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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1971 | 1° giugno
    • prospettiva che creature umane di questa generazione che esercitano fede in Cristo sopravvivano alla fine di questo sistema malvagio e vivano per sempre su una terra paradisiaca. Come sono state veraci le parole di Gesù in Giovanni 7:38, 39 riguardo all’unzione con lo spirito santo e all’“acqua viva” che sgorga per mezzo dei cristiani chiamati alla vita in cielo!

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1971 | 1° giugno
    • Domande dai lettori

      ● Come dobbiamo comprendere Ebrei 1:6, dove dice che tutti gli angeli hanno il comando di adorare Gesù? — F. C., U.S.A.

      Ebrei 1:6 dice: “Ma quando egli introduce di nuovo il suo Primogenito sulla terra abitata, dice: ‘E tutti gli angeli di Dio lo adorino’”. Lo scrittore di Ebrei cita qui il Salmo 97:7, che dice (in parte): “Inchinatevi a lui, dèi tutti”. La Versione dei Settanta, evidentemente citata da questo scrittore, dice: “AdorateLo voi tutti Suoi angeli”. — C. Thomson.

      Pare che questi versetti suscitino un problema perché sembra contraddicano l’esplicita dichiarazione di Gesù rivolta a Satana il Diavolo: “È scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. — Matt. 4:10.

      La parola greca resa “adorino” in Ebrei 1:6 è pro·sky·neʹo. Questa parola greca è pure usata in Salmo 97:7 nella Settanta per tradurre l’ebraico sha·hhahʹ. Qual è il senso di questi termini ebraico e greco?

      Sha·hhahʹ significa basilarmente “inchinarsi”. (Prov. 12:25) Tale inchino potrebbe esser fatto come atto di rispetto verso un’altra creatura umana, come verso un re (1 Sam. 24:8; 2 Sam. 24:20) o a un profeta. (2 Re 2:15) Abraamo si inchinò ai figli cananei di Het da cui cercò di comprare un luogo di sepoltura. (Gen. 23:7) La benedizione di Isacco a Giacobbe richiese che i gruppi nazionali e gli stessi “fratelli” di Giacobbe si inchinassero a lui. — Gen. 27:29; si paragoni 49:8.

      Dai suddetti esempi si capisce che questo termine ebraico di per se stesso non ha necessariamente un senso religioso o non significa adorazione. Ciò nondimeno, in un gran numero di casi si usa in relazione all’adorazione, sia del vero Dio (Eso. 24:1; Sal. 95:6) che di falsi dèi. — Deut. 4:19; 8:19.

      Inchinarsi a creature umane come atto di rispetto era ammissibile, ma inchinarsi a chiunque altro all’infuori di Geova come divinità era proibito da Dio. (Eso. 23:24; 34:14) Similmente, inchinarsi con adorazione davanti a immagini religiose o a qualsiasi cosa creata era positivamente condannato. (Eso. 20:4, 5; Lev. 26:1; Deut. 4:15-19) Pertanto, nelle Scritture Ebraiche, quando certi servitori di Geova si prostrarono davanti ad angeli, lo fecero solo riconoscendo che erano rappresentanti di Dio, non per rendere loro omaggio come divinità. — Gios. 5:13-15; Gen. 18:1-3.

      Il greco pro·sky·neʹo corrisponde strettamente all’ebraico sha·hhahʹ dando l’idea sia di rendere omaggio a creature che adorazione a Dio o a una divinità. Mentre il modo di esprimere omaggio è forse non tanto notevole in pro·sky·neʹo come in sha·hhahʹ, dove il termine ebraico dà vivamente l’idea di prostrarsi o inchinarsi, alcuni lessicografi indicano che in origine il termine greco dava vigorosamente questa idea.

      Come per il termine ebraico, si deve considerare il contesto per determinare se pro·ski·neʹo si riferisce esclusivamente a omaggio sotto forma di profondo rispetto o a omaggio sotto forma di adorazione religiosa. Dove c’è diretto riferimento a Dio (Giov. 4:20-24; 1 Cor. 14:25) o a falsi dèi e ai loro idoli (Atti 7:43; Riv. 9:20), si capisce che l’omaggio va oltre quello reso accettevolmente o secondo l’abitudine a uomini e rientra nel campo dell’adorazione. Anche quando l’oggetto a cui si rende omaggio non è dichiarato, si capisce che esso venga rivolto a Dio. (Giov. 12:20; Atti 8:27; Ebr. 11:21) D’altra parte, si comprende chiaramente che l’azione di quelli della “sinagoga di Satana” i quali son fatti “venire a rendere omaggio” davanti ai piedi di cristiani non è adorazione. — Riv. 3:9.

      L’omaggio a un re umano si trova nell’illustrazione di Gesù in Matteo 18:26. Si vede pure che questo fu il genere di omaggio che gli astrologi resero al bambino Gesù, “il nato re dei Giudei”, e che anche Erode professò di voler esprimere, e che i soldati resero con scherno a Gesù prima di metterlo al palo. Certo essi non consideravano Gesù come Dio né come divinità. — Matt. 2:2, 8; Mar. 15:19.

      Mentre alcuni traduttori usano la parola “adorare” nella maggioranza dei casi dove pro·sky·neʹo descrive azioni di persone verso Gesù, l’evidenza non autorizza a leggere in questa versione quello che non c’è. Piuttosto, le circostanze che diedero luogo all’omaggio corrispondono molto strettamente a quelle che diedero luogo a omaggio verso precedenti profeti e re. (Si paragoni Matteo 8:2; 9:18; 15:25; 20:20 con I Samuele 25:23, 24; II Samuele 14:4-7; I Re 1:16; II Re 4:36, 37). Le medesime espressioni degli interessati rivelano spesso

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