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Il mio scopo nella vitaLa Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
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ricevere istruzioni sul lavoro d’ufficio e quindi partii per Miami e di lì verso Trinidad!
Atterrando all’aeroporto di Trinidad all’alba mi apparve una bella località verde circondata da maestose montagne e da campi di canna da zucchero: la mia nuova casa! Un fratello che aveva frequentato Galaad con me e che era stato assegnato a un’isola vicina stava visitando Trinidad. Egli era venuto con altri due per l’assemblea a cui avrebbero partecipato il fratello Knorr e il fratello Franz. Anche il servitore di filiale era all’aeroporto, e subito facemmo conoscenza e ci avviamo verso la città. Che differenza! Carri trainati da buoi, palme, piccole capanne e persone dalla pelle scura: tutto ciò mi rammentava molto i giorni passati a Laredo, nel Texas. Il fratello Knorr acquistò l’edificio che sarebbe stato adoperato come casa missionaria e ufficio filiale. Rimasi qui da solo da maggio fino ad ottobre, quando arrivarono gli altri missionari. Quasi ogni domenica i fratelli locali ed io formavamo comitive e andavamo a predicare in qualche luogo, spesso pronunciando anche un discorso pubblico, facile a tenersi all’aperto, e sempre, da allora fino ad oggi, con un buon numero di ascoltatori. Quando gli altri arrivarono vi furono nove missionari nella casa. Vi era molto lavoro da fare; i risultati cominciarono a vedersi subito. Vi era una sola congregazione (60 proclamatori) nella zona di Port of Spain quando la casa fu aperta. Ora vi sono circa 400 proclamatori e sette congregazioni. Questo è stato presto realizzato in tutto il territorio della filiale, avendo circa 3.500 persone che assistono alle assemblee regolarmente tenute qui come altrove.
La filiale è bene organizzata e dà prova della benedizione di Geova. Dei primi nove missionari alcuni sono ancora qui, e fra loro una sorella è divenuta mia moglie.
A tutti voi, miei fratelli più giovani, che desiderate sapere come piacere a Geova, mi si lasci dire che è bene che ricordiate il vostro Creatore in gioventù. Fate i pionieri; continuate a fare i pionieri; non ve ne rammaricherete mai. Se doveste essere invitati a Galaad, andate, ma non volgetevi indietro. Persistete. La persecuzione non indebolisce; rafforza i puri di cuore che temono Geova. Ricordate che la società del Nuovo Mondo appartiene a Geova ed egli farà ciò che gli piace mediante essa e correggerà in essa tutto ciò che non gli piace. Non dobbiamo preoccuparci; abbiamo bisogno di crescere in fede, in paziente perseveranza e, come servitori dedicati esclusivamente a Geova, dobbiamo continuare a perseguire il nostro scopo nella vita. Possiamo essere sicuri che se facciamo la nostra parte Geova farà la sua, sempre. Ora possiamo noi tutti lavorare con successo per sua immeritata benignità, continuando con la sua approvazione per la rivendicazione del suo nome e per i nostri privilegi senza fine nel suo Nuovo Mondo.
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La punizione per gli ereticiLa Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
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La punizione per gli eretici
◆ Tommaso d’Aquino, che visse durante il tredicesimo secolo, è l’illustre filosofo della Chiesa Cattolica Romana. È interessante notare che fino ad oggi la sua opera Summa Theologica è rimasta sostanzialmente la classica fonte autorevole cattolica romana. Discutendo sulla punizione per gli eretici, egli dice nell’Argomento XI, Art. 3, 2 a, 2ae: “È molto più grave corrompere la fede, la quale dà vita all’anima, che falsificare il denaro, il quale sostiene la vita temporale. Se dunque i falsificatori di denaro o altri malfattori sono subito giustamente messi a morte dai prìncipi secolari, quanto più gli eretici, appena sono dichiarati colpevoli d’eresia, possono essere, non soltanto scomunicati, ma giustamente uccisi”.
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