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Il pastore d’IsraeleLa Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
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Questa è una condotta perfetta! Mentre non possiamo raggiungere la perfezione possiamo certamente fare un buon passo in quella direzione, se seguiamo il suo esempio. La sua costante cura era di fare una sola cosa, cioè, “la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giov. 4:34) Notate che anche egli aveva ricevuto l’istruzione di curare, guidare e cibare le pecore. Egli non ne doveva perdere alcuna. La conoscenza di questa strettissima relazione fra il Padre e il Figlio dovrebbe far traboccare i nostri cuori di gratitudine. Gesù serve Geova con amore e con timore. “Nei giorni della sua carne Cristo offrì supplicazioni e anche invocazioni a colui che poteva salvarlo dalla morte, con gran grida e lagrime, e fu favorevolmente esaudito per il suo santo timore”. — Ebr. 5:7.
16. Compì il Giusto Pastore la sua opera nel timor di Geova?
16 Nell’ora della sua più grande prova, stando solo, con nessuno sulla terra per aiutarlo, egli pregò: “Padre, se lo desideri, scosta da me questo calice. Tuttavia, sia fatta non la mia volontà, ma la tua”. (Luca 22:42) Egli disse ancora: “Temete piuttosto colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. (Matt. 10:28) Egli visse nel timor di Geova Dio, riconoscendo la sua responsabilità verso le pecore. Riflettiamo! Siamo noi così desiderosi, ansiosi di dare un buon resoconto del nostro lavoro come un pastore che cura le pecore di Dio? Egli è l’esempio perfetto. Desideriamo forse, sopra ogni cosa, l’approvazione di Geova? Abbiamo noi oggi posto la cura del gregge di Dio sopra ogni altra considerazione?
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Pascete il gregge di DioLa Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
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Pascete il gregge di Dio
1. Quale ordine dà l’apostolo Pietro ai sorveglianti della congregazione?
L’APOSTOLO Pietro ordinò: “Pertanto, agli anziani che sono fra voi, do questa esortazione, . . . Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, non per forza, ma volontariamente, né per amore di disonesto guadagno, ma con premura, né come signoreggiando sopra quelli che sono l’eredità di Dio, ma essendo esempi per il gregge. E quando sarà stato manifestato il principale pastore, voi riceverete l’inalterabile corona di gloria”. (1 Piet. 5:1-4) Fate penetrare queste parole profondamente nella vostra mente; meditate su di esse ripetutamente finché non siano divenute vostre, perché a questa esortazione dell’apostolo deve ubbidire ogni pastore nell’organizzazione di Dio. Altrimenti egli sarà squalificato e disapprovato.
2. A chi appartengono le pecore? Spiegate.
2 I fratelli dedicati sono il gregge di Dio. Sono la Sua eredità. Una grande fiducia è stata riposta nei pastori che hanno ricevuto la cura del gregge di Dio. Queste pecore sono state redente per mezzo del prezioso sangue dell’Agnello di Dio, il Suo unigenito Figlio; quindi sono un possedimento comprato, un tesoro acquistato da Geova. Le pecore non sono la proprietà del pastore assistente, ma sono state poste sotto la custodia dal Principale Pastore. Quindi si deve prestar loro cura come si farebbe a Geova stesso. Tutti coloro che hanno
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