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  • “Per provare la genuinità del vostro amore”
    La Torre di Guardia 1989 | 1° dicembre
    • Sarebbero stati spinti anche i corinti ad ‘abbondare nel benigno dare’? La prima volta che si era recato a Corinto, Paolo era stato costretto a fabbricare tende per guadagnarsi da vivere. (Atti 18:1-3) Egli continuò questa politica di autosufficienza anche quando lì sorse una congregazione, astenendosi dall’usare la propria “autorità” di evangelizzatore a tempo pieno per ricevere sostegno economico. — 1 Corinti 9:3-12.

      Il commentatore biblico Thomas Scott afferma: “Probabilmente egli avrà notato qualcosa nella disposizione d’animo dei cristiani di Corinto che lo indusse a rifiutare qualsiasi sostegno da parte loro”. Forse, influenzati dall’egoistico materialismo da cui erano circondati, i corinti relativamente benestanti erano stati semplicemente riluttanti a compiere atti di generosità. O forse Paolo aveva temuto che i corinti, abituati alla mentalità del commercio, avrebbero messo in dubbio i suoi motivi se avesse accettato sostegno economico. Può anche darsi che, come a Tessalonica, ci fossero alcuni che erano pigri e cercavano una scusa per farsi mantenere dagli altri cristiani. — 2 Tessalonicesi 3:7-12.

      Qualunque fosse il motivo, Paolo e i suoi compagni scelsero di mantenersi da soli, “per non porre nessun impedimento alla buona notizia del Cristo”. (1 Corinti 9:12) In seguito, però, Paolo venne a trovarsi in difficoltà economiche, e la notizia raggiunse i fratelli poveri che vivevano a Filippi. Paolo dice ai corinti: “Derubai altre congregazioni accettando provvisioni per servire voi; eppure quando ero presente presso di voi e fui nel bisogno, non divenni un peso per nessuno, poiché i fratelli che vennero dalla Macedonia [evidentemente da Filippi] supplirono abbondantemente alla mia indigenza. Sì, in ogni modo mi astenni dall’esservi di peso e me ne asterrò”. — 2 Corinti 11:8, 9; confronta Filippesi 4:15, 16.

  • “Per provare la genuinità del vostro amore”
    La Torre di Guardia 1989 | 1° dicembre
    • Ma non dobbiamo aspettare una catastrofe per dimostrare il nostro amore fraterno. Se un compagno di fede attraversa delle difficoltà economiche possiamo essere sensibili ai suoi bisogni, non limitandoci a dire: ‘Riscaldati e saziati’. (Giacomo 2:15, 16) E che dire di quelli che sono nel servizio a tempo pieno e ‘vivono mediante la buona notizia’? Come Paolo, non pretendono né si aspettano aiuti economici da quelli che essi servono. Ciò nonostante, molti si sono sentiti spinti a mostrare generosità a coloro che faticano per ‘seminare cose spirituali’ a loro favore. — 1 Corinti 9:11, 14.

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