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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1968 | 1° novembre
    • pagato. Dio mostrava che era tanto importante per quelli che dovevano del denaro pagare i loro debiti quanto era importante per i creditori evitare d’essere avidi. Poiché Geova descriveva l’uomo che egli approvava come colui che “se giura, anche a suo scapito, non cambia; non dà il suo danaro ad usura”. — Sal. 15:4, 5, PIB.

      Triste a dirsi, talvolta gli avidi creditori giudei ignoravano il misericordioso e premuroso spirito della legge di Dio. Spietatamente, i creditori facevano abietti schiavi di uomini, donne e bambini, e col tempo cominciarono a gettare in prigione quelli che non potevano pagare i loro debiti. — 2 Re 4:1; Ezec. 18:12, 13; Amos 8:4-6; Matt. 5:25, 26.

      Oggi, nella stessa maniera, i creditori diventano a volte molto irragionevoli quando trattano con i debitori. Può darsi che per qualche imprevista circostanza il cristiano si sia trovato nell’impossibilità di far fronte ai suoi impegni. (Eccl. 9:11) Forse potrebbe pagare i suoi debiti se avesse più tempo. La condotta ragionevole per i creditori sarebbe di vedere se potessero fare qualche concessione trattando con qualcuno che è divenuto insolvente a causa di sventura, come malattia o un incidente. In questo modo otterrebbero il pagamento. Ma se perseguitano il debitore senza misericordia e cercano di portargli via anche l’ultima lira ricorrendo alla legge, potrebbe egli stesso dover far ricorso alla legge. Per proteggersi, potrebbe dichiararsi fallito, la sua vera condizione. Potrebbero costringerlo a risolvere la cosa nel solo modo che essi apparentemente riconoscono, le leggi sul fallimento.

      Sarebbe però scorretto che il cristiano ricorresse non necessariamente al fallimento come facile via d’uscita da una spiacevole situazione, sia che fosse causata dalla sua propria mancanza di previdenza o da qualche sfavorevole avvenimento. Questa non sarebbe una condotta moralmente onesta per i cristiani che dicono: “Confidiamo di avere un’onesta coscienza, desiderando condurci in ogni cosa onestamente”. (Ebr. 13:18) Il cristiano dovrebbe trattare i suoi creditori come vorrebbe essere trattato se qualcuno gli dovesse del denaro. (Matt. 7:12) Chi ha un debito, dovrebbe fare tutto il possibile per pagarlo. Ricordate, Dio approva colui che, “se giura, anche a suo scapito, non cambia”. — Sal. 15:4, PIB.

      Infatti, alcuni, anche dopo essere stati legalmente liberati da certi debiti, hanno coscienziosamente sentito il bisogno morale di cercar di pagare completamente i debiti annullati se gli ex creditori ne accettassero il pagamento. In questa, come in molte cose, influisce la coscienza cristiana. Ciascuno può decidere ciò che personalmente farà, sforzandosi sempre di mantenere una buona coscienza. — 1 Tim. 1:5.

      Tutto questo dovrebbe mettere in risalto l’importanza di pensare bene a un affare commerciale prima di prendere un accordo, e di vivere secondo i propri mezzi. Un ispirato proverbio dice: “I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio, ma chi si affretta va sicuramente verso l’indigenza”. (Prov. 21:5) Gesù parlò anche della saggezza dell’uomo che intendeva costruire una torre e si siede prima a calcolare la spesa per essere sicuro che avrà abbastanza denaro per portare a termine l’impresa commerciale. (Luca 14:28-30) Ciascuno deve decidere personalmente quali debiti contrarre, se ne contrarrà. Ma di quante cose materiali c’è bisogno per provvedere alle necessità della vita e provare soddisfazione nella vita? Si mostrerebbe “sapienza dall’alto” mettendosi in una pericolosa situazione finanziaria per il desiderio di lussi materiali? (Giac. 3:17; Luca 12:15-21) Quanto è molto meglio credere e agire in armonia con le parole di Paolo: “Avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti”! — 1 Tim. 6:8.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1968 | 1° novembre
    • Domande dai lettori

      ● Attenderò la risposta alla mia lettera in “Domande dai lettori” de La Torre di Guardia. — Senza firma.

      Che in questa rivista abbiamo una sezione intitolata “Domande dai lettori” è confermato dal fatto che regolarmente riceviamo richieste di informazioni dai lettori delle pubblicazioni della Società Torre di Guardia. Alcuni chiedono informazioni intorno a questioni dottrinali o a cose che leggono nella letteratura della Società. Altri cercano consigli scritturali su problemi che hanno personalmente.

      Mentre non abbiamo le possibilità di una corrispondenza illimitata, di solito possiamo essere d’aiuto se qualcuno ha bisogno di una risposta biblica a una domanda e non è in grado di ottenerla localmente. Quando riceviamo la richiesta di informazioni, rispondiamo privatamente per mezzo di una lettera. Ma non tutte le domande che riceviamo sono pure riprodotte in questa sezione de La Torre di Guardia. A volte la corrispondenza è di natura personale e non sarebbe dunque interessante per i nostri lettori in genere. Altre risposte non sono pubblicate

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