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“Ho messo le mie parole nella tua bocca”Dio ci parla per mezzo di Geremia
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6, 7. Come sappiamo che Dio aveva a cuore Geremia, e in quale contesto nacque il profeta?
6 Quando in una famiglia sta per nascere un bambino, marito e moglie spesso si interrogano sul futuro del piccolo. Come sarà e che cosa farà nella vita? Quali saranno i suoi interessi, che lavoro farà da grande e per che cosa sarà portato? I vostri genitori avranno pensato a queste cose, e quelli di Geremia non saranno stati da meno. Il caso di Geremia però era del tutto particolare. Perché? Perché la sua vita e le attività che avrebbe compiuto stavano particolarmente a cuore al Creatore dell’universo. — Leggi Geremia 1:5.
7 Dio si avvalse della sua prescienza prima ancora che Geremia nascesse. Rivolse la sua attenzione a questo bambino, che nacque poco a nord di Gerusalemme, in una famiglia sacerdotale. Il tutto accadeva a metà del VII secolo a.E.V., un periodo triste per il paese di Giuda a causa del cattivo regno di Manasse. (Vedi pagina 19). Manasse regnò 55 anni, e per quasi tutto il tempo fece ciò che era male agli occhi di Geova. Il figlio Amon seguì le sue orme. (2 Re 21:1-9, 19-26) Un cambiamento drastico si verificò con Giosia, il successivo re di Giuda, che ricercò Geova. Entro il 18º anno del suo regno aveva purificato il paese dall’idolatria. I genitori di Geremia ne saranno stati felici; fu durante il regno di Giosia che Dio affidò un incarico al loro figlio. — 2 Cron. 34:3-8.
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“Ho messo le mie parole nella tua bocca”Dio ci parla per mezzo di Geremia
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DIO SCEGLIE UN PORTAVOCE
8. Che incarico ricevette Geremia, e come reagì?
8 Non sappiamo che età avesse Geremia quando Dio gli disse: “Ti feci profeta alle nazioni”. Forse avrà avuto sui 25 anni, l’età in cui un levita poteva svolgere le prime fasi del servizio sacerdotale. (Num. 8:24) In ogni caso Geremia rispose: “Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, realmente non so parlare, poiché non sono che un ragazzo”. (Ger. 1:6) Esitava, probabilmente pensando di essere troppo giovane o di non essere idoneo per l’oneroso incarico di profeta e la responsabilità di parlare in pubblico.
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