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Mantenete il gregge puroLa Torre di Guardia 1954 | 1° febbraio
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di pentimento, non c’è altra alternativa che disassociare tale persona, dando notizia dei fatti alla congregazione e istruendola di non avere più nulla in comune col colpevole. Tutta la congregazione dovrebbe quindi cooperare affinché il trasgressore volontario, se è possibile, capisca l’errore della sua condotta. — Rom. 16:17, 18; 1 Cor. 5:1-5; 1 Tim. 1:20.
Noi vogliamo partecipare al trionfo della pura adorazione ed ottenere la vita eterna nel nuovo mondo di Geova. Vogliamo che gli uomini di buona volontà, gli amanti della giustizia, siano attirati nell’organizzazione di Dio. Perciò abbiamo tutti cura di non far nulla che rechi vituperio sul nome e sull’organizzazione di Geova, nulla che ne allontani le persone, nulla che c’impedisca di entrare nel nuovo mondo.
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Significa progresso il peccato?La Torre di Guardia 1954 | 1° febbraio
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Significa progresso il peccato?
LA PAROLA di Dio ci dà la definizione del peccato: “Il peccato è illegalità” e ogni ingiustizia è peccato”. Precisa inoltre che non soltanto è peccato far ciò che Dio vieta, ma è peccato anche mancar di fare ciò che è giusto: “Se uno sa come fare ciò che è giusto e tuttavia non lo fa, è peccato per lui”. (Giac. 4:17; 1 Giov. 3:4; 5:17, NW) Per questo Gesù ci riassunse la legge di Dio in maniera positiva anziché negativa: “Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” e “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. — Marco 12:30, 31, NW.
Gli uomini che hanno la sapienza del mondo, influenzati da Satana il Diavolo, e hanno solo motivi egoistici, si compiacciono di screditare la Parola di Dio beffando il tema del peccato. Ne abbiamo un esempio in un articolo apparso sull’Arkansas Democrat, il 4 maggio 1952. Dopo aver trattato superficialmente quello che la Bibbia dice intorno al peccato e all’amore di Dio per i peccatori lo scrittore parla di “Un mondo senza peccato”. Per lui un tal mondo sarebbe noioso e triste con “pochi teatri, sale da ballo, bar, giornali, campi sportivi, stadi o sedi politiche”.
Questo articolista osserva inoltre che senza peccato ci sarebbero molto meno riviste, libri, e programmi della radio e della televisione. Nessun bisogno di poliziotti, di carabinieri, di giudici, di avvocati, di tribunali e di prigioni. E poiché il salario che il peccato paga è la morte, egli osserva che senza il peccato non ci sarebbe bisogno di medici, di dentisti, di farmacie, di ospedali, d’impresari di pompe funebri, di rappresentanti di assicurazioni, né qualsiasi altro i cui servizi dipendono da costoro. Né avremmo alcun bisogno di eserciti, di flotte, di aviazione militare o di fabbriche di munizioni. Che disoccupazione produrrebbe questo!
In conclusione questo schernitore della Parola di Dio dice: “Il peccato è progresso. . . . Esso è la causa della costruzione di migliaia di fabbriche e dell’impiego di numerosi milioni di persone. In un modo singolare esso è il nerbo dell’industria e delle imprese. Il progresso stesso è un peccato, perché è il processo mediante il quale la razza umana si libera dai
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