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  • Andiamo a un matrimonio?
    La Torre di Guardia 1974 | 15 maggio
    • quindi essere preparati al fatto che “non c’è rosa senza spine”.

      COME TRARRE PROFITTO DAL RICEVIMENTO

      Alcuni conoscenti di una coppia che si sposa ritengono di non avere il tempo di assistere alla cerimonia nuziale nella Sala del Regno, ma hanno però il tempo per le festività che seguiranno, quando si potrà bere, mangiare e ballare. Si può dire che questo equivalga a mettere il carro davanti ai buoi. In realtà, somiglia all’errore fatto dall’antico cacciatore Esaù, che preferì una minestra di lenticchie alle benedizioni spirituali della promessa fatta per prima a suo nonno Abraamo. La presenza al matrimonio è un’espressione di stima per quelli che si sposano, ma la presenza solo al ricevimento può significare che il principale interesse nella propria vita è quello di spassarsela. — Ebr. 12:16.

      I ricevimenti nuziali fra i testimoni di Geova sono stati spesso occasioni di utilità ed edificazione spirituale. Recentemente, a uno di questi ricevimenti nuziali furono fatti brevi discorsi, unendo l’umorismo e i consigli pratici di parecchi intimi amici della coppia di sposi. Furono anche cantati in modo eccellente alcuni cantici cristiani specialmente appropriati all’occasione, e, naturalmente, i festeggiamenti cominciarono chiedendo la benedizione di Dio sull’occasione.

      Anche qui bisogna stare attenti a tenere il ricevimento su un tono elevato affinché non divenga un’occasione per comportarsi in modo sfrenato o gozzovigliare, come avviene tante volte tra quelli del mondo. In breve, anche ai ricevimenti di nozze si darà ascolto al consiglio dell’apostolo: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. Così facendo la cerimonia nuziale, nonché i festeggiamenti che la seguiranno, saranno non solo occasioni gioiose ma anche occasioni di reciproca edificazione e di cui serbare cari ricordi. — 1 Cor. 10:31.

  • La stregoneria: Dovrebbero i cristiani cercarne le “guarigioni”?
    La Torre di Guardia 1974 | 15 maggio
    • La stregoneria: Dovrebbero i cristiani cercarne le “guarigioni”?

      IN GENERE, le persone del Nordamerica e dell’Europa considerano assurde le superstizioni diffuse fra parte della popolazione. Ridono delle credenze secondo cui toccando i rospi nascono porri, dormendo col viso illuminato dalla luna può derivarne pazzia, e di idee simili. Tuttavia molte di loro sono altrettanto superstiziose in modi diversi. Ad esempio, il timore dello “sfortunato” numero tredici impedisce d’avere negli alberghi un tredicesimo piano o una stanza con tale numero. Inoltre, molte persone in vista, persino capi politici, consultano astrologi e indovini.

      Nell’America Centrale e Meridionale, in Africa, in Asia e nelle isole del mare, la stregoneria e il voodoo sono spesso presi molto sul serio da gran parte della popolazione.

      Coloro che praticano la stregoneria e il voodoo attribuiscono tutte le infermità o la maggior parte di esse a malvage potenze soprannaturali, a “streghe” e a spiriti maligni. Perciò, ricorrono al soprannaturale nella cura delle malattie. Talvolta sembra che effettuino realmente una guarigione

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