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Qualificati per insegnare con fiduciaLa Torre di Guardia 1958 | 1° marzo
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e durante tutto questo periodo di tempo anch’essi potranno dire: “Giudicami, o Geova, poiché io stesso ho camminato nella mia propria integrità”. Perché non studiare con loro la Parola di Dio e applicare la conoscenza che potete acquistare dalla Bibbia e così essere associati con persone sagge e divenire saggi voi stessi? In questo modo vi renderete certamente conto che chi ha da fare con gli stolti se la passerà male, ma che la sapienza è un albero di vita per quelli che la trovano. Amate voi la vita e volete vivere nel giusto nuovo mondo di Dio sotto il regno dei cieli? In tal caso ‘restate fermi in luogo piano fra le folle congregate’ e benedite Geova. Così sarete sempre determinati a dire: “Quanto a me, camminerò nella mia integrità”.
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La perseveranza è prova d’integritàLa Torre di Guardia 1958 | 1° marzo
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La perseveranza è prova d’integrità
1. Quali splendidi esempi di perseveranza abbiamo nelle Scritture, e per quale ragione perseverarono essi e perseveriamo noi?
NON vi sono tante persone nel mondo oggi che sosterranno i giusti principi e perfino soffriranno per essi. Geova ama quelli che sono disposti a farlo. Egli s’interessa moltissimo degli uomini e delle donne che cammineranno nella loro integrità e che persevereranno anche fino alla morte per la giustizia. Pietro apprezzò questo fatto e scrisse: “Che merito vi è se, quando peccate e siete malmenati, voi lo sopportate? Ma se soffrite mentre state facendo il bene, e voi lo sopportate, ciò è cosa gradita a Dio. Infatti, a questa condotta siete stati chiamati, perché anche Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello affinché seguiate attentamente le sue orme”. (1 Piet. 2:20, 21) Ecco qualche cosa che fa riflettere, poiché nessuna persona ha mai sopportato tanto dolore, sofferenza, ignominia e vituperio quanto ne subì il perfetto Gesù per la rivendicazione del nome di Geova. Ciò era “cosa gradita a Dio”. Poi c’è Giobbe con le sue sofferenze. Di lui Giacomo scrisse: “Ecco! noi chiamiamo felici quelli che hanno perseverato. Avete sentito parlare della perseveranza di Giobbe e avete visto l’esito datogli da Geova, che Geova è molto tenero e compassionevole”. (Giac. 5:11) Perché si permettono queste sofferenze, e per quale ragione perseveriamo? La risposta è l’integrità.
2. Perché dimostriamo la nostra integrità?
2 Che cosa induce l’uomo ad adorare Geova? Il suo amore per Lui, o la coercizione? Il raggiungimento della felicità, o il desiderio di un premio? Ebbene, considerate Giobbe. Egli aveva tutto, perdette ogni cosa, eppure continuò ad amare Geova e non peccò contro Dio. Egli voleva dimostrare la sua integrità perché amava il Sovrano Governatore dell’universo. Poi c’è Cristo Gesù, che rinunciò a tutta la sua gloria celeste e prese la forma di un uomo. Perché? Perché amava il Padre. Fu forse per ottenere un premio più grande? No, ma perché “io prendo piacere, o mio Dio, a far la tua volontà”. (Sal. 40:8) Poiché Cristo Gesù amava il Padre suo, era
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