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Morì Cristo su una croce?La Torre di Guardia 1958 | 1° maggio
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creatura o cosa è disgustante per Geova Dio, poiché egli è “un Dio che esige esclusiva devozione”. Perciò il re Ezechia “rimosse gli alti luoghi, spezzò i sacri pilastri e abbatté la sacra colonna e frantumò il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quei giorni i figli di Israele avevano offerto ad esso fumo di sacrifici, ed esso veniva chiamato l’idolo del serpente di bronzo”. Come gli Israeliti apostati adoravano il serpente di bronzo, così i Cristiani apostati hanno adorato la croce. — Eso. 20:5; 2 Re 18:4.
Infatti, anche provar affetto per l’istrumento su cui Cristo morì non ha senso; è del tutto incongruo. Piuttosto che essere venerato dovrebbe essere detestato e aborrito. Chi penserebbe a baciare la pistola usata da un assassino per uccidere una persona cara? È altrettanto stolto riporre affetto nell’istrumento su cui Gesù subì una morte crudele. Quindi Maimonide, lo studioso ebreo del dodicesimo secolo, ci dice che gli Ebrei consideravano il palo di tortura una cosa disgustante.7
Vediamo dunque le Scritture, i fatti storici e la ragione unirsi per attestare che Cristo non morì su una croce ma su un palo o legno diritto, stauros, xylon, crux. Inoltre, che nonostante la sua forma, deve essere aborrito invece che venerato. In armonia con questi fatti la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane traduce stauros come “palo di tortura” e xylon come “palo”, quando si riferisce all’istrumento su cui Cristo morì.8
RIFERIMENTI
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Una lettera di congratulazioniLa Torre di Guardia 1958 | 1° maggio
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Una lettera di congratulazioni
● Nel maggio del 1956 una lettera originale scritta quasi 400 anni fa fu venduta all’asta a Londra per 640 sterline (1.128.960 lire). La lettera fu venduta a questo prezzo elevato per il suo valore come documento storico. In data 5 settembre 1572 è una lettera di congratulazioni del papa Gregorio XIII al re Carlo IX di Francia per il massacro dei protestanti ugonotti la Notte di S. Bartolomeo. Questo massacro ebbe inizio il 24 agosto 1572. La campana di una chiesa suonò alle due di notte per dare il segnale convenuto. Gli assassini, con una croce bianca sul berretto e un fazzoletto bianco al braccio sinistro, uscirono per uccidere. Presto il popolo di Parigi fu invitato ad unirsi alla carneficina. “Uccidete ognuno di loro, è l’ordine del re”, gridavano gli ufficiali di corte mentre galoppavano per le vie e incitavano i cittadini armati ad uccidere. Gli ugonotti furono trucidati nei loro letti senza riguardo a sesso, età o condizione. Molti cattolici caddero pure vittime di segreta vendetta e odio personale e morirono per mano di assassini cattolici. Il massacro continuò a Parigi fino al 17 settembre e nelle province fino al 3 ottobre. Si calcola che 50.000 ugonotti furono uccisi. A Roma ci fu soddisfazione irrepressa. Per ordine del Papa venne cantato il Te Deum; si sparò a salve da Castel S. Angelo; le campane suonarono, si accesero falò. Il Papa ordinò che venisse coniata una medaglia in commemorazione dell’evento e mandò il cardinale Orsini a riferire di persona le sue felicitazioni alla regina madre. In una lettera del 1572 il papa Gregorio XIII scrive al re francese: “Ci rallegriamo con voi che con l’aiuto di Dio abbiate liberato il mondo da questi miserabili eretici”. — Times di New York del 29 maggio 1956.
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