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Sorveglianti in tempi apocalitticiLa Torre di Guardia 1958 | 1° agosto
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(1 Piet. 5:1-3) Questa condotta errata significherebbe agire come Giuda, come Balaam, come i “falsi apostoli”. (Atti 1:16-18, 25; 2 Piet. 2:15, 16; Giuda 11; 2 Cor. 11:13-15) È un tradimento verso le pecore del Giusto Pastore, come quello commesso dagli avidi pastori menzionati in Ezechiele 34:1-10, 17-22. Sarebbe un peccato contro lo spirito che nomina i sorveglianti. Significherebbe pervertire il proposito dello spirito nel dare l’incarico. Questo sarebbe peccato, un grave peccato. Persistendovi e commettendolo al punto da ostinarsi in quella condizione di cuore e in tale condotta, il sorvegliante commetterebbe un peccato contro lo spirito santo, e questo lo renderebbe più biasimevole e responsabile a causa della sua maturità. Quindi diventa una specie di peccato che non può esser perdonato né in questo mondo né in quello avvenire.
26. Perché alcuni sorveglianti possono oggi essere sostituiti senza che vi sia peccato contro lo spirito, ma che cosa accadrebbe a un sorvegliante che persistesse in un peccato volontario?
26 A causa delle maggiori responsabilità che gravano oggi sui sorveglianti, a causa della moltiplicità dei doveri loro imposti, e a causa del maggior bisogno che vi è di loro, un uomo potrebbe per ragioni di età e di malattia o per altre circostanze divenire incapace di soddisfare i requisiti di sorvegliante. Egli potrebbe dunque esser rimosso senza alcun peccato volontario da parte sua. O potrebbe presentarsi una persona più capace, e per una crescita maggiore e un’attività più efficace può esser opportuno e consigliabile trasferire i doveri e gli obblighi dalla persona meno capace a quella più qualificata. In tali casi non vi è implicato alcun peccato contro lo spirito santo e non vi è alcuna vergogna o biasimo. Ma guai a chi per avidità, ambizione, corruzione e premeditazione pecca a cagione dei vantaggi che ha come sorvegliante! Egli si pone in una situazione grave rispetto allo spirito che gli aveva procurata la nomina di sorvegliante. A meno che non si riprenda strenuamente, egli non solo perderà i privilegi del suo incarico ma si metterà sulla via della morte eterna. Il suo peccato diventerà di una specie imperdonabile, del quale non potrà pentirsi. La sua vergogna sarà grande.
27. A quale scopo un sorvegliante userà il suo incarico?
27 Avendo lo spirito di Geova un sorvegliante dovrebbe usare il suo incarico per ottenere la vita, per sé e per il gregge di Dio a cui lo spirito santo l’ha preposto, rivendicando o giustificando così la sua nomina. Comprenderà la saggezza e proverà la gioia di adempiere le parole rivolte da Pietro ai sorveglianti, in 1 Pietro 5:1-4. Paolo disse: “Non rattristate lo spirito santo di Dio, col quale siete stati suggellati”. — Efes. 4:30.
LE STELLE DELLA CONGREGAZIONE
28. (a) In quale tempo viviamo e perché? (b) Come fu Giovanni trasportato in visione ai nostri giorni, che cosa vide, udì e fece?
28 Oggi possiamo non vivere in tempi apostolici, ma viviamo in tempi apocalittici, perché le visioni descritte nel libro della Rivelazione o Apocalisse si stanno adempiendo dinanzi ai nostri occhi. Il regno di Dio è nato nei cieli, le nazioni si sono adirate e l’ira di Dio si è accesa contro di loro, ed è giunto il tempo stabilito di giudicare i morti. Il “santuario del tempio di Dio che è nel cielo” è stato aperto alla nostra visione spirituale e vediamo in esso “l’arca del suo patto” o il simbolo della sua presenza ivi. (Apoc. 11:18 fino a 12:5) Il suo dominante Re, Gesù Cristo, come Messaggero di Dio o Angelo del patto, è venuto con Geova Dio nel tempio spirituale per il giudizio. (Mal. 3:1) L’apostolo Giovanni vide questa sua invisibile presenza nel tempio quando era nell’isola di Patmos nelle visioni della “rivelazione di Gesù Cristo”. Sin dalla nascita del regno di Dio nei cieli nell’anno 1914 noi siamo nel “giorno del Signore”. Ciò che Giovanni vide lo trasportò in visione ai nostri giorni, e perciò egli scrisse: “Per ispirazione mi trovai nel giorno del Signore, e udii dietro di me una forte voce simile a quella di una tromba, che diceva: ‘Quello che vedi scrivilo in un rotolo e mandalo alle sette congregazioni: ad Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea’”. Quando Giovanni si voltò per vedere chi parlava, vide “sette candelabri d’oro, e in mezzo ai candelabri uno simile a un figlio d’uomo. . . . E aveva nella destra sette stelle”. Nel vederlo Giovanni fu mortalmente spaventato. — Apoc. 1:10-17.
29. Che cosa disse a Giovanni di fare Colui che parlava e che cosa raffigurano oggi i sette candelabri?
29 Chi parlava si fece conoscere come il risuscitato, glorificato Gesù Cristo, non dicendo il suo nome ma dicendo di sé cose note. Quindi egli disse a Giovanni: “Scrivi le cose che hai viste, e le cose che sono e le cose che avranno luogo dopo queste. In quanto al sacro segreto delle sette stelle che hai viste nella mia destra, e dei sette candelabri d’oro: le sette stelle significano gli angeli delle sette congregazioni, e i sette candelabri significano le sette congregazioni”. (Apoc. 1:19, 20) Queste congregazioni rappresentano l’intera congregazione oggi sulla terra degli unti seguaci di Gesù Cristo, generati dallo spirito, tutti coeredi con lui del regno dei cieli. In Apocalisse le promesse fatte loro sono incorruttibilità e libertà dalla “morte seconda”, una corona di dominio ed autorità sulle nazioni per frantumarle ad Armaghedon, una posizione nel tempio celeste e nella Nuova Gerusalemme e un posto con Gesù Cristo sul suo trono celeste. (Apoc. 2:7, 10, 11, 17, 26-28; 3:5, 6, 11, 12, 21) Ognuno dei sette candelabri raffigura una congregazione di questi membri del “piccolo gregge” ai quali il Padre celeste ha approvato di dare il regno. — Luca 12:32.
30. Che cosa raffigura oggi il camminare in mezzo ai sette candelabri di Colui che parla, e chi è associato oggi ai sette simbolici candelabri fin dal 1931?
30 Dato che il numero sette è usato nella Bibbia per simbolizzare ciò che è spiritualmente perfetto, i sette candelabri rappresenterebbero tutte le congregazioni di questi eredi del Regno, o di tutti quegli eredi del Regno ancora sulla terra che sono considerati una sola congregazione indivisibile, con Gesù Cristo quale loro Capo spirituale. Quindi il suo camminare in mezzo ai sette candelabri significherebbe che oggi egli è invisibilmente presente nella sua intera congregazione sulla terra e cammina in mezzo ad essa, esaminandone i membri ed esprimendo il suo giudizio. Con questa congregazione dei suoi eredi del regno ancora sulla terra è ora associata una “gran folla” di altre pecore che il Giusto Pastore, Gesù Cristo, sta raccogliendo sin dall’estate del 1931. Questa “gran folla” fu rappresentata in Apocalisse 7:9-17.
31. Che cosa ha Gesù nella sua mano destra, che cosa raffigurano esse, e perché non potrebbe trattarsi di creature spirituali?
31 Ma che cosa ha nella mano destra il glorificato Gesù? Sette “stelle”. Queste sono in relazione con i sette candelabri. Come i sette candelabri rappresentano le sette congregazioni dell’unto rimanente degli eredi del Regno, così le sette stelle rappresentano gli “angeli delle sette congregazioni”. Chi sono dunque questi angeli delle sette congregazioni? Invisibili angeli spirituali del cielo, che accompagnano Gesù quando egli, il glorificato Figlio dell’uomo, viene nella gloria del suo regno celeste? Niente affatto. Non dobbiamo pensare che ogni congregazione terrestre dell’unto rimanente abbia il suo angelo in cielo che splende su di essa. No; perché in questo caso, Gesù dal cielo potrebbe rivolgere direttamente agli angeli i suoi messaggi riguardanti le sette congregazioni. Ma invece, Gesù ordina all’apostolo Giovanni di scrivere a ogni angelo di ogni congregazione riguardo alla sua condizione. Giovanni sulla terra non poteva scrivere a invisibili spiriti angelici in cielo. In che modo Giovanni avrebbe potuto sapere quale fosse la stella di ogni congregazione? Come avrebbe potuto trasmettere o inviare il messaggio di Gesù ad ogni stella e a quella giusta?
32, 33. Chi raffigurano dunque le sette stelle e fin da quale annuncio de La Torre di Guardia furono fatti sorveglianti quelli delle “altre pecore”?
32 È abbastanza chiaro quindi che tutte e sette le stelle nella destra di Gesù raffigurano l’intero corpo o il numero completo dei sorveglianti dell’intera congregazione del rimanente degli unti eredi del Regno ancora sulla terra. Ogni stella rappresenta il sorvegliante o gruppo di sorveglianti preposti ad ogni congregazione dell’unto rimanente. Nessuna particolare persona di questo o di quel nome è raffigurata da qualsiasi stella, perché l’individuo che ha l’incarico di sorvegliante può cambiare col passar del tempo a causa di morte o di altre circostanze. Ma l’incarico di sorvegliante, non vacante ma effettivamente occupato da una persona che ne soddisfi i requisiti, è rappresentato da ogni stella. Le stelle rappresentano sorveglianti unti dallo spirito che, come le loro congregazioni, sono coeredi con Gesù del regno celeste. Solo alcuni anni dopo che il Giusto Pastore Gesù Cristo aveva cominciato a raccogliere le sue “altre pecore” per la prima volta alcuni di questa classe, secondo le necessità della situazione, furono fatti sorveglianti dalla classe dello “schiavo fedele e discreto”. Per la prima volta nel 1937, nel numero del 1º maggio de La Torre di Guardia (inglese) a pagina 130, venne pubblicato il seguente annuncio:
33 “SERVITORE DI GRUPPO — La proclamazione del messaggio del Regno è ora della massima importanza. Gli unti hanno il dovere di votare per colui che può essere servitore di gruppo; ma ‘spaccalegna e acquaioli’ (Gios. 9:21-27) possono compiere questo servizio. (Deut. 16:12-15; 29:11) Quando nel gruppo non vi è nessuno capace di ricoprire l’incarico di servitore di gruppo o dei comitati di servizio e vi sono Gionadab che ne hanno la capacità e lo zelo, i Gionadab possono ricevere incarichi nel comitato di servizio e avere l’opportunità di servire. L’opera non dovrebbe essere ritardata perché alcuni nel gruppo mancano di zelo. Il vangelo dev’essere ora proclamato. — Matt. 24:14”.
34. Qual era lo scopo di un candelabro sacro, e qual è lo scopo attuale di un candelabro simbolico?
34 Un candelabro è riempito d’olio e acceso perché dia luce a quelli che sono in casa o nel tempio. Il sacro tabernacolo eretto dal profeta Mosè nel deserto del Sinai aveva un candelabro posto nel primo compartimento, o Santo. Ma nel Santo del tempio costruito dal re Salomone c’erano dieci candelabri d’oro, cinque al lato nord e cinque al lato sud. (Eso. 25:31-40; 26:35; 40:24, 25; 2 Cron. 4:7, 20; 1 Re 7:49) Un candelabro simbolico o congregazione degli unti coeredi del Regno deve servire a questo scopo, cioè, far risplendere la luce; e Gesù Cristo che cammina in mezzo ai sette simbolici candelabri, come Sommo Sacerdote e senza bisogno di un papa sulla terra, si accerterà che queste congregazioni risplendano.
35. Come dovrebbe un sorvegliante risplendere come una stella in paragone ad un candelabro, e di quale luce dovrebbero risplendere tutti i membri della congregazione?
35 Una stella nei cieli risplende più di un candelabro sulla terra. In tal modo chi ricopre l’incarico di sorvegliante responsabile di una congregazione dovrebbe risplendere più degli altri membri della congregazione. Dovrebbe essere preminente come una stella nel far risplendere la luce della buona notizia del regno di Dio sui membri della congregazione e sulle “altre pecore”, quelle già radunate e quelle che ancora devono essere radunate per formare “un solo gregge” insieme all’unto rimanente. (Giov. 10:16) Certo, in generale, tutti quelli che fanno parte della congregazione devono risplendere di luce spirituale dal cielo: “Siate irreprensibili e innocenti, figli di Dio senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta, fra la quale risplendete come luminari nel mondo”. (Filip. 2:15) Particolarmente riguardo a questo “tempo della fine” del mondo l’angelo di Dio profetizzò a Daniele: “E i savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle, in sempiterno”. (Dan. 12:3, VR) In adempimento di questa profezia, tutti i saggi membri della congregazione dovrebbero risplendere come stelle, ma i loro sorveglianti in modo speciale, come la luce delle stelle in paragone con quella di una lampada. La luce di una lampada non giunge molto lontano; quella delle stelle sì. I sorveglianti devono esser d’esempio nel portare luce.
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Sorveglianti nella destra di CristoLa Torre di Guardia 1958 | 1° agosto
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Sorveglianti nella destra di Cristo
1. A quale congregazione doveva scrivere Giovanni per prima, e quali parole di addio dell’apostolo Paolo potevano aver udito direttamente alcuni dei suoi sorveglianti?
“ALL’ANGELO della congregazione di Efeso scrivi: Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra, che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”. (Apoc. 2:1) Ubbidendo a questo comando del glorificato Cristo, Giovanni scrisse indubbiamente al sorvegliante o gruppo di sorveglianti della congregazione di Efeso. Ai giorni di Giovanni alcuni di questi anziani potevano aver già incontrato l’apostolo Paolo anni prima, quando aveva detto queste parole di addio: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha nominati sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, ch’egli acquistò col sangue del suo proprio [Figlio]. Io so che dopo la mia partenza penetreranno fra voi oppressivi lupi che non tratteranno il gregge con tenerezza, e fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per tirarsi dietro i discepoli. Perciò siate desti”. (Atti 20:28-31) Giovanni era allora prigioniero nell’isola di Patmos, non molto lontano da Efeso, ed egli avrebbe disposto che i sorveglianti di Efeso e i sorveglianti delle altre congregazioni nominate dell’Asia Minore ricevessero l’intera Rivelazione col suo specifico messaggio per ciascuna congregazione.
2. Con le sue parole iniziali, che cosa rammentò Gesù ai sorveglianti di Efeso, e che cosa prefigurano oggi le condizioni delle congregazioni di quel tempo?
2 Con le sue parole iniziali Gesù Cristo si rivolse a quei sorveglianti di Efeso e a quelli di tutte le altre congregazioni, rammentando loro che erano nella sua destra, sotto il suo potere e controllo e sotto il suo favore e protezione: “Nessuno le strapperà dalla mia mano”, egli disse. (Giov. 10:28) Similmente in questi tempi apocalittici i sorveglianti, specialmente i sorveglianti unti dallo spirito, preposti alle congregazioni
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