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  • Guardate attentamente l’eredità?
    La Torre di Guardia 1974 | 1° febbraio
    • tue pecore e le tue capre non hanno abortito, e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. Non ti ho portato nessun animale fatto a brani. Ne subivo io la perdita. Se uno era rubato di giorno o era rubato di notte, tu lo richiedevi dalla mia mano. La mia esperienza è stata che di giorno mi consumava il caldo e di notte il freddo, e il sonno fuggiva dai miei occhi”. — Gen. 31:38-40.

      30. Perché Giacobbe lavorò così strenuamente a favore di Labano per vent’anni?

      30 Ora Giacobbe non faceva il lavoro secolare solo per aiutare Labano, né per accumulare ricchezza materiale. Giacobbe accresceva il suo gregge con la prospettiva di tornare a suo tempo a casa con una famiglia propria. Perché? Perché sapeva che sia Abraamo che Isacco erano forestieri nel paese e che Dio lo avrebbe infine dato alla posterità di Abraamo. Giacobbe credeva in questa promessa. Tutta la sua anima ne era completamente presa. Voleva avere una casa libera, che servisse Dio interamente. E Dio lo benedisse così che la sua famiglia, i suoi dodici figli, divenne realmente il fondamento della grande nazione d’Israele.

      31. Quale opera hanno oggi i cristiani che somiglia a quella di Giacobbe?

      31 I cristiani hanno oggi un’opera da compiere che richiede attenzione con tutto il cuore. Quest’opera consiste nell’aver cura degli interessi del Regno. Si deve dichiarare la buona notizia. Ci vuole fedeltà. Si deve compiere l’opera pastorale con lo stesso zelo e lo stesso vigore con cui Giacobbe ebbe cura dei suoi greggi e di quelli di Labano. Come avvenne a Giacobbe, l’eredità avvenire merita d’essere guardata attentamente. La parola greca tradotta “guardava attentamente”, in Ebrei 11:26, significa distogliere lo sguardo da ogni altra cosa e rivolgerlo a un solo oggetto.

      32. Che cosa significa in realtà guardare attentamente l’eredità o la ricompensa?

      32 Se stiamo così attenti all’eredità nulla ci farà inciampare. Nulla ci distoglierà. Avremo la certezza della grande eredità, o nei cieli, come nel caso dei fratelli di Gesù Cristo generati dallo spirito, o nel reame terrestre del Regno. Quest’ultima speranza è nutrita dalla grande maggioranza dei testimoni di Geova oggi sulla terra. Entrambi i gruppi hanno l’attitudine dell’apostolo Paolo, che nutrì la speranza della chiamata “superna” (celeste). Egli scrisse: “Fratelli, io non mi considero ancora come se l’avessi afferrato; ma vi è una cosa al riguardo: Dimenticando le cose di dietro e protendendomi verso quelle davanti, proseguo verso la mèta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù”. Continui tutto il popolo di Dio a guardare così attentamente. — Filip. 3:13, 14.

  • Potete aspettare Geova?
    La Torre di Guardia 1974 | 1° febbraio
    • Potete aspettare Geova?

      “IN quanto a me, starò di vedetta per Geova. Sarò per certo in aspettativa dell’Iddio della mia salvezza. Il mio Dio mi udrà”. Così disse il profeta Michea. — Mic. 7:7.

      Avete la forte speranza in Dio che egli ebbe? Potete aspettare Geova? Quando sperate in qualche cosa di desiderabile che non potete ottenere immediatamente, mostrate infantile impazienza oppure confidate con calma in Geova? Di fronte all’avversità, state ‘in aspettativa dell’Iddio della vostra salvezza’?

      Aspettare non è sempre facile. Questo accade specialmente quando si spera in qualcosa da molto tempo. Come dice l’ispirato proverbio: “L’aspettazione differita fa ammalare il cuore”. (Prov. 13:12) Ciò nondimeno, il tempo si muove a ritmo costante, e riceviamo benedizioni quando facciamo tutto quello che possiamo per assicurarci un favorevole risultato e teniamo conto della volontà di Geova per noi nel fare progetti. Talvolta, inoltre, riceviamo benedizioni inaspettate, da una parte del tutto imprevista, e anche per queste siamo grati a Geova.

      A volte ci troviamo in situazioni che con le nostre capacità umane non riusciamo a risolvere. Che fare allora? Aspettate Geova, sì, ‘sperate in Geova’! Non stando pigramente seduti, ma pregando fervidamente Geova di guidare la cosa e lasciando fiduciosamente il risultato nelle sue mani. — Sal. 27:14; Prov. 20:22.

      È essenziale riconoscere che, mentre Geova sa che abbiamo bisogno di certe cose, non sempre ci apre la via perché otteniamo subito tutte le cose sperate. Anzitutto, possiamo non essere pronti per la responsabilità che accompagna il dono o il privilegio desiderato. Di qui il bisogno d’avere pazienza.

      Talvolta, inoltre, possiamo pensare d’aver bisogno d’una particolare cosa, ma può non essere realmente necessaria; in effetti, ci può essere nociva. In questo caso Geova non ci apre la via perché l’otteniamo. Naturalmente, insistendo negli sforzi, possiamo infine riuscire a realizzare un desiderio errato o imprudente, ma in questo modo non proveremo vera felicità o soddisfazione. Piuttosto, recheremo su noi stessi inutile avversità e ansietà perché non comprendiamo qual è la volontà di Geova per noi e non lo aspettiamo.

      Siete giovani? Allora siete forse come la maggioranza dei giovani che vogliono crescere in fretta per avere i privilegi e i diritti di cui godono gli adulti. Alcuni giovani ritengono che la sorveglianza dei genitori sia troppo stretta e non vedono l’ora che venga il giorno in cui potranno essere liberi dal freno dei genitori. Ma Geova ha saggiamente e amorevolmente provveduto che l’immaturità, l’inesperienza e l’impulsività dei giovani siano controllate dai genitori finché essi non siano in grado di assumere la responsabilità degli adulti. Quella di aspettare è pertanto la condotta saggia; vuol dire accettare la disposizione di Geova. Ma non aspettare nell’ozio.

      Quando si è ancora giovani, vi è molto da imparare e ci sono tante opportunità per acquistare esperienza, abilità e padronanza di sé. Prestando molta attenzione ai genitori e agli insegnanti potete allargare ogni giorno la vostra conoscenza in molti campi e ricevere prezioso addestramento per badare a voi stessi nei successivi anni della vita.

      Aspirate all’incarico di sorvegliante, o a divenire servitore di ministero in una congregazione cristiana? (Filip. 1:1; 1 Tim. 3:1) Per divenire qualificati ci vuole tempo. La Bibbia indica che colui che riceve tale nomina non dev’essere “un uomo convertito di recente”. (1 Tim. 3:6, 10) Né l’incarico di “anziano” potrebbe essere appropriatamente ricoperto da chi è ancora giovanetto. Egli dev’essersi conquistato il rispetto avendo buon giudizio e la capacità di dare ragionevoli consigli. Deve comprendere i problemi della vita. Deve avere un buon fondamento di conoscenza biblica per poter rispecchiare la mente di Geova nell’insegnare alla congregazione e nell’impartire disciplina quando è necessario. Tutto ciò richiede tempo. Richiede uno sforzo personale per accrescere le proprie capacità. Richiede pure di aspettare Geova.

      ASPETTATE IL SOLLIEVO DALL’OPPOSIZIONE

      Forse in casa vostra c’è un coniuge o un genitore incredulo. Egli o ella può avervi contrastato con violenza nel corso degli anni quando desideravate assistere alle adunanze cristiane o partecipare alla predicazione della buona notizia. Voi pregate per ricevere sollievo. Chiedete che l’oppositore sia eliminato? Naturalmente no! Piuttosto, che divenga più ragionevole, che l’amore di Dio intenerisca il suo cuore e così divenga un conservo credente nella casa. Ma molto spesso ciò richiede tempo. Intanto, invece di desiderare questo sollievo senza agire, ci sono cose precise da fare.

      Ad esempio, l’apostolo Pietro dice alle mogli cristiane di guadagnare i mariti increduli senza parola. Come? Con la sottomissione che si addice a una moglie e adornandosi con uno spirito quieto e mite. Forse si possono migliorare queste cose. Se la moglie e i figli non danno mai al capo di casa motivo di lamentarsi con ragione, egli ne sarà colpito, anche se ci vogliono anni. — 1 Piet. 3:1, 2.

      Un marito scrisse alla Società Torre di Guardia: “Qualche tempo fa mi sono messo a sedere e ho ripensato agli scorsi dodici anni della mia vita. Questo esame mi ha oppresso. Ho visto quanto sono stato terribilmente meschino con mia moglie, mentre ella ha sopportato tutto con umiltà. . . . Più io ero crudele, più ella mostrava amore e misericordia”. Ora egli partecipa insieme a lei all’adorazione e all’attività cristiana, con sua grande felicità e benedizione. È lieta di avere aspettato Geova.

      Soffrite per un’ingiustizia? Forse appartenete a una minoranza razziale o di classe che è in vari modi oggetto di discriminazione nel vostro paese. O potete anche essere messi in prigione perché non fate compromesso come cristiani. La tendenza naturale è quella di ‘rendere pan per focaccia’. Potreste divenire amareggiati e lasciare che il vostro cuore sia pieno d’odio per quelli di un’altra razza o per quelli al potere. Ma qual è la condotta giusta per il cristiano?

      Se si è fatto tutto il possibile per cercare sollievo presso le autorità o con ciò che voi stessi potete fare pacificamente, aspettate Geova! “Non dire: ‘Di sicuro renderò il male!’ Spera in Geova, ed egli ti salverà”. (Prov. 20:22) Gesù diede il più eccellente esempio. Quando era maltrattato, non minacciò o non oltraggiò i suoi persecutori. (1 Piet. 2:21-23) Siate certi che le ingiustizie non passano inosservate a Dio. Al tempo fissato da Geova “i malfattori stessi saranno stroncati, ma quelli che sperano in Geova sono coloro che possederanno la terra”. (Sal. 37:9) Forse siamo inclini ad essere impazienti che venga quel tempo, ma Dio s’interessa amorevolmente della salvezza di ogni sorta di uomini. — 1 Tim. 2:4.

      Il vostro bisogno di paziente perseveranza è forse grande come quello di un giovane cristiano in Europa che fu arrestato per la quarta volta perché non comprometteva la sua neutralità cristiana, e questo dopo avere già scontato tredici anni e un giorno di prigione? Egli continuò ad aspettare Geova. Ha fede che “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. (2 Piet. 2:9) Egli crede che Dio amministrerà prestissimo il diritto e la giustizia sulla terra mediante il celeste regno nelle mani del suo Principe della pace, Cristo Gesù. Avete tale fede?

      FORTE SPERANZA IN CASO DI MALATTIA

      Siete afflitti da salute cagionevole? Forse avete fatto tutto quello che potevate ragionevolmente fare per migliorare la vostra salute con un’alimentazione equilibrata, riposo, esercizio e cure mediche. Che cosa potete fare ora? Aspettate Geova! Non per ricevere una guarigione miracolosa, ma per avere la forza di perseverare, per avere buon giudizio nel decidere quali saranno le cure migliori in futuro, per il sollievo che sarà recato dal suo nuovo ordine.

      Benché non attribuiamo tutte le nostre malattie e i nostri disturbi al diretto intervento del Diavolo, come nel caso di Giobbe, tuttavia possiamo essere certi che a volte egli cerca effettivamente di approfittare del popolo di Geova nel suo indebolito stato fisico per causare scoraggiamento e anche per indurlo a rinunciare alla speranza. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Geova. Il salmista Davide pregò: “Sperai premurosamente in Geova, ed egli chinò dunque a me il suo orecchio e udì la mia invocazione di soccorso”. (Sal. 40:1) Anche voi potete pregare così mentre aspettate Geova. Geova non abbandona i suoi servitori. Egli dà loro la forza di perseverare se essi continuano a confidare in lui.

      Ma supponete che il medico comunichi che la morte è imminente. Tanto maggior ragione di sperare in Geova! Alcuni medici si sono sbagliati; ma se questa volta la diagnosi è esatta, quale emozionante pensiero è quello di non dovere attendere a lungo nella tomba prima di tornare in vita nella risurrezione sotto il regno del Figlio di Dio. Gesù disse: “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. Giobbe pregò Dio di nasconderlo nello Sceol e di ricordarsi di lui al tempo fissato. (Giov. 5:28, 29; Giob. 14:13-15) Sì, con tale forte incoraggiamento possiamo andare incontro anche alla morte!

      PUÒ ESSERE NECESSARIO ASPETTARE PER SPOSARSI

      È vostro desiderio sposarvi ma avete difficoltà a trovare la persona giusta? O dovete aspettare perché siete troppo giovani o finché sia soddisfatta qualche condizione? Benché non dobbiamo concludere che oggi Geova faccia incontrare alcuni perché si sposino, possiamo, ciò nondimeno, aspettarlo anche in queste cose. Ma in che modo, dite? Conformandoci alla sua saggia e amorevole esigenza di sposarci “solo nel Signore”, cioè solo con una persona che adora Geova. (1 Cor. 7:39) Se veramente amiamo Geova, non sarà gravoso per noi. Quello stesso amore di Dio ci spingerà a riempire la nostra vita dell’opera che Dio ha data da fare a tutti i suoi servitori. Così i nostri giorni saranno pieni di attività, e la nostra vita di uno scopo. Mentre aspetteremo Geova, avremo ‘molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la nostra fatica non è vana’. — 1 Cor. 15:58.

      Mentre aspettiamo un coniuge adatto possiamo impiegare il tempo per coltivare la padronanza di noi stessi, per migliorarci come cristiani. Diverremo di mente più spirituale, maggiormente in grado di assumere responsabilità, e così diverremo più desiderabili come coniugi. Col tempo potremo incontrare un desiderabile conservo credente del sesso opposto che cerca in un coniuge proprio queste qualità. Ad ogni modo, non siamo stati inattivi, forse in uno stato di tristezza e frustrazione, né ci siamo lasciati turbare sentimentalmente. Siamo stati occupati nel servizio di Geova e abbiamo fatto progresso come cristiani.

      Le Scritture sono piene di esempi di persone che attesero Geova e furono riccamente benedette. Di queste, Paolo scrisse: “Nella fede morirono tutti questi, benché non ottenessero l’adempimento delle promesse, ma le videro da lontano e le salutarono e dichiararono pubblicamente d’essere estranei e residenti temporanei nel paese”. — Ebr. 11:13.

      In contrasto con questi fedeli servitori dell’antichità, siamo proprio alla soglia del nuovo sistema che essi “videro da lontano”. Con forte assicurazione, perciò, continuiamo ad aspettare Geova con perseveranza, poiché “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza”. “Spera in Geova e osserva la sua via, ed egli ti esalterà per prendere possesso della terra. Quando i malvagi saranno stroncati, tu lo vedrai”. — 2 Piet. 3:9, 13; Sal. 37:34.

  • La responsabilità di quelli che danno consigli
    La Torre di Guardia 1974 | 1° febbraio
    • La responsabilità di quelli che danno consigli

      I SAGGI consigli sono di grande valore. In passato e al presente, le persone sono state disposte a pagare denaro per ricevere buoni consigli, non solo in questioni legali, ma in molti altri aspetti della vita. Re e governanti hanno molto apprezzato e impiegato uomini capaci di dare saggi consigli.

      I più preziosi consigli sono quelli che riguardano il modo di trovare e seguire la via della vita nel favore di Dio. E, come l’antico Israele ebbe abili consiglieri per aiutare il popolo, così oggi nella congregazione del popolo di Dio sulla terra ci sono uomini spiritualmente anziani che hanno la responsabilità di dare consigli. Essi fanno questo per guidare, rafforzare e proteggere i loro fratelli cristiani. — 1 Piet. 5:2, 3.

      È un privilegio dare tali consigli ma anche una gravosa responsabilità. Quella di dare consigli è una forma di insegnamento. E quelli che insegnano sono responsabili di ciò che insegnano e dell’effetto che ha su coloro ai quali insegnano. — Giac. 3:1.

      I consigli possono avere lo scopo di correggere, essere una forma di riprensione. Proverbi 25:12 dice: “Un orecchino d’oro, e un ornamento d’oro speciale, è il saggio che riprende all’orecchio che ode”. Notate però che dice il saggio che riprende. Non è importante solo la prontezza a consigliare. Un giovane inesperto potrebbe essere disposto a consigliare o a tentar di consigliare. Ma è qualificato? Esortando ad aiutare i fratelli che possono fare un passo falso, l’apostolo dice: “Voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo”. (Gal. 6:1) Non tutti sono così spiritualmente qualificati. Pertanto, quando Dio indusse Mosè a disporre che uomini risolvessero i problemi dell’Israele carnale, Mosè ordinò che fossero “uomini saggi e discreti ed esperti”. (Deut. 1:13-15) Coloro che fanno servizio come pastori e sorveglianti nella congregazione cristiana devono similmente essere uomini che mostrano saggezza e discrezione spirituale e che hanno esperienza.

      ESSENZIALE LA CONOSCENZA PER DARE SAGGI CONSIGLI

      Sia che vengano dati a una persona o a un gruppo, i consigli sono basilarmente di due specie: Quelli dati in risposta a una richiesta di spiegazioni o guida, e i consigli non richiesti dati perché ce n’è evidente bisogno. In entrambi i casi bisogna esercitare la debita cautela.

      Particolarmente riguardo ai consigli non richiesti, si dovrebbe considerare prima quanto sono realmente necessari. È grave la situazione? Ricordate che i Farisei del giorno di Gesù erano inclini a fare grandi

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