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  • g89 8/12 pp. 23-27
  • Parte XXIII: dal 1945 in poi Il tempo della resa dei conti è vicino

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  • Parte XXIII: dal 1945 in poi Il tempo della resa dei conti è vicino
  • Svegliatevi! 1989
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  • Vedi anche
  • Cosa dice la Bibbia?
  • “Epidemia di pace”
  • I capi religiosi lavorano sodo: per che cosa?
  • Non indugiate: fuggite per salvarvi la vita!
  • Pace da Dio: quando?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
  • Vera pace: Da quale fonte?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
  • Il possesso della pace cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
  • “Pace e sicurezza!” Poi “un’improvvisa distruzione”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
Svegliatevi! 1989
g89 8/12 pp. 23-27

Il futuro della religione alla luce del suo passato

Parte XXIII: dal 1945 in poi

Il tempo della resa dei conti è vicino

“Il primo requisito per la felicità del popolo è l’abolizione della religione”. Karl Marx, sociologo ed economista tedesco del XIX secolo

MALGRADO ci fossero numerosi rabbini ebrei tra gli antenati in entrambi i rami della sua famiglia, all’età di sei anni Karl Marx fu battezzato come protestante. Ma rimase deluso dalla religione e dalla politica sin da quando era molto giovane. Sostenne che se l’umanità doveva conseguire la felicità, entrambe dovevano cambiare drasticamente.

Su questo la Bibbia è d’accordo. Ma mentre i drastici cambiamenti proposti da Marx non hanno portato nessun vero miglioramento, quelli predetti dalla Bibbia per la nostra generazione si verificheranno, e l’effetto sarà duraturo. Su questo non può esserci dubbio.

Particolarmente dal 1914, la colpa di sangue della falsa religione ha raggiunto livelli critici. Da allora la falsa religione è stata anche afflitta da una crescente indifferenza e l’appoggio popolare è andato calando. (Vedi i due articoli precedenti di questa serie). In netto contrasto, la vera religione ha prosperato di anno in anno in modo sempre più sorprendente.

Ma cosa deve ancora avvenire? Ora come non mai è appropriato chiedere: Qual è il futuro della religione alla luce del suo passato?

Cosa dice la Bibbia?

Gli avvenimenti del primo secolo dell’era volgare fanno luce sulla cosa. Avendo adottato la falsa religione, Israele andava incontro a un futuro che secondo le profezie sarebbe culminato con l’esecuzione del giudizio di Dio contro quella nazione. Ma si provvide affinché coloro che praticavano la vera religione sfuggissero alla distruzione che si sarebbe abbattuta sul sistema giudaico. Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino”. — Luca 21:20, 21.

Nel 66 E.V. gli eserciti romani circondarono Gerusalemme. La città appariva condannata. Ma all’improvviso gli eserciti si ritirarono, dando ai cristiani l’opportunità di fuggire per mettersi in salvo. Ma quattro anni dopo chi pensava che l’apostata Israele fosse sfuggito alla punizione dovette ricredersi quando i romani tornarono, posero di nuovo l’assedio alla città e infine la presero causando una spaventosa perdita di vite dentro di essa. Masada, l’ultima roccaforte giudaica, cadde tre anni dopo. Ma la vera religione, praticata dai fedeli cristiani, sopravvisse.

Ora, nella nostra generazione, tutto l’impero mondiale della falsa religione è sull’orlo del disastro. Ancora una volta “eserciti accampati” si preparano a eseguire il giudizio divino. Come gli eserciti romani del primo secolo il cui scopo era quello di mantenere la Pax romana, anche gli eserciti accampati di oggi sono uno strumento per mantenere la pace. La profezia biblica indica che forze militarizzate tra le nazioni membri dell’ONU saranno lo strumento che infine Geova impiegherà per fare la resa dei conti con la moderna Gerusalemme, la cristianità, nonché col resto di Babilonia la Grande. — Rivelazione 17:7, 16.

Quando avverrà questo? Primo Tessalonicesi 5:3 risponde: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione su una donna incinta; e non sfuggiranno affatto”.

“Epidemia di pace”

Nel 1988 l’ex segretario di stato americano George Schultz disse: “La pace sta scoppiando dappertutto”. Un esperto di politica estera ha parlato di “epidemia di pace”. Il prestigioso settimanale tedesco Die Zeit ha chiesto: “In un secolo così pieno di catastrofi, è possibile che l’ultimo decennio segni la fine delle distruzioni e l’inizio di un’era di pacifica costruttività?” E la rivista Time ha detto: “La pace minaccia l’Iran-Iraq, la Kampuchea [Cambogia], l’Afghanistan, l’Africa meridionale e perfino l’America Centrale”.

Anche nel 1989, che volge al termine, si è parlato molto di pace. In febbraio il giornale tedesco Süddeutsche Zeitung scrisse in un editoriale: “Dal 1985 circa siamo vissuti in un periodo in cui le superpotenze hanno fatto più che semplicemente ritirare gli artigli. . . . Oggi non c’è quasi un luogo sulla terra dove le due superpotenze non convergano. . . . Comunque sia, mai prima d’ora ci sono stati indizi così favorevoli, mai entrambe le parti hanno fatto così sul serio e mai sono stati fatti tanti passi contemporaneamente e nella direzione giusta”.

Appena sei anni fa, le prospettive non erano così rosee. Il giornalista Roy Larson osservò che “per tutto il 1983 i capi religiosi del mondo hanno gridato ‘pace, pace’, ma non c’è stata nessuna pace”. I sorprendenti avvenimenti mondiali verificatisi da allora adempiono 1 Tessalonicesi 5:3? Non siamo in grado di dirlo. Ciò nondimeno è ovvio che oggi, nel dicembre 1989, “pace e sicurezza” sono più prossime a divenire realtà che in precedenza.

I capi religiosi lavorano sodo: per che cosa?

Come mostra Larson, i capi religiosi non sono stati con le mani in mano per quel che riguarda il perseguimento della pace. Proseguendo la sua valutazione del 1983, egli menziona il “pellegrinaggio per la pace” compiuto da papa Giovanni Paolo II nell’America Centrale e nell’area caribica. Durante lo stesso anno, la Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici (USA) sottoscrisse una lettera pastorale intitolata “La sfida della pace”. Poco dopo, rappresentanti di oltre 300 chiese di 100 paesi si riunirono in occasione della sesta Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese e approvarono una risoluzione simile. Anche molti protestanti evangelici manifestavano quello che Larson definì “l’interesse mondiale per la pace”.

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese, alla sua fondazione nel 1948 e alla conferenza del 1966, si espresse in termini vigorosi contro l’impiego delle moderne armi di annientamento. Perciò decine di ecclesiastici e di teologi si sono preparati a combattere per la pace: fra loro, uomini come il teologo protestante tedesco Helmut Gollwitzer. Al principio di quest’anno un settimanale protestante svizzero, in occasione dell’80º compleanno del teologo, ha avuto per lui parole di lode, definendolo un “teologo politicamente impegnato, sempre in lotta per la pace”, il quale “mediante il suo insegnamento e il suo impegno politico ha esercitato una forte influenza su molti teologi e anche sul movimento per la pace in seno alla chiesa”.

Perciò non sorprende che nel 1986 Babilonia la Grande abbia appoggiato attivamente l’Anno Internazionale della Pace, così chiamato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, che hanno il compito, come indica la loro Carta, di “mantenere la pace e la sicurezza internazionale”. Durante quell’anno, il papa cattolico, l’arcivescovo anglicano di Canterbury e 700 altri capi religiosi, tra cui alcuni che si professavano cristiani, buddisti, indù, musulmani, animisti africani, oriundi americani (pellirosse), ebrei, sikh, zoroastriani, scintoisti e giainisti, si riunirono ad Assisi, non lontano da Roma, per pregare per la pace.

Più recentemente, nel gennaio del 1989, il Sunday Telegraph di Sydney (Australia) scriveva che seguaci della “fede buddista, cristiana, indù, ebraica, musulmana, sikh, unitariana, bahaʼi, confuciana, giainista, scintoista, tao, raja yoga e zoroastriana” si erano riuniti a Melbourne per la quinta assemblea della Conferenza Mondiale per la Religione e la Pace. È degno di nota che gli “oltre 600 delegati di circa 85 paesi . . . hanno riconosciuto che le tensioni causate dalle divergenze religiose sono state per lungo tempo usate erroneamente come una delle principali cause della guerra”.

L’impegno religioso nella ricerca della pace conferma ciò che disse una volta Dag Hammarskjöld, ex segretario generale dell’ONU: “L’Organizzazione delle Nazioni Unite e le chiese partecipano a fianco a fianco agli sforzi di tutti gli uomini di buona volontà, indipendentemente da credo o forma di adorazione, per stabilire la pace sulla terra”.

Ciò nondimeno, le marce di protesta di Babilonia la Grande, le sue dimostrazioni pubbliche e le sue altre forme più insidiose di ingerenza religiosa negli affari politici porteranno alla sua rovina.a Hanno già causato considerevoli attriti, come ha ammesso recentemente Albert Nolan, un frate domenicano del Sudafrica, che ha detto: “Il solo modo efficace per conseguire la pace in armonia con la volontà di Dio è quello di gettarsi nella mischia. . . . Per conseguire la riduzione degli armamenti è quasi inevitabile entrare in conflitto con il governo”.

Continui pure Babilonia la Grande a chiedere a gran voce la pace. Continui il papa a offrire, a Natale e a Pasqua, la sua tradizionale benedizione Urbi et orbi (alla città [Roma] e al mondo). Continui a supporre — come ha fatto lo scorso maggio — che l’attuale allentamento delle tensioni politiche sia la risposta di Dio alle preghiere “cristiane”. Babilonia la Grande non può cancellare il suo sanguinoso passato solo perché declama parole di pace e pretende di avere la benedizione di Dio. Quel passato la contrassegna come il più grande ostacolo alla pace fra gli uomini, oltre che fra gli uomini e Dio, che sia mai esistito. Direttamente o indirettamente, tutti i problemi dell’umanità possono farsi risalire a lei!

È un’ironia che la falsa religione continui a lottare, insieme con l’ONU, per portare proprio ‘la pace e la sicurezza’ che affretteranno la sua distruzione! La fine della falsa religione rivendicherà l’Iddio della vera religione, che dice: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. — Galati 6:7.

Non indugiate: fuggite per salvarvi la vita!

Il tempo della resa dei conti per la falsa religione è vicino! Il solo modo per evitare di perdere la vita è quello di abbandonarla senza indugio. (Rivelazione 18:4) Il conto alla rovescia per la sua distruzione è già cominciato.

Dopo che la bella terra creata da Dio sarà stata purificata dalla falsa religione e dal nazionalismo pseudoreligioso, rimarrà solo la vera religione sotto il governo divino. Che entusiasmante prospettiva per coloro che sopravvivranno a questi drastici cambiamenti! Sarete fra loro? Vorreste rallegrarvi per sempre nelle “bellezze eterne della vera religione”? In tal caso, apprendete come è possibile leggendo l’ultimo articolo di questa serie nel numero di Svegliatevi! del 22 dicembre 1989.

[Nota in calce]

a Il libro Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!, pubblicato nel 1988 dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, spiega come questo avverrà.

[Immagine a pagina 25]

La sede dell’ONU a New York e una statua che raffigura la pace mondiale: un uomo che trasforma una spada in un vomere

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