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  • Quale sofferenza è in armonia con la volontà di Dio?
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • Mentre il finale attacco di Gog e delle sue forze, e di conseguenza anche il tempo della più grande tribolazione, si avvicina, tutti i servi di Geova stiano saldi. Consoliamoci con la promessa benignamente dataci: “Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre quello che potete sopportare, ma insieme alla tentazione egli farà pure la via d’uscita affinché la possiate sopportare”. — 1 Cor. 10:13.

  • Apocalisse (Lezione 70)
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • Apocalisse (Lezione 70)

      “LA RIVELAZIONE di Gesù Cristo, che Dio gli ha data”. Queste parole iniziali dell’ultimo libro della Bibbia identificano correttamente i veri Rivelatori, a differenza dal titolo dato a questo libro nel maggior numero delle versioni della Bibbia. Questa non è una rivelazione di Giovanni, né Giovanni è il rivelatore. Geova Dio fece certe rivelazioni a Cristo Gesù, e Cristo Gesù trasmise la rivelazione ai suoi servitori sulla terra, comunicando queste cose a Giovanni e comandandogli di scriverle in un libro. I Rivelatori sono Geova Dio e Cristo Gesù. Il termine “Rivelazione” corrisponde alla parola greca Apocálupsis da cui deriva la parola italiana “Apocalisse”.

      Il nome dello scrittore è incontrastabilmente “Giovanni”. (1:1, 4, 9-11, 19; 21:2; 22:8) Ma la domanda che sorge è: quale Giovanni? Lo stesso apostolo Giovanni, e non un altro Giovanni, un Cristiano vissuto più tardi, come pretendono i critici moderni. Essi dicono che lo stile vigoroso dello scrittore del libro di Apocalisse, col suo linguaggio figurato e con il suo spirito di vendetta e di spietato sterminio dei nemici di Dio, non concorda con l’amorevole e mite spirito dello scrittore del Vangelo e delle lettere generali dell’apostolo Giovanni. Essi dimenticano che l’apostolo Giovanni fu chiamato da Gesù “Boanerges”, vale a dire, uno dei “figli del tuono”. Egli doveva essere stato un discepolo molto energico, che avrebbe fatto scendere il fuoco dal cielo sul capo dei nemici di Dio se tale fosse stata la volontà di Dio. (Mar. 3:17; Luca 9:54) Tutto il contenuto dell’Apocalisse può essere messo in armonia con lo spirito dell’apostolo Giovanni, che scrisse in termini così amorevoli nel suo Vangelo. Il soggetto trattato nell’Apocalisse è molto diverso da quello trattato nel Vangelo e nelle epistole di Giovanni; anche le circostanze nelle quali egli scrisse l’Apocalisse erano diverse. Queste cose facilmente spiegano qualsiasi cambiamento di linguaggio e di stile.

      La storia primitiva dell’èra cristiana conferma che l’apostolo Giovanni fu lo scrittore. La storia convalida la dichiarazione biblica che l’apostolo Giovanni fu confinato a Patmo per la sua fedeltà a Dio. Giustino Martire, nel 150 d.C. circa, disse: “Un uomo fra noi, il cui nome era Giovanni, uno degli apostoli di Cristo, in una rivelazione che gli fu fatta, profetizzò che i credenti nel nostro Cristo vivranno mille anni nella [nuova] Gerusalemme”. Molti altri scrittori del secolo successivo a quello in cui morì Giovanni attestano che egli fu lo scrittore di Apocalisse. Tanto le evidenze interne quanto quelle esterne stabiliscono senza incertezze che lo scrittore dell’Apocalisse fu l’apostolo Giovanni.

      Giovanni fu confinato o esiliato nell’isola di Patmo, situata oltre la costa occidentale dell’Asia Minore, per la sua fedeltà nella testimonianza a Geova Dio e a Cristo

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