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Ministri produttivi guidati dalla forza attivaLa Torre di Guardia 1958 | 15 agosto
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delle mie mani, i quali santificheranno il mio Nome; santificheranno il Santo di Giacobbe, e temeranno l’Iddio d’Israele. E quelli ch’erano traviati di spirito comprenderanno l’intendimento, e i mormoratori impareranno la dottrina”. (Isa. 29:22-24, Di) Le giuste risposte ai problemi sono una grandissima benedizione, ma significano ancora di più. I membri della società del Nuovo Mondo non hanno soltanto ottenuto le giuste risposte ai gravi problemi, ma ricevono anche benedizioni che appartengono esclusivamente a quelli della società del Nuovo Mondo. Hanno ricevuto gioia, la gioia del Nuovo Mondo, privilegi, opportunità di servire Dio e promuovere i suoi interessi sulla terra, e responsabilità, poiché essi li hanno accettati mediante la loro dedicazione di fare la Sua volontà. Inoltre, in modo esclusivo, Geova ha imposto su di loro i suoi requisiti, che essi devono soddisfare e tuttora soddisfano con tutta la loro forza mediante la sua immeritata benignità verso di loro tramite Cristo Gesù, il loro Redentore e Capo.
24. Quanto è vasto il campo della forza attiva di Geova e quanto è durevole il suo segno?
24 L’attuale aumento nella vera fede e adorazione cristiana è così vasto nel suo campo come lo è la società del Nuovo Mondo che lo circonda; cioè, è mondiale. Il meraviglioso segno della società del Nuovo Mondo che sostiene la supremazia di Geova è un segno eterno che non verrà mai meno, ma sussisterà alla lode di Geova. “Voi uscirete con allegrezza, e sarete condotti in pace; i monti, e i colli risoneranno grida di allegrezza davanti a voi; e tutti gli alberi della campagna si batteranno a palme. In luogo dello spino crescerà l’abete, in luogo dell’ortica crescerà il mirto; e ciò sarà al Signore [Geova] in fama, in segno eterno, che non verrà giammai meno”. — Isa. 55:12, 13, Di.
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Primo e Secondo Pietro (Lezione 68)La Torre di Guardia 1958 | 15 agosto
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Primo e Secondo Pietro (Lezione 68)
SOLO la tradizione religiosa asserisce che Pietro fosse il primo vescovo di Roma, e quando questa tradizione arriva al punto di pretendere che Pietro fosse il primo papa diventa una vera e propria bestemmia. La Bibbia dimostra che entrambe le pretese sono false. Quando Paolo scrisse ai Romani, nel 55 o 56 d.C., menzionò trentacinque nomi, e mandò saluti a ventisei persone nominandole, ma non mandò saluti all’eminente apostolo Pietro e non lo menzionò. È veramente assurdo pensare che Paolo avrebbe così trascurato il “vescovo di Roma”, se vi fosse stata una simile carica e se questa fosse stata occupata da Pietro! Inoltre, Paolo scrisse alcune lettere da Roma durante gli anni 59-61 d.C. e verso l’anno 65; ma in nessuna di queste lettere, che contengono riferimenti a ben noti conservi cristiani di Paolo e che trasmettono i saluti di alcuni di loro, Paolo fa menzione dell’apostolo Pietro. Ovviamente, Pietro non era a Roma, né come “vescovo” né altrimenti.
Pietro fece dei viaggi predicando l’evangelo, specialmente ai Giudei. (1 Cor. 9:5; Gal. 2:7-9) La narrazione biblica non contiene un racconto così specifico dei suoi viaggi come fa per quelli di Paolo, ma lo fa apparire in luoghi diversi e in tempi diversi. Uno di questi luoghi è Babilonia. E questo è il luogo che ci interessa in relazione alla prima epistola di Pietro. Il versetto iniziale identifica lo scrittore della lettera come “Pietro, apostolo di Gesù Cristo”,
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