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Vittoria sul mondo senza conflitto armatoLa Torre di Guardia 1974 | 1° aprile
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era accusato da quelli che lo odiavano come motivo legale per farlo giustiziare dai Romani, Gesù non rinunciò al regno di Dio. — Giov. 18:36, 37.
33. (a) Sul palo di tortura, come fu completata la vittoria di Gesù, e come fu questo provato meno di tre giorni dopo? (b) Quale vittoria riguardo a questo mondo attende ancora il glorificato Gesù?
33 Poco dopo, mentre era appeso al palo di tortura sul Calvario, e quelli che lo odiavano gli passavano accanto e lo deridevano, Gesù non si rese simile a loro trattandoli nella stessa maniera. Quando, verso le tre del pomeriggio, Gesù disse: “È compiuto!” e chinò il capo esalando l’ultimo respiro, egli aveva invero riportato la vittoria sul mondo, e senza conflitto armato. (Giov. 19:30; 1 Piet. 2:22-24) Il mondo lo aveva ucciso come uomo, ma egli morì invitto. L’odioso mondo non trasse nessuna soddisfazione dalla sua morte. Non poté affatto impedirgli di conquistare il glorioso premio della sua vittoria sul mondo. Non erano passati per intero tre giorni che Dio Onnipotente lo destò dai morti in una stupenda vittoria sulla morte e quindi lo esaltò alla destra del trono del suo celeste Padre, del tutto irraggiungibile per l’odioso mondo sottostante sulla terra, semplice sgabello di Dio. (Filip. 2:5-11; 1 Piet. 3:22) Lo attende un altro genere di vittoria, e questa con i suoi santi angeli guerrieri alla futura “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. — Riv. 16:14, 16; 19:11-21.
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Riportano la vittoria sul mondoLa Torre di Guardia 1974 | 1° aprile
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Riportano la vittoria sul mondo
1. Per chi la vittoria di Gesù sul mondo costituì un modello, e come l’anziano apostolo Giovanni ne fu un’illustrazione?
CHE Gesù riportasse la vittoria sul mondo senza impegnarsi in un conflitto con esso mediante l’impiego di armi militari costituisce un modello per i suoi discepoli. I suoi fedeli apostoli del primo secolo E.V. imitarono tale modello. Tutto l’odio del mondo per decenni di tempo non riuscì a infrangere la loro incrollabile devozione al regno messianico di Dio e a farne tacere la predicazione mondiale. Solo alcuni anni prima della fine di quel secolo il cristiano apostolo Giovanni, probabilmente l’ultimo apostolo, scrisse ai conservi cristiani, dicendo: “Io Giovanni, vostro fratello e partecipe con voi alla tribolazione e al regno e alla perseveranza in compagnia con Gesù, mi trovai nell’isola chiamata Patmos per aver parlato di Dio e aver reso testimonianza a Gesù”. (Riv. 1:9) Come quei fedeli apostoli, i veri discepoli di Gesù ne imitano il modello per riportare la vittoria sul mondo di questo ventesimo secolo.
2. Come, secondo la profezia di Gesù inerente alle avversità dei suoi seguaci, è egli oggetto di odio da parte del mondo?
2 Benché non sia più sulla scena terrestre, Gesù Cristo è anche oggi oggetto dell’odio del mondo. A questa dichiarazione possono fare obiezione i quasi mille milioni di aderenti delle chiese della cristianità, che insisteranno: “Noi non lo odiamo!” Eppure c’è una prova mediante cui possiamo sapere se oggi odiamo Gesù. In una profezia riguardo a ciò che i suoi discepoli avrebbero subìto, Gesù disse loro queste parole di anticipato avvertimento: “Sarete oggetto di odio da parte di tutti a motivo del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. “Quindi vi
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