Il messaggio che dobbiamo proclamare
Geova ci ha affidato una responsabilità e un grande privilegio, dicendo: ‘Voi siete i miei testimoni, e io sono Dio’. (Isa. 43:12) Non siamo semplici credenti. Siamo testimoni che rendono pubblica testimonianza delle verità fondamentali contenute nell’ispirata Parola di Dio. Qual è il messaggio che Geova ci ha incaricato di annunciare in questo tempo? È un messaggio che si incentra su Geova Dio, Gesù Cristo e il Regno messianico.
“TEMI IL VERO DIO E OSSERVA I SUOI COMANDAMENTI”
MOLTO tempo prima dell’era cristiana Geova parlò al fedele Abraamo di una disposizione tramite cui “tutte le nazioni della terra” si sarebbero benedette. (Gen. 22:18) Ispirò poi Salomone a mettere per iscritto un requisito fondamentale che tutti gli esseri umani devono soddisfare: “Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l’intero obbligo dell’uomo”. (Eccl. 12:13) Ma come avrebbero fatto gli abitanti di tutte le nazioni a conoscere queste cose?
Sebbene ci siano sempre state persone che credevano nella parola di Dio, la Bibbia indica che la grande opera di testimonianza mondiale con cui la buona notizia sarebbe stata effettivamente portata in tutte le nazioni avrebbe avuto luogo nel “giorno del Signore”, iniziato nel 1914. (Riv. 1:10) Riguardo a questo tempo, Rivelazione 14:6, 7 prediceva che sotto la guida angelica sarebbe stata fatta una proclamazione di importanza vitale “ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo”. Sarebbe stato detto loro: “Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque”. È volontà di Dio che questo messaggio sia proclamato. Noi abbiamo il privilegio di partecipare a quest’opera.
“Il vero Dio”. Quando Geova dichiarò: “Voi siete i miei testimoni”, lo fece in un contesto in cui veniva dibattuto chi fosse il vero Dio. (Isa. 43:10) Il messaggio da annunciare non è semplicemente che bisogna essere religiosi o credere in un dio. Si deve dare alle persone l’opportunità di apprendere che il solo vero Dio è il Creatore del cielo e della terra. (Isa. 45:5, 18, 21, 22; Giov. 17:3) Solo il vero Dio può predire infallibilmente il futuro. È nostro privilegio far notare che l’adempimento della parola di Geova nel passato è una base valida per credere che qualunque cosa egli ha promesso per il futuro si avvererà. — Gios. 23:14; Isa. 55:10, 11.
Naturalmente molti di quelli a cui diamo testimonianza adorano altri dèi o asseriscono di non credere in nessun dio. Per indurli ad ascoltarci può essere necessario iniziare con un argomento di interesse comune. Possiamo imparare dall’esempio riportato in Atti 17:22-31. Si noti che, pur usando tatto, l’apostolo Paolo disse chiaramente che tutti dovevano rendere conto all’Iddio che ha creato il cielo e la terra.
Fate conoscere il nome di Dio. Non mancate di far conoscere il nome del vero Dio. Geova ama il suo nome. (Eso. 3:15; Isa. 42:8) Vuole che le persone lo conoscano. Ha fatto includere il suo illustre nome nella Bibbia più di 7.000 volte. Noi abbiamo la responsabilità di farlo conoscere agli altri. — Deut. 4:35.
Le prospettive di vita futura di tutto il genere umano dipendono dal conoscere Geova e dall’invocarlo con fede. (Gioe. 2:32; Mal. 3:16; 2 Tess. 1:8) Tuttavia la maggioranza delle persone non lo conosce. Fra queste ce ne sono tante che professano di adorare l’Iddio della Bibbia. Anche se hanno la Bibbia e la leggono, può darsi ugualmente che non conoscano il nome personale di Dio perché è stato tolto da molte traduzioni moderne. L’unica cosa che alcuni sanno del nome Geova è che i loro capi religiosi hanno detto loro di non usarlo.
Come potremmo far conoscere ad altri il nome di Dio? Nulla è più efficace del mostrarlo loro nella Bibbia, se possibile nella loro stessa Bibbia. In certe traduzioni questo nome compare migliaia di volte. In altre forse ricorre solo in Salmo 83:18 o in Esodo 6:3-6, oppure in qualche nota in calce a Esodo 3:14, 15 o 6:3. In certe traduzioni, nei luoghi in cui nel testo originale c’è il nome proprio di Dio, esso viene sostituito con titoli come “Signore” e “Dio” scritti in maiuscoletto, per distinguerlo. Nei casi in cui i traduttori moderni hanno eliminato del tutto il nome personale di Dio, forse dovrete usare traduzioni bibliche meno recenti per far vedere ciò che è avvenuto. In certi paesi potete far notare la presenza del nome di Dio in inni religiosi o in iscrizioni su edifici pubblici.
Anche con chi adora altre divinità si può usare efficacemente Geremia 10:10-13 nella Traduzione del Nuovo Mondo. Non solo dichiara il nome di Dio, ma spiega chiaramente chi è.
Non nascondete il nome Geova dietro titoli quali “Dio” e “Signore”, come fa la cristianità. Con questo non vogliamo dire che appena si inizia una conversazione si debba usare il nome Geova. A causa del pregiudizio, alcuni troncherebbero subito il discorso. Ma dopo aver stabilito una base per conversare, non siate restii a usare il nome divino.
È degno di nota che la Bibbia usi il nome personale di Dio più spesso di quanto usi i titoli “Signore” e “Dio” messi insieme. Ciò nondimeno, gli scrittori biblici non cercarono di includere il nome divino in ogni frase. Lo usarono con naturalezza, liberamente e in modo rispettoso. Questo è un buon criterio da seguire.
La Persona identificata dal nome. Il fatto che Dio abbia un nome personale è di per sé una profonda verità, ma non è che l’inizio.
Per amare Geova e invocarlo con fede le persone devono sapere che tipo di Dio è. Quando fece conoscere il suo nome a Mosè sul monte Sinai, Geova non si limitò a ripetere la parola “Geova”. Richiamò l’attenzione su alcune delle Sue straordinarie qualità. (Eso. 34:6, 7) Possiamo imitare questo esempio.
Sia che diate testimonianza a nuovi interessati o che pronunciate un discorso alla congregazione, quando parlate delle benedizioni del Regno date risalto a ciò che esse indicano riguardo all’Iddio che fa tali promesse. Quando accennate ai suoi comandamenti, sottolineate la sapienza e l’amore che rivelano. Spiegate chiaramente che le cose che Dio richiede non sono un peso, ma sono per il nostro bene. (Isa. 48:17, 18; Mic. 6:8) Mostrate come ogni manifestazione della potenza di Geova ci rivela qualcosa della sua personalità, delle sue norme e del suo proposito. Richiamate l’attenzione sull’equilibrio che egli dimostra nell’esprimere le sue qualità. Dite apertamente ciò che voi stessi provate per Geova. Il vostro amore per lui può suscitare lo stesso amore in altri.
L’urgente messaggio per i nostri giorni esorta tutti a temere Dio. Con ciò che diciamo dovremmo cercare di edificare tale santo timore. È un timore salutare, un profondo rispetto, un timore reverenziale nei confronti di Geova. (Sal. 89:7) Include la consapevolezza che Geova è il Giudice supremo e che le nostre prospettive di vita futura dipendono dalla sua approvazione. (Luca 12:5; Rom. 14:12) Tale timore è quindi legato al profondo amore per lui e di conseguenza al vivo desiderio di piacergli. (Deut. 10:12, 13) Il santo timore ci spinge pure a odiare il male, a ubbidire ai comandamenti di Dio e ad adorarlo con cuore completo. (Deut. 5:29; 1 Cron. 28:9; Prov. 8:13) Ci salvaguarda dal cercare di servire Dio amando nello stesso tempo le cose del mondo. — 1 Giov. 2:15-17.
Il nome di Dio è “una forte torre”. Coloro che acquistano veramente conoscenza di Geova sentono di essere protetti. Questo non avviene semplicemente perché usano il suo nome personale o sanno elencare alcune qualità, ma perché ripongono fiducia in Geova stesso. Riguardo a loro Proverbi 18:10 dice: “Il nome di Geova è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione”.
Fate buon uso delle opportunità di esortare altri a riporre fiducia in Geova. (Sal. 37:3; Prov. 3:5, 6) Tale fiducia dimostra che abbiamo fede in lui e nelle sue promesse. (Ebr. 11:6) La Parola di Dio ci assicura che chi ‘invoca il nome di Geova’, perché sa che è il Sovrano universale, ama le sue vie e crede di cuore che solo lui può offrire vera salvezza, sarà salvato. (Rom. 10:13, 14) Mentre insegnate ad altri, aiutateli a edificare questo tipo di fede in ogni aspetto della vita.
Molti hanno gravi problemi personali. Forse non vedono nessuna via d’uscita. Esortateli a conoscere le vie di Geova, a confidare in lui e a mettere in pratica quello che imparano. (Sal. 25:5) Incoraggiateli a chiedere fervidamente l’aiuto di Dio in preghiera e a ringraziarlo per le sue benedizioni. (Filip. 4:6, 7) Quando avranno imparato a conoscere Geova, non semplicemente leggendo certe dichiarazioni nella Bibbia ma anche sperimentando l’adempimento delle sue promesse nella loro vita, cominceranno a provare la sicurezza che deriva dal comprendere appieno ciò che il nome di Geova rappresenta. — Sal. 34:8; Ger. 17:7, 8.
Sfruttate ogni opportunità per aiutare le persone a capire che è saggio temere il vero Dio, Geova, e osservare i suoi comandamenti.
“RENDERE TESTIMONIANZA A GESÙ”
DOPO la sua risurrezione e prima di tornare in cielo, Gesù Cristo diede ai discepoli queste istruzioni: “Mi sarete testimoni . . . fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) I leali servitori di Dio che vivono nel nostro tempo sono descritti come quelli che “hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Riv. 12:17) Siete diligenti nel rendere tale testimonianza?
Molti che in tutta sincerità dicono di credere in Gesù non sanno nulla della sua esistenza preumana. Non si rendono conto che quando era sulla terra era vero uomo. Non comprendono cosa significa che è il Figlio di Dio. Sanno ben poco del ruolo che ha nell’adempimento del proposito di Dio. Non sanno cosa sta facendo ora né si rendono conto di come ciò che farà in futuro influirà sulla loro vita. Potrebbero anche pensare, erroneamente, che i testimoni di Geova non credano in Gesù. È nostro privilegio far conoscere loro la verità su queste cose.
Altri ancora non credono che il Gesù descritto nella Bibbia sia realmente esistito. Secondo certuni Gesù era solo un grande uomo. Molti rifiutano l’idea che sia il Figlio di Dio. “Rendere testimonianza a Gesù” parlando a persone di questo tipo richiede molto sforzo, pazienza e tatto.
A prescindere da quello che pensano, se vogliono avvalersi del provvedimento di Dio per la vita eterna i vostri ascoltatori hanno bisogno di acquistare conoscenza di Gesù Cristo. (Giov. 17:3) Dio ha chiaramente espresso la volontà che ogni vivente “confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore” e si sottometta alla sua autorità. (Filip. 2:9-11) Perciò non possiamo semplicemente evitare l’argomento quando incontriamo persone che hanno forti convinzioni errate, o addirittura pregiudizi. Mentre in certi casi possiamo parlare liberamente di Gesù Cristo fin dalla visita iniziale, in altri forse dobbiamo fare attenzione a come ci esprimiamo per aiutare chi ci ascolta a cominciare a pensare a Gesù in termini corretti. Potremmo anche dover pensare a come presentare ulteriori aspetti dell’argomento alle visite successive. Può darsi comunque che non sia possibile trattare a fondo l’argomento finché non iniziamo uno studio biblico a domicilio. — 1 Tim. 2:3-7.
Il ruolo essenziale di Gesù nel proposito di Dio. Dobbiamo aiutare le persone a capire che siccome Gesù è “la via” e ‘nessuno viene al Padre se non per mezzo di lui’, è impossibile stringere una buona relazione con Dio senza riporre fede in Gesù. (Giov. 14:6) A meno che uno non comprenda il ruolo vitale che Geova ha affidato al suo Figlio primogenito, non può capire la Bibbia. Perché? Perché Geova ha fatto di suo Figlio il personaggio chiave per l’adempimento di tutti i Suoi propositi. (Col. 1:17-20) Le profezie bibliche si imperniano su questo fatto. (Riv. 19:10) Gesù Cristo è colui mediante il quale si porrà rimedio a tutti i guai causati dalla ribellione di Satana e dal peccato di Adamo. — Ebr. 2:5-9, 14, 15.
Per capire il ruolo di Cristo occorre riconoscere che gli esseri umani versano in condizioni miserevoli da cui non possono liberarsi da soli. Tutti noi siamo nati nel peccato. Questo può influire su di noi in vari modi nel corso della vita. Prima o poi comunque produce la morte. (Rom. 3:23; 5:12) Ragionate su questo fatto con coloro ai quali date testimonianza. Poi indicate che Geova, tramite il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo, ha amorevolmente reso possibile la liberazione dal peccato e dalla morte per coloro che esercitano fede in tale provvedimento. (Mar. 10:45; Ebr. 2:9) Questo apre loro la strada per ricevere la vita eterna nella perfezione. (Giov. 3:16, 36) Non è possibile ottenerla in nessun altro modo. (Atti 4:12) In qualità di insegnanti, sia in privato che nella congregazione, non limitatevi a enunciare questi fatti. Amorevolmente e con pazienza, suscitate in chi vi ascolta sentimenti di gratitudine per il ruolo di Cristo quale nostro Redentore. Apprezzare questo provvedimento può avere un profondo effetto sull’atteggiamento, sulla condotta e sulle mete di una persona. — 2 Cor. 5:14, 15.
Ovviamente Gesù depose la sua vita in sacrificio una volta sola. (Ebr. 9:28) Tuttavia ora presta attivamente servizio come Sommo Sacerdote. Aiutate le persone a capire cosa significa questo. Sono stressate, deluse, sofferenti? Hanno problemi a causa del cattivo comportamento di altri? Quand’era sulla terra, Gesù sperimentò tutte queste situazioni. Sa cosa proviamo. A causa dell’imperfezione, sentiamo il bisogno della misericordia di Dio? Se chiediamo a Dio in preghiera di perdonarci in virtù del sacrificio di Cristo, Gesù agisce da “soccorritore presso il Padre”. Compassionevolmente “intercede per noi”. (1 Giov. 2:1, 2; Rom. 8:34) Grazie al sacrificio di Gesù e ai suoi servigi quale Sommo Sacerdote, siamo in grado di accostarci al “trono dell’immeritata benignità” di Geova per ricevere aiuto al tempo opportuno. (Ebr. 4:15, 16) L’aiuto che Gesù provvede quale Sommo Sacerdote ci consente, benché imperfetti, di servire Dio con coscienza pura. — Ebr. 9:13, 14.
Inoltre Gesù esercita grande autorità in quanto è stato designato da Dio come Capo della congregazione cristiana. (Matt. 28:18; Efes. 1:22, 23) In tale veste Gesù impartisce la guida necessaria in armonia con la volontà di Dio. Quando insegnate ad altri, aiutateli a capire che Gesù Cristo, non un essere umano, è il Capo della congregazione. (Matt. 23:10) Sin dal contatto iniziale, invitate gli interessati alle adunanze della congregazione locale, dove si studia la Bibbia con l’aiuto di materiale provveduto tramite “lo schiavo fedele e discreto”. Spiegate loro non solo chi è lo “schiavo” ma anche chi è il Signore, affinché si rendano conto che siamo guidati da Gesù. (Matt. 24:45-47) Presentateli agli anziani e spiegate i requisiti scritturali che questi devono soddisfare. (1 Tim. 3:1-7; Tito 1:5-9) Indicate che la congregazione non appartiene agli anziani, ma che essi ci aiutano a camminare nelle orme di Gesù Cristo. (Atti 20:28; Efes. 4:16; 1 Piet. 5:2, 3) Aiutate gli interessati a capire che esiste una società organizzata che opera a livello mondiale sotto la guida di Cristo.
Dai Vangeli apprendiamo che quando Gesù entrò a Gerusalemme poco prima di morire, i discepoli lo acclamarono definendolo “Colui che viene come Re nel nome di Geova”. (Luca 19:38) Man mano che vanno avanti nello studio della Bibbia, le persone apprendono che ora Geova ha affidato a Gesù un’autorità di governare che influisce sulle persone di tutte le nazioni. (Dan. 7:13, 14) Quando pronunciate discorsi alla congregazione o conducete studi, suscitate apprezzamento per ciò che il dominio di Gesù significa per tutti noi.
Mettete in risalto che il nostro modo di vivere dimostra se crediamo veramente che Gesù Cristo è Re e se ci sottomettiamo volentieri alla sua autorità. Spiegate l’opera che Gesù affidò ai suoi seguaci dopo essere stato unto Re. (Matt. 24:14; 28:18-20) Menzionate quali cose dobbiamo mettere al primo posto nella vita in base a ciò che disse Gesù, il Consigliere meraviglioso. (Isa. 9:6, 7; Matt. 6:19-34) Richiamate l’attenzione sullo spirito che secondo il Principe della pace i suoi seguaci avrebbero manifestato. (Matt. 20:25-27; Giov. 13:35) Ricordate che non sta a voi giudicare se gli altri fanno tutto quello che possono. Incoraggiateli piuttosto a esaminare cosa indicano le loro azioni in quanto all’essere sottomessi alla regalità di Cristo. Nell’incoraggiarli in tal senso, dite che anche voi dovete fare la stessa cosa.
Ponete Cristo come fondamento. La Bibbia paragona l’opera di fare discepoli cristiani alla costruzione di un edificio eretto su Gesù Cristo quale fondamento. (1 Cor. 3:10-15) A tal fine aiutate le persone a conoscere Gesù come lo descrive la Bibbia. Badate che non guardino a voi come a colui che devono seguire. (1 Cor. 3:4-7) Indirizzateli a Gesù Cristo.
Se il fondamento è stato ben posto, gli studenti capiranno che Cristo ci ha lasciato un modello ‘affinché seguiamo attentamente le sue orme’. (1 Piet. 2:21) Per edificare su questo, incoraggiateli a leggere i Vangeli non solo come storia vera ma come modello da seguire. Aiutateli a prendere a cuore gli atteggiamenti e le qualità di Gesù. Incoraggiateli a vedere quali sentimenti Gesù nutriva verso il Padre, come affrontò prove e tentazioni, come dimostrò la sua sottomissione a Dio e come trattò gli esseri umani in varie situazioni. Mettete in evidenza quale fu l’attività su cui Gesù incentrò la sua vita. Così, quando lo studente dovrà affrontare prove o prendere decisioni, si chiederà: ‘Cosa avrebbe fatto Gesù in questa situazione? Il mio modo di agire dimostrerà che provo gratitudine per ciò che Gesù ha fatto per me?’
Quando parlate alla congregazione, non partite dal presupposto che siccome i fratelli hanno già fede in Gesù non occorra richiamare l’attenzione su di lui. Ciò che dite avrà più significato se edificherete su tale fede. Quando parlate delle adunanze, mettetele in relazione col ruolo di Gesù quale Capo della congregazione. Quando parlate del ministero di campo, evidenziate lo spirito che Gesù Cristo manifestò nel compiere il suo ministero, e presentate il ministero alla luce di ciò che egli sta facendo in qualità di Re per radunare coloro che saranno salvati e introdotti nel nuovo mondo.
È evidente che non basta acquisire delle nozioni fondamentali riguardo a Gesù. Per diventare veri cristiani bisogna esercitare fede in lui e amarlo veramente. Questo amore genera ubbidienza leale. (Giov. 14:15, 21) Consente di rimanere saldi nella fede nonostante le avversità, di continuare a camminare nelle orme di Cristo per tutti i giorni della propria vita e di dimostrarsi cristiani maturi, fermamente “radicati e stabiliti sul fondamento”. (Efes. 3:17) Questo modo di vivere glorifica Geova, l’Iddio e Padre di Gesù Cristo.
“QUESTA BUONA NOTIZIA DEL REGNO”
NEL descrivere i particolari del segno della sua presenza e del termine del sistema di cose, Gesù predisse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14.
In che consiste esattamente questo messaggio che dev’essere divulgato su scala così estesa? Riguarda il Regno per il quale Gesù ci insegnò a chiedere in preghiera a Dio: “Venga il tuo regno”. (Matt. 6:10) Rivelazione 11:15 ne parla come del “regno del nostro Signore [Geova] e del suo Cristo”, perché l’autorità di regnare emana da Geova, che l’ha conferita a Cristo. Si noti, però, che il messaggio che Gesù disse sarebbe stato proclamato nel nostro tempo è più ampio di quello che i suoi seguaci predicavano nel I secolo. Loro dicevano alla gente: “Il regno di Dio si è avvicinato a voi”. (Luca 10:9) Gesù, colui che era stato unto come Re, si trovava in mezzo a loro. Ma, com’è riportato in Matteo 24:14, Gesù predisse l’annuncio mondiale di un altro sviluppo nell’adempimento del proposito di Dio.
Il profeta Daniele ricevette una visione circa questo sviluppo. Vide “qualcuno simile a un figlio dell’uomo”, Gesù Cristo, che riceveva dall’“Antico di Giorni”, Geova Dio, “dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui”. (Dan. 7:13, 14) Quell’avvenimento di importanza universale si verificò in cielo nel 1914. In seguito il Diavolo e i demoni furono scagliati sulla terra. (Riv. 12:7-10) Il vecchio sistema di cose era entrato nei suoi ultimi giorni. Ma prima che venga eliminato completamente, dev’essere proclamato in tutto il mondo che il Re messianico di Geova ora domina dal suo trono celeste. Persone di ogni parte della terra vengono informate di questa realtà. La loro reazione rivela che atteggiamento assumono nei confronti dell’Altissimo quale Governante del “regno del genere umano”. — Dan. 4:32.
È vero che devono avvenire molte altre cose. Continuiamo a pregare “Venga il tuo regno”, ma non nel senso che il Regno di Dio debba ancora essere istituito. Ci riferiamo all’intervento decisivo che il Regno celeste compirà per adempiere profezie come quelle di Daniele 2:44 e Rivelazione 21:2-4. Esso trasformerà la terra in un paradiso abitato da persone che ameranno Dio e il prossimo. Mentre predichiamo “questa buona notizia del regno”, additiamo queste prospettive future. Ma spieghiamo anche con convinzione che Geova ha già conferito a suo Figlio la piena autorità di governare. Mettete in risalto questa buona notizia quando date testimonianza riguardo al Regno?
Spiegate cos’è il Regno. Come possiamo adempiere il nostro incarico di annunciare il Regno di Dio? Possiamo destare l’interesse delle persone iniziando conversazioni su vari argomenti, ma dovremmo far capire al più presto che il nostro messaggio riguarda il Regno di Dio.
Un aspetto importante di quest’opera è quello di leggere o citare scritture che parlano del Regno. Quando menzionate il Regno, assicuratevi che quelli a cui parlate capiscano che cos’è. Può non essere sufficiente dire che il Regno di Dio è un governo. Per alcuni può essere difficile immaginare un governo invisibile. Potreste ragionare con loro in vari modi. Per esempio, la forza di gravità è invisibile, ma ha un potente effetto sulla nostra vita. Non possiamo vedere Colui che ha istituito la legge di gravità, ma è evidente che ha grande potenza. La Bibbia lo chiama “Re d’eternità”. (1 Tim. 1:17) Oppure potreste menzionare che in un grande paese molti abitanti non hanno mai visto di persona la capitale o il capo dello stato. Sanno che esiste grazie ai mezzi d’informazione. Similmente la Bibbia, pubblicata in più di 2.200 lingue, ci parla del Regno di Dio; ci fa sapere cosa sta facendo e a chi ne sono state affidate le redini. La Torre di Guardia, pubblicata in più lingue di qualsiasi altro periodico, dichiara in copertina che il suo scopo è ‘annunciare il Regno di Geova’.
Per aiutare le persone a comprendere che cos’è il Regno, potreste menzionare alcune cose che tutti vorrebbero da un governo: sicurezza economica, protezione dalla criminalità, trattamento imparziale di tutti i gruppi etnici, istruzione e assistenza sanitaria. Spiegate che solo mediante il Regno di Dio queste e altre legittime aspirazioni del genere umano saranno pienamente soddisfatte. — Sal. 145:16.
Cercate di suscitare nelle persone il desiderio di essere sudditi del Regno retto da Gesù Cristo. Additate i miracoli che egli compì come un’anticipazione di ciò che farà quale Re celeste. Parlate di frequente delle attraenti qualità che manifestò. (Matt. 8:2, 3; 11:28-30) Spiegate che Gesù diede la vita per noi e che quindi Dio lo risuscitò alla vita immortale nei cieli, da dove domina come Re. — Atti 2:29-35.
Mettete in evidenza che il Regno di Dio domina dai cieli. Tenete comunque presente che la maggioranza delle persone non vede le condizioni che secondo loro dovrebbero esistere se il Regno di Dio governasse. Dategliene atto e chiedete se conoscono quelle che Gesù Cristo disse ne sarebbero state le prove. Menzionate alcuni aspetti del segno composito descritto in Matteo capitolo 24, Marco capitolo 13 e Luca capitolo 21. Poi chiedete come mai l’intronizzazione di Cristo in cielo avrebbe determinato tali condizioni sulla terra. Fate notare la risposta in Rivelazione 12:7-10, 12.
Come prova tangibile di ciò che il Regno di Dio sta facendo, leggete Matteo 24:14 e descrivete il programma mondiale di istruzione biblica oggi in corso. (Isa. 54:13) Parlate alle persone delle varie scuole di cui si avvalgono i testimoni di Geova, tutte basate sulla Bibbia, tutte gratuite. Spiegate che in aggiunta al ministero di casa in casa, offriamo istruzione biblica gratuita a domicilio a individui e famiglie in oltre 230 paesi. Quale governo umano è in grado di attuare un programma educativo così esteso, non solo per i suoi cittadini ma per persone di tutta la terra? Invitate la gente alla Sala del Regno e alle assemblee dei testimoni di Geova perché veda con i propri occhi l’effetto che tale istruzione ha sulla vita delle persone. — Isa. 2:2-4; 32:1, 17; Giov. 13:35.
Ma il padrone di casa capirà che relazione c’è fra tutto questo e la sua vita? Potreste indicare con tatto che lo scopo della vostra visita è quello di parlare dell’opportunità che viene offerta a tutti di scegliere la vita quali sudditi del Regno di Dio. Come? Imparando quello che Dio richiede e vivendo sin d’ora in armonia con ciò. — Deut. 30:19, 20; Riv. 22:17.
Aiutate altri a mettere il Regno al primo posto. Anche dopo che accetta il messaggio del Regno una persona dovrà prendere delle decisioni. Che posto dovrebbe occupare il Regno di Dio nella sua vita? Gesù raccomandò ai discepoli di ‘continuare a cercare prima il regno’. (Matt. 6:33) Come possiamo aiutare i nostri conservi cristiani a far questo? Dando loro l’esempio e parlando delle opportunità che sono disponibili; chiedendo a volte se hanno valutato certe possibilità o raccontando esperienze che dimostrano ciò che fanno altri; considerando episodi biblici in modo che accrescano l’amore per Geova; mettendo in risalto che il Regno è una realtà; dando enfasi all’opera di proclamare il Regno. Spesso il massimo bene non si ottiene tanto dicendo agli altri cosa dovrebbero fare, quanto suscitando in loro il desiderio di farlo.
Senza dubbio il messaggio vitale che tutti noi dobbiamo proclamare ruota innanzi tutto intorno a Geova Dio, a Gesù Cristo e al Regno. Le verità fondamentali a questo riguardo devono essere messe in evidenza nella nostra testimonianza pubblica, nelle nostre congregazioni e nella vita di ognuno di noi. Se lo faremo, dimostreremo che stiamo veramente traendo beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico.