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Comprendiamo il significato delle bestie di ApocalisseLa Torre di Guardia 1963 | 15 settembre
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Comprendiamo il significato delle bestie di Apocalisse
RIGUARDO all’ispirata Parola di Dio leggiamo: “Tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture, noi riteniamo la speranza”. (Rom. 15:4, VR) Che il libro di Apocalisse faccia parte di tale Parola e abbia il medesimo scopo è indicato dal suo versetto iniziale: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in segni al suo schiavo Giovanni”. — Apoc. 1:1.
Tra i segni contenuti nel libro di Apocalisse, circa il significato dei quali molti chiedono spiegazione vi sono alcune bestie così descritte: “Un gran dragone color fuoco”, “una bestia selvaggia” che ascendeva dal mare, “un’altra bestia selvaggia” che “aveva due corna simili a quelle di un agnello”, e “una bestia selvaggia di colore scarlatto”. — Apoc. 12:3; 13:1, 11; 17:3.
Per capire questi simboli o segni bisogna conoscere i fondamentali princìpi di Dio che regolano l’interpretazione e l’intendimento delle profezie bibliche rivelato nella Bibbia stessa, tra cui il principale è quello secondo cui è Dio a dare l’interpretazione. — Gen. 40:8.
Come provvede Dio l’intendimento delle sue profezie? Mediante la sua Parola, il suo spirito santo e il suo strumento o canale terreno. Altri elementi importanti per capire le profezie bibliche sono il tempo e l’attitudine mentale di quelli che desiderano capire.
Che Geova Dio abbia ripetutamente interpretato specifiche profezie bibliche mediante la sua Parola è indicato in modo chiaro da tale Parola. Infatti la Bibbia contiene il racconto dell’adempimento delle profezie inerenti alla distruzione, alla desolazione di settant’anni e alla restaurazione di Gerusalemme.a E la Bibbia interpreta in particolare molte profezie circa il Messia riportandone l’adempimento.b
La Bibbia inoltre aiuta a comprendere le profezie bibliche stabilendo certi princìpi che si applicano alle sue profezie. Per esempio, Dio diede a Mosè e a Ezechiele la regola di “un giorno per ogni anno”. Questa regola aiuta a capire la profezia di Daniele sulle settanta settimane di anni. — Num. 14:34; Ezech. 4:6, VR; Dan. 9:24-27.
Che per capire le profezie bibliche sia necessario anche l’illuminante potere dello spirito santo di Dio è reso chiaro dalle Scritture: “Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio”. Sì, senza l’aiuto dello spirito di Dio, che egli si limita a dare a quelli che gli sono devoti, gli uomini non possono ottenere accurato intendimento delle profezie bibliche. — 1 Cor. 2:10, VR.
CANALE TERRENO DI COMUNICAZIONE
Oltre a ciò, Dio ha ritenuto opportuno usare un canale terreno di comunicazione per interpretare le profezie bibliche. Un caso che lo illustra è quello del corpo direttivo di Gerusalemme, composto dagli apostoli e dagli anziani, il quale mostrò che la venuta dei Gentili per divenire membri del corpo di Cristo adempiva Amos 9:11, 12 (VR): “In quel giorno, io rialzerò la capanna di Davide ch’è caduta, ne riparerò le rotture . . . affinché possegga . . . tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome”. — Atti 15:13-18.
Gesù indicò che Dio avrebbe continuato ad agire in questo modo con i suoi servitori terreni quando predisse: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore arrivando lo troverà a fare così. Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. E poiché l’apostolo Paolo mostra che ‘Cristo non è diviso’ e che non dovevano esserci divisioni tra i suoi seguaci, dobbiamo concludere che Dio usa solo un canale alla volta. — Matt. 24:45-47; 1 Cor. 1:10-13.
I fatti indicano in modo inequivocabile che oggi Geova usa un canale di questo genere e che esso è associato alla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. La prova è data dal messaggio che portano, dal fatto che ognuno di essi è un predicatore della buona notizia, dai frutti dello spirito che producono e dal fatto che stanno separati dal mondo.c
L’ELEMENTO TEMPO
“Per tutto v’è il suo tempo”. Che questo principio si applichi all’intendimento delle profezie bibliche è reso chiaro dalle parole che Dio disse a Daniele: “Queste parole son nascoste e sigillate sino al tempo della fine”. Notate inoltre che il libro di Apocalisse si riferisce a “cose che devono accadere fra breve”, e questo indica che si riferisce a cose future. E poiché presso Dio “mille anni [son] come un giorno”, “fra breve” può ben significare mille anni o più. — Eccl. 3:1; Dan. 12:9, VR; Apoc. 1:1; 2 Piet. 3:8.
Questo è rivelato da altre parole di Giovanni: “Mediante ispirazione mi trovai nel giorno del Signore”. (Apoc. 1:10) Altre profezie indicano che il giorno del Signore cominciò nel 1914. Poiché Giovanni vide che queste cose si verificavano nel giorno del Signore, dovevamo aspettarci che esse avessero luogo specialmente dal 1914 in poi. — Sal. 2:6-9; 110:1-3; Luca 17:26.
In aggiunta a ciò, notiamo sorprendenti paralleli tra l’importante profezia di Gesù, riportata nei capitoli 24 e 25 di Matteo e l’Apocalisse. Poiché tale profezia, com’è stato ripetutamente notato in questa rivista, cominciò ad adempiersi nel 1914, dobbiamo pensare che i corrispondenti paralleli dell’Apocalisse si sarebbero pure adempiuti in quel periodo. Paragonate Matteo 24:6, 7 con Apocalisse 6:4-6; 11:18.
Che per capire le profezie bibliche l’attitudine mentale sia pure una cosa importante è chiaramente mostrato nelle Scritture. Per questa ragione Dio disse a Daniele: “Nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi”. Per la medesima ragione Gesù disse ai capi religiosi dei suoi giorni che a motivo del loro egoismo non erano in grado di capire il suo messaggio: “Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che vien da Dio solo?” — Dan. 12:10; Giov. 5:44, VR.
Inoltre, per comprendere le profezie relative alle bestie dobbiamo tenere presente che questo è cibo spirituale sodo e che quindi può essere assimilato solo da quelli che hanno fatto un certo progresso nell’intendimento spirituale. Facciamo un esempio: Come si potrebbe capire che il dragone e i suoi angeli rappresentano Satana e i suoi demoni se non si credesse nella loro esistenza? Questo principio si applica anche in senso collettivo, poiché “il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto”. Ne consegue che anche se la Parola di Dio non interpreta una profezia, non possiamo escludere la possibilità che aumenti la luce su di essa. Tenendo presenti questi princìpi proseguiamo ora con la considerazione delle bestie di Apocalisse. — Prov. 4:18, VR.
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Il dragone color fuocoLa Torre di Guardia 1963 | 15 settembre
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Il dragone color fuoco
LA PIÙ importante tra le bestie che Giovanni vide e che sono descritte nel libro di Apocalisse era “un gran dragone color fuoco, con sette teste e dieci corna e sopra le sue teste sette diademi”. La parola “dragone” traduce in questo caso la parola greca drakon, che è definito una favolosa specie di serpente. La parola italiana “dragone” significa un favoloso e mostruoso serpente col corpo ricoperto di scaglie, la cresta sul capo e artigli enormi. — Apoc. 12:3.
Chi è questo bestiale dragone? La profezia ce lo dice: “E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù”. Giustamente l’apostolo Pietro si riferisce al dragone Satana il Diavolo chiamandolo “leon ruggente [che cerca] chi possa divorare”. (Apoc. 12:9; 1 Piet. 5:8, VR) Il suo colore rosso fuoco simboleggia il fatto che è molto malvagio e spargitore di sangue. (Isa. 1:18; 63:1-3) Egli è davvero “il serpente antico”, poiché è colui che, usando il serpente come portavoce, “sedusse Eva con la sua astuzia”. — 2 Cor. 11:3, VR.
Nelle Scritture il numero dieci è simbolo di completezza, e le corna, di potere. (Zacc. 1:21) Le dieci corna di questo dragone starebbero quindi a indicare che egli aveva completo potere essendo un potente o il “dio di questo sistema di cose”. Le sue sette teste coi diademi mostrano che ha la supremazia sopra sette prìncipi demonici, i quali dominano le sette potenze mondiali delle profezie bibliche: Egitto, Assiria, Babilonia, Medo-Persia, Grecia, Roma e la potenza mondiale Anglo-Americana dei tempi moderni. Che queste potenze mondiali abbiano dei prìncipi demonici che le governano è indicato dal fatto che la Persia lo aveva; infatti la Bibbia narra che il demonico “capo del regno di Persia” ostacolò un angelico messaggero di Dio ai giorni di Daniele. — 2 Cor. 4:4; Dan. 10:13, VR.
È detto che il dragone trascinò “un terzo delle stelle del cielo”. Nelle Scritture gli angeli sono chiamati stelle, “le stelle del mattino”. Il fatto che il dragone trascinò queste stelle raffigura che era riuscito ad allontanare diversi fedeli angeli dal servizio di Geova e a indurli a divenire demoni. Ma non dobbiamo prendere alla lettera l’espressione “un terzo”, poiché questa espressione è usata nel libro di Apocalisse e nel resto delle Scritture in senso generale, e significa una parte. — Giob. 38:7, VR; Zacc. 13:8, 9; Apoc. 8:7-9; 9:15.
Questo dragone è raffigurato mentre attende la nascita di un figlio maschio, dalla celeste organizzazione di Dio simile a una moglie, per divorarlo. Questo figlio maschio simboleggia il regno di Dio con suo Figlio Gesù Cristo come Re, com’è indicato dal fatto che egli dovrà “pascere tutte le nazioni con una verga di ferro”. (Apoc. 12:5) Questa profezia fa venire in mente le parole che Geova Dio rivolse a suo Figlio nel Salmo 2:7-9 (VR): “Tu sei il mio figliuolo . . . Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità . . . Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro”. Non c’è dubbio che Satana il Diavolo sia nemico del regno di Dio, né che faccia guerra ai fedeli servitori di Dio, come indica Apocalisse 12:17.
Quanto al tempo dell’adempimento degli avvenimenti menzionati nel dodicesimo capitolo di Apocalisse, le parole del contesto ci forniscono un’indicazione: “Le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua”. Quando si adirarono le nazioni come non era mai avvenuto? Ciò ebbe luogo senz’altro nel 1914. Quell’anno segnerebbe dunque il tempo in cui cominciarono a verificarsi questi avvenimenti. — Apoc. 11:18.
Se qualcuno si meraviglia perché Satana aveva accesso al cielo, noti che in Giobbe 1:6 e 2:1 è indicato che Satana appariva in cielo insieme agli angelici figli di Dio. Né la preghiera modello di Gesù contraddice il fatto che a volte Satana sia stato in cielo. Perché no? Perché Gesù non ci disse di pregare affinché fosse fatta la volontà di Dio sulla terra com’era fatta allora in cielo, ma piuttosto affinché fosse fatta la volontà di Dio sia in cielo che sulla terra: “Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:10.
Ora questo dragone color fuoco, essendo stato scacciato dal cielo, ha “grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. Nella battaglia di Armaghedon che si avvicina rapidamente sarà inabissato per mille anni. In seguito sarà sciolto per breve tempo onde mettere alla prova l’umanità, dopo di che subirà l’eterno annientamento nel lago di fuoco, la morte seconda. — Apoc. 12:12; 16:14, 16; 20:1-3, 7-10; 21:8.
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La bestia selvaggia che esce dal mareLa Torre di Guardia 1963 | 15 settembre
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La bestia selvaggia che esce dal mare
RIGUARDO alla bestia selvaggia che esce dal mare l’apostolo Giovanni scrisse: “Vidi ascendere dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi blasfemi. Ora la bestia selvaggia che vidi era simile a un leopardo, ma i suoi piedi erano come quelli di un orso, e la sua bocca era come la bocca di un leone. E il dragone diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità. E vidi una delle sue teste come scannata a morte, ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra seguì la bestia selvaggia con ammirazione”. — Apoc. 13:1-3.
La parola greca tradotta in questo caso bestia è theríon, che significa un pericoloso animale selvaggio. È interessante notare una delle definizioni date del termine “bestia”, cioè “un mammifero selvaggio, di natura feroce”. La descrizione di questa bestia selvaggia fa venire in mente la profezia di Daniele su certe bestie selvagge, una simile a un leone, un’altra simile a un orso, una terza simile a un leopardo, ecc., le quali, come indica il profeta stesso più avanti, rappresentano certe potenze mondiali, certi governi come quello della Medo-Persia e della Grecia. Questa bestia selvaggia che esce dal mare o dall’abisso è in armonia con ciò, poiché il mare è usato per raffigurare “popoli e folle e nazioni e lingue”. — Apoc. 17:15; Dan. 7:1-8; 8:1-22.
È ovvio che questa bestia selvaggia rappresenta dei governi terreni, umani, visibili. Poiché ha sette teste e dieci corna, simbolo di completezza, ciò sta a raffigurare, opportunamente, che tutte le nazioni del mondo sono state sotto il dominio di Satana, e in special modo i sette governi mondiali che hanno esercitato il completo potere dal tempo dell’Egitto fino ad oggi. Essi sono stati e sono tuttora bestiali dal punto di vista di Dio, indipendentemente da come appaiono a se stessi e ai loro popoli. Infatti, si può dire che essi ammettano tacitamente di essere bestiali scegliendo simboli come l’orso russo, il leone inglese e l’aquila americana.
Notate che è detto che il dragone Satana ha dato potere, trono e autorità a questa bestia. Deve quindi appartenergli e fare la sua volontà. Questo è in armonia con l’offerta di tutti i regni del mondo che Satana fece a Gesù, se questi si fosse inchinato e avesse adorato Satana. Per questa ragione Gesù chiamò Satana “il governante di questo mondo”; Paolo lo definì “l’Iddio di questo sistema di cose”, “il governante dell’autorità dell’aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza”; per la stessa ragione Giovanni disse che “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. Poiché è la visibile organizzazione di Satana, il suo strumento o mezzo, possiamo ben capire perché è detto che le sue sette teste hanno delle bestemmie o dei nomi blasfemi. — Giov. 12:31; 2 Cor. 4:4; Efes. 2:2; 1 Giov. 5:19.
Che dire della testa che ricevette un colpo mortale, ma che poi fu sanata? Questa testa era la sesta, rappresentata nei tempi moderni dalla Germania che succedette a Roma, la sesta potenza mondiale, la quale fu gradualmente trasformata da Roma pagana in Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Ricevette un colpo mortale durante la prima guerra mondiale, da cui fu sanata; è stata sanata solo in parte dalla ferita ricevuta durante la seconda guerra mondiale.
Avere il marchio di questa bestia sulla fronte o sulle mani significa sostenere mentalmente o fisicamente l’organizzazione di Satana, violando così il comando di “conservarsi puri dal mondo”. (Giac. 1:27, VR) Tuttavia, tale amicizia col mondo vuol dire inimicizia con Dio.
È detto che questa bestia ha un numero, 666. Nelle Scritture il numero sei è simbolo di imperfezione o incompletezza. (1 Sam. 17:4; 2 Sam. 21:20; Dan. 3:1) La visibile organizzazione di Satana è costituita di tre fondamentali elementi dominanti, la falsa religione, l’avido commercio e la politica di questo mondo. Questi tre sarebbero stati ben raffigurati dal numero imperfetto 666; la falsa religione da 600, l’avido commercio da 60 e la politica del mondo da 6, e più alto è il numero, maggiore è il biasimo che merita. In Armaghedon, questa bestia selvaggia, la visibile organizzazione di Satana, sarà alleata con Satana e le sue orde demoniche nella lotta contro Cristo, il Re dei re, e in tale guerra questa bestia e le sue schiere subiranno la sconfitta completa. — Apoc. 13:18; 14:9, 11; 15:2; 16:2; 19:19, 20.
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La bestia con due cornaLa Torre di Guardia 1963 | 15 settembre
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La bestia con due corna
IN DANIELE 8:20 un angelo di Dio disse a Daniele che il montone con due corna che aveva visto rappresentava il duplice regno della Medo-Persia. Mediante questa spiegazione Dio rende chiaro quello che è illustrato dalla bestia selvaggia che l’apostolo Giovanni vide dopo aver osservato il dragone e la bestia selvaggia che ascendeva dal mare: “E vidi un’altra bestia selvaggia ascendere dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Ed essa esercita tutta l’autorità della prima bestia selvaggia dinanzi a quella. E fa che la terra e quelli che vi dimorano adorino la prima bestia selvaggia, la cui piaga mortale si sanò. E compie grandi segni . . . Ed essa svia quelli che dimorano sulla terra, a causa dei segni che le fu concesso di compiere dinanzi alla bestia selvaggia”. — Apoc. 13:11-14.
Che cosa poteva raffigurare questa bestia selvaggia? Davanti alla bestia selvaggia o visibile organizzazione di Satana si sono distinti in modo notevole l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Pur essendo ambedue nazioni separate, hanno operato praticamente come una duplice potenza mondiale, poiché la loro lingua, il loro retaggio, i loro princìpi e le loro norme sono stati gli stessi, e hanno collaborato dopo che nella Guerra del 1812 sono state definite le loro divergenze. Perciò la storia narra che sin dalla promulgazione della Dottrina di Monroe nel 1823 essi hanno cooperato negli affari del mondo; ce ne hanno dato notevoli esempi nella prima e nella seconda guerra mondiale.
Di tutte le potenze mondiali che hanno dominato il globo, dall’Egitto in poi, la duplice potenza mondiale Anglo-Americana è stata la più grande. Essa si è estesa più di ogni altra, e succedendo al Sacro Romano Impero come dominante potenza mondiale è divenuta la settima potenza mondiale delle profezie e della storia della Bibbia. Il fatto che ha le corna di un agnello è in armonia con la pretesa dell’Inghilterra e dell’America di aver combattuto solo guerre difensive e non guerre di conquista. Una cosa è certa, che non è stato con le conquiste militari, come quelle di Alessandro Magno e di Napoleone, che l’Inghilterra è divenuta potenza mondiale, alla quale, nella prima parte del diciannovesimo secolo, si unirono gli Stati Uniti per formare la potenza mondiale Anglo-Americana. Essa ha raggiunto i suoi fini usando metodi simili a quelli di un agnello, per così dire, cioè mediante la diplomazia, il commercio e la religione. Pur fingendo di essere un agnello, essa ha usato la voce di un dragone, una voce potente, una voce simile a quella del dragone, Satana il Diavolo.
Essendo una potenza mondiale, questa bestia con due corna ha esercitato tutta l’autorità della prima bestia selvaggia, dominando sul resto del mondo. A motivo della sua preminente posizione nel mondo di Satana, le sue mire e i suoi metodi hanno avuto l’effetto di indurre le nazioni del mondo a mostrare devozione all’organizzazione di Satana invece che a Dio e al suo regno.
In Apocalisse 16:13 essa è in relazione col dragone e con la bestia selvaggia, ed è chiamata “falso profeta”. Che questo falso profeta sia in realtà la bestia con due corna è reso chiaro sia dai fatti fisici che dal riferimento fatto ad esso in Apocalisse 19:20, dove il “falso profeta” è descritto come se avesse fatto le cose che nel tredicesimo capitolo è detto che vengono fatte dalla bestia con due corna. “La bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta che aveva compiuto davanti ad essa i segni coi quali aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia”. È definita appropriatamente falso profeta, poiché è stata il portavoce della bestia selvaggia, la visibile organizzazione di Satana, e ha usato la voce di un dragone. Essa avrà lo stesso destino riservato alla bestia selvaggia che sale dal mare, poiché, “mentre erano ancora viventi, furono entrambi scagliati nel lago di fuoco che brucia con zolfo”. In un altro punto è indicato che questo lago di fuoco è la morte seconda, cioè l’eterno annientamento o distruzione. — Apoc. 19:20; 20:14.
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La bestia di colore scarlattoLa Torre di Guardia 1963 | 15 settembre
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La bestia di colore scarlatto
LA QUARTA e ultima bestia vista dall’apostolo Giovanni nella sua visione apocalittica è stata anche l’ultima ad apparire nei tempi moderni in adempimento alla Rivelazione. Riguardo ad essa Giovanni scrisse: “Scorsi una donna seduta su una bestia selvaggia di colore scarlatto ch’era piena di nomi blasfemi e che aveva sette teste e dieci corna. La bestia selvaggia che hai vista era, ma non è, e sta per ascendere dall’abisso, e se ne andrà nella distruzione. E vedendo come la bestia selvaggia era, ma non è, eppure sarà presente, quelli che dimorano sulla terra si meraviglieranno con ammirazione . . . Le sette teste significano sette monti, in cima ai quali la donna siede. E vi sono sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora arrivato, ma quando sarà arrivato, dovrà rimanere per breve tempo. E la bestia selvaggia che era ma non è, è anch’essa un ottavo re, ma viene dai sette, e se ne va nella distruzione”. — Apoc. 17:3, 8-11.
Notate la somiglianza che vi è fra tre di queste bestie, il dragone color fuoco (Satana il Diavolo), la bestia selvaggia che ascese dal mare (l’organizzazione visibile di Satana), e la bestia selvaggia di colore scarlatto; ognuna di esse ha sette teste e dieci corna. Le dieci corna raffigurano in ogni caso l’assoluto potere. Ma quanto alle sette teste, nel dragone rappresentano la sua autorità sopra le sette potenze mondiali mediante i prìncipi demonici; nella bestia selvaggia che sale dal mare, le sette potenze mondiali sono raffigurate dalle sette teste, e nella bestia di colore scarlatto queste sette potenze mondiali appaiono sotto forma di sette teste appartenenti a una modernissima organizzazione o istituzione. Questa bestia selvaggia di colore scarlatto non potrebbe essere nessuna delle sette potenze mondiali, poiché ci è detto chiaramente che “viene dai sette”, anzi, che è un ottavo re. Perciò dovrebbe includerle tutte in qualche forma. Che cosa poteva rappresentare questa bestia se non l’istituzione chiamata prima Lega delle Nazioni e ora Nazioni Unite? Non è essa un’organizzazione mondiale come la visibile organizzazione di Satana? Non sono forse inclusi in questa organizzazione mondiale i resti delle sette potenze mondiali, e non è in effetti un’ottava potenza mondiale? Le sue dieci corna raffigurano tutti i re o governanti della terra.
Come sono appropriate per questa bestia di colore scarlatto le parole: “La bestia selvaggia era, ma non è, eppure sarà presente”! Quanto alla Lega delle Nazioni, dapprima essa era, poiché cominciò ad esistere il 10 gennaio 1920. Poi, durante la seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, questa “bestia” non fu effettivamente, poiché venne ignorata dalle nazioni del mondo, benché esse non ne decretassero ufficialmente la fine che dopo la costituzione delle Nazioni Unite.a Quindi, costituito il suo successore, questa bestia di colore scarlatto fu di nuovo presente. E non v’è dubbio che negli scorsi diciotto anni il mondo ha guardato con ammirazione a questa ottava potenza mondiale, le Nazioni Unite.
Che si può dire dei sette re riguardo ai quali fu scritto, ai giorni di Giovanni, che “cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora arrivato, ma quando sarà arrivato dovrà rimanere per breve tempo”? Questi sono le stesse sette potenze mondiali della storia e della profezia biblica a cui si fa riferimento col simbolo del dragone e della bestia selvaggia che ascese dal mare. Ai giorni di Giovanni cinque di queste erano cadute: Egitto, Assiria, Babilonia, Medo-Persia e Grecia. La sesta era allora in esistenza, la Roma pagana, che continuò ad esistere col nome di Sacro Romano Impero, e una doveva ancora venire, la potenza mondiale Anglo-Americana, la bestia con due corna. Il fatto che rimane per breve tempo sta ad indicare che la fine di queste potenze è vicina.
Questa bestia di colore scarlatto appare nel libro di Apocalisse anche sotto un’altra forma. Ma questo non ci dovrebbe sembrare strano, dato che nella profezia biblica varie persone e istituzioni compaiono a volte sotto più di un aspetto, ma questi sono tutti appropriati e adatti, e vengono usati per mostrare caratteristiche diverse di una persona, di un’organizzazione, di una nazione o di un’istituzione politica. Infatti abbiamo visto che la settima potenza mondiale, la potenza mondiale Anglo-Americana, è rappresentata dalla settima testa della bestia selvaggia che ascese dal mare, dalla bestia selvaggia con due corna simile a un agnello, che pure ha la voce di un dragone, e anche dal falso profeta, a motivo delle sue attività propagandistiche. È la stessa cosa per questa bestia selvaggia di colore scarlatto; essa è chiamata anche ottava potenza mondiale e, in Apocalisse 13:14, 15, è definita “un’immagine alla bestia selvaggia”, cioè alla bestia che è ascesa dal mare: “[La bestia con due corna] svia quelli che dimorano sulla terra, a causa dei segni che le fu concesso di compiere dinanzi alla bestia selvaggia, mentre dice a quelli che dimorano sulla terra di fare un’immagine alla bestia selvaggia che ebbe la piaga mortale e rivisse. E le fu concesso di dare respiro all’immagine della bestia selvaggia, onde l’immagine della bestia selvaggia parlasse e facesse uccidere tutti quelli che non adorassero in alcun modo l’immagine della bestia selvaggia”.
Secondo questa profezia, la bestia con due corna, cioè la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, dissero a quelli che dimoravano sulla terra di fare questa immagine alla bestia, la Lega delle Nazioni. Lo confermano gli avvenimenti storici? Sì, poiché l’Encyclopædia Britannica, Vol. 20, pagina 846, Edizione del 1959, dice nella biografia dello statista sudafricano Jan Christiaan Smuts: “Dopo l’Armistizio [del 1918], Smuts scrisse le sue osservazioni sulla Lega delle Nazioni, The League of Nations: A Practical Suggestion (1918), che ricevette l’appoggio sia del presidente Wilson che del sig. Lloyd George, e che in sostanza divenne il Patto della Lega”. Questi ultimi due, naturalmente, erano a quel tempo i capi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Benché gli Stati Uniti non entrassero mai a far parte ufficialmente della Lega, in effetti il loro capo prese l’iniziativa di dire al mondo di fare questa immagine della bestia. Col passare degli anni s’introdussero indirettamente nella Lega approvando patti e trattati promulgati dai membri della Lega. Vi è una prova ancora maggiore che i capi di queste due nazioni, o di questa duplice potenza mondiale, Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt, presero l’iniziativa per indurre i popoli della terra a far uscire dall’abisso di inattività in cui l’aveva gettata la seconda guerra mondiale questa bestia di colore scarlatto, sotto forma di Nazioni Unite.
Che possiamo dire della donna vestita di colore scarlatto, la quale è raffigurata mentre cavalca questa bestia dello stesso colore scarlatto? Nelle Scritture, da Genesi 3:15 ad Apocalisse 22:17, è usata una donna per raffigurare un’organizzazione, specialmente un’organizzazione religiosa. Infatti l’infedele Gerusalemme è descritta come fosse una prostituta, mentre la fedele congregazione cristiana come una casta vergine. (Isa. 1:21; 2 Cor. 11:2) Questa donna sarebbe dunque un’appropriata rappresentazione della falsa religione, e in particolare dell’apostata cristianità, che professa di essere sposata a Gesù Cristo ma che gli è stata infedele, poiché si è associata e ha fatto causa comune coi governi di questo mondo anziché attendere il regno di Cristo. Ad essa si applicano queste parole di condanna: “Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra”. È degno di nota il fatto che, mentre Gesù Cristo, il Re dei re, viene rappresentato nell’atto di eseguire il giudizio sulle varie bestie, è indicato che sono le dieci corna o re della bestia di colore scarlatto a portare la distruzione su questo falso sistema religioso, e un presagio di ciò si può vedere nell’aperta opposizione del comunismo ad ogni cosa religiosa. — Apoc. 17:5.
È ovvio che questa piccola descrizione delle bestie di Apocalisse non potrebbe toccare tutti i minimi particolari. Anch’essi, tuttavia, se vengono studiati, sono riscontrati in armonia con quanto abbiamo detto, com’è stato dimostrato in altre pubblicazioni della Società Torre di Guardia.
Geova Dio fa sicuramente risplendere la luce sulle sue profezie scritte tanto tempo fa, in armonia con la sua promessa che il sentiero dei giusti diverrà sempre più luminoso. Questo dà a tutti i suoi servitori una buona ragione per credere più fermamente che in ogni tempo Egli ha il pieno controllo sugli affari del mondo e che la Bibbia è la sua Parola ispirata. Dovrebbe rafforzare la loro speranza nel finale trionfo della giustizia e aiutarli a servire Dio con la “religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre”, e a mantenersi senza macchia dal mondo. — Giac. 1:27, VR.
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