-
Vivere in modo degno del nomeLa Torre di Guardia 1950 | 15 ottobre
-
-
i primi Cristiani andarono al popolo col messaggio dell’evangelo. Non davano al popolo comune il disturbo di venire a loro perché ricevesse la verità. Essi portarono personalmente la parola di Dio che avevano ricevuta dal loro Maestro al popolo nelle loro case visitandoli di casa in casa e tornando poi per dar loro istruzione. (Atti 20:20; 5:42) Questo fu l’esempio posto da Gesù, il quale andò di porta in porta e di città in città predicando e ammaestrando pubblicamente. (Matt. 10:7, 11-14; Mar. 1:38; Luca 8:1) I veri Cristiani non imitano il clero del giorno d’oggi, il quale non predica andando di città in città. Essi imitano Cristo.
29. Chi imitiamo noi nella predicazione, ma con quali aiuti moderni?
29 “Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme”. (1 Piet. 2:21) I testimoni di Geova predicano nella stessa maniera dei primi seguaci di Cristo Gesù. Hanno un privilegio molto più grande dei primi discepoli, perché in questo “tempo della fine” stanno annunziando l’adempimento completo di tutto ciò che fu scritto nella Bibbia. Essi accettano la responsabilità loro imposta da Dio e dal Signore Gesù Cristo di proclamare oggi l’evangelo del regno di Dio in tutta la terra. Hanno risposto al grande appello di predicare questo evangelo in tutto il mondo come una testimonianza a tutte le nazioni (Matt. 24:14) servendosi delle invenzioni moderne, come la radio, la stampa, i nuovi mezzi di trasporto, per incrementare i metodi primitivi. Han fatto stampare il messaggio in forma di Bibbie, libri, opuscoli, giornali, fogli volanti e altra letteratura che è stata distribuita in tutta la terra a milioni, anzi a miliardi di copie. Così portano ad altri la verità senza compensi pecuniari. Solo con tale condotta essi, come figliuoli di Dio, possono prendere parte alla rivendicazione del nome di Geova e vivere in modo degno del nome di suoi testimoni, rallegrando il suo cuore. “Figliuolo mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera”. — Prov. 27:11.
30. Oltre ai vecchi, quali altre persone predicano, e perché?
30 Gli obblighi del patto che vincola i testimoni di Geova, il quale esige ch’essi vivano in modo degno del nome di Geova, sono adempiuti tanto dai vecchi che dai giovani. Tutti quelli che odono devono dire: “Vieni!” (Apoc. 22:17) Oggi, in ogni parte della terra si trovano giovani e vecchi che predicano e insegnano la buona novella del regno di Dio. Ubbidendo all’esortazione di Ecclesiaste 12:1, i giovani ministri di Geova Dio ricordano il loro Creatore nei giorni della loro giovinezza. Per scampare dalla distruzione riservata agl’infedeli religionisti ad Harmaghedon, essi offrono ora sacrifici accettevoli di lode. Non aspettano d’esser vecchi e decrepiti per lodare Geova con la predicazione e l’ammaestramento. Servono mentre hanno vigore. Impegnano tutta la loro energia nella loro giovinezza, accumulando un gran tesoro di buone opere. (1 Tim. 6:12, 19) L’opera di predicazione non è riservata ai pochi, come pretende il clero che fa della predicazione la sua prerogativa. L’opera di predicazione dei testimoni di Geova è aperta a tutti, giovani e vecchi, di ogni nazionalità e condizione di vita, a tutti quelli che sono disposti ad entrare in un patto con Dio ed hanno volontà di vivere in modo degno del nome proclamando la sua opera, il regno ed il suo nome in questo tempo della fine.
31. Che cosa facciamo per acquistare la necessaria conoscenza e per fortificarci?
31 Affin di acquistare la conoscenza necessaria per predicare, i testimoni di Geova non trascurano d’adunarsi insieme. Rendendosi conto che vivono negli ultimi giorni, si fortificano per l’opera del mantenimento del nome di Geova. “Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno”. (Ebr. 10:25) Avendo gratuitamente ricevuto il dono della conoscenza dei propositi di Geova, essi hanno l’obbligo di dispensarlo gratuitamente ad altri. — Matt. 10:8.
NECESSITÀ DI TESTIMONIARE
32. Che cosa occorre per vivere in modo degno del nome? Come vien fatto questo oggi?
32 Per vivere in modo degno del nome occorre predicare. “Se io evangelizzo, non ho da trarne vanto, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!” (1 Cor. 9:16) Oltre a predicare verbalmente, i testimoni di Geova distribuiscono riviste contenenti la verace Parola di Dio, per le strade, e mentre predicano nelle case private, offrono Bibbie e letteratura che la spiega. Questa letteratura è un altro canale che si aggiunge alla fiumana di educazione che conduce alla vita. È necessario che i ministri rivisitino le persone per poter mantenere un costante getto di verità. Questo continuo aiuto, esercitato con saggezza e tatto (Matt. 10:16), produce buoni risultati, e dimostra che i testimoni di Geova vivono in modo degno del nome. Le persone di buona volontà diventano a loro volta attivi predicatori della Parola. — Apoc. 22:17.
33, 34. Per vivere in modo degno del nome, perché si deve mostrare perseveranza? Come?
33 Vivere in modo degno del nome non significa limitarsi a lodare Geova Dio in qualche occasione. Il servizio di Geova non dev’essere compiuto soltanto quando fa comodo. È necessaria una regolare, sicura predicazione, con molta pazienza. “Non ci scoraggiamo nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”. (Gal. 6:9) Per vivere in modo degno del nome con perseveranza occorre che i testimoni di Geova continuino a rimanere agli angoli delle strade con le riviste senza preoccuparsi delle facce dure, degli sguardi freddi e del disprezzo dei passanti o del cattivo tempo. Questo significa che continueranno la loro testimonianza malgrado la mancanza d’interesse che venga mostrata. Significa che il territorio dev’essere percorso regolarmente, anche se viene sbattuta una porta dopo l’altra in faccia.
34 L’apostolo Paolo pensava alla perseveranza necessaria per vivere in modo degno del nome quando scriveva che i Cristiani devono avere la pazienza dell’agricoltore. (1 Cor. 3:6) Quivi egli scriveva: “Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere”. Come l’agricoltore deve aspettare che la potenza di Dio faccia germogliare e crescere il seme i testimoni di Geova devono piantare, coltivare, annaffiare, vigilare e curare il loro territorio di testimonianza. Devono altresì combattere le zizzanie e le erbacce religiose che il clero getta nelle messi delle persone di buona volontà nel territorio. Mostrando la perseveranza dell’agricoltore nell’intelligente attenzione che dedicano alla loro messe, i testimoni di Geova vivono in modo degno del nome.
35. quando predicheranno essi, e in quale maniera?
35 Ma per vivere in modo degno del nome occorre molto di più della semplice predicazione. È possibile, come disse l’apostolo, predicare ad altri e alla fine essere riprovati. (1 Cor. 9:27) I Cristiani devono vivere la loro fede nella loro vita quotidiana, pronti in ogni momento a lodare e onorare il nome di Dio, in tempo e fuori di tempo. (2 Tim. 4:2) Questo significa che vivendo in modo degno del nome i testimoni di Geova approfitteranno di tutte le opportunità per spiegare al popolo qual è la speranza che è in loro. (1 Piet. 3:15) Essi non staranno zitti quando sarà bene parlare. Naturalmente, non imporranno il messaggio del Regno ad altri senza distinzione. Non saranno rudi. Ma non aspetteranno che sia loro rivolta la parola per avere occasione di rispondere della speranza che è in loro o per parlare ad altri delle promesse del Regno. Saranno cortesi, approfittando delle opportunità per informare gli ascoltatori su ciò che la Bibbia rivela circa il nuovo mondo di giustizia.
-
-
Organizzati per la testimonianza in unitàLa Torre di Guardia 1950 | 15 ottobre
-
-
Organizzati per la testimonianza in unità
1. Deve ciascun testimone operare indipendentemente dagli altri? Oppure come? Perché?
PER vivere conforme al loro nome, i testimoni di Geova sanno che devono operare assieme ad altri della stessa preziosa fede. Insieme essi tutti adempiono Matteo 24:14 predicando l’evangelo in tutto il mondo per una testimonianza a tutte le nazioni. Son uno per tutti e tutti per uno. Ognuno sa che nessuno è al sicuro né può predicare l’evangelo indipendentemente da tutti gli altri suoi fratelli. Lavorando insieme per formare un corpo complesso, vivono in modo degno del nome. Iddio accorda la sua benedizione a questo complesso gruppo di persone sulla terra e lo dirige. Egli tratta col suo popolo come con una società, come trattò Israele nei tempi antichi.
2. Quale unione e quale comune servizio fondamentale li unisce?
2 I testimoni di Geova si associano perciò ai loro fratelli nelle adunanze di congregazione, di circoscrizione, di distretto, e nei grandi congressi internazionali, quando ne è possibile e conveniente la partecipazione. Nell’eseguire la loro opera di predicazione, essi cooperano insieme come un esercito. Geova Dio ha collocato ciascuno nell’organizzazione come gli è piaciuto. In un esercito non tutti possono essere ufficiali, ma il lavoro e il combattimento son per lo più compiuti da soldati semplici. Tutti i testimoni di Geova si rendono conto che la più alta posizione e il più grande compito che si possa avere nell’organizzazione di Dio è quella di ministro, insegnante, predicatore o proclamatore parlando ad altri del regno di Dio. Avendo questa conoscenza e questo sentimento d’uguaglianza di privilegi, i testimoni di Geova son portati all’unità. L’unità e l’armonia di spirito, di mente e d’opera son compiute dalla potenza o spirito di Geova Dio che protegge la sua organizzazione come con un potente riparo.
3. Che cosa devono osservare in quanto alla loro vita e ai loro rapporti privati?
3 Nella loro vita privata e nelle loro relazioni degli uni con gli altri, i testimoni di Geova sanno che la legge di Dio stabilisce molti requisiti ai quali devono attenersi per dimostrare che vivono in modo degno del nome. Devono conservarsi puri da ogni contaminazione col mondo. (Giac. 1:27) Non solo devono mantenersi del tutto separati dagli elementi politici, commerciali e religiosi del “vecchio mondo” ma devono pure astenersi dalle nefande consuetudini di vita del mondo. Devono evitare la specie di condotta personale prevalente nel mondo rispetto alla morale e all’onestà se vogliono conservarsi senza macchia. Essi si serbano puri moralmente e fisicamente. Fanno questo perché sanno che Iddio esige da tutti quelli che portano il messaggio, come suoi vasi, che sian puri. “Purificatevi, voi che portate i vasi dell’Eterno!” (Isa. 52:11) L’apostolo disse: “Tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato”. — 1 Cor. 9:27.
4. Quali opere non degne del nome evitano essi? Come?
4 Per esser fedeli al loro nome, essi devono osservare l’avvertimento di Paolo, seguendo il suo consiglio di evitare i vizi che derivano dalla concupiscenza della carne. “Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali io vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio”. (Gal. 5:19-21) Così i testimoni di Geova han rinnovato la loro mente mediante la grazia e l’aiuto di Dio, e hanno scacciato dal pensiero i metodi e le consuetudini personali del malvagio, empio mondo.
-