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  • Il sacerdozio tipico indica la via
    La Torre di Guardia 1968 | 15 novembre
    • mai all’Iddio del cielo, la Fonte della vita, ed essere con lui in una relazione non oscurata da una cattiva coscienza? Come poteva la fatale debolezza dell’imperfezione umana osservata nel mediatore Mosè, nel sommo sacerdote Aaronne e nei suoi sottosacerdoti, e nell’intero popolo, essere mai superata? Geova stesso provvide la rallegrante risposta, che considereremo nel prossimo numero de La Torre di Guardia.

  • “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”
    La Torre di Guardia 1968 | 15 novembre
    • “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”

      Narrato da Robert A. Winkler

      QUANDO giunse il critico anno del 1914 e scoppiò la prima guerra mondiale, andavo a scuola in Germania e furono fatti sforzi per spronare gli studenti a intraprendere il servizio militare. Per i volontari, era preparato uno speciale esame, e tutti erano promossi con onore. Fui uno di quegli studenti per i quali gli studi in classe finirono all’improvviso.

      Ero solo un ragazzo di sedici anni quando arrivai al fronte in Francia, di là da Reims, come “volontario per un anno”. Lì al fronte, era prevista l’istruzione religiosa. Notai che il cappellano predicava esattamente il contrario di ciò che avevo imparato. Questa istruzione mi ammaestrava e mi incoraggiava a uccidere più nemici che fosse possibile e che una morte eroica doveva essere considerata qualche cosa di molto onorevole. Tutto ciò mi fece pensare. Questo oltre alla mia associazione con quelli dell’esercito mi portò infine al punto che persi la fede.

      Quando rimasi gravemente ferito e tornai dal fronte molto decorato, fui congedato dall’esercito. Quindi conobbi qualcuno che studiava filosofia, e il risultato di questa associazione fu che divenni ateo, come lui.

      DIVENNI UNO DEL POPOLO DI GEOVA

      Rimasi ateo fino al 1924, quando venni a contatto con un Bibelforscher, cioè un testimone di Geova. Ciò che egli mi disse della Bibbia mi era del tutto nuovo. Fui spronato a cercare nuovi argomenti per confutare le sue vedute. Accettai tutta la letteratura che mi presentò e studiai fino a notte inoltrata. Il libro Il Divin Piano delle Età mi interessò particolarmente poiché volevo sapere qual era quel “piano”.

      Poiché passavo ogni sera a studiare questa letteratura e a parlarne, tutti i miei familiari si volsero contro di me. Infine, mio padre bruciò tutti i miei libri. Tutta la nuova letteratura che potei ottenere da allora in poi dovetti tenerla ben nascosta.

      Ben presto compresi che non potevo trovare argomenti per confutare quelli del Bibelforscher e fui costretto a rendermi conto che era proprio la verità di Dio. Provai un’indescrivibile gioia apprendendo quali erano i propositi di Geova, acquistando intendimento del regno di Dio e delle benedizioni che avrebbe recato al genere umano. Queste promesse, queste speranze di benedizioni semplicemente mi commossero. Compresi ciò che aveva detto il salmista in Salmo 33:12 e potei unirmi a lui nel dire: “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”.

      Non potevo quasi aspettare fino alla volta successiva in cui questo ministro cristiano mi avrebbe visitato. Ma volevo predicare, non solo nella cerchia familiare, ma come faceva lui, di casa in casa. La mia gioia fu grande quando accettò che lo accompagnassi di casa in casa. Dopo essere andati insieme alle prime case, acconsentì a lasciarmi andare da solo. Ripenso spesso alle gioie e alle benedizioni che mi recò quel primo giorno di testimonianza.

      Penso anche con piacere al momento in cui io, insieme al fratello della filiale della Società Torre di Guardia a Magdeburgo, mi fermai di fronte a una grande carta geografica ed egli mi chiese se volevo andare a Bonn. “Bonn”, spiegò, “è una città difficile, una città dove ci sono l’università e molti intellettuali, un territorio cattolico. Se vorrai tener duro in questo territorio”, continuò, “dovrai essere forte nella fede e versato nelle Scritture”. Pertanto Bonn divenne la mia prima assegnazione di ministero. Ben presto la mia fidanzata mi raggiunse e ci sposammo. Presto altri predicatori del regno di Dio in servizio continuo vennero in nostro aiuto. Geova benedisse riccamente i nostri sforzi, e subito, oltre al gruppetto di presenti allo studio Torre di Guardia, avevamo un buon numero di persone interessate, il quale numero crebbe di mese in mese finché la sala fu piena, con più di ottanta persone presenti alle adunanze.

      MOLESTATI DALLA GESTAPO

      All’improvviso ci fu un grande cambiamento. La Gestapo di Hitler cominciò a farci molte visite, visite che avevamo previste, per cui avevamo ben nascosto la nostra letteratura. Queste visite erano fatte di giorno, o a mezzanotte o nelle prime ore del mattino. Venivano a prendere i nomi e gli indirizzi dei Testimoni e perquisivano attentamente ogni scaffale, gli armadi, i letti e la biancheria.

      Quando lavoravamo di casa in casa, usavamo solo la Bibbia. Un giorno visitai la casa di una donna che era membro del partito nazista ed ella telefonò alla polizia, fornendo i miei connotati.

      Questo portò rapidamente al mio arresto, dopo di che fui trasportato al Campo di Concentramento di Esterwegen. Come fu rincorante rendere felici col messaggio del Regno persone affrante nello spirito e senza speranza! La grande gioia di poter aiutare le persone mansuete nel campo a capire la verità di Dio e a dedicarsi a Dio fece sembrare nulla il crudele trattamento inflitto dalla Gestapo. Sì, lì nel campo imparammo ad apprezzare il grande privilegio di far parte del popolo il cui Dio è Geova.

      Dopo la mia liberazione dovevo presentarmi ogni giorno alla Gestapo, e mi chiedevano di fare il saluto “Heil Hitler”. Ogni giorno, quando rifiutavo, la loro ira aumentava e gridavano: “Non hai imparato neppure una cosa nel campo, assolutamente nulla, neanche il saluto tedesco, e se domani mattina quando tornerai non farai il saluto tedesco, non rivedrai mai più tua moglie. Hai capito?”

      Quello stesso giorno il sorvegliante di circoscrizione della Società Torre di Guardia venne a visitarci, e io gli dissi le cose che la Gestapo mi aveva dette. Egli disse di aver udito di casi simili e, poiché in ogni posto della Gestapo nel paese avevano una copia della mia foto, sarebbe stato saggio ch’io continuassi l’opera di testimonianza nei Paesi Bassi. Accettammo la nostra nuova assegnazione e lietamente abbandonammo la nostra casa e tutto quello che possedevamo nelle mani avide della Gestapo.

      Quando arrivammo in Olanda e cominciammo a lavorare nella nuova assegnazione non sapevamo nulla della lingua olandese. Geova benedisse i nostri sforzi di servire in quel paese. Andando ogni giorno di casa in casa imparammo presto a conoscere le persone. Nel 1938 ricevetti l’incarico di visitare tutte le congregazioni dei Paesi Bassi. Nel 1939 accrebbi i miei privilegi e fui chiamato all’ufficio della filiale della Società Torre di Guardia. Nel 1940 le truppe tedesche occuparono i Paesi Bassi, e quindi fu chiaro che la Gestapo avrebbe presto compiuto la sua campagna di perquisizione e rapina anche in questo Paese.

      Il 21 ottobre 1941 fui tradito e arrestato. La Gestapo si rallegrò quando infine mi presero. Fecero sapere questa notizia a molti posti della Gestapo in Germania e nei Paesi Bassi.

      SFORZI PER FARMI TRADIRE IL POPOLO DI GEOVA

      La Gestapo desiderava annientare l’organizzazione dei testimoni di Geova, e, secondo loro, sarei stato un uomo intelligente a cooperare nei loro progetti. “Questo Geova”, schernivano, “è fallito in Germania e accade la stessa cosa in altri paesi”. Il Führer, secondo loro, era mandato da Dio, e io avrei dovuto cambiare idea. Avrei meravigliosamente elevato la mia posizione, dicevano, se avessi sostenuto la causa del Führer e abbandonato qualche cosa che realmente non esisteva. Dovevo dir loro chi faceva parte del personale dell’ufficio e dov’erano, dov’era mia moglie e chi erano i capi delle congregazioni. Mi assicurarono che nessuno di quelli che sarebbero stati traditi avrebbe mai saputo che ero stato io a dare le informazioni né avrebbero arrestato tutti quelli di cui ricevevano informazioni. Li avrebbero semplicemente informati di correggere le loro vie e di servire la causa del Führer.

      Quando dissi loro chiaramente che non avrei collaborato nel loro piano, tirarono le tende, accesero la radio a pieno volume e mi picchiarono senza misericordia. Quando uno di loro non ce la faceva più, un altro bruto prendeva il suo posto finché cadevo a terra svenuto, per riprendere poi i sensi. “Così”, sogghignarono, “non ci aspettavamo che tu fossi così irragionevole. Uno che ha dato prova d’essere un buon e intelligente organizzatore, che è stato un così buon combattente per una causa persa, dovrebbe avere più giudizio. Abbiamo bisogno di persone come te. Pensa solo come potresti migliorare la tua sorte nella vita. Dicci dov’è tua moglie, e ti diamo la nostra parola d’onore che non sarà picchiata. Se sei furbo e collabori con noi, puoi cambiare la tua prigione con una villa e la tua condizione di vergogna e oltraggio con una condizione di onore, denaro e prestigio”.

      Poiché continuavo a tacere, cominciò la seconda ripresa. Prima fu l’Obsrsturmführer Barbie, e quando si fu stancato l’Oberschaarführer Engelsman prese il suo posto. Questo continuò finché persi di nuovo i sensi. Andò avanti così dall’una del pomeriggio fino a mezzanotte. All’una di notte fui consegnato al secondino. Con alcuni denti mancanti, la mandibola inferiore slogata e il corpo piagato per le percosse, fui portato nella cella buia. “Sai perché ti porto nella cella buia?” mi chiese la guardia.

      “No”, risposi.

      “Perché non han potuto tirarti fuori nulla”.

      “Come lo sa?” chiesi.

      La guardia rispose: “Perché quando hanno maltrattato qualcuno come hanno fatto con te ed egli ha ceduto e ha detto tutto riceve una cella migliore, cibo migliore e trattamento migliore. Tu vai nella cella buia perché pensano che questo tipo di trattamento ti farà cedere. Ma io ti farò avere la luce e qualche cosa di caldo da mangiare”.

      I pensieri delle promesse di Geova di aiutare in ogni specie di difficoltà mi diedero conforto e la forza di sopportare tutto ciò, così che l’idea di fare compromesso coi miei indemoniati persecutori non mi attraversò la mente neppure una volta.

      Quando mi guardai allo specchio il giorno dopo, fui colpito dal mio aspetto. I due poliziotti olandesi in borghese che mi avevano trasportato dalla prigione perché fossi interrogato dalla Gestapo ora non potevano riconoscermi. Avevano aiutato la Gestapo ad arrestarmi e quando poi mi videro chiesero: “Sei Winkler?”

      “Sì”.

      “Sei R. A. Winkler?”

      “Sì”, risposi.

      “Sei Winkler, il testimone di Geova?”

      “Sì, sono io”.

      “Sei il Testimone Winkler che abbiamo arrestato a Wittenkade la settimana scorsa?”

      Dissi loro che ero proprio io. Mi chiesero che cosa mi aveva fatto la Gestapo. Quando glielo dissi, replicarono che non mi avrebbero mai arrestato se avessero saputo quello che mi avrebbe fatto la Gestapo.

      Il sabato ero stato picchiato dalla Gestapo, e il lunedì successivo dovevo essere nuovamente interrogato da loro. Che cosa sarebbe accaduto ora e che cosa dovevo fare? Mi rivolsi a Geova in preghiera, confidando nelle sue promesse. Sapevo che questo significava usare la strategia della guerra teocratica per amore dell’opera del Regno e per la protezione dei miei fratelli cristiani. Fu una grande prova da sopportare per me e il diciassettesimo giorno ero completamente esausto, ma ringraziai Geova che nella sua forza avevo potuto sopportare questa prova e mantenere l’integrità.

      FORZA SPIRITUALE NONOSTANTE I MALI FISICI

      A questo punto sentii un grandissimo bisogno di cibo spirituale. Un paio di giorni dopo quello stesso amichevole secondino venne a chiedermi se poteva fare qualcosa per me. Gli dissi senz’altro di sì; poteva procurarmi una Bibbia per mezzo di mia moglie. “Sì”, disse, “scrivi un biglietto. Ti porterò la matita e un po’ di carta”.

      Il 10 febbraio 1942 fu un giorno che non dimenticherò mai. La porta della mia cella si spalancò e qualcuno gettò nella cella una Bibbia tascabile, e prima che mi rendessi conto di ciò che accadeva la porta si richiuse con un tonfo. Che gioiosa occasione! La Gestapo non mi aveva permesso d’avere alcuna cosa da leggere, e ora, per immeritata benignità di Geova, avevo la Bibbia da leggere. Che gioia era leggere ogni giorno le piacevoli parole di verità della Sua Parola! Sebbene dovessi leggere sempre in segreto, mi sentivo diventare più forte spiritualmente.

      Potei tenere la Bibbia finché venni trasferito in un altro campo dei Paesi Bassi, il Campo Vught. Mentre ero a Vught potei ottenere un’altra Bibbia.

      Da Vught fui trasferito in Germania, a un campo di Oraniënburg-Sachsenhausen. Lì fummo condotti in baracche dove venimmo costretti a toglierci gli abiti e ad andare sotto la doccia. Tutti i nostri abiti e le scarpe ci furono portati via; solo quelli che avevano gli zoccoli poterono tenerli. Feci scivolare inosservata la Bibbia in uno zoccolo e così potei tenerla mentre ero nel campo.

      In questo nuovo campo mi ammalai. Ben presto fui mandato all’ospedale del campo dove c’erano già circa 3.000 persone curate da medici essi pure prigionieri. Non appena guarivo da una malattia ero vittima di un’altra. A suo tempo fui portato in altre baracche, dove venni curato da un medico svedese.

      Questo medico mi chiese se conoscevo i Testimoni Erich Frost, Konrad Franke ed R. Braüning. Quando dissi che li conoscevo, egli mi riferì che gli avevano salvato la vita nell’isola Wight, e ora, per gratitudine, avrebbe cercato di salvare la mia vita. I medici dovevano riferire alle guardie delle SS quali prigionieri, per malattia, non avrebbero potuto presentarsi al lavoro nei successivi sei mesi. Tali pazienti venivano portati in altre baracche, caricati su autobus che non erano altro che camere a gas con le ruote. I gas di scappamento uccidevano le vittime mentre erano in viaggio verso i forni crematori. Questa sarebbe stata la mia sorte, ma il medico svedese non fece ciò che i nazisti si aspettavano da lui, per la benignità dei miei fratelli cristiani.

      Ripenso anche spesso alla cosiddetta “Marcia della morte” dal Campo di Sachsenhausen a Schwerin nell’aprile del 1945. Non avrei mai resistito a questa marcia se non fosse stato per l’amorevole cura dei miei fratelli cristiani che avevano rischiato tanto per togliermi dalle baracche dei malati che non potevano muoversi con le loro sole forze. Le SS volevano bruciare le baracche con quelli seriamente malati per non far cadere tali prove nelle mani dei Russi. I fratelli riuscirono a impossessarsi di una specie di carro su cui misero me e altri Testimoni che non potevano camminare. Essi tirarono questo carro su cui erano i loro fratelli cristiani che non potevano camminare, sino alla fine di quell’angosciosa marcia della morte. Chiunque crollava durante questa marcia riceveva il colpo di grazia dalle SS con una pallottola nella nuca. L’amorevole cura dei nostri fratelli cristiani ci aiutò a evitare tale sorte.

      Tornai finalmente al mio luogo di lavoro teocratico nei Paesi Bassi vestito con l’uniforme del campo e con null’altro che fogli di giornale come biancheria intima e in grado di camminare solo con l’aiuto del bastone. Ma mi ripresi in fretta e potei presto ricominciare il lavoro al servizio del Regno di Dio. Questo faccio da oltre vent’anni, da che fui liberato. Abbiamo ancora il privilegio di lavorare nella sede filiale della Società nei Paesi Bassi.

      Dal governo tedesco ricevemmo un compenso e così potemmo comprare cose che avevamo perduto. Ora che ho superato i sessantacinque anni, ricevo anche la pensione di vecchiaia. Pertanto sono in grado di tenere l’automobile, che mi permette di fare il più possibile nel ministero.

      Sì, Geova non permette nessuna prova più grande di quella che possiamo sopportare, e, per di più, provvede la forza per resistere. Per nulla al mondo avrei voluto sottrarmi alle prove che ho sopportate con la Sua forza. Queste prove hanno accresciuto la mia fede in Geova, il mio apprezzamento per il suo amore, la sua sapienza, la sua giustizia e la sua potenza. Per esperienza personale ho imparato la grande verità che leggiamo nella Bibbia: “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”.

  • Ritrovato il portafoglio
    La Torre di Guardia 1968 | 15 novembre
    • Ritrovato il portafoglio

      Non appena i membri del reparto pulizia entrarono nel Memorial Auditorium di Utica, N.Y., negli Stati Uniti, onde fare i preparativi per l’Assemblea di Distretto dei Testimoni di Geova “Facciamo discepoli” dell’anno scorso, scoprirono un portafoglio contenente 62 dollari. Esso fu consegnato al Reparto Oggetti Smarriti dell’assemblea, e al termine dell’assemblea, quando nessuno andò a reclamarlo, fu consegnato al sorvegliante del congresso, che vi guardò e vi trovò qualche identificazione e un numero di telefono.

      Chiamato l’individuo, si seppe che egli aveva perduto il portafoglio il 1º luglio 1966, mentre assisteva a un conferimento di diplomi l’anno prima. La prima cosa che chiese fu: “C’è del denaro in esso?”

      Gli fu chiesto: “Quanto vi aveva?”

      Rispose: “Sessanta dollari”.

      Quando gli fu detto che ora vi erano 62 dollari, rimase senza parola. Fu notevolmente meravigliato dall’onestà dei testimoni di Geova.

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