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Prossima la vittoria finale sulla religione babilonicaLa Torre di Guardia 1952 | 1° giugno
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ha infranto il giogo di Babilonia dal loro collo. Mostrando, ancora, che gli dèi delle nazioni sono dèi falsi che non hanno alcun potere contro la parola, l’opera e l’organizzazione di Geova, perché egli è “l’Iddio degli dèi”. E dimostrando che la religione vera e accettevole, l’adorazione pura e incontaminata esiste entro l’organizzazione teocratica del libero popolo di Geova.
15, 16. Qual è il dovere del rimanente, quali parole profetiche adempie, e quali altre parole profetiche pronunzia?
15 Un’attività come questa è destinata a suscitare l’ira e l’indignazione di tutti gli dèi demonici delle nazioni e anche delle loro vittime religiose, i praticanti di false forme di adorazione. Ma è nostro dovere, ed è per l’interesse della libertà di tutti quelli che sono di buona volontà, sfidare questi falsi dèi di Babilonia e adempiere le profetiche parole del Salmo: “Io ti vo’ celebrare con tutto il cuore, voglio a te salmeggiare davanti agli dèi; voglio adorare, volto al tuo Tempio santo, e celebrare il tuo nome per la tua grazia e la tua fedeltà; perché hai magnificato la tua promessa oltre quanto già sapevam del tuo nome. Nel giorno ch’io t’invocai tu mi rispondesti, m’ispirasti coraggio, fortificasti l’anima mia. Ti celebreranno, o Jahveh, tutt’i re della terra quand’avranno udito le parole della tua bocca. Se sono in mezzo alle angustie, tu mi ravvivi, stendi la mano contro l’ira de’ miei nemici, e la tua destra mi salva”. (Sal. 138:1-4, 7, Lu) Fu proprio per questo motivo che il rimanente fu risparmiato e liberato in questo “tempo della fine” del mondo, cioè, affinché fosse testimone dell’onnipotenza e supremazia del vero Iddio Geova davanti a tutti i falsi dèi di questo mondo condannato.
16 L’unto rimanente apprezza la sua liberazione e preservazione e dice con queste altre parole profetiche del salmista: “Nessuno fra gli dèi è pari a te, o Signore, e non v’è nulla che uguagli le opere tue. Tutte le nazioni che hai fatte verranno a prostrarsi dinanzi a te, o Signore, per dar gloria al tuo nome. Poiché tu sei grande e fai maraviglie; tu solo sei Dio . . . o Jahveh”. — Sal. 86:8-11, Lu.
17. Che cosa dimostra la loro attività? e che cosa ne risulta?
17 Queste parole profetiche che Geova ispirò col suo spirito non furono scritte invano. Esse non ritornano a lui a vuoto oggi. Già son registrate come adempiute, poiché il liberato rimanente di Geova si è levato in molti paesi e ha dato testimonianza della divinità di Geova. Con la loro intrepida attività hanno dimostrato quale libertà Egli concede ai prigionieri che libera da Babilonia mediante il Regno che ha stabilito nelle mani del suo unto Re Cristo Gesù. Grazie a questa fedele e intrepida testimonianza di fronte a tutti gli umiliati dèi di Babilonia, le persone di buona volontà di tutte le nazioni vengono e adorano col rimanente davanti a lui. Insieme all’unto rimanente essi glorificano il suo nome, e fanno questo in sfida a tutti gli dèi di questo mondo, visibili ed invisibili. Con coraggio e devozione invadono altri paesi, smascherando i falsi dèi e mostrando che l’adorazione di questi è falsa e conduce al disastro e alla morte. Come risultato vi sono oggi proclamatori che celebrano la divinità e il regno di Geova in 67 paesi nei quali non ve n’era alcuno nel 1928. Solo nel 1938 vi erano 45 di questi paesi senza alcun testimone e adoratore di Geova Dio, dove oggi ve ne sono decine di migliaia.
18. Che cosa rappresenta questa ulteriore liberazione di una “gran folla”? e fino a quando l’offensiva contro i falsi dèi deve esser proseguita?
18 Questa liberazione di una “gran folla” di altri adoratori del Signore è significativa. Essa contrassegna un’altra vittoria per Geova quale vivente e vero Iddio. In questo tempo in cui tutta la religione è giudicata questo rappresenta un trionfo per la pura, incontaminata adorazione di Geova. Ma ora il suo Sommo Sacerdote e Re avanza verso ulteriori trionfi sui falsi dèi di Babilonia mentre procede “conquistando e per completare la sua conquista”. (Apoc. 6:2, NM) Ai suoi ordini dobbiamo spingere sempre più avanti l’offensiva contro gli dèi e i falsi culti di questo mondo finché siano smascherati per tutte le mansuete persone di buona volontà in tutte le nazioni e finché esse si volgano all’adorazione dell’Iddio degli dèi, Geova, e ottengano la liberazione da questo mondo condannato. — Sal. 135:5; 136:2.
19. Che cosa rende urgente la continuazione della testimonianza? e quale miracolo recherà alla pura adorazione una eccezionale vittoria?
19 Vi sono ancora altri paesi e territori nei quali dobbiamo entrare, vi sono ancora altre moltitudini di persone di buona volontà da illuminare e liberare. È urgentissimo che ora li raggiungiamo. Il “tempo della fine” di questo mondo si avvicina al suo termine. La falsa religione, l’adorazione dei falsi dèi, conduce alla morte e alla distruzione nella battaglia di Harmaghedon ora prossima. Adottando la religione pura e incontaminata, l’adorazione del vero Iddio Geova mediante il suo Sommo Sacerdote Cristo Gesù, e perseverando in essa, saremo condotti alla vita eterna nel nuovo mondo. Nella decisiva lotta degli dèi ad Harmaghedon, tutti i falsi dèi di questo mondo, visibili e invisibili, precipiteranno dai loro piedistalli in disfatta e saranno distrutti, e la loro falsa e impura adorazione e religione perirà con loro. Questo significa che i loro adoratori periranno con loro, ad eterno obbrobrio dei falsi dèi e della falsa adorazione. Ma l’Altissimo Iddio Geova, mediante il suo reale Sommo Sacerdote Cristo Gesù, preserverà i veri adoratori oltre quell’immenso, distruttore conflitto mondiale. Con questo prodigioso miracolo la pura, incontaminata religione sopravvivrà con loro nell’interminabile nuovo mondo di giustizia, e la pura adorazione avrà una perpetua vittoria, conquistata per essa dal suo adorabile Geova Dio e dal suo Sommo Sacerdote Cristo Gesù.
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Risolverà la religione la crisi mondiale?La Torre di Guardia 1952 | 1° giugno
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Risolverà la religione la crisi mondiale?
La serietà della situazione mondiale ha fatto riesaminare a molte persone la religione e le sue pretese di essere la soluzione dei problemi assillanti che vi sono implicati. La parte che la religione ha fatto nel passato, come anche il suo stato presente, richiede una imparziale considerazione. L’opuscolo Risolverà la religione la crisi mondiale? fa una considerazione schietta di queste cose. Non sono formulate pretese ingiustificate e non sono espresse infondate asserzioni. È esposta un’analisi ben presentata e ampiamente sostenuta del soggetto, che porta a una ragionevole e soddisfacente conclusione. Tutte le persone assennate dovrebbero leggerlo. A disponibile anche in italiano alla contribuzione di 5c o Lit. 25.
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