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  • Temere Geova il Superiore
    La Torre di Guardia 1952 | 1° dicembre
    • o chiudere i suoi occhi alle benedizioni che reca (ricompense). — Gen. 9:6; Eso. 20:12; Deut. 21:18-21; Rom. 13:5.

      TIMORE

      16, 17. (a) Perché il timore di Geova è appropriato? (b) Come l’inferiore Cristiano dovrebbe comportarsi dinanzi al suo Dio?

      16 Tutto quello che è stato detto dimostra chiaramente che il timor di Dio, Geova, il grande sovrano Superiore, è giusto, desiderabile e appropriato. La sua superiorità è così alta che lo rende supremo sopra tutti. Essa è così assoluta che l’uomo l’inferiore è del tutto alla sua mercé. Geova degli eserciti è in una categoria tutta sua. Per questa ragione i veri Cristiani giustamente lo santificano come del tutto appartato nelle loro relazioni con le persone. Geova nella sua esaltata posizione è santo e un fuoco consumante. “Poiché io sono Geova il vostro Dio: santificatevi dunque, e siate santi; perché io sono santo”. Poiché Geova il tuo Dio è un fuoco divorante, un Dio geloso”. — Lev. 11:41 e Deut. 4:24, AS.

      17 Nessun uomo può permettersi di scherzare con Geova. Né l’uomo può esser trascurato riguardo alle esigenze di Dio. Non trattate la sua legge con leggerezza, poiché i suoi poteri di applicare sanzioni di castigo sono infiniti e conducono alla completa estinzione nella morte. “La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che n’è rimasta”. (Isa. 24:5, 6) Ci dev’essere in ogni tempo questo spavento di offendere la sua sovrana maestà. Isaia bene esprime questa necessità. “L’Eterno degli eserciti, quello, santificate! Sia lui quello che temete e paventate!” — Isa. 8:13.

      18. Come Davide esaltò la grandezza di Geova il Superiore?

      18 L’inferiore saggio è in ogni tempo conscio della sua relazione col suo grande Superiore, Geova Dio. Egli cerca sempre di accertare qual è la volontà di Dio e quindi si accinge a conformarsi a questa saggia condotta. Tale fedel servitore di Dio s’unisce al re Davide nella sua esclamazione relativa alla grandezza di Geova Dio e alla necessità di rendergli timore osservando la sua legge. “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e il firmamento mostra l’opera delle sue mani. Un giorno pronunzia discorso ad altro giorno, e una notte mostra ad altra notte conoscenza. La legge di Geova è perfetta, ristora l’anima: la testimonianza di Geova è sicura, fa saggio il semplice. I precetti di Geova son giusti, rallegrano il cuore: il comandamento di Geova è puro, illumina gli occhi. Il timore di Geova è puro, sussiste per sempre: gli ordini di Geova sono veraci, e tutti giusti. Essi sono più desiderabili dell’oro, sì, di molto oro fino; inoltre più dolci del miele e delle gocciole dei favi. Per di più da essi il tuo servitore è avvertito: nell’osservarli vi è una grande ricompensa”. “Tutta la terra tema Geova”. — Sal. 19:1, 2, 7-11; 33:8, AS.

  • Sottomissione alle autorità superiori
    La Torre di Guardia 1952 | 1° dicembre
    • Sottomissione alle autorità superiori

      “Ogni anima sia in sottomissione alle autorità superiori”. — Rom. 13:1, NW.

      1. Quali sono i due superiori davanti ai quali si trovano i Cristiani oggi? È questo qualche cosa di nuovo?

      I CRISTIANI oggi si trovano dinanzi a due superiori. Questa situazione non è nuova.a I Cristiani nel primo secolo d.C. furono in una condizione simile; e così si trovarono gli Israeliti dopo il 607 a.C., quando ebbero perduto la loro sovranità nazionale cedendo alle nazioni non giudaiche. In tutti e tre i casi il superiore è costituito da una assunta, temporanea, tollerata superiorità, quella della limitata superiorità degli umani governi del Cesare di questo vecchio mondo. L’altro superiore è costituito dalla vera, assoluta, eterna superiorità, quella della illimitata superiorità di Geova Dio. In questo periodo che intercorre prima di Harmaghedon i testimoni di Geova sono pienamente in grado di determinare le loro relazioni e i loro doveri legali verso le due parti di superiori governanti, le quali recano entrambe degli obblighi sugli inferiori Cristiani. La loro posizione legale è invincibile. Questo avviene a causa del fatto che essi sono eredi dei molti sani principi e dottrine legali riportati nelle Scritture e dei molti precedenti legali di casi biblici che si possono applicare correntemente. — Tito 3:1, NW.

      2. Quale fu la situazione inerente ai superiori durante il ministero di Gesù, e che cosa testificò egli riguardo alla superiorità di Cesare?

      2 Gesù Cristo, il più grande di Mosè, fu senza dubbio il massimo giudice e avvocato che abbia mai camminato su questa terra. Per questa ragione le sue dichiarazioni legali sono non soltanto dotate di valore persuasivo ma hanno forza impegnativa sui Cristiani. Gesù compì il suo grande ministero in un tempo nel quale i Cesari romani tenevano letteralmente il dominio della Terra Promessa di Palestina e in un tempo nel quale il patto della legge di Geova Dio era ancora in vigore sugli Ebrei. Quindi esistevano due superiori che recavano obblighi a Gesù e a tutti gli Ebrei. Alla fine del suo ministero quando Gesù faceva la sua propria difesa davanti al governatore romano Pilato sulla falsa accusa di sedizione, Pilato cercò di ricordare a Gesù la superiorità di Roma allorché disse: “‘Non sai tu che io ho autorità di liberarti e autorità di metterti al palo?’ Gesù gli rispose: ‘Tu non avresti contro di me autorità alcuna se non ti fosse stata concessa dall’alto’”. (Giov. 19:10, 11 NW) Abbiamo così la chiara prova che la superiorità di Cesare sui servitori di Dio era semplicemente una superiorità tollerata da parte del vero Sovrano Superiore, Geova Dio.

      3. In che modo nemici di Gesù cercarono di intrappolarlo?

      3 I religiosi nemici di Gesù tentarono di intrappolarlo sulla contesa se gli Ebrei che avevano una relazione di patto con Dio dovessero legalmente rendere tributo a Cesare. In questa maniera essi credevano di indurlo a compiere aperti atti contro l’autorità romana e così attirarsi un’accusa di sedizione. “Allora i Farisei se ne andarono e tennero consiglio insieme per coglierlo in fallo nelle sue parole. Quindi gli mandarono i loro discepoli assieme a quelli del partito di Erode, a dirgli: ‘Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza esteriore degli uomini. Dicci, dunque, che ne pensi? È legale pagare il tributo a Cesare o no?’ Ma Gesù, conoscendo la loro malignità, disse: ‘Perché mi mettete alla prova, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo.’ Essi gli porsero un denaro. Ed egli disse loro: ‘Di chi è questa immagine e questa iscrizione?’ Risposero: ‘Di Cesare.’ Allora egli disse loro: ‘Rendete, dunque, a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio’”. — Matt. 22:15-21, NW.

      4. Che cosa significa la sana dottrina legale pronunziata da Gesù per i Cristiani di oggi?

      4 Nella suddetta occasione Gesù pronunziò una sana dottrina legale. Tale dottrina è dichiarata semplicemente: ‘Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio.’ Così Gesù concede che i governi di “Cesare” impongano ai loro inferiori o sudditi cristiani certi doveri di pagare tributi che è appropriato che sian resi loro per servizi compiuti. Ma, notate, nel temporaneo sistema di cose nel quale “Cesare” opera, “Cesare” può solo esigere che si renda il pagamento per quei limitati servizi per i quali i Cristiani dipendono dallo stato. Questo fu messo in rilievo da Gesù nel suo riferimento alla moneta di Cesare, che si chiamava “moneta del tributo”. Perciò in questa impegnativa dottrina legale Gesù pose un chiaro limite al quale terminano i propri doveri verso lo stato. Oltre tale limite cominciano i doveri del Cristiano verso il suo Dio. Vogliate notare che Gesù non escluse dalla considerazione questi maggiori doveri che i testimoni di Geova devono rendere al loro sovrano Dio, poiché egli completò la dichiarazione legale dicendo: “Rendete . . . a Dio le cose di Dio”.

      5. Quale condotta seguono i Cristiani quando c’è un contrasto fra le esigenze di Cesare e quelle di Dio? Quale precedente imitano essi?

      5 Gli uomini e le donne cristiani dedicati a Geova dipendono assolutamente da Dio per la vita e i suoi maggiori bisogni. Di conseguenza è giusto e necessario che essi rendano i loro maggiori doveri a Dio in tutti i casi di dipendenza. Se gli obblighi legali verso Cesare e quelli verso Dio sembrano in contrasto, i Cristiani seguono il precedente legale posto da Pietro e dagli apostoli nella loro difesa davanti alla corte del Sinedrio di Gerusalemme. Il giudice del Sinedrio disse: “‘Vi abbiamo positivamente ingiunto di non continuare ad insegnare sulla base di questo nome, e invece, ecco! voi avete riempito Gerusalemme col vostro insegnamento, e siete determinati a recare il sangue di quest’uomo sopra di noi.’ In risposta Pietro e gli apostoli dissero: ‘Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini.’” (Atti 5:27-29, NW) Se Cesare in seguito a ciò applica sanzioni di punizione contro i Cristiani perché seguono questo giusto precedente rifiutandosi di conformarsi alle contrastanti esigenze di Cesare, essi ne subiscono le conseguenze dalle mani di Cesare. Essi fanno questo piuttosto che infrangere la legge di Dio o trascurare di rendere a Dio le cose di Dio. Se la legge di Cesare comanda a un Cristiano di fare una cosa che la legge di Dio chiaramente proibisce, i servitori di Dio non restano indecisi fra due opinioni ma si attengono con esattezza al precedente: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini”.

      “SOTTOMISSIONE ALLE AUTORITÀ SUPERIORI”

      6, 7. Quali sono le “l’autorità superiori” alle quali Paolo si riferisce in Romani 13:1, e perché questo?

      6 L’apostolo Paolo, avvocato di professione prima di divenire uno zelante ministro cristiano, con grande vigore indica la preminente posizione delle vere autorità superiori nel governo di Dio sopra i suoi servitori. Paolo scrive: “Ogni anima sia in sottomissione alle autorità superiori, perché non vi è autorità se non mediante Dio”. (Rom. 13:1, NW) Queste ultime parole, “perché non vi è autorità se non mediante Dio,” sono una prova conclusiva del fatto che le “autorità superiori” delle quali parla Paolo non potrebbero riferirsi alle potenze politiche dei governi di Cesare. Nella Scrittura in Apocalisse 13:2, NW, la Bibbia specificamente dichiara che Satana è colui che ha messo al potere e ha autorizzato i Cesari del vecchio mondo. Quindi le “autorità superiori” di Romani capitolo 13 che Dio ordina comprendono solo le governanti autorità teocratiche ed escludono le autorità di Cesare.

      7 La Bibbia identifica con chiarezza queste vere autorità superiori. Prima di tutto, Geova Dio stesso, che riprende il suo sovrano controllo in quanto alle questioni della terra, è la principale autorità teocratica. Della sua amministrativa regalità è scritto: “Lodate Jah, poiché Geova il nostro Dio, l’Onnipotente, ha cominciato a regnare come re”. (Apoc. 19:6, NW; Dan. 7:13) Inoltre, anche, le Scritture dicono: “Non ci sottoporremo noi molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo?” (Ebr. 12:9, NW) Il secondo nel comando e rimanente “autorità superiore” è il Re consorte Cristo Gesù, del quale Pietro scrive: “Abbiate onore per il re”. Paolo conferma questo fatto parlando del grande nome o alto incarico che Dio diede a Gesù quando lo risuscitò

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