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  • L’uomo: libero e responsabile
    La Torre di Guardia 1958 | 15 agosto
    • Man mano che un individuo agisce secondo la conoscenza egli diviene maggiormente responsabile. Pertanto colui che si dedica a Dio deve adempiere quella dedicazione: “Quando fai un voto a Dio, non esitare ad adempierlo, . . . Il voto che hai fatto adempilo. È meglio per te non far voto che far voto e non adempierlo”. — Eccl. 5:4, 5.

      Per guidarci nell’adempiere i nostri voti Dio ci ha dato la sua Parola, la Bibbia. Essa tuttavia non dice direttamente a ognuno di noi ciò che dobbiamo fare nei casi specifici. Piuttosto essa espone princìpi fondamentali o regole di condotta e quindi è nostra responsabilità applicarli nella nostra vita quotidiana. Individualmente dobbiamo stabilire quali sono le cose che appartengono a Cesare e quali a Dio, per non fare che un’illustrazione. — Matt. 22:21.

      Inoltre ogni Cristiano ha la responsabilità di portare frutto, come mostrò anche Gesù. (Giov. 15:2) Fra tali frutti vi è “amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. Questo comprende l’aiutare i nostri fratelli cristiani secondo l’opportunità e i mezzi che abbiamo. Non dobbiamo essere simili al sacerdote e al Levita che cercarono di scansare la loro responsabilità verso il viaggiatore, che era stato battuto e derubato, camminando dall’altro lato della strada. Invece, dobbiamo essere come il buon Samaritano che uscì dalla sua via per aiutare colui che aveva bisogno. — Gal. 5:22, 23; Luca 10:29-37.

      E poiché Gesù venne sulla terra proprio con lo scopo di rendere “testimonianza alla verità”, i frutti cristiani comprendono la predicazione di ‘questa buona notizia del regno di Dio’ secondo la conoscenza e le opportunità che ognuno ha. Non possiamo essere come lo schiavo dall’unica mina o dall’unico talento dell’illustrazione di Gesù il quale rifiutò di assumersi la responsabilità dei beni del suo padrone, e li nascose nel terreno, mentre avrebbe almeno potuto farli fruttare per realizzare un certo aumento. Vogliamo sentirci piuttosto come Paolo che esclamò: “Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” Egli riconobbe le sue responsabilità e le accettò. — Giov. 18:37; 1 Cor. 9:16.

      Un altro campo di responsabilità cristiana che è bene mettere in risalto è quello derivante dai nostri peccati e difetti. Dovremmo avere una coscienza sensibile riguardo a questo e invocare continuamente il perdono di Dio in base al sacrificio di Cristo. Ma più ancora dobbiamo assumere la responsabilità morale di ciò. Non possiamo dar la colpa a Dio o ai nostri genitori o alle circostanze; né possiamo dare la colpa ad altre persone come fece Adamo, come fece Eva e come fece il re Saul. Se facciamo così non soltanto mostriamo mancanza di amore e di maturità, ma mostriamo anche di non essere veramente pentiti e quindi non meritevoli di perdono.

      Essendo liberi, dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Per far ciò è necessario un vivo senso di giustizia, di sapienza e di amore. Mentre diveniamo più maturi dobbiamo accrescere le responsabilità. Soddisfacendo le sue esigenze, diverremo più forti, riceveremo crescenti soddisfazioni, gioie e infine l’approvazione di Dio e la ricompensa della vita eterna nel suo nuovo mondo.

  • La religione rossa
    La Torre di Guardia 1958 | 15 agosto
    • La religione rossa

      ● L’ex capo della propaganda di Mosca, Karl Radek, disse una volta: “Il comunismo, come vedete, è una religione. I nostri giovani devono predicare il suo vangelo. Essi sono pronti a morire per esso”.

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