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“Felice è la nazione il cui Dio è Geova”La Torre di Guardia 1968 | 15 novembre
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vita. I medici dovevano riferire alle guardie delle SS quali prigionieri, per malattia, non avrebbero potuto presentarsi al lavoro nei successivi sei mesi. Tali pazienti venivano portati in altre baracche, caricati su autobus che non erano altro che camere a gas con le ruote. I gas di scappamento uccidevano le vittime mentre erano in viaggio verso i forni crematori. Questa sarebbe stata la mia sorte, ma il medico svedese non fece ciò che i nazisti si aspettavano da lui, per la benignità dei miei fratelli cristiani.
Ripenso anche spesso alla cosiddetta “Marcia della morte” dal Campo di Sachsenhausen a Schwerin nell’aprile del 1945. Non avrei mai resistito a questa marcia se non fosse stato per l’amorevole cura dei miei fratelli cristiani che avevano rischiato tanto per togliermi dalle baracche dei malati che non potevano muoversi con le loro sole forze. Le SS volevano bruciare le baracche con quelli seriamente malati per non far cadere tali prove nelle mani dei Russi. I fratelli riuscirono a impossessarsi di una specie di carro su cui misero me e altri Testimoni che non potevano camminare. Essi tirarono questo carro su cui erano i loro fratelli cristiani che non potevano camminare, sino alla fine di quell’angosciosa marcia della morte. Chiunque crollava durante questa marcia riceveva il colpo di grazia dalle SS con una pallottola nella nuca. L’amorevole cura dei nostri fratelli cristiani ci aiutò a evitare tale sorte.
Tornai finalmente al mio luogo di lavoro teocratico nei Paesi Bassi vestito con l’uniforme del campo e con null’altro che fogli di giornale come biancheria intima e in grado di camminare solo con l’aiuto del bastone. Ma mi ripresi in fretta e potei presto ricominciare il lavoro al servizio del Regno di Dio. Questo faccio da oltre vent’anni, da che fui liberato. Abbiamo ancora il privilegio di lavorare nella sede filiale della Società nei Paesi Bassi.
Dal governo tedesco ricevemmo un compenso e così potemmo comprare cose che avevamo perduto. Ora che ho superato i sessantacinque anni, ricevo anche la pensione di vecchiaia. Pertanto sono in grado di tenere l’automobile, che mi permette di fare il più possibile nel ministero.
Sì, Geova non permette nessuna prova più grande di quella che possiamo sopportare, e, per di più, provvede la forza per resistere. Per nulla al mondo avrei voluto sottrarmi alle prove che ho sopportate con la Sua forza. Queste prove hanno accresciuto la mia fede in Geova, il mio apprezzamento per il suo amore, la sua sapienza, la sua giustizia e la sua potenza. Per esperienza personale ho imparato la grande verità che leggiamo nella Bibbia: “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”.
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Ritrovato il portafoglioLa Torre di Guardia 1968 | 15 novembre
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Ritrovato il portafoglio
Non appena i membri del reparto pulizia entrarono nel Memorial Auditorium di Utica, N.Y., negli Stati Uniti, onde fare i preparativi per l’Assemblea di Distretto dei Testimoni di Geova “Facciamo discepoli” dell’anno scorso, scoprirono un portafoglio contenente 62 dollari. Esso fu consegnato al Reparto Oggetti Smarriti dell’assemblea, e al termine dell’assemblea, quando nessuno andò a reclamarlo, fu consegnato al sorvegliante del congresso, che vi guardò e vi trovò qualche identificazione e un numero di telefono.
Chiamato l’individuo, si seppe che egli aveva perduto il portafoglio il 1º luglio 1966, mentre assisteva a un conferimento di diplomi l’anno prima. La prima cosa che chiese fu: “C’è del denaro in esso?”
Gli fu chiesto: “Quanto vi aveva?”
Rispose: “Sessanta dollari”.
Quando gli fu detto che ora vi erano 62 dollari, rimase senza parola. Fu notevolmente meravigliato dall’onestà dei testimoni di Geova.
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