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Non tacciono sulla condanna del mondoLa Torre di Guardia 1952 | 1° febbraio
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il popolo con il loro coraggio e completa fiducia in Geova. Daniele non parlò mai con maggiore coraggio di quanto ne ebbe poco prima della fine di Belsatsar, e oggi i testimoni di Geova fanno lo stesso, perché la fine di questo vecchio sistema di cose è imminente.
CHI TRAE BENEFICIO DALLA DIFFUSIONE DEL MESSAGGIO
13. Chi trae beneficio dalla diffusione del messaggio di avvertimento, e come?
13 Il messaggio aveva anche un significato per Daniele personalmente; significava la sua liberazione da quella città che recava tanto vituperio contro Geova e opprimeva il popolo. Così nei tempi moderni è un messaggio della loro propria liberazione da un mondo empio che i testimoni di Geova annunziano, e le parole si spandono in tutte le parti della terra. Si trovano fra coloro che sono soggetti alla classe della “progenie del Serpente” molti che odono e ricevono aiuto dal ministero dei testimoni di Geova; essi apprezzano l’opportunità che loro si offre di schierarsi dalla parte di Geova Dio e di Cristo Gesù e di acquistare la vita. La maggioranza rimarrà ubriaca del vino di Babilonia, ma una minoranza darà ascolto e sarà salvata. Fino ad oggi i testimoni di Geova hanno visto che migliaia di persone di buona volontà si sono unite a loro per annunziare il messaggio di Geova, che è per la loro salvezza. (Apoc. 22:17) Questo reca conforto, allegrezza e gioia ai servitori di Geova. E l’adempimento delle profezie di Geova, che essi studiano accuratamente, preparandosi per predicare e fortificarsi nella fede.
14, 15. (a) Che cosa prefigura la salvezza di Daniele, Geremia e altri fedeli testimoni Geova dalle azioni distruggitrici? (b) Per fede che cosa vediamo noi?
14 Daniele, Geremia, Mosè, Noè e altri testimoni di Geova furono portati in salvo durante tempi di distruzioni, e questo illustra in che modo Geova farà passare alcuni della unta classe del “rimanente” oltre la battaglia di Harmaghedon nel nuovo mondo. Le profezie mostrano inoltre che innumerevoli altri sopravvisero, raffigurando come molte delle “altre pecore” del Signore saranno portate in salvo oltre il tempo di distruzione di questo vecchio mondo e continueranno a vivere nel nuovo mondo di giustizia sotto il governo di Geova. Qual privilegio incomparabile e glorioso, trovarsi in mezzo all’opera di testimonianza sino alla fine di questo vecchio mondo! Mediante la fedeltà noi vedremo l’avveramento di tutto ciò che Geova ci fece predicare. “L’alterigia dell’uomo del volgo sarà abbassata, e l’orgoglio de’ grandi sarà umiliato; l’Eterno [Geova] solo sarà esaltato in quel giorno”. “In quel giorno, si dirà: ‘Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!’” — Isa. 2:17; 25:9.
15 Questa sarà qualche cosa degna di essere vista. Allora vi saranno le indicibili benedizioni del nuovo mondo. Questa è la salvezza di Geova per quelli che lo amano. Mediante la fede noi vediamo queste cose fin d’ora. I nostri cuori si rallegrano! Già vediamo che Cristo Gesù regna sin dal 1914. Contemporaneamente al suo governo, come fu predetto, confusione, sofferenze, guerre e afflizioni rompono i ranghi del vecchio mondo in isfacelo; la sua fine è vicina.
16. (a) Dovranno le pietre gridare ora in luogo dei viventi testimoni per annunziare il Regno? (b) Perché date questa risposta? (c) Con la mente fissa a quanto ci assicurano le Scritture, che cosa dobbiamo fare noi ora?
16 Con tali cose sotto gli occhi, possiamo ora ritrarci dal dare la testimonianza? Possiamo noi tacere mentre il nostro invisibile Re Cristo Gesù regna? Cesseremo forse di testimoniare a Geova per paura, minacce, privazioni, persecuzioni, insulti o qualsiasi altra cosa? Dovranno le pietre ora gridare in luogo dei viventi testimoni per annunziare il Regno? Tutte le profezie rispondono: No! In antico Geova fece testimoniare ai suoi servitori visibili sino alla fine, preservandoli dalla distruzione di organizzazioni che prefiguravano la distruzione del presente, malvagio sistema di cose ad Harmaghedon. Perciò negli ultimi giorni di questo vecchio mondo Geova, le cui profezie non vengono mai meno, preserverà similmente il suo coraggioso corpo di servitori visibili e i loro compagni oltre la battaglia di Harmaghedon come una testimonianza della sua propria supremazia. Questa assicurazione delle Scritture c’infonde maggiore energia e grande gioia. Vediamo che ci sono tanti diversi modi di pubblicare il messaggio ora; invero tutti quelli che lo desiderano hanno la possibilità di unirsi alla mondiale acclamazione di lode a Geova. Ognuno di noi quindi, individualmente, dovunque sia, faccia tutto il suo possibile per avere personalmente parte al meraviglioso, vittorioso completamento dell’opera di testimonianza mantenendosi attivo e intrepido come testimone di Geova sino alla fine. — Matt. 24:13.
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Giuseppe d’ArimateaLa Torre di Guardia 1952 | 1° febbraio
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Giuseppe d’Arimatea
SIAMO all’inizio della primavera dell’anno 33 d.C. (14 Nisan secondo il calendario ebraico) mentre gettiamo uno sguardo nell’interno della casa del sommo sacerdote Caiafa a Gerusalemme. Quale radunamento di distinte persone vediamo! Una settantina, tra gli uomini più vecchi e influenti della nazione, i capi sacerdoti e gli scribi, sono qui presenti, molti dei quali appartengono alla setta dei Farisei. E come sono eccitati! Perché? Perché davanti a loro sta un prigioniero che non è altri che l’operatore di miracoli, Gesù di Nazaret.
Mentre notiamo la procedura una cosa diviene evidentissima: gli alti princìpi di questa corte del Sinedrio, che ogni uomo è presunto innocente finché non sia dimostrato colpevole e che il suo scopo è quello di salvare, non di distruggere la vita, sono stati messi da parte. Sembra che l’intero corpo (con una o due eccezioni) sia
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