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  • Ho servito Geova con tutto il cuore
    La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
    • servizio lì per tre anni e mezzo! Vidi cinque persone con le quali vi avevo studiato la Bibbia simboleggiare la loro dedicazione a Geova.

      Nel novembre del 1950 fui assegnata a Montreal, dove sono ancora nell’opera di predicazione in servizio continuo. All’inizio subimmo ancora persecuzioni e arresti. Perciò facevamo molta attenzione nella distribuzione degli opuscoli prendendone solo cinque o sei per volta, e lasciandone uno ogni tre o quattro porte. Quindi lasciavamo la zona il più in fretta possibile.

      Una domenica mattina ero appena entrata nel mio alloggio dopo aver partecipato a questa distribuzione che arrivarono due poliziotti e mi chiesero di mostrare loro quello che avevo nella borsa e nelle tasche del cappotto. Parvero molto delusi quando non trovarono nessun opuscolo biblico.

      Da allora sono in una congregazione di lingua inglese, e ho avuto il privilegio di aiutare molti di quelli con i quali ho studiato a divenire testimoni di Geova. Ora a Montreal ci sono molte congregazioni, sia di lingua francese che di lingua inglese, e sono felice di aver contribuito in piccola misura a questo aumento.

      Avendo subìto quattro anni fa una grave operazione, e a motivo dell’età avanzata, avendo ora ottantasette anni, ho rallentato un po’. Comunque, con l’aiuto di Geova e con il suo spirito, posso ancora fare la pioniera. Ogni giorno ringrazio Geova dell’immeritata benignità che mi ha mostrata, facendomi stare vicino alla sua organizzazione, e dell’aiuto che mi ha dato per servirlo con tutto il cuore. Veramente, è come scrisse l’apostolo Paolo: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. — Filip. 4:13.

  • Esortati i diplomati di Galaad a imitare gli antichi Galaaditi
    La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
    • Esortati i diplomati di Galaad a imitare gli antichi Galaaditi

      NON è facile andare a servire in un paese straniero come missionari. Vuol dire lasciare amici, parenti e ambienti familiari. Bisogna adattarsi a nuove circostanze e forse affrontare problemi sconosciuti. Ma sono in serbo numerose benedizioni per quelli che sono desiderosi e in grado di fare sacrifici per aiutare persone di cuore retto a divenire servitori di Geova Dio.

      I cinquanta giovani uomini e donne che il 4 marzo 1974 si diplomarono dalla Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad hanno ragione di attendere queste benedizioni. Questo perché la maggioranza di loro ricevette assegnazioni per servire come missionari in campi esteri.

      I discorsi pronunciati il lunedì pomeriggio durante la cerimonia del conferimento dei diplomi li incoraggiarono a rimanere nelle loro assegnazioni per non perdere le gioie del servizio missionario. Un oratore esortò i diplomati a tenere dinanzi a sé l’obiettivo di promuovere la vera adorazione, non facendosi distogliere. Un altro diede risalto all’importanza d’avere coraggio, imitando uomini come Giosuè dell’antichità. Un altro ancora richiamò l’attenzione sul bisogno di mostrare saggezza in ogni passo che avrebbero fatto e di non lasciare che gli occhi della mente guardassero dietro di loro.

      F. W. Franz, basando i suoi commenti su I Cronache capitolo 5, additò gli antichi Galaaditi come esempio degno d’essere imitato.

      Ai giorni del re Saul gli Israeliti che abitavano il paese di Galaad a est del Giordano godevano di grande prosperità. Il loro bestiame era divenuto molto numeroso. Così essi si diedero coraggiosamente da fare per espandere il loro territorio oltre il paese di Galaad, verso il fiume Eufrate. Fecero questo in armonia con la promessa fatta da Dio al loro antenato Abraamo. — Gen. 15:18; 1 Cron. 5:10.

      Per cui vennero in conflitto con gli Agareni (probabilmente discendenti di Agar e così discendenti di suo figlio Ismaele, quindi Ismaeliti). I Galaaditi si trovarono davanti a un nemico molto più numeroso. Essi erano in numero di 44.760. Ma nel conflitto che ne seguì presero 100.000 prigionieri vivi. Questo non era affatto tutto l’esercito agareno, poiché la Bibbia narra che “molti eran caduti uccisi”. È evidente che i Galaaditi non avrebbero potuto ottenere la vittoria con la loro propria forza, e non fu così. Confidarono nell’aiuto di Geova Dio. “Invocarono in guerra l’aiuto di Dio”, dice il racconto biblico, “ed egli si fece supplicare a loro favore perché confidarono in lui”. — 1 Cron. 5:18-22.

      Facendone l’applicazione ai diplomati di Galaad, F. W. Franz li esortò similmente a confidare in Geova mentre, equipaggiati con lo scudo della fede e la spada dello spirito, la Parola di Dio, si sarebbero impegnati non in una guerra fisica, ma nella guerra spirituale contro nemici molto più numerosi.

      Dopo i commenti di F. W. Franz, il presidente della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad, N. H. Knorr, rivolse un’entusiastica esortazione a continuare a predicare imitando Gesù Cristo, i suoi apostoli e altri discepoli. Nella parte conclusiva del suo discorso, narrò moderni esempi dell’eccellente opera compiuta dai missionari e da altri nella predicazione della “buona notizia”.

      Successivamente i diplomati ricevettero una busta contenente il diploma, e il presidente della Scuola annunciò le loro assegnazioni di servizio in diciassette diversi paesi.

      La stessa sera i diplomati della cinquantaseiesima classe di Galaad offrirono un piacevolissimo programma, con musica europea, del Medio Oriente e dell’America del Nord oltre a due significativi drammi biblici. Il primo di questi drammi aiutò l’uditorio a trarre profitto da ciò che accadde a un profeta le cui attività sono narrate in I Re 13:1-32; l’altro dramma rappresentò notevoli esperienze degli Israeliti durante i quarant’anni che trascorsero nel deserto. Furono entrambi rappresentati in modo eccellente!

      Non c’è dubbio che i diplomati e altri che ebbero la gioia di essere presenti in quella occasione compresero vivamente il bisogno di continuare a predicare, imitando il coraggio e la devozione dei servitori di Dio dei tempi antichi.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
    • Domande dai lettori

      ● In che modo l’esigenza enunciata in Deuteronomio 23:2 influisce sulle prospettive dei figli illegittimi che diventano approvati servitori di Dio? — U.S.A.

      Il comando di Deuteronomio 23:2 fa parte della legge mosaica. Esso dichiara: “Nessun figlio illegittimo può entrare nella congregazione di Geova. Fino alla decima generazione nessuno dei suoi può entrare nella congregazione di Geova”.

      Questa era una legge con uno scopo che proteggeva i diritti di successione dei figli legittimi e della loro progenie. Scoraggiava pure la prostituzione e impediva il declino della disposizione familiare. Naturalmente, questa legge non esprimeva un giudizio eterno contro le persone. Fra i risuscitati dai morti che avranno l’opportunità di conoscere la volontà divina nel nuovo ordine di Dio ci saranno alcuni che erano stati figli illegittimi. — Riv. 20:13.

      Oggi Geova Dio non opera solo con una nazione di persone. La legge mosaica, secondo la cui norma i figli illegittimi non potevano divenire membri della congregazione del suo popolo, non è in vigore per i cristiani. (Col. 2:13, 14) Nessuno è perciò privato dell’opportunità di divenire servitore di Dio. Mediante rivelazione divina l’apostolo cristiano Pietro apprese che ‘non si deve chiamare nessun uomo contaminato o impuro’ a causa della nazionalità. (Atti 10:28) Quindi, parlando ai primi non Giudei che avrebbero abbracciato il cristianesimo, disse: “Per certo io comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accettevole”. (Atti 10:34, 35) Questo significa che tutti, anche gli illegittimi, possono divenire approvati servitori di Dio, purché vivano in armonia con la sua volontà.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
    • Domande dai lettori

      ● Secondo Pietro 3:10 dice: “Il giorno di Geova verrà come un ladro, in cui i cieli passeranno con rumore sibilante, ma gli elementi, essendo intensamente caldi, saranno dissolti, e la terra e le opere che sono in essa saranno

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