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  • Indice dei soggetti ne “La Torre di Guardia” del 1968
    La Torre di Guardia 1968 | 15 dicembre
    • Trasfusione, ordinate dalle corti, 479, 480

      Trovare, quello che si cerca!, 259, 260

      Trovate libertà presso la visibile organizzazione di Geova, 202-208

      Ultima notte dell’anno, inviti durante, 767

      Ultimi giorni, ciò che significano, 165-169

      viviamo negli, 197-201

      Violenza, condotta cristiana di fronte alla, 645-649

      Virtù, com’è la vostra?, 579, 580

      Zoppicare, su due opinioni, 419-422

      Zorobabele, nella genealogia, 703, 704

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1968 | 15 dicembre
    • Domande dai lettori

      ● Sarebbe sbagliato invitare a casa propria alcuni conservi cristiani l’ultima notte dell’anno? — G. M., Canada.

      Non è sbagliato invitare a casa propria i conservi cristiani per godere di edificante associazione e svago. Comunque, se l’occasione coincidesse esattamente con una celebrazione mondana, il cristiano farebbe bene a considerare alcune cose prima di prendere la decisione di tenere tale raduno o di assistervi.

      Sebbene le usanze variino da paese a paese, in molti luoghi c’è la tradizione di rimanere alzati fino a mezzanotte il 31 dicembre per “veder finire l’anno vecchio”. Quella sera è spesso associata al bere smodato, condotta dissoluta fra i sessi, scambio di doni e promesse di cambiare vita nell’anno nuovo. Le pratiche moderne in molti paesi sono direttamente legate a celebrazioni pagane. World Book Encyclopedia del 1966, Volume 14, pagina 237, riferisce: “Nell’antica Roma, il primo giorno dell’anno era dedicato a onorare Giano, il dio delle porte e degli inizi e delle fini. . . . Il capodanno divenne un giorno sacro per la Chiesa Cristiana nel 487 d.C., quando fu dichiarato Festa della Circoncisione. Dapprima, i ricevimenti non furono permessi in questo giorno perché i pagani avevano seguito tale usanza. Questo cambiò gradualmente e le celebrazioni si poterono tenere di nuovo”. (Per ulteriori particolari, si veda Svegliatevi! dell’8 gennaio 1958, pagine 21-23).

      Prima di mettere la loro vita in armonia con la Bibbia, alcuni che ora sono cristiani possono aver condotto tale vita sregolata. Ma ora essi osservano l’ispirato consiglio: “Come di giorno camminiamo decentemente non in gozzoviglie e ubriachezze, non in relazioni illecite e condotta dissoluta”. (Rom. 13:13) Essi si sforzano diligentemente di corrispondere alla descrizione di Gesù: “Essi non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) I cristiani dunque eviterebbero indubbiamente le celebrazioni dell’ultimo giorno dell’anno legate a pratiche pagane.

      Ma significa questo che i cristiani debbano evitare di tenersi compagnia quel giorno perché esso è impiegato male da coloro che fanno le “opere che appartengono alle tenebre”? (Rom. 13:12) No, non devono evitarlo. Un gruppo di cristiani potrebbero disporre di radunarsi insieme quel giorno perché in tale occasione sono liberi dal lavoro secolare e possono riunirsi. I cristiani di Gerusalemme dopo la Pentecoste del 33 E.V. “prendevano i loro pasti nelle case private e partecipavano al cibo con grande allegrezza e sincerità di cuore”. (Atti 2:46) L’associazione coi conservi cristiani e le conversazioni spirituali a cui si dedicarono furono indubbiamente molto utili per quei credenti. E oggi un raduno di cristiani ha un effetto simile, se i princìpi biblici regolano quello che si dice e che si fa.

      Chi dispone di tenere un raduno il 31 dicembre, o intende assistere ad esso, fa bene a esaminare il suo motivo e anche la situazione. Il raduno è predisposto perché è l’ultimo giorno dell’anno, o c’è speciale entusiasmo per esso dato che cade quel giorno? Le attività a cui ci si dedica, o l’ora a cui il raduno finisce, indicano che si imita ciò che fa il mondo quel giorno? In tal caso, indipendentemente da ciò che può dire, la persona celebra l’ultimo giorno dell’anno e segue il mondo e le sue vie. Quello che fa non è cristiano.

      Non c’è dunque bisogno di stabilire nessuna “regola” relativamente a questa occasione. Se i cristiani si riuniscono insieme col giusto motivo e se la loro condotta si addice in ogni modo ai cristiani, certo non devono evitare di tenersi compagnia in alcun giorno semplicemente perché è un giorno che il mondo impiega male. Ciascun cristiano può prendere in considerazione il suo proprio motivo, i princìpi scritturali inerenti e quello che gli dice la sua coscienza addestrata secondo la Bibbia. (1 Giov. 2:15-17; Rom. 14:13; 1 Tim. 1:19) Quindi può prendere una decisione personale, cercando di dare un esempio di maturità cristiana che avrà l’approvazione di Dio. Paolo ci incoraggiò: “Continuate ad assicurarvi di ciò che è accettevole al Signore”. — Efes. 5:10.

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