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  • Babilonia: città aurea
    La Torre di Guardia 1958 | 15 ottobre
    • Assorto nei suoi pensieri, il turista cammina verso la località dove prenderà il treno. Quell’insegna lo colpisce: “Fermata di Babilonia. I treni si fermano qui per raccogliere i passeggeri”. Com’è opportuna, egli pensa! Com’è appropriato un commento sulla sorte di Babilonia che ora è proprio solo una fermata! Mentre si prepara a salire sul treno egli medita sul fatto che vi starebbe bene un’altra insegna accanto a quella attuale. Su di essa potrebbero essere scritte le profetiche parole di Isaia e di Geremia, pronunciate mentre lo splendore di Babilonia non era ancora stato offuscato: “A motivo dell’ira dell’Eterno [Geova] non sarà più abitata, sarà una completa solitudine; chiunque passerà presso a Babilonia rimarrà stupito”. “Come mai Babilonia è ella diventata una desolazione fra le nazioni?” “Come! l’oppressore ha finito? ha finito l’esattrice d’oro?” — Ger. 50:13; 51:41; Isa. 14:4, VR.

  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia 1958 | 15 ottobre
    • Il mio scopo nella vita

      Narrato da Panayotis C. Spiropoulos

      AD ATENE, in Grecia, nel 1929, io studiavo, ma volevo andare negli Stati Uniti per continuare i miei studi ed ottenere aiuto finanziario. Poiché la legge sull’immigrazione lo impediva, nel 1931 infine, decisi di andare in Egitto. Al Cairo, in un ristorante, incontrai un uomo che mi parlò della Bibbia e della fine del mondo. Gli chiesi di informarmi circa l’adempimento delle varie profezie della Bibbia. Da allora cominciai a studiare la Bibbia, discutendone le molte dottrine con il fratello. Mi fu subito chiara la differenza fra la Bibbia e l’insegnamento della religione greca ortodossa. Il mio istruttore mi diede il libro Thy Kingdom Come (III Volume della serie dei sei Studi sulle Scritture del pastore Russell). Questo libro, in greco, fu il primo ch’io lessi di quelli pubblicati dalla Società. Il fratello aveva soltanto questo libro in greco che aveva portato con sé dalla Grecia in Egitto. Più tardi egli scrisse alla Società a Brooklyn e ricevette altri libri in diverse lingue. Da quel tempo cominciai a leggere le pubblicazioni della Società ed anche a distribuirle, iniziando così a conseguire il mio scopo nella vita.

      Nel 1933 venne un fratello pioniere dagli Stati Uniti per lavorare con noi e per aiutarci a stabilire studi biblici e a diffondere le verità della Bibbia. Un anno più tardi venne dagli Stati Uniti un altro fratello pioniere ed io mi unii a lui nel servizio continuo. Lavorammo insieme al Cairo, aiutando le persone di buona volontà con gli studi biblici. All’inizio io visitavo soltanto le persone che parlavano greco, essendovene molte in Egitto. Presto imparai a parlare arabo, ed ora pronunciamo il messaggio in greco, inglese, francese ed arabo.

      Noi due affittammo un piccolo appartamento, ci provvedemmo alcune sedie, e qui invitammo le persone di buona volontà per le adunanze.

      Un lunedì visitai un negozio di generi alimentari greco e cominciai a testimoniare al proprietario. Egli non voleva ascoltare, o discutere di religione, essendo molto superstizioso e dicendo che era il lunedì mattina e il primo giorno della settimana. “Benissimo, se lei non vuole discutere su argomenti religiosi, allora mi dica, come vanno i suoi affari in questi giorni?” Egli mi disse che i suoi affari non andavano tanto bene; aveva difficoltà a coprire le spese. Quindi gli spiegai che le cattive condizioni prevalevano non soltanto in Egitto, ma in tutte le parti del mondo; e dopo aver accennato all’agitata situazione politica, gli mostrai che tutte queste cose erano predette dalla Bibbia, la Parola di Dio, e che ora esse stavano verificandosi in adempimento delle profezie della Bibbia circa la fine del mondo. Infine lo invitai a prendere qualche pubblicazione se era interessato e a leggerla a casa nel suo tempo libero. Gli mostrai due libri in greco. Egli mi chiese se quelli erano gli unici libri che avevo. “No, ho anche alcuni opuscoli”. Quindi chiese se questi erano gli unici libri in greco pubblicati dalla Società, dopo di che gli spiegai che la Società aveva pubblicato circa dieci libri e più di venti opuscoli. Mi disse di portargli tutti i libri e opuscoli il giorno successivo, aggiungendo che in principio aveva pensato ch’io fossi un protestante o un evangelista, ma sentendo ciò che avevo da dirgli riguardo alla Bibbia aveva capito che quella era la verità. Il giorno dopo gli consegnai tutte le pubblicazioni in greco che aveva ordinato ed anche alcuni libri in francese.

      Man mano che il tempo passava diveniva molto difficile distribuire letteratura alle persone del Cairo; così io andai in una città portuale, e ottenni un permesso speciale dal governo per salire a bordo delle navi mercantili ed annunciare il messaggio del Regno ai marinai. Essi presero pure molti libri ed opuscoli. Una volta rimasi a bordo di una nave per tre giorni circa, tenendo studi biblici con i marinai (rimasi su quella nave pure per i pasti e a dormire). In seguito lavorai a Port Said, da dove passavano costantemente molte navi mercantili. Poi con altri due fratelli pionieri andai nell’Egitto Superiore per intraprendere una campagna, distribuendo molti libri nel visitare tutti i villaggi e le città. Qui era difficile visitare le persone nelle loro case, così andavamo da loro sul lavoro, incontrando giudici, funzionari del governo nei loro uffici, ed anche ecclesiastici ed altri. Gli ecclesiastici non erano felici dopo aver letto le nostre pubblicazioni. Vedevano come il potere della verità avrebbe potuto sconvolgere le loro pacifiche condizioni; pertanto stamparono e fecero circolare alcuni trattati che dicevano alle persone di non accettare il nostro messaggio e di non comprare la nostra letteratura. I sacerdoti inviarono questi trattati a tutte le città dell’Egitto Superiore, facendoli distribuire dai ragazzi mentre erano in cammino verso la scuola; e così arrivando in una nuova città trovammo che le persone ci attendevano, ansiose di udire il messaggio e di vedere quello che i nostri libri contenevano.

      Durante la Seconda Guerra Mondiale le autorità egiziane chiusero le nostre Sale del Regno e confiscarono la nostra letteratura; perciò dovemmo continuare l’attività clandestinamente, letteralmente, in un oscuro appartamento seminterrato. Geova continuò secondo la sua disposizione a provvederci cibo spirituale e a darci opportunità di continuare a dispensarlo. Durante questi tempi difficili continuammo felicemente, temendo Geova, ad osservare i suoi comandamenti. Egli ci protesse e fece prosperare l’opera.

      Dopo la guerra, nel 1947, i fratelli Knorr ed Henschel ci visitarono. Poi la Società prese disposizioni per aprire un miglior locale per le adunanze, il lavoro d’ufficio e migliori stanze per dormire; cessammo così di servirci dell’appartamento seminterrato. La filiale della Società al Cairo fu stabilita e noi fummo istruiti completamente per compiere la buona opera.

      Ora abbiamo una Sala del Regno con tre stanze separate, dove teniamo le nostre adunanze in tre diverse lingue.

      Oltre ad aver condiviso con migliaia di felici persone le benedizioni e le gioie dell’assemblea mondiale allo Yankee Stadium del 1953, ho avuto il privilegio di frequentare la ventiduesima classe di Galaad, dove mi sono diplomato il 7 febbraio 1954, e quindi sono ritornato in Egitto, non “per aver aiuto”, ma anzi per continuare a conseguire lo scopo della mia vita, qui, come missionario, nella vallata del Nilo.

  • La chiesa locale è un circolo sociale
    La Torre di Guardia 1958 | 15 ottobre
    • La chiesa locale è un circolo sociale

      SCRIVENDO nell’edizione del gennaio 1957 di Theology Today, Warren Ashby, professore aggiunto di filosofia dell’Università femminile della North Carolina, nota, come commenta un articolo di fondo, “un allarmante parallelo fra il circolo sociale e la chiesa locale”.

      ● Il professor Ashby scrive: “Quali sono alcune di queste necessità e alcuni di questi interessi che il circolo sociale soddisfa? Innanzi tutto, ovviamente, la necessità di associazione. . . . I circoli inoltre danno privilegi esclusivi e aumentano il desiderio dei membri di avanzare. I requisiti richiesti per farne parte a volte riguardano la condizione sociale o economica; a volte il ceto o la razza; a volte la professione o la ricreazione. Invariabilmente i requisiti richiesti per entrare a far parte di un circolo sociale sono esteriori e non dipendono da ciò che una persona è essenzialmente, ma da ciò che essa possiede. Per essere membro del circolo sportivo può occorrere denaro, ma non virtù; per essere un membro dell’associazione Rotary può essere necessario il prestigio, ma non un’intelligenza particolare; per essere un Cavaliere di Colombo o un Massone può occorrere la religione ma non molta fede. . . .

      ● “I requisiti richiesti per essere membri di una chiesa, come quelli di un circolo sociale, sono principalmente esteriori e danno prestigio . . . I requisiti sono esteriori in quanto la persona deve professare una fede davanti agli uomini; ma ciò non significa necessariamente che si debba professare una fede, oltre che con le parole, anche con i fatti. E, ancora come per i circoli sociali, una volta soddisfatti i requisiti d’ammissione, i requisiti per rimanere nella chiesa non sono difficili da soddisfare. Non è difficile essere un membro dell’associazione Rotary. Non è difficile essere un membro di una chiesa locale.

      ● “Nella chiesa locale, come in un circolo sociale, vi è comunanza di opinioni e un minimo di esigenze intellettuali. Le opinioni condivise sono di solito quelle accettate dalla comunità in generale. Per lo meno le idee più frequentemente espresse nell’ambito della chiesa non intendono turbare l’ordine sociale o religioso. Il minimo di esigenze intellettuali si riferisce al fatto che dubitare, rivolgere domande intellettuali imbarazzanti, non è di moda nella chiesa. In qualche modo viene diffusa l’idea a un gran numero di giovani intellettuali che dubitare, poiché rappresenta mancanza di fede, è peccato e perciò, come gli altri peccati, dev’essere represso o almeno non praticato apertamente. Pure l’ispettore di un’università lo ammise: ‘Se siete andati all’università per quattro anni e non avete mai fatto inquisitrici domande religiose o non siete mai stati assillati da dubbi religiosi, voi non siete stati all’università. Siete stati in chiesa’”.

  • Vana attesa di sei anni
    La Torre di Guardia 1958 | 15 ottobre
    • Vana attesa di sei anni

      ◆ A Boston, nel Massachusetts, una vedova di ottantatré anni, immobilizzata a letto, metteva da parte ogni settimana dieci cents (sessanta lire) della sua pensione di vecchiaia per darli al suo pastore quando e se fosse venuto a visitarla. Dopo aver aspettato per sei anni, fu visitata da un testimone di Geova che cominciò a studiare la Bibbia con lei. Quasi otto mesi dopo questa vedova insisté perché il testimone accettasse gli ‘spiccioli della vedova’ che essa aveva accumulato in tutto quel tempo. Il testimone, tuttavia, li inviò alla Società Torre di Guardia per aiutare a sostenere i missionari in paesi stranieri.

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