BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Hanno gli apostoli dei successori?
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • minaccia dell’opinione pubblica. Paolo dovette rimproverare Pietro perché questi si era vergognato di farsi vedere in pubblico insieme con i suoi fratelli cristiani non giudei. L’importanza di ciò non può essere diminuita, come cercano di fare i teologi cattolici, dicendo che Pietro aveva un miglior intendimento della situazione e agiva secondo un principio. Paolo rimproverò severamente quelli che seguivano questa condotta e definendoli “falsi ai loro princìpi” e ipocriti, mostrò che Pietro, proprio perché non aveva completamente vinto il suo timor dell’uomo, molto tempo prima aveva rinnegato il Signore. (Gal. 2:11-16, Ri) Notate anche che fu Paolo e non Pietro ad assumersi la responsabilità della “cura di tutte le Chiese”. — 2 Cor. 11:28, Ri.

      Pietro non fu affatto scelto come fondamento particolare, poiché leggiamo che soltanto Gesù fu la pietra angolare o fondamento particolare: “Edifizio eretto sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendone pietra angolare lo stesso Cristo Gesù”. (Efes. 2:20, Ri) Troviamo infatti ripetuti riferimenti a Gesù come alla principale pietra angolare, ma in nessun luogo leggiamo che Pietro occupasse una posizione di preferenza nei confronti delle altre fondamenta apostoliche. — Vedere Matteo 21:42; Atti 4:8-12; 1 Pietro 2:4-8.

      Le dichiarazioni dei primi cosiddetti padri della chiesa sono spesso citate per dimostrare il primato di Pietro. Ma le loro dichiarazioni dimostrano esattamente il contrario, com’è indicato da eminenti teologi e studiosi cattolici del diciannovesimo secolo come Dollinger, Strossmayer e l’arcivescovo Kenrick. Kenrick mostra infatti che quasi l’ottanta per cento dei primi padri della chiesa, fra cui Origène, Gerolamo e Agostino, non applicarono Matteo 16:18 a Pietro. Con chiarezza le prove scritturali e la storia non ci permettono di applicare a Pietro le parole di Gesù circa “questa roccia” su cui doveva edificare la sua congregazione.

      FU PIETRO A ROMA?

      Né le Scritture, né la storia dimostrano che Pietro andasse a Roma, servisse qui come vescovo e quivi morisse. Paolo scrisse diverse sue lettere da Roma durante il periodo in cui Pietro, come si pretende, avrebbe dovuto essere in questa città. Tuttavia in nessuna di queste lettere viene fatto qualche riferimento alla presenza di Pietro a Roma. In 2 Timoteo 4:11 Paolo si lamenta perché soltanto Luca era rimasto con lui. E nella lettera che Paolo scrisse alla congregazione cristiana di Roma, invia i saluti a ventisei persone, e in tutto, menziona trentacinque Cristiani, ma non nomina Pietro. Avrebbe Paolo potuto ignorare in tal modo Pietro se questi fosse stato a Roma e per di più papa? Non è possibile! Una prova della debolezza della pretesa che Pietro sia stato a Roma è l’asserzione che la Babilonia indicata in 1 Pietro 5:13 sia Roma.

      È vero che molti storici religiosi affermano che Pietro andò a Roma, ma quale ne è la prova? Soltanto la tradizione. Per questo la Catholic Encyclopedia ammette che, in un periodo di cento anni successivo ai giorni in cui visse Pietro, abbiano potuto formarsi delle leggende sul fatto che Pietro sia stato a Roma. Essa tenta di colmare questa lacuna citando certe espressioni; da queste però si potrebbe dedurre che Pietro andò a Roma soltanto se vi fossero altre prove che lo dimostrassero. Per questo motivo il noto cronologo del sedicesimo secolo, Scaligero, di cui la Encyclopædia Britannica dice che ‘fu il più grande studioso dei suoi giorni e odiò sopra ogni altra cosa il modo disonesto di argomentare e di fare citazioni’, afferma che la pretesa secondo cui Pietro andò a Roma dev’essere considerata una ridicola leggenda.

      EBBE PIETRO DEI SUCCESSORI?

      Per ciò che riguarda la pretesa che Pietro abbia avuto dei successori, non vi è alcuna prova, né nelle Scritture né nella storia secolare. Pensare che i dodici apostoli avessero dei successori è come credere che vi fossero dei successori ai capi delle dodici famiglie d’Israele, i dodici figli di Giacobbe. Perciò Gesù disse ai suoi apostoli: “Quando, nella rigenerazione, il Figliuol dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, sederete anche voi, che mi avete seguito, su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele”. Nella visione apocalittica Giovanni vide che la muraglia della Gerusalemme celeste aveva soltanto “dodici fondamenta, e sovr’esse i dodici nomi de’ dodici apostoli dell’agnello”. — Matt. 19:28; Apoc. 21:14, Ri.

      Cristo stesso scelse particolarmente i dodici apostoli: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. (Giov. 15:16, Ri) Gli undici agirono senza pieno intendimento quando, su richiesta di Pietro, decisero di scegliere un successore a Giuda. Dio e Cristo stessi fecero ciò, come Paolo attesta: “Paolo [fatto] apostolo non dagli uomini né per mezzo d’uomo”, come lo furono Mattia e coloro che pretendono d’essere successori apostolici, “ma da Gesù Cristo e da Dio Padre”. “Non sono apostolo? non ho io veduto Gesù Cristo Signor nostro?” Ed ancora: “Non sono stato per nulla affatto inferiore a quegli egregi apostoli, se anche non valgo nulla. I segni dell’apostolato mio sono stati operati in voi con tutta costanza, con miracoli e prodigi e virtù”. Chi, fra coloro che affermano di essere successori degli apostoli, può comprovare la sua pretesa avendo visto Gesù Cristo e avendo compiuto miracoli, prodigi e atti di potenza? — Gal. 1:1; 1 Cor. 9:1; 2 Cor. 12:11, 12, Ri.

      Le stesse autorità cattoliche, riguardo ai primi cosiddetti successori degli apostoli, ammettono di saper ben poco, “sebbene siano vaghe le figure dei primi pontefici”. Ed anche che “le date sono soltanto approssimative prima del 220”. (Una breve storia dei papi, inglese) Considerando questi fatti, come si può sostenere che la serie sia continuata ininterrottamente? Non si può. Altrimenti non sarebbe stato necessario che la Chiesa Cattolica, il 19 gennaio 1947, nella nuova edizione dell’Annuario Pontificio facesse sei cambiamenti nell’elenco dei papi. Essa ammise con ciò che un elenco, che si credeva stabilisse un diretto legame con l’apostolo Pietro e che era stato usato per molti secoli, era effettivamente sbagliato in sei casi, per il fatto che due papi non erano effettivamente mai esistiti, e quattro erano antipapi. Sì, questi “successori di S. Pietro” erano figure così vaghe e la data del loro pontificato così approssimativa che fu difficile distinguere fra quelli che erano effettivamente esistiti e quelli che non lo erano.

      Fu detto che questo nuovo elenco era il risultato di due secoli di ricerche. Il fatto stesso che tale ricerca sia stata necessaria dimostra che vi erano seri dubbi riguardo alle pretese suddette. E se i fatti furono così falsificati nel tentativo di mostrare una serie ininterrotta di successori che sei uomini che non furono papi furono elencati, quale certezza abbiamo che, in caso di ulteriori ricerche, non siano trovate ancora altre lacune? Nessuna meraviglia che lo studioso Scaligero facesse commenti così sarcastici sulle pretese che Pietro fosse stato a Roma, che fosse così indignato per il modo disonesto di argomentare e di fare citazioni, e che, per tutto il tempo in cui egli visse, gli apologisti della chiesa di Roma stessero sulle difensive.

      I fatti mostrano ulteriormente che le sempre crescenti pretese di superiorità e di giurisdizione da parte dei vescovi di Roma nei primi tre secoli furono “prontamente e vigorosamente negate in tutte le parti del mondo cristiano”. Il concilio di Nicea, nel 325 d.C., a cui il papa di Roma non fu presente, concesse ai vescovi di Antiochia e di Alessandria diritti d’arcivescovi sulle chiese delle loro province “perché le stesse appartengono al vescovo che è a Roma”. — Cyclopædia di McClintock e Strong, Vol. 7, pag. 628.

      Veramente le Scritture, la storia e un sano modo di ragionare dimostrano tutti insieme che Pietro non è la roccia su cui Cristo edificò la sua congregazione cristiana, che non fu il primo “vescovo” di Roma, che né egli né alcun altro degli apostoli ebbe dei successori e che non ve ne è stata una serie continua dai giorni di Pietro fino ai nostri. Pertanto la risposta alla nostra domanda: “Hanno gli apostoli dei successori?” dev’essere un chiaro ed enfatico no!

  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia 1958 | 15 settembre
    • Il mio scopo nella vita

      Narrato da Bennett Berry

      FUI allevato a Hebron, piccolo paese dello Stato del Mississippi, negli Stati Uniti. In questo distretto, noto per l’allevamento del bestiame e per la coltivazione del cotone, frequentai le scuole superiori. Sebbene non fossi un grande lettore o studioso, divenni in seguito appassionato per i libri, specialmente per quelli di storia. Divenni un abituale lettore della Bibbia, delle pubblicazioni della Torre di Guardia e di buoni giornali.

      Evidentemente nella casa accanto alla mia un abbonato de La Torre di Guardia era stato visitato nell’autunno del 1939 da un rappresentante viaggiante della Società (ora servitore di circoscrizione), non essendovi in tale zona alcuna congregazione dei testimoni di Geova. Nel marzo successivo, in occasione di una sua altra visita alla nostra comunità, simbolizzai la mia dedicazione a Geova. In sei mesi dovevo poi decidere se impiegarmi in una delle prosperose industrie belliche per far denaro in poco tempo o se divenire invece un predicatore a pieno tempo del regno di Dio. Il servitore di zona, durante la sua successiva visita, apprese che avevo in mente di fare il pioniere ma che ero indeciso. Prima che quella settimana finisse avevo firmato e spedito una domanda di pioniere. Grazie a lui, ovunque egli sia. Era il 1º maggio 1941; avevo 23 anni. Ora ne ho quaranta. Sulle polverose strade del Mississippi rurale cominciai a conseguire il mio scopo nella vita, camminando giorno dopo giorno, distribuendo molti libri e godendo molte esperienze. Ogni mattina di buon’ora cominciavo a visitare tutte le case sul lato destro della via e continuavo fino a mezzogiorno, quindi riprendevo la via del ritorno visitando le case dell’altro lato. In meno di un anno vidi la piccola congregazione del luogo aumentare da dieci a trenta proclamatori del Regno. Verso la fine dell’anno dopo la Società mi invitò a divenire pioniere speciale. La mia assegnazione, insieme con due compagni, fu Clarksville, nel Tennessee, a 1.100 chilometri circa di distanza. Trascorremmo qui appena un anno fino a che, insieme ad altri due, fui mandato a Paris, nel Kentucky. Questo accadde nel dicembre del 1942. Paris era completamente isolata, e molti giorni collocavamo da dieci a quindici libri ciascuno. In meno di un anno avemmo

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi