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  • La duplice precaria condizione del Protestantesimo
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • La duplice precaria condizione del Protestantesimo

      LA CASA del Protestantesimo ha due gemelli. Si odono ora i loro pianti. Poiché nella culla del Protestantesimo vi è una duplice precaria condizione: una è in America, l’altra in Europa. In America i lamenti dei principali ecclesiastici hanno rivelato che il risveglio religioso è superficiale. Troppi cercatori di pace mentale e troppi materialisti, dicono gli ecclesiastici. Il decano Liston Pope della Scuola di Teologia di Yale ha ammesso francamente: “Non v’è grande risveglio religioso in America, e probabilmente non vi sarà nel senso accettato. . . . Il gran numero di membri associati alle chiese . . . non dovrebbe oscurare il presente stato del mondo”.

      Ora ha cominciato a piangere l’altro gemello. Il libro di Paul Hutchinson, The New Ordeal of Christianity, di recente pubblicato, ha sottolineato la condizione del Protestantesimo in Europa. L’Americano specialmente è sorpreso di leggere del “sentimento di debolezza e di disperazione che pervade così tanto il Protestantesimo europeo oggi”. L’autore Hutchinson ha considerato i fatti:

      “Abbiamo milioni di persone, specialmente fra gli operai delle fabbriche e fra i giovani attuali, che sono indifferenti alle chiese, quando non le disprezzano. Un fatto sorprendente ma incontestabile circa i Paesi europei che erano tradizionalmente roccheforti dei protestanti, paesi come l’Inghilterra, la Scozia, l’Olanda e le nazioni scandinave, è il quasi completo allontanamento delle organizzazioni lavorative dalle chiese e la rapida diminuzione nel numero dei giovani che mostrano più che una profonda indifferenza per le attività della chiesa protestante”.

      Il libro considera i singoli Paesi europei e dichiara che in molti di essi “la diffusione del comunismo fin dalla guerra ha scosso le chiese protestanti”.

      “Il fatto più sorprendente circa le chiese protestanti in Inghilterra oggi”, dice il nuovo libro, “è che la maggior parte di esse è vuota”. Lo scrittore indica come l’evangelista Billy Graham fu sbalordito quando s’accorse che in Inghilterra i banchi delle chiese erano vuoti. Ha forse cambiato la situazione la crociata di Graham? “Le sue riunioni in Inghilterra e in Scozia”, ha scritto Hutchinson, “non l’hanno cambiata. La situazione è anche più triste, se ciò è possibile, in Scozia che in Inghilterra. E nella Scandinavia essa è deplorevole”.

      Ecco qual è la condizione del Protestantesimo nella Scandinavia: “Non soltanto le organizzazioni degli operai non sono in contatto con la chiesa, ma la maggior parte degli altri elementi della popolazione scandinava . . . similmente non lo è”. L’editore di uno dei principali giornali di Stoccolma disse all’autore: “La chiesa in Svezia è semplicemente un vecchio venerabile monumento. La sosteniamo per motivi storici e sentimentali. Ma essa non occupa più una parte importante nella vita della Svezia. Se lei vuole studiare la religione svedese oggi, ritorni negli Stati Uniti”.

      Ma negli Stati Uniti i capi religiosi continuavano a lamentarsi della loro stessa condizione. “Molti dei nostri popolari sviluppi religiosi”, dichiarò il ministro presbiteriano John E. Burkhart, “non sono nulla di più di un’aspirina spirituale. Essa non costa molto, non fa molto, non nuoce molto e non vale molto”.

  • Hanno gli apostoli dei successori?
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • Hanno gli apostoli dei successori?

      Sia la Chiesa di Roma che la Chiesa d’Inghilterra pretendono di essere la sola vera chiesa a motivo della successione apostolica. Possono essere provate queste pretese?

      HANNO successori gli apostoli? Sì, dice l’Encyclopedia cattolica romana. I papi di Roma “vengono subito dopo, occupano la posizione e compiono le funzioni di S. Pietro; sono perciò suoi successori”. La pretesa della Chiesa d’Inghilterra di essere apostolica deriva, almeno in parte, dalla pretesa della Chiesa di Roma.

      A sostegno della posizione presa dalla Chiesa Cattolica Romana sono fatte quattro affermazioni: (1) Che Pietro fu il primo papa, avendo ricevuto il primato dalle parole di Gesù: “Tu sei Pietro, e su questa roccia edificherò la mia chiesa”. (Matt. 16:18, Mons. Knox) (2) Che S. Pietro venne a Roma e che qui terminò il suo pontificato. (3) Che i vescovi di Roma che vennero dopo di lui mantennero la sua posizione ufficiale nella chiesa. (4) Che questa serie di successori non è mai stata interrotta fino ai nostri giorni. Che cosa indicano le Scritture, la storia e la ragione riguardo a queste affermazioni?

      È verace la prima affermazione, secondo la quale la scrittura di Matteo 16:18 si applica a Pietro quale roccia su cui è edificata la congregazione cristiana? Alcune traduzioni della Bibbia, come la Versione Standard Riveduta (inglese), mostrano che in greco sono adoperate due parole diverse: Petros che è tradotta “Pietro”, e petra che è tradotta “roccia”. Questo indica che Gesù non volle dire che Pietro fosse la roccia su cui avrebbe edificato la sua congregazione, specialmente se notiamo che Petros è di genere maschile e petra di genere femminile.

      Ma, dicono alcuni, Gesù parlò in aramaico e in quella lingua è usata in ogni caso la medesima parola kepha. È vero, ma si noti che nella sua espressione “su questa roccia” Gesù usò un pronome dimostrativo di genere femminile, tradotto “questa”, ciò che egli non avrebbe fatto se avesse voluto dire che Pietro è la roccia su cui doveva essere edificata la sua congregazione. Fu senza dubbio perché questo pronome

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