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Le fondamenta legali del Nuovo MondoLa Torre di Guardia 1954 | 1° settembre
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quindi questa essenziale parte delle fondamenta del nuovo mondo, legalmente provveduta in stretta armonia con la fondamentale legge di equità divina. Noi ringraziamo Dio per “l’Agnello che è stato scannato dalla fondazione del mondo”. — Rom. 5:12; 1 Tim. 2:5, 6; 1 Giov. 2:2; Apoc. 13:8, NW.
25. A quale domanda e a quale conclusione ci porta la rassegna delle forti fondamenta del nuovo mondo?
25 Così in questa breve rassegna, abbiamo cercato di edificare in poche parole dinanzi alla nostra visione mentale un quadro completo delle potenti fondamenta del nuovo mondo, incrollabili e sicure. Considerando queste fondamenta, così ben fortificate, siamo indotti a chiederci, ripetendo l’espressione che abbiamo già usata: Perché si prese Dio tutto il disturbo di fare con giuramento una promessa dopo l’altra? È evidente che secondo il pensiero di Paolo queste fondamenta legali, quando sono giustamente apprezzate, dovrebbero essere come uno stimolo che ci faccia restare operosi fino alla fine e che ci faccia cessare senz’altro di tendere alla pigrizia. La considerazione di questo tema si farà nel nostro prossimo articolo, perché questo è il giorno in cui abbiamo bisogno di tutto l’incoraggiamento che possiamo ricevere e di ascoltare l’avvertimento che viene dato per volere divino.
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Principio trascurato per 800 anniLa Torre di Guardia 1954 | 1° settembre
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Principio trascurato per 800 anni
Il principio biblico il quale condanna che si onori un uomo per via della ricchezza e della posizione è dichiarato da Giacomo: “Se, per esempio, entra nella vostra adunanza un uomo con anello d’oro, vestito splendido, ed entra anche un povero mal vestito, e voi, rivolgendovi a quello vestito splendidamente, gli direte: Tu siedi qui, a questo posto d’onore, e direte invece al povero: Tu sta’ costì ritto o siedi sotto lo sgabello dei miei piedi, non venite a fare dentro di voi delle distinzioni e non siete giudici ispirati da pensieri iniqui? Sentite, fratelli miei dilettissimi, non ha forse Dio scelti i poveri di questo mondo per essere ricchi di fede ed eredi del regno promesso da Dio a quelli che lo amano?” — Giac. 2:2-5, Versione cattolica di E. Tintori.
I Cavalieri di Malta non credono a ciò. La rivista Time del 20 aprile 1953 riferì “I Cavalieri di Malta . . . dopo essersi distinti nel 12º secolo come un ordine crociato di guerrieri ecclesiastici . . . formarono forti dinastie in Palestina, a Rodi e a Malta. . . . L’appartenenza all’ordine, aperta a tutti meno che alla classe inferiore, è stata limitata ad uomini di sangue nobile”. Nel mese di aprile del 1953 “il Vaticano dopo un lungo studio dei Cavalieri e delle loro moderne azioni decise che . . . i più alti gradi dei Cavalieri non dovevano più essere di nascita nobile”.
Fu questo deciso perché si conformassero infine al principio cristiano dichiarato in Galati 3:28 che non ci devono essere divisioni tra Giudeo e Greco, tra schiavo e libero, tra maschio e femmina, le quali separino la congregazione cristiana? Oh’ no! Ciò non fu menzionato affatto. Vi era implicato il danaro. Ricchi americani ed eminenti uomini di altre parti che non avevano alcuna pretesa di regalità erano stati esclusi dagli alti ordini dei Cavalieri. Il Time spiegò che un ufficiale del Vaticano aveva detto: “Se avessero continuato ad escludere il sangue che non era blu, [l’ordine] sarebbe stato condannato all’estinzione”. Se si attiene a questo principio Dio lo estinguerà ugualmente, nonostante la sua situazione finanziaria.
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