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L’origine del cristianesimo e i Rotoli del Mar MortoLa Torre di Guardia 1961 | 15 marzo
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L’origine del cristianesimo e i Rotoli del Mar Morto
NELLA primavera del 1947 tre beduini andavano in giro nella città di Betlemme cercando di vendere sette antichi manoscritti. Questi erano in forma di rotoli di pelle, e alcuni contenevano scritti biblici e altri scritti settari, che i beduini avevano trovato in una grotta entro giare di pietra. Poiché la grotta era situata nel deserto di Giudea non lontano dal Mar Morto, i rotoli furono chiamati Rotoli del Mar Morto. I beduini impiegarono dei mesi per disfarsi dei loro rotoli, quattro di essi li diedero al Monastero di S. Marco e tre all’Università Ebraica di Gerusalemme. Sette anni dopo l’Università comprò gli altri quattro rotoli, che, nel frattempo, erano stati inutilmente messi in vendita negli Stati Uniti, per la somma di $ 250.000 (L. 155.000.000). Questi quattro comprendevano il più prezioso di tutti, un rotolo in ebraico arcaico del completo libro d’Isaia, tutti e sessantasei i capitoli.
Non senza buona ragione questi rotoli erano stati descritti come la “più grande scoperta di manoscritti dei tempi moderni”. Essi sono stati definitivamente attribuiti al secondo secolo a.C. da esperti nei campi dell’archeologia, della paleografia (scienza di decifrare scritti antichi) e del processo del carbonio 14. Precedentemente la più antica testimonianza ebraica conosciuta della Parola di Dio era stato il papiro Nash, che non risale a un periodo altrettanto antico e consiste solo di una piccola pagina, in quattro frammenti, e che non fu mai parte di un rotolo. A proposito, esso contiene i Dieci Comandamenti e due versetti dello Shemá o dichiarazione della fede giudaica, che si trova in Deuteronomio 6:5, 6.
Sin dall’anno 1951 sono state fatte molte altre scoperte simili, compresi diecimila frammenti di antichi manoscritti biblici. Questi sono stati trovati tutti nella stessa zona e ad essi pure si fa riferimento come ai Rotoli del Mar Morto.
Per completare la storia dei Rotoli del Mar Morto si ricorda la scoperta di Khirbet (“rovine”) Qumran, situata solo a un chilometro e mezzo dalla grotta dove furono trovati i primi rotoli. Queste rovine sono state identificate per quelle di un monastero, sede della setta che aveva prodotto i Rotoli del Mar Morto, almeno i primi che furon trovati. In quanto all’identità di questa setta, la “maggiore autorità odierna dei Rotoli del Mar Morto” ci dice che “vi è ora sufficiente evidenza . . . per identificare il popolo dei rotoli in modo definitivo”, cioè finale e permanente, “con gli Esseni”, setta monastica giudaica che svolse la propria attività da verso il secondo secolo a.C. alla distruzione di Gerusalemme del 70 d.C.
Grande è stato ed è l’interesse manifestato in tutto il mondo per i Rotoli del Mar Morto. Perché? Principalmente perché alcuni pretendono che i Rotoli del Mar Morto mostrino l’origine umana del cristianesimo.
Quali sono i fatti? Sono, veramente, “i riti e i precetti dei Vangeli e delle Epistole anche in ogni altra pagina della setta” che produsse i Rotoli del Mar Morto? È il monastero di Qumran, “forse più di Betlemme o Nazaret, la culla del cristianesimo”? Dovevamo attendere la scoperta di questi rotoli per capire, infine, “qualche cosa del dramma che culminò nel cristianesimo”?
APPARENTI PARALLELI
Prima di tutto, si noti che quando gli studiosi non riescono a distinguere fra l’odierna cristianità e il cristianesimo biblico insegnato e praticato ai giorni di Gesù son costretti a sbagliarsi. E secondariamente, le somiglianze che vi sono fra ciò che dice la Bibbia intorno al cristianesimo e ciò che dicono Giuseppe Flavio, Plinio, e Filone e gli scrittori dei Rotoli del Mar Morto riguardo all’essenismo sono interamente superficiali. Fondamentalmente vi è una grande differenza, come fra il giorno e la notte.
Una delle pretese somiglianze è quella di avere tutti i beni in comune. Quando un uomo diveniva membro della setta dei Rotoli del Mar Morto doveva cedere tutti i suoi beni all’ordine, fino al suo ultimo centesimo. Questo è stato paragonato a ciò che avvenne nella primitiva congregazione cristiana subito dopo la Pentecoste, dando importanza a quanto accadde ad Anania e Saffira che ritennero parte del prezzo di vendita. Che dire di questo? — Atti 4:32–5:11.
La somiglianza è solo superficiale. Dato che questa questione di avere “ogni cosa in comune” non è più menzionata né nel libro di Atti né nel resto delle Scritture Greche Cristiane, si trattò ovviamente di una disposizione temporanea dettata da condizioni insolite. Inoltre, i cristiani non dovevano cedere i loro beni e non vi era nessuna condanna per chi non faceva questo come avveniva per gli Esseni. Anania e la moglie non furono puniti perché ritenessero alcuna cosa ma perché fecero la parte degli ipocriti, asserendo di aver versato l’intero ricavato della vendita della loro proprietà mentre ne avevano in realtà ritenuto una parte. Essi pensarono di poter mentire al portavoce di Dio e passarla liscia. Questo fu il loro peccato. L’avere “ogni cosa in comune” nella primitiva congregazione cristiana fu temporaneo e del tutto volontario; il condividere i beni materiali della setta del Mar Morto era permanente e obbligatorio e la violazione era severamente punita: la differenza è completa!
Si asserisce anche che vi fosse una somiglianza in quanto sia i cristiani che gli Esseni facevano abluzioni o battesimi simbolici. Anche qui la somiglianza è solo superficiale. Il battesimo istituito da Cristo per sé e per i suoi seguaci non simboleggia né reca la remissione dei peccati, poiché egli non ne ebbe alcuno. Esso è il simbolo della propria dedicazione a fare la volontà di Dio, è fatta una sola volta nella vita del cristiano e viene amministrato da un altro cristiano. Fra gli Esseni si faceva ogni giorno, da soli, e riguardava la purezza rituale. Vi potrebbe essere un contrasto più grande? — Matt. 3:13-15.
Argomenti simili si fanno per asserire che la cena del Signore fosse osservata seguendo il modello del pasto comune degli Esseni. La cena del Signore si celebra debitamente una sola volta l’anno, il 14 Nisan, per commemorare la morte di Cristo e ha un significato puramente simbolico; l’apostolo Paolo rimproverò quelli che consideravano la cena del Signore come un’occasione per soddisfare la propria fame. D’altra parte, il pasto comune degli Esseni era quotidiano e si consumava allo scopo di soddisfare la fame. — 1 Cor. 11:20-22.
Si asserisce che vi sia un’altra somiglianza fra cristianesimo e setta dei Rotoli del Mar Morto rispetto agli insegnamenti escatologici, quelli che hanno relazione con la fine di un sistema di cose e il giorno di giudizio. Senza dubbio, gli Esseni attendevano il giorno di giudizio e la fine del mondo ai loro giorni; infatti, a causa di questa credenza si astenevano dall’unirsi al resto del genere umano per essere maggiormente in grado di perfezionarsi, in modo molto simile a quello in cui certe sette degli Stati Uniti si son ritirate su alcune regioni montane in attesa della fine del mondo. In quanto ai primi cristiani, mentre risulta che alcuni cercavano indebitamente di ‘affrettare il giorno di Geova’, è anche chiaro che Gesù e Paolo in particolar modo fecero loro capire che la fine di questo sistema di cose era molto lontana. Non disse Gesù che la buona notizia del Regno sarebbe stata prima predicata in tutto il mondo e poi sarebbe venuta la fine? E non disse l’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Tessalonicesi di non pensare che il giorno di Geova fosse imminente, poiché non sarebbe venuto se prima non si fosse rivelato un allontanamento e non fosse comparso l’uomo del peccato, il figlio della perdizione? — Matt. 24:14; 2 Tess. 2:1-12.
E ancora, certi studiosi hanno calcolato cinquecento apparenti similitudini fra le Scritture Greche Cristiane (Nuovo Testamento) e i primi Rotoli del Mar Morto che hanno relazione con gli Esseni. Comunque, si può ben chiedere: Quante di queste rimarrebbero se fossero eliminate anche tutte quelle che si trovano nelle Scritture Ebraiche? Poiché il cristianesimo fu prefigurato nell’antico patto della Legge e gli Esseni asserivano di osservare le esigenze della Legge, ne consegue che molte espressioni sarebbero comuni ad entrambi i gruppi. Come si espresse correttamente un’autorità dei Rotoli del Mar Morto: “Si può veramente mettere in dubbio se gli insegnamenti di Gesù e le credenze della comunità del Qumran abbiano alcuna cosa in comune che non si possa trovare anche in altri fonti giudaiche”.
NOTEVOLE CONTRASTO DI INSEGNAMENTI
Più di ogni altro fatto le Scritture Ebraiche danno importanza al nome di Geova. A Faraone, Golia, Sennacherib e altri uomini orgogliosi fu fatto conoscere che il solo vero Dio è Geova. E Geova liberò ripetutamente il suo popolo per la stessa ragione. (2 Sam. 7:23; Isa. 43:10-12; Ezech. 36:21-23) L’importanza del nome di Geova è anche messa in rilievo nelle Scritture Greche Cristiane. (Matt. 6:9; Giov. 12:28; 17:6; Atti 15:14) Ma non troviamo che le credenze della comunità del Qumran gli diano tale importanza. Preminente importanza aveva per loro non il nome di Dio, ma la propria salvezza.
In tutte le Scritture, da Genesi ad Apocalisse, è messo in risalto il bisogno di un sacrificio di espiazione; e chi lo provvede è Gesù Cristo. (Giov. 1:29; Matt. 20:28; 1 Tim. 2:5, 6) Ma invano cerchiamo negli scritti della comunità del Qumran alcun riferimento alla salvezza per merito di tale sacrificio, sia mediante Gesù che mediante un altro. Essi cercarono di ottenere la salvezza per mezzo di purificazioni rituali e sforzi morali.
Inoltre, gli scritti dei Rotoli del Mar Morto che espongono le credenze degli Esseni mostrano che essi credevano all’immortalità dell’anima umana e al tormento eterno come punizione per gli empi. Entrambi questi insegnamenti sono in rimarchevole contrasto con i chiari insegnamenti scritturali che l’anima dell’uomo è mortale e che la pena per il peccato è l’estinzione, la morte. (Ezech. 18:4; Rom. 6:23) E questa setta credeva poi alla predestinazione degli individui, mentre le Scritture dicono che Dio preordinò soltanto alcuni requisiti e classi di individui. Se il destino degli individui fosse predestinato non vi sarebbe nessun motivo per predicare loro, né per incoraggiarli a perseverare. — Col. 1:23; Matt. 24:13.
Né bisogna trascurare il fatto che la setta dei Rotoli del Mar Morto prese a prestito dallo zoroastrismo persiano. Questo si può capire dall’adorazione di angeli e del sole e dall’importanza che attribuivano ai loro misteri. Il vero cristianesimo non ha assolutamente nulla in comune con alcuna religione pagana. — 2 Cor. 6:15-17.
SORPRENDENTE CONTRASTO NELLA PRATICA
Per mostrare inoltre come sia insostenibile la teoria che la setta dei Rotoli del Mar Morto desse origine al cristianesimo vi è il sorprendente contrasto delle pratiche delle due organizzazioni. Gli Esseni si separavano orgogliosamente dal loro popolo giudeo. Per loro, tutto il resto del mondo seguiva il Diavolo. Tutto ciò che importava era la salvezza delle loro proprie anime.
Come è diverso il cristianesimo della Scrittura! Lungi dal recludersi, Gesù andò di città in città e di villaggio in villaggio predicando la buona notizia del regno di Dio. Per di più, inviò dodici e quindi settanta suoi seguaci a fare la stessa opera. E prima di lasciarli comandò loro di fare discepoli delle persone di tutte le nazioni e di testimoniare fino alle più lontane parti della terra. — Luca 8:1; Matt. 28:19; Atti 1:8.
In sorprendente contrasto col cristianesimo scritturale, vi era anche l’ascetismo della setta. L’apostolo Paolo condanna l’ascetismo come “un’apparenza di saggezza in una volontaria forma di adorazione e finta umiltà, in un severo trattamento del corpo, ma non hanno alcun valore nel combattere la soddisfazione della carne”. Il clero dei giorni di Gesù si lamentava perché i discepoli non digiunavano, e accusavano lui d’essere “un ghiottone e un bevitor di vino”. Certamente Gesù fu lungi dall’essere un asceta! — Col. 2:23; Matt. 11:19; 9:14.
Notate anche l’anticristiana esclusività di questa setta monastica. Ai suoi membri non era permesso di mangiar alcun cibo preparato da persone di fuori, e rifiutavano ogni persona fisicamente menomata. Avevano belle distinzioni di gradi che erano continuamente e rigidamente osservate; tanto che se uno di grado superiore, un seniore, era toccato da un iuniore, si doveva lavare per essere di nuovo puro. Inoltre, nascondevano i loro insegnamenti in una grande segretezza.
In notevole contrasto con tutto questo troviamo che Gesù mangiava e beveva con i disprezzati peccatori ed esattori di tasse. Egli compiva di continuo il suo ministero fra sofferenti di infermità fisiche. Insegnò ai suoi seguaci che avevano un solo Signore e che essi eran tutti fratelli. E lungi dal nascondere i suoi insegnamenti con segretezza, li proclamava per lungo e per largo e comandò ai suoi seguaci di annunciarli dai tetti! — Matt. 10:27; 15:31; 23:8.
E i settari Rotoli del Mar Morto ispirano profondo odio contro tutti quelli che non appartengono alla loro setta. Quale contrasto con la condotta che Gesù comandò ai seguaci di tenere: “Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano, affinché dimostriate d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa levare il suo sole sugli empi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. — Matt. 5:44, 45.
VINO NUOVO IN OTRI NUOVE
Gli scettici, come gli unitari e gli agnostici, accusano i cristiani di non essere obiettivi nel considerare l’evidenza dei Rotoli del Mar Morto e d’averne paura. Quanto abbiamo detto confuta questa accusa. È vero l’opposto. Quelli che vorrebbero usare i Rotoli del Mar Morto per provare l’origine umana del cristianesimo ricorrono a spettacolari pretese e asserzioni dogmatiche e sono stati giustamente censurati per aver “fatto dubbie illazioni da testi oscuri”. Per di più, hanno ripetutamente fatto dichiarazioni contraddittorie, che tradiscono tutte la loro mancanza di obiettività e che sono anche emotivamente implicate nel provare che la Bibbia abbia torto più di quanto gli amanti della Bibbia lo siano nel provare che la Bibbia abbia ragione. È interessante a questo riguardo la tipica dichiarazione di uno studioso giudeo: “Io smentisco l’asserzione che fra i Rotoli del Mar Morto e il cristianesimo vi sia una speciale relazione non perché offenda alcuna teologia, ma perché le asserzioni sono un affronto ad uno studio sobrio e prudente”.
Mentre la maggioranza degli studiosi seri rigettano l’eccessiva tesi che la comunità dei Rotoli del Mar Morto abbia dato origine al cristianesimo, essi si sentono obbligati a trovare ogni sorta di tracce di essenismo nel ministero e negli insegnamenti di Giovanni Battista e Gesù Cristo. Ma se ciò è vero, come possiamo spiegare il totale silenzio riguardo alla setta dei Rotoli del Mar Morto nelle Scritture? I Farisei, i Sadducei, gli Erodiani e gli Zeloti sono menzionati, ma non sono mai menzionati gli Esseni né il monastero del Qumran. Perché?
Se Gesù fosse venuto in contatto con loro, senza dubbio li avrebbe condannati con termini più vigorosi di quanto non facesse con i Farisei, poiché essi superavano i Farisei nello scolare il moscerino e inghiottire il cammello. Se una creatura cadeva di sabato in un pozzo il Fariseo la poteva tirare fuori ma non l’Esseno. La balia essena non poteva nemmeno portare un bambino di sabato. Per di più, l’Esseno osava mangiare solo il pesce che era stato aperto mentre era ancora vivo per scolarne il sangue. — Matt. 23:23, 24; Luca 14:3-6.
Giovanni Battista non imitò il battesimo degli Esseni. Egli stesso ci dice che era da Dio, che lo autorizzò a battezzare. (Giov. 1:33) Gesù portò un nuovo messaggio, paragonato a vino nuovo, interamente diverso dal “vino vecchio” del settarismo giudaico, fosse esso essenico o farisaico. Ed egli sapeva di non dover cercare di mettere questo “vino nuovo” in otri vecchie e inaridite di organizzazioni e metodi settari. Questo “vino” egli lo ricevette dal Padre suo, come confessò: “Verissimamente io vi dico: Il Figlio non può fare una sola cosa di sua propria iniziativa, ma solo ciò che vede fare dal Padre”. Noi accettiamo la sua testimonianza come verace. Possiamo esser certi che nonostante tutte le teorie degli uomini il cristianesimo ebbe origine da Dio e che non deve nulla ai Rotoli del Mar Morto e alla loro setta. — Luca 5:37-39; Giov. 5:19.
In netto contrasto con i rotoli che contengono la filosofia degli Esseni, i manoscritti della Bibbia che sono stati trovati in tale abbondanza presso il Mar Morto contengono la Parola di Dio e si ergono come stupenda conferma del fatto che non è mutata, poiché “la parola detta da Geova dura per sempre”. — 1 Piet. 1:25.
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I disastri sono un segno dei tempiLa Torre di Guardia 1961 | 15 marzo
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I disastri sono un segno dei tempi
● Il periodo intercorso fra il 1950 e il 1960 è stato chiamato il decennio dei disastri d’America. In seguito a disastri causati da uragani, alluvioni, tornado e incendi, ecc., furono distrutte 29.000 case, mentre altre 600.000 furono danneggiate, lasciando 1.600.000 persone senza tetto. Non c’è da meravigliarsi se la Croce Rossa Americana chiamò il periodo dal 1950 al 1960 il decennio più disastroso della storia della nazione.
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