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  • Tito e Filemone (Lezione 65)
    La Torre di Guardia 1958 | 1° luglio
    • la lettera agli Efesini e proseguirono per Colosse per consegnare la lettera ai Colossesi e questa breve epistola a Filemone. Filemone dimorava a Colosse. Generalmente si considera che il versetto 19 indichi che Filemone era diventato cristiano per merito dell’attività di predicazione dell’apostolo Paolo. — Vedi Colossesi 4:7-9, 17; Filemone 2, 10-12.

      Dopo i consueti saluti e un’espressione di apprezzamento per l’amore che Filemone aveva manifestato verso i suoi conservi cristiani (1-7), Paolo giunge al principale scopo della sua lettera. Onesimo, uno schiavo, era per qualche motivo fuggito da Filemone, suo padrone. Il fuggiasco era giunto a Roma. Mentre vi si trovava incontrò Paolo che era prigioniero e col tempo credette al vangelo che Paolo predicava continuamente. Perciò Paolo scrisse a Filemone: “Ti esorto riguardo al mio figlio, per il quale divenni un padre mentre ero in catene, Onesimo”. (vers. 10) Onesimo era zelante e sembra che abbia reso considerevoli servizi a Paolo nel predicare il vangelo a Roma, ma Paolo lo rimandò al suo padrone affinché il male fatto nel fuggire fosse rimediato generosamente e spontaneamente da Filemone. L’apostolo dice a Filemone di accogliere Onesimo non come servo ma come fratello nel Signore. E se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualche cosa, dice Paolo, addebitalo a me. Dato che era stato Paolo ad annunciare a Filemone la gloriosa luce del vangelo, si può facilmente ritenere che Filemone dovesse molto all’apostolo. Paolo ha fiducia che il generoso colossese farà tutto ciò che gli viene chiesto e anche di più. Concludendo, Paolo esprime la speranza di poter presto fare una visita a Filemone e dimorare presso di lui per qualche tempo, e i saluti dei compagni di Paolo a Roma sono trasmessi dall’apostolo a Filemone e ad altri.

  • Un ecclesiastico ringrazia Dio per i testimoni di Geova
    La Torre di Guardia 1958 | 1° luglio
    • Un ecclesiastico ringrazia Dio per i testimoni di Geova

      ● Verso la fine del settembre 1955 la Società Torre di Guardia ricevette la seguente lettera da un ecclesiastico battista di New York.

      “Cari fratelli,

      “È per me un gran piacere scrivere queste poche righe e ho fiducia che faranno piacere anche a voi. La sola ragione per cui vi scrivo è quella di esprimere il mio ringraziamento perché Dio mi ha fatto trovare la verità. Lasciatemi precisare che io non sono ancora membro della vostra Società. Sono un ministro e servo da sette a nove chiese. Circa due anni fa conobbi il signor J. M — che mi parlò di queste verità. Essendo un ministro gli prestai ascolto e lo invitai a casa mia. Mentre egli parlava mi resi conto di aver poca conoscenza; la mia gente tuttavia non lo sapeva. Il mio insegnamento si era svolto principalmente in un campo drammatico, partendo da un punto di vista emotivo, ed era basato sulla teologia, che attualmente non significa molto per me.

      “Avevo alcuni vostri libri e avevo studiato ‘Sia Dio riconosciuto verace’. Per venire al sodo, sono ora una pecora nera fra gli ecclesiastici battisti che tennero il loro congresso nel Tennessee alcune settimane or sono. Ma i miei fedeli dicono che i miei sermoni sono molto buoni, però tanto fuori dall’ordinario; e mi chiedono di tenere studi biblici con loro, ciò che cerco di fare nei limiti del possibile.

      “In conclusione di nuovo desidero ringraziare Dio per voi. E prego che Egli continui a benedire uomini come J. M — .

      [Firmato]”.

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