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Un mezzo efficace per liberare l’umanitàLa Torre di Guardia 1950 | 1° giugno
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avendo pagato il prezzo di riscatto, è il proprietario di tutti gli uomini, e tutti quelli che credono ed ubbidiscono ricevono il beneficio del sacrificio di riscatto. La vita eterna è il dono di Geova Dio mediante Gesù Cristo nostro Signore, perché la salvezza appartiene a Geova Dio mentre Cristo Gesù è il suo mezzo per amministrarla all’umanità credente. Non v’è altro mezzo per guadagnare la vita eterna. Nessun uomo può guadagnare la vita eterna eccetto che egli creda in Dio e creda nel suo Figliuolo Gesù Cristo e chieda la salvezza facendo un patto senza condizioni di compiere la volontà di Dio.
“Grandi critici” e altri modernisti religiosi non credono alla dottrina scritturale circa il sacrificio di riscatto. Essi infatti accondiscendono che Gesù era un grande e bravo uomo, ma per loro la sua morte sull’albero non significa niente di più della morte di qualsiasi altro uomo per quanto concerne l’acquisto della razza umana. Essendo volonterosamente ignoranti delle provvisioni di Dio per la salvezza dell’uomo, quei “grandi critici” e modernisti sono savi nei loro propri concetti e ciechi alla verità. Proverbi 26:12 dice: “Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui”. L’uomo che desidera salvezza alla vita eterna deve apprendere della provvisione di Dio per la salvezza, perché non vi è altro mezzo di salvezza per l’umanità decaduta. Il ricercatore della vita per riuscire deve accettare ed esercitare fede nell’efficace mezzo di Dio per liberare l’umanità, cioè, il sacrificio di riscatto del suo Figliuolo Gesù Cristo.
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Una lettera su “Ades”La Torre di Guardia 1950 | 1° giugno
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Una lettera su “Ades”
13 Dicembre 1948
Egregio Signore,
Ecco la nostra risposta alla vostra lettera dell’8 Dicembre, che è la terza comunicazione sulla vostra domanda rivoltaci:
“Quale evidenza obiettiva possedete la quale sostenga la vostra credenza che ‘Ades significa il sepolcro’?”
Prima di tutto sarebbe bene che citassimo l’informazione che vi è disponibile nel Webster’s New International Dictionary (Seconda Edizione) (1943) sotto il titolo di “Ades”. Esso dice: “Ades. . .. 2. La dimora o lo stato dei morti; il luogo degli spiriti dipartiti; usato specialmente nella Revised Version del Nuovo Testamento invece di “inferno” dell’Authorized e le più antiche traduzioni inglesi. Paragonare SCEOL”.
Notate che la precedente definizione del vocabolario dice che “ades” significa o la dimora o lo stato (cioè, la condizione) dei morti. Ma ora rivolgendoci allo stesso vocabolario per la sua informazione su SCEOL, troviamo la seguente definizione: “Sceol. [ebraico sce’ol] Il mondo di sotto; la dimora dei morti, concepito dagli Ebrei come una regione sotterranea rivestita di fitte tenebre, il ritorno da cui è impossibile; il luogo degli spiriti dipartiti; inferno; Ades; anche, il sepolcro; usato specialmente nella Revised Version del Vecchio Testamento. Paragonare ADES”.
Notate che la precedente definizione del vocabolario dice che la parola ebraica “sceol” significa “inferno; Ades; anche, il sepolcro”. E, tenete presente, queste non sono le nostre definizioni, ma quelle di un’autorità secolare, la nuova edizione Merriam-Webster del vocabolario.
Per voi potrà non essere significativo, ma per noi tradisce molta informazione, e concorda con la definizione del vocabolario di cui sopra, che la parola ebraica “sceol” si trova nel testo originale della Bibbia 65 volte, e nella King James Version della Bibbia è tradotta “inferno” 31 volte, “sepolcro” 31 volte e “abisso” tre volte. Indica questo che “inferno”, “sepolcro” e “abisso” significano un’unica e stessa cosa? A conferma di questa conclusione è il fatto che nella King James Version leggiamo “inferno” nel passo di Salmo 55:15 e 86:13 e Isaia 14:9 e Giona 2:2, ma nella riferenza marginale si legge: “O, il sepolcro”.
Nel terzo secolo avanti Cristo le Scritture Ebraiche cominciarono a essere tradotte in greco per formare la Versione dei Settanta (LXX) greca. In questa versione i traduttori tradussero la parola ebraica “sceol” con la parola greca “ades”. Per esempio, al Salmo 55:15 sopra citato la Versione dei Settanta (LXX) greca legge: “Venga su di loro la morte; e scendano vivi nell’Ades, perché l’iniquità è nelle loro dimore, nel mezzo di loro”. (Traduzione S. Bagster) E in Isaia 14:9 citato sopra si legge: “L’Ades di sotto era commosso per incontrarti; per te furono svegliati tutti i giganti che avevano governata la terra”. (Traduzione C. Thomson) E Giona 2:2 citato sopra dice: “Gridai al Signore mio Dio, ed egli mi ascoltò: tu udisti il mio grido dal seno dell’Ades”. (C. Thomson)
Al tempo di Gesù il koiné o greco comune era parlato in tutto il mondo civilizzato, e gli scrittori delle Scritture Greche cristiane scrissero in questo greco koiné. La maggior parte delle loro citazioni delle Scritture Ebraiche erano fatte dalla traduzione greca dei Settanta. Quindi gli apostoli e i discepoli nelle loro scritture adottarono la parola “ades” come traduzione appropriata per l’ebraico “sceol”. Per esempio, in Atti 2:27, 31, citato nella nostra precedente lettera a voi, Pietro cita il Salmo 16:10 ove si trova l’ebraico “sceol”, ma Pietro usa la parola greca “ades” e dice: “Poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, . . . antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione”. La King James Version usa “inferno”
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