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Il giorno di Geova su questo mondoLa Torre di Guardia 1950 | 15 marzo
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quella organizzazione babilonica. Re Dario il Medo, il conquistatore dell’antica Babilonia, prefigurò Geova Dio, e suo nipote Ciro il Persiano prefigurò il Guerriero collaboratore di Geova, Gesù Cristo. Gli antichi Persiani erano abili arcieri. Con i loro grandi archi d’acciaio, potevano colpire a morte qualsiasi giovane babilonese. Avendo di mira, non il saccheggio delle ricchezze, ma il dominio del mondo, gli antichi Medi e Persiani non avevano alcuna pietà dei Babilonesi. Essi davano corso al loro furore uccidendo giovani, bambini e neonati e tutta la progenie dell’odiata organizzazione nemica. Solo il popolo di Geova, tenuto schiavo a Babilonia, come il profeta Daniele, fu risparmiato, preservato, affinché potesse ritornare all’adorazione di Geova in Sion.
12. A che cosa diverrà simile la Babilonia antitìpica, e perché?
12 Quale completo sterminio di tutti i membri, aderenti e rampolli dell’intera organizzazione mondiale del Diavolo questo lascia presagire! La sua bellezza è falsa, la sua orgogliosa gloria è fondata su una vergognosa condotta agli occhi di Dio. Se ne vada pur via! Babilonia, la “Vanitosa” la “Damerina” fra le potenze del mondo antico, non potè resistere di fronte all’ira di Geova. Divenne simile alle città di Sodoma e Gomorra sulle quali piovve dal cielo fuoco e zolfo. La sua moderna parte corrispondente, questo mondo con le sue concupiscenze della carne, concupiscenze degli occhi e superbia della vita non avrà miglior sorte. La sua gloria e la sua bellezza artificiali spariranno come cosa di falso, ingannevole valore, e non come reliquie che vale la pena di preservare. In realtà non ha nulla che lo faccia durare e lo raccomandi perché abbia il dominio del mondo.
13. Perché non dobbiamo adesso lasciarci abbagliare dall’apparenza esteriore di Babilonia?
13 Voi che volete scampare dalla sorte riservata a Babilonia come il giusto Lot e le sue figliuole scamparono dalla distruzione di Sodoma, non lasciatevi abbagliare da questa superficiale apparenza di gloria di cui si riveste il mondo, nè lasciatevi trasportare dal suo falso orgoglio. Guardate oltre gli ultimi giorni di questo mondo, verso l’adempimento ineluttabile della profezia di Dio su questa moderna Babilonia. Mediante la previsione che la Parola di Dio vi accorda, guardate la sua futura, subitanea desolazione, tanto sicura quanto la rovina nella quale giace oggi la Babilonia dei giorni di Isaia. È tremenda la condanna della Parola di Dio contro di essa: “Essa non sarà mai più abitata, d’età in età nessuno vi si stabilirà più; l’Arabo non vi pianterà più la sua tenda, nè i pastori vi faran più riposare i lor greggi; ma vi riposeranno le bestie del deserto, e le sue case saran piene di gufi; vi faran la loro dimora gli struzzi, i satiri vi balleranno. Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani salvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saran prolungati”. — Isa. 13:20-22.
14. Che cosa significa la desolazione di Babilonia per la nostra terra e il genere umano?
14 Anche qui la Parola di Dio ci assicura che la rovina dell’empia organizzazione del mondo è vicina. È più vicina di quanto vogliono credere i moderni Babilonesi mentre stanno affannandosi nel loro egoismo per afferrare terrorizzati quello che capita a loro portata nella paura di perdere ogni cosa. I giorni di questo mondo non saranno ancora numerosi, no, non oggi che il regno di Dio mediante Cristo Gesù è stato stabilito come vindice della Sua sovranità universale e liberatore dell’umanità oppressa. La battaglia decisiva del Regno contro questo mondo babilonico lo ridurrà in rovina e spazzerà la terra dei suoi figliuoli. Essa non sarà mai più riedificata. Ma il nostro globo terrestre ch’essa ha così mal governato per millenni non rimarrà nella desolazione come il luogo dell’antica Babilonia. No; ma la sua distruzione non farà altro che ripulire la terra affinché vi possa essere stabilita dappertutto un’organizzazione visibile di giustizia sotto la sovranità di Geova esercitata da Cristo Gesù. Qualsiasi rimanenza di dominio babilonese contaminatore della terra sarà cancellata e tutta la terra sarà nell’allegrezza sotto il regno del suo giusto Re, il Figliuolo di Dio. Le sue benedizioni la faranno rifiorire come il giardino di Geova, per la gioia imperitura degli uomini di buona volontà. Con l’ardente anelito dovuto alla retta intelligenza, noi vigiliamo e preghiamo per il subito arrivo del preannunziato “giorno di Geova” e la sua completa opera di giustizia alla Sua gloria. Frattanto cantiamo il cantico di riprovazione contro il “re di Babilonia” del quale parleremo ne La Torre di Guardia del 15 aprile 1950.
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Attività dei testimoni di Geova in ItaliaLa Torre di Guardia 1950 | 15 marzo
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Attività dei testimoni di Geova in Italia
RAPPORTO ESTRATTO DALL’ANNUARIO 1950 (IN INGLESE)
MILLENOVECENTO anni fa l’apostolo Paolo era molto ansioso di giungere a Roma per portare la sua causa dinanzi a Cesare. Egli fu quello che diede l’ammonizione di predicare la Parola “a tempo e fuor di tempo”. La sua vita a Roma come narra la Scrittura mostra che fece proprio questo. I testimoni di Geova sono andati a Roma in questo giorno allo scopo di portare le buone notizie del Regno a quella città, come a tutta l’Italia. Non solo sono andati nella città per predicare, ma la Società ha stabilito in Roma il suo ufficio filiale. È molto più facile dirigere l’opera in tutta la penisola di lì. L’opera è bene organizzata in Italia con la disposizione delle circoscrizioni, e, con l’aiuto dei missionari e delle molte adunanze pubbliche
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