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  • Sono i Dieci Comandamenti per i Cristiani?
    La Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
    • a ridire è la loro adorazione di Geova. E tutto questo senza i Dieci Comandamenti! — 1 Piet. 4:3, 4.

      In verità, le Scritture mostrano chiaramente che i Dieci Comandamenti non si applicano ai Cristiani, e i fatti mostrano che i sinceri, dedicati Cristiani hanno forze molto più grandi per compiere opere giuste: l’amore verso Dio e il suo spirito santo.

  • Il pastore d’Israele
    La Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
    • Il pastore d’Israele

      “O Pastore d’Israele, porgi l’orecchio, tu che guidi Giuseppe come un gregge. O tu che siedi sui cherubini, risplendi”. — Sal. 80:1.

      1. Com’è illustrata la relazione fra Geova Dio e Cristo Gesù, e il Suo popolo?

      GEOVA, il grande Creatore, ha stabilito una meravigliosa relazione fra lui stesso e il suo diletto e amato Figlio, il Signore Gesù Cristo, e tale relazione è preziosa. Gli uomini e le donne sulla terra sono invitati ad entrare nella stessa stretta relazione con Geova Dio e Cristo Gesù ed essere benedetti. Questa unità è possibile mediante l’ubbidienza e la sottomissione a Dio e ci aiuta tutti ad essere in pace e felicemente soddisfatti, tranquilli nella certezza di ricevere le ricche provvisioni di Geova. Questa benedetta relazione, com’è rivelata nelle Scritture e nell’opera di Geova Dio a favore del suo popolo, è paragonabile a quella di un pastore con le sue pecore. Geova Dio è il Pastore d’Israele, Cristo Gesù è il Giusto Pastore, i sorveglianti nelle congregazioni sono gli assistenti pastori e il popolo di Geova sono le pecore. Mentre consideriamo insieme queste verità avremo ragione di essere felici.

      2. In che modo le certezze espresse nel Salmo 23 danno conforto?

      2 Non vi sono parole di maggior conforto espresse nella Bibbia di quelle contenute nel Salmo 23. Il Grande Pastore è Geova, l’Iddio Altissimo, il Creatore dell’universo, ed egli è il custode del suo gregge. Davide fu il compositore di questo salmo, e il suo nome, che significa “amato, diletto”, determina appropriatamente l’amato Servitore che Dio avrebbe suscitato per essere il Giusto Pastore, vale a dire, Cristo Gesù. Quindi questo “amato” Servitore dice: “Geova è il mio Pastore. Nulla mi mancherà. Egli mi ristora l’anima. Mi conduce nei sentieri della giustizia per amore del suo nome. . . . Non temo alcun male, poiché tu sei con me”. (Sal. 23:1, 3, 4) Coloro che fanno parte del gregge di Dio possono ora esprimere la stessa fiducia, poiché Egli è il nostro Pastore. Geova è un Dio potente, un Dio che incute terrore e che odia l’iniquità; eppure egli è un Dio di tenerezza e compassione, e veglia costantemente sopra il suo gregge. Egli è il Pastore d’Israele, e noi siamo ‘il gregge del Suo Pascolo’. (Sal. 79:13) A noi non mancherà mai nulla. Come docili pecore del suo ovile, vogliamo leggere con meditazione l’intero salmo ventitré e considerare le sue dolci e preziosissime promesse.

      3. Come Geova pascolò l’Israele naturale?

      3 Geova pascolò l’Israele naturale. “La tua via fu in mezzo al mare, e il tuo sentiero fu in mezzo a molte acque, e le tue stesse orme non sono state conosciute. Tu hai condotto il tuo popolo come un gregge, per mano di Mosè e d’Aronne”. (Sal. 77:19, 20) Quando questo gregge si disperse o divenne disubbidiente, Dio manifestò la sua disapprovazione, ma rimase sempre il loro pastore. “O Pastore d’Israele, porgi l’orecchio, tu che guidi Giuseppe come un gregge. O tu che siedi sui cherubini, risplendi. O Dio, facci ritornare e fa’ risplendere il tuo volto, affinché siamo salvati”. (Sal. 80:1, 3) A causa dell’orgoglio di Giuda e di Gerusalemme, il Grande Pastore permise che il suo gregge tipico fosse menato in cattività. Pertanto Geremia disse degli infedeli: “Dov’è il gregge, il magnifico gregge, che t’era stato dato?” — Ger. 13:20, VR.

      4, 5. Spiegate come Isaia 40:1, 2, 10, 11 si applica (a) ad Israele; (b) all’attuale popolo di Dio.

      4 In seguito alle punizioni venute sull’Israele naturale, Geova ebbe parole di conforto per quel gregge: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. . . . e proclamatele che il tempo della sua servitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, . . . Ecco, il Signore, l’Eterno [Geova], viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li terrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano”. (Isa. 40:1, 2, 10, 11, VR) Quanta tenerezza è espressa in queste parole, e come sono piene di significato per i nostri tempi!

      5 In questi ultimi giorni il Grande Pastore, per mano del Giusto Pastore, Cristo Gesù, e tramite la classe del suo “schiavo fedele e discreto”, ha condotto il suo gregge spirituale fuori dell’Egitto antitipico, il mondo moderno. Egli ha liberato il suo popolo dall’autorità di questo vecchio mondo e dalle sue oscure e abominevoli condizioni, dalla schiavitù, e l’ha trasportato nella Sua organizzazione del Nuovo Mondo, nella luce, nella libertà e nella felicità. Questa meravigliosa potenza liberatrice di Geova a favore del suo popolo fu manifestata quando egli instaurò l’eletto Re sul trono celeste nel 1914 e combatté una guerra vittoriosa in cielo che ebbe come risultato l’espulsione di Satana e dei suoi empi demoni. Quindi nel 1918 Geova, insieme con il suo Figlio e Re, apparve nel suo tempio per il giudizio e diede inizio alla separazione delle sue “pecore” dai “capri”. — Apoc. 12:7-9; Matt. 25:31-46.

      6. Quale salvezza è stata compiuta oggi, e in che modo?

      6 La cattività del suo gregge ha avuto termine. Le pecore non vengono più maltrattate e tosate da Satana, il grande nemico di Dio. Particolarmente sin dal 1922 il Grande Pastore e il Giusto Pastore hanno parlato alle pecore con parole consolanti. “Egli [il Giusto Pastore] manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ed essi raduneranno insieme i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli’. (Matt. 24:31) Tutte queste persone liberate cantano il nuovo cantico della loro liberazione dal mondo satanico e della loro entrata nella società del Nuovo Mondo di Dio. “Noi dobbiamo la salvezza al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. — Apoc. 7:3, 10.

      7. Descrivete la cura del Grande Pastore verso il suo gregge durante questi ultimi quarant’anni.

      7 Il Grande Pastore, Geova, e il Giusto Pastore, Cristo Gesù, hanno condotto il gregge nella beata condizione che esso gode oggi. Le pecore, i testimoni di Geova, sono state guidate, pascolate e protette attraverso molte prove e tentazioni di dentro e di fuori, dai falsi insegnamenti, dai falsi fratelli, dai terrori da parte di coloro che le volevano divorare. Durante questi trascorsi quarant’anni ai testimoni di Geova non è mancato nessun bene. Indipendentemente dalle più terribili e spaventevoli condizioni mondiali, Geova e Cristo hanno protetto il loro gregge. Attraverso guerre mondiali, prigionie, campi di concentramento, rivoluzioni, malattie, epidemie, carestie, scioperi e odi razziali, come un gregge, essi sono stati guidati, consci continuamente dell’antitipica nuvola di giorno e della colonna di fuoco di notte. La presenza di Geova e del suo Pastore e Re li ha accompagnati. Non hanno temuto nulla di male. Felice è la nostra sorte di averli come pastori! “L’Iddio di Giacobbe è per noi una sicura altezza”. (Sal. 46:11) Tali testimoni di Geova che hanno vissuto questi quarant’anni non hanno mai perduto un pasto spirituale, né hanno sofferto sete dell’acqua della vita. Infatti, hanno avuto tanta abbondanza che sono stati ben in grado di proclamare per il beneficio degli altri: “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete danaro, venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, vino e latte!” (Isa. 55:1, VR) Oggi, dopo tutti questi anni, non sono forse i testimoni di Geova attivi di giorno in giorno, sì, di ora in ora, estendendo ancora alle persone di buona volontà il dilettevole invito: ‘Venite, ottenete cibo, venite alle sorgenti d’acqua. Ecco dei verdi pascoli. Il Pastore d’Israele, egli è il nostro pastore. A noi non mancherà nulla. Egli apparecchia davanti a noi una tavola, in presenza di quelli che ci mostrano ostilità. Noi mangiamo e beviamo, mentre il Pastore ci protegge’? Quanto è simile alle pecore il Suo popolo! Siete voi in questo benedetto e felice ovile? Potete voi dire con certezza: “Geova è il mio Pastore”? Se no, non ritardate, ma venite nell’ovile, lasciate la solitudine e il freddo e radunatevi con le pecore di Geova e sarete in pace.

      IL GIUSTO PASTORE

      8. Chi è il Giusto Pastore, e in base a che cosa date questa risposta?

      8 Il Signore Gesù Cristo è il Giusto Pastore, poiché egli stesso dichiara: “Io sono il giusto pastore, e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”. (Giov. 10:14) Egli è buono e verace. Sì, è un Pastore fedele. Questo Pastore è la bellezza d’Israele, il più glorioso di tutta l’organizzazione di Geova. Egli è il più dilettevole, del tutto “desiderabile”, “il più cospicuo fra diecimila”. (Cant. 5:16, 10) Chi non può far altro che amarlo e adorarlo? “E tu, torre del gregge, colle della figliuola di Sion, a te verrà, a te verrà l’antico dominio, il regno che spetta alla figliuola di Gerusalemme”. (Mich. 4:8, VR) Veramente il dominio è venuto a lui. Egli è la “risplendente stella mattutina”, la gioia di tutti i popoli. Non solo gli è stato dato il dominio, ma egli è ora sul trono. Quindi le sue pecore “non avranno più fame né avranno più sete, né li colpirà il sole né alcun bruciante calore, perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascolerà, e li guiderà alle fontane delle acque della vita. E Iddio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. — Apoc. 7:16, 17.

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