello di ‘annunciare, annunciare, annunciare il Re e il suo regno’! Proprio l’anno successivo fu fatta luce sulla parabola delle pecore e dei capri. Si capì che quella profezia doveva adempiersi nell’attuale giorno del Signore, non nel futuro Millennio, come si pensava prima. Durante il Millennio i fratelli di Cristo non sarebbero stati né malati né in prigione. Inoltre, alla fine del Millennio sarebbe stato Geova Dio, non Gesù Cristo, a giudicare. — Matteo 25:31-46.
12. Quale lampo di luce chiarì il significato di Armaghedon?
12 Nel 1926 un altro fulgido lampo di luce rivelò che la guerra di Armaghedon non sarebbe stata una rivoluzione sociale, come pensavano un tempo gli Studenti Biblici. Sarebbe stata una guerra in cui Geova avrebbe dimostrato la sua potenza in modo così chiaro che tutti si sarebbero convinti che egli è Dio. — Rivelazione 16:14-16; 19:17-21.
Natale, una festa pagana
13. (a) Che luce fu fatta riguardo alla celebrazione del Natale? (b) Perché si smise di festeggiare i compleanni? (Includere la nota in calce).
13 Poco dopo, un lampo di luce indusse gli Studenti Biblici a smettere di celebrare il Natale. Prima di allora gli Studenti Biblici avevano sempre celebrato il Natale in tutto il mondo, e per l’occasione alla sede mondiale di Brooklyn si faceva gran festa. Ma poi si comprese che l’osservanza del 25 dicembre è in realtà pagana e che questa data era stata scelta dalla cristianità apostata per facilitare la conversione dei pagani. Si capì pure che Gesù non poteva essere nato d’inverno, dato che all’epoca della sua nascita i pastori pascolavano i greggi nei campi, qualcosa che non avrebbero fatto di notte a fine dicembre. (Luca 2:8) Le Scritture indicano piuttosto che Gesù nacque verso il 1º ottobre. Gli Studenti Biblici si resero pure conto che i magi che andarono a trovare Gesù circa due anni dopo la sua nascita erano in realtà astrologi pagani.b
Un nuovo nome
14. Perché il nome Studenti Biblici era inadeguato per identificare i servitori di Geova?
14 Nel 1931 un forte bagliore di verità rivelò a quegli Studenti Biblici un appropriato nome scritturale. I servitori di Geova avevano capito che non potevano accettare nessuno dei nomignoli affibbiati loro da altri, come russelliti, auroristi millenniali e “senza inferno”.c Ma cominciarono anche a capire che il nome che loro stessi si erano dati — Studenti Biblici Internazionali — era inadeguato. Erano molto più che semplici studenti biblici. Per giunta, di persone che studiavano la Bibbia ce n’erano tante, ma non avevano nulla in comune con loro.
15. Che nome adottarono gli Studenti Biblici nel 1931, e perché è appropriato?
15 Come fu che gli Studenti Biblici assunsero un nuovo nome? Da anni La Torre di Guardia dava risalto al nome di Geova. Fu dunque più che appropriato che gli Studenti Biblici adottassero il nome menzionato in Isaia 43:10: “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto, affinché conosciate e abbiate fede in me, e affinché comprendiate che io sono lo stesso. Prima di me non fu formato nessun Dio, e dopo di me continuò a non essercene nessuno’”.
Rivendicazione e la “grande folla”
16. Perché le profezie sulla restaurazione non potevano applicarsi al ritorno degli ebrei naturali in Palestina, e a chi si applicano?
16 Il secondo volume del libro Rivendicazione, pubblicato dalla Società nel 1932, fece luce sul fatto che, a differenza di ciò che si pensava una volta, le profezie sulla restaurazione scritte da Isaia, Geremia, Ezechiele e altri profeti non riguardavano gli ebrei letterali, che stavano tornando in Palestina per motivi più politici che religiosi. Quelle profezie sulla restaurazione, che si erano adempiute in piccola scala quando gli ebrei erano tornati dall’esilio babilonese nel 537 a.E.V., avevano il loro adempimento principale con la liberazione e la restaurazione dell’Israele spirituale, iniziata nel 1919, e con la conseguente prosperità di cui godono oggi i veri servitori di Geova nel paradiso spirituale.
17, 18. (a) Quale luce fu fatta a tempo debito circa il principale proposito di Geova? (b) Quale lampo di luce si ebbe nel 1935 su Rivelazione 7:9-17?
17 A tempo debito ulteriori lampi di luce rivelarono che il principale proposito di Geova non era la salvezza delle creature, ma la rivendicazione della sua sovranità. Si comprese che il più importante tema della Bibbia non era il riscatto, ma il Regno, perché sarà questo a rivendicare la sovranità di Geova. Che luce fu quella! La principale preoccupazione dei cristiani dedicati non era più quella di riuscire ad andare in cielo.
18 Nel 1935 un fulgido lampo di luce rivelò che la grande folla menzionata in Rivelazione 7:9-17 non era una classe celeste secondaria. Si era pensato che fossero degli unti che non erano stati pienamente fedeli e che quindi stavano in piedi davanti al trono invece di essere seduti su troni per governare come re e sacerdoti con Gesù Cristo. Ma da nessuna parte è prevista la possibilità di essere fedeli solo parzialmente. O si è fedeli o si è infedeli. Si comprese quindi che questa profezia si riferiva all’innumerevole grande folla di persone di tutte le nazioni che viene ora radunata e che ha la speranza di vivere sulla terra. Sono le “pecore” di Matteo 25:31-46 e le “altre pecore” di Giovanni 10:16.
La croce non è un simbolo cristiano
19, 20. Perché la croce non può essere un simbolo del vero cristianesimo?
19 Per molti anni gli Studenti Biblici diedero importanza alla croce, convinti che fosse un simbolo cristiano. Portavano addirittura una spilla con la croce e la corona. Secondo la “Bibbia del re Giacomo” (la traduzione biblica che usavano), Gesù aveva detto ai suoi seguaci che dovevano prendere la loro “croce”, e molti credevano che egli fosse stato messo a morte su una croce. (Matteo 16:24; 27:32) Per decenni questo simbolo apparve anche sulla copertina della rivista Torre di Guardia.
20 Il libro Ricchezza, pubblicato dalla Società nel 1936, spiegò chiaramente che Gesù Cristo non era stato messo a morte su una croce, ma su un palo diritto. Secondo uno studioso, la parola greca (stauròs) resa “croce” nella “Bibbia del re Giacomo” “indica principalmente un’asta o palo diritto. [Va distinta] dalla forma ecclesiastica di una croce a due bracci. . . . La forma di quest’ultima ebbe origine nell’antica Caldea, ed era usata come simbolo del dio Tammuz”. Lungi dall’idoleggiarlo, lo strumento su cui Gesù fu ucciso dovrebbe ripugnarci.
21. Cosa si prenderà in esame nel prossimo articolo?
21 Ci sono altri esempi di lampi di luce sia grandi che piccoli. Saranno presi in esame nel prossimo articolo.
[Note in calce]
a Edito dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.
b Col tempo si comprese che se la più importante nascita che sia mai avvenuta non doveva essere celebrata, a maggior ragione non si doveva celebrare nessun compleanno. Tra l’altro, né gli israeliti né i primi cristiani festeggiavano i compleanni. La Bibbia menziona solo due compleanni, uno del faraone e l’altro di Erode Antipa. In ciascun caso i festeggiamenti furono funestati da un’esecuzione capitale. I testimoni di Geova non festeggiano i compleanni perché si tratta di un’usanza di origine pagana, che per di più tende a esaltare chi compie gli anni. — Genesi 40:20-22; Marco 6:21-28.
c Varie confessioni religiose della cristianità fecero questo errore. Luterani era un nomignolo che i nemici di Martin Lutero avevano dato ai suoi seguaci, i quali poi l’adottarono. Similmente i battisti adottarono il soprannome che altri avevano dato loro perché predicavano il battesimo per immersione. In maniera più o meno analoga i metodisti assunsero un nome dato loro da uno che non era metodista. Circa il modo in cui gli aderenti alla Società degli Amici finirono per essere chiamati quaccheri, un’enciclopedia dice: “La parola quacchero [dall’inglese quaker, ‘che trema’] voleva essere in origine un insulto a[l fondatore, George] Fox, che aveva detto a un giudice inglese di ‘tremare alla Parola di Dio’. Il giudice chiamò Fox ‘quaker’ [quacchero]”. — The World Book Encyclopedia.
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