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Un Dio che avverteLa Torre di Guardia 1950 | 15 giugno
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“Come scamperete al giudizio della geenna?” — Matt. 15:1-14; 23:1-38; 24:1, 2; Giov. 8:44.
16. Quale fu la reazione alla predicazione di Gesù e dei suoi discepoli?
16 Tanto devastatori erano l’avvertimento e la testimonianza di Cristo Gesù per i pascoli religiosi degli scribi e dei Farisei ch’essi si lamentavano l’uno con l’altro: “Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro”. (Giov. 12:19) A istigazione di Satana essi gli chiusero la bocca con la morte. Ma frattanto Gesù si era scelto apostoli e discepoli e li aveva istruiti come seguire le sue orme, ed essi mandarono avanti la campagna. Imitarono i suoi metodi, predicarono nelle stesse località, e furono benedetti con gli stessi successi. Si ottenne un aumento di proclamatori del Regno mediante la predicazione “in pubblico e per le case”. (Atti 20:20; 18:28) Come Cristo Gesù anche loro si attirarono l’ira dei persecutori scribi e Farisei. Perché? Perché il risultato della loro intensa opera di avvertimento era simile a quella della impetuosa campagna di testimonianza compiuta da Gesù, come era riflessa nell’angoscioso grido dei tormentati religionisti che gli apostoli e i discepoli avevano “messo sossopra il mondo”. (Atti 17:6) Essi intendevano il loro piccolo mondo religioso costruito su falsi fondamenti di pompe e cerimonie, sulle sabbie mobili della tradizione orale. Essi favorivano il mantenimento dello stato d’affari religiosi del loro giorno.
17. Trovarono scampo gli avvertiti che non diedero ascolto? E perché?
17 Ciò non ostante, il loro paese e la loro nazione ch’essi tentarono di conservare spargendo il sangue di Gesù e dei suoi seguaci non furono salvati. Le vittime del diluvio non poterono annullare l’avvertimento di Noè facendo tornare le acque alla loro dimora celeste. I Sodomiti non poterono estinguere la pioggia di fuoco. Il furioso Faraone non ebbe alcun rimedio per le dieci piaghe. Giuda fu tanto impotente a respingere i Babilonesi quanto lo era stato Israele a cacciare gl’invasori assiri. Né quelle nazioni pagane poterono a loro volta provare che Iddio era bugiardo continuando essi a sussistere oltre il tempo fissato per la loro caduta. E neppure la nazione giudaica dei giorni di Cristo poté render nullo l’avvertimento che Geova aveva fatto risonare largamente con la predicazione del suo amato Figlio. (Isa. 46:10, 11; 55:11) Le ‘razze di vipere’ videro nel corso della loro vita la perdita della loro terra e della loro nazione, la rovina della loro città e del tempio, e non scamparono al “giudizio della geenna” ossia alla “condanna dell’inferno”. — Matt. 23:33, Tintori.
18. Così, che accadrà a “questo presente mondo malvagio”?
18 E nemmeno “questo presente mondo malvagio” scamperà alla violenza distruggitrice di Harmaghedon della quale sta ricevendo proprio ora l’avvertimento!
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Chi parteciperà alla testimonianza finale?La Torre di Guardia 1950 | 15 giugno
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Chi parteciperà alla testimonianza finale?
1. Quale storia si ripete? Lo ravviserà la nostra generazione?
GLI uomini dicono che la storia si ripete. La storia dei divini avvertimenti e dell’esecuzione dei giudizi del passato, infatti, si ripete, perché la Parola di Dio dice che “queste cose avvennero loro per servire d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi”. (1 Cor. 10:11) Chi può negare che fossero tipiche le piogge di acqua e di fuoco e zolfo ai giorni di Noè e di Lot, e gli avvertimenti che li accompagnarono ricevuti con indifferenza dai popoli che continuarono senza darsi pensiero nel loro quotidiano modo di vivere come se il loro mondo dovesse durare indisturbato per un tempo indefinito? Non lo disse forse Gesù parlando della sua seconda presenza in questi “ultimi giorni”? “Come avvenne a’ giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo. Si mangiava, si beveva, si prendea moglie, s’andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio che li fece tutti perire. Nello stesso modo che avvenne anche ai giorni di Lot; si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si edificava; ma nel giorno che Lot uscì di Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece tutti perire. Lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato”. (Luca 17:26-30) Cristo Gesù è presente sin dal 1914 ed è stata data testimonianza dei segni che lo dimostravano, ma il velo non sarà tolto dai ciechi “occhi dell’intelletto” della maggioranza del genere umano finché la sua potenza sia rivelata nella furia di Harmaghedon.
2. che cosa prefigurarono l’Egitto e Babilonia? Perché?
2 La prova che l’Egitto, che Mosè avvertì e la cui potenza fu scrollata quando Geova liberò il Suo popolo, fu un tipo e un simbolo è data da Apocalisse 11:8 “I loro corpi morti giaceranno sulla piazza della gran città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il Signor loro è stato crocifisso”. I “corpi” uccisi raffigurano l’arresto di una certa fase dell’opera di testimonianza di Dio verso la fine della prima guerra mondiale. Tuttavia fu in questo stesso simbolico Egitto del ventesimo secolo che Gesù fu perseguitato e ucciso, diciannove secoli fa. L’Egitto, la prima potenza mondiale, rappresenta figurativamente l’organizzazione del mondo, “questo presente mondo malvagio”, che nei secoli ha oppresso il popolo di Geova. Il libro dell’Apocalisse mostra pure che la Babilonia divinamente avvertita da Isaia e da altri, fu un tipo della più grande Babilonia a venire, poiché molto tempo dopo il crollo della Babilonia letterale il capitolo 18 di Rivelazione parla della caduta di “Babilonia la grande”.
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