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Il valore del riscatto di Gesù CristoLa Torre di Guardia 1954 | 15 luglio
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il riscatto per il genere umano credente. — Isa. 53:7.
21. Come nella sua amorevole benignità provvide Geova una base in modo che si riponesse fede nel riscatto di Gesù Cristo?
21 Fu senza dubbio in un lontano tempo prima della sua miracolosa venuta sulla terra, nella sua esistenza preumana, che Gesù espresse la volontà di provvedere il riscatto. Dev’essere stato così, perché mediante Abrahamo, molto prima dell’avvento terreno di Gesù, Geova illustrò come avrebbe dato suo Figlio in sacrificio, e come questo Figlio avrebbe deposto la sua vita di sua spontanea volontà. (Gen. 22:1-19) Subito dopo questa rappresentazione profetica di Abrahamo, Geova fece la promessa che “tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie”, la cui “progenie” Paolo identificò nel Cristo. Quindi Dio mostrava che, in un determinato tempo futuro rispetto al giorno di Abrahamo, il suo diletto Figlio sarebbe venuto per fare il grande sacrificio. Geova poneva nella sua Parola scritta una base in modo che gli uomini dalla retta disposizione avrebbero potuto riporre la loro speranza su questo grande avvenimento e sulle inespresse benedizioni che avrebbe recate loro. Si stabiliva una fidata documentazione per mezzo della quale gli uomini avrebbero potuto identificare colui che provvedeva il loro riscatto. (Prov. 8:22-36; Giov. 8:58) Ora era in vista una grande liberazione, ma sarebbe certamente venuta per mezzo del riscatto di Gesù Cristo.
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“Liberazione per riscatto”La Torre di Guardia 1954 | 15 luglio
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“Liberazione per riscatto”
“Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue, sì, il perdono dei nostri falli, secondo la ricchezza della sua immeritata benignità”. — Efes. 1:7, NW.
1. Come sotto la Legge non fu portata dai sacrifici un’effettiva liberazione, ma a quale scopo servirono?
NATI nel peccato e formati nell’iniquità, gli uomini sono condannati a vivere nel peccato e a pagarne la pena, la morte. Sotto la legge mosaica data ad Israele i peccati del popolo erano perdonati in modo figurativo mediante i sacrifici animali fatti e offerti dal sommo sacerdote. Ma in senso reale il sangue dei tori non effettuava una vera liberazione di natura permanente dalla pena del peccato, dalla morte; poiché tutti quelli che osservavano la legge infine morivano. Inoltre, i sacrifici dovevano ripetersi a regolari intervalli. Il patto della legge era in realtà “un’ombra delle buone cose avvenire”, la quale illustrava ciò che Dio avrebbe fatto per mezzo di suo Figlio, Gesù Cristo. (Ebr. 10:1-3, NW) “Quindi, la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a causa della fede”. — Gal. 3:24, NW.
2. Quale importante parte ebbe il sangue sotto la Legge, ma come fu fatto da Gesù un grande cambiamento?
2 Ma anche sotto la disposizione della legge la giustizia era imputata solo se c’era spargimento di sangue. Quando consideriamo il sacrificio e il riscatto di Gesù dobbiamo tener presente la chiara dichiarazione della Scrittura che “se non si versa il sangue non ha luogo nessun perdono”. Per questo Israele mediante il sommo sacerdote offriva di continuo il sangue di animali per ottenere in maniera figurativa l’annuale liberazione dai peccati. Ma con la venuta di Gesù Cristo vi è un grande cambiamento, perché “egli entrò nel luogo santo una volta per sempre, no, non col sangue di capri e di tori, ma col suo
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