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  • La morte di un dio
    La Torre di Guardia 1975 | 1° novembre
    • superiori a quelle dell’Onnipotente Dio scritte nella Bibbia.

      Dio non manda direttamente questa “operazione d’errore”, ma la lascia andare da quelli che sono ingannati per dimostrare che è proprio quello che vogliono. (Si paragoni Ebrei 4:12). In questo modo tutte le persone di cuore onesto possono vedere che Dio è giusto nel suo giudizio. (Riv. 19:2; 2 Tess. 1:6-8) Poiché non ‘accettano l’amore della verità’ quelli che ‘credono alla menzogna’ si troveranno fra “quelli che periscono” alla morte del loro “dio”, “l’uomo dell’illegalità”.

      Per questa ragione si segue la condotta saggia trovando ora il tempo di esaminare le prove che identificano e smascherano “l’uomo dell’illegalità”. Sarà motivo di grande felicità scoprire che vi sono meravigliose promesse di Dio le quali sono state oscurate dai falsi insegnamenti del clero della cristianità. ‘Essendosi messo a sedere nel tempio del Dio, avendo mostrato pubblicamente d’essere un dio’, “l’uomo dell’illegalità” ha impedito alle persone di imparare e di acquistare conoscenza intorno al vero Dio Geova, alle sue amorevoli qualità e ai suoi propositi verso il genere umano.

      Inoltre, guardando oltre la semplice identificazione dell’“uomo dell’illegalità”, chi cerca sinceramente la verità riscontrerà che l’eccellente proposito di Dio verso il genere umano è ora prossimo a essere realizzato. La distruzione di quelli che hanno presentato Dio sotto falsa luce sarà seguìta dalla completa eliminazione dell’attuale sistema di cose. Quelli che ‘accettano l’amore della verità affinché siano salvati’ sopravvivranno e avranno l’opportunità di vivere su una terra purificata. Questi soggetti saranno considerati nel prossimo numero de La Torre di Guardia. — Riv. 19:19-21; 7:9-17; 21:1-4; Sof. 2:3.

  • Apprezziamo la nostra relazione con Geova
    La Torre di Guardia 1975 | 1° novembre
    • Apprezziamo la nostra relazione con Geova

      ‘Mostrate d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli’. — Matt. 5:45.

      1. Perché facciamo tesoro di un buon amico, e perché dobbiamo considerare Geova come il nostro migliore amico?

      UN AMICO fidato è da considerare fra i nostri beni più preziosi. Una tal persona è di rassicurante conforto in tempo di bisogno ed è fonte di ristoratrice gioia quando abbiamo benedizioni da condividere. Se abbiamo alcuni amici leali siamo davvero ricchi. Ma chi considerereste il vostro migliore amico? Probabilmente quello con cui avete di più in comune e la cui relazione con voi soddisfa maggiormente i vostri bisogni. Possiamo tutti pensare ad amici che ci sono cari, ma non potremo mai trovarne uno fra loro che equivalga a Geova come amico che può così completamente soddisfare le nostre necessità. “A chi è senza energia dinamica fa abbondare la piena possanza”, impartendoci tutto quello che occorre per sostenerci. (Isa. 40:29-31) Quelli che apprezzano la loro relazione con Lui sono

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