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  • Effetti del fumo sul fumatore
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Sì, il fumo ha abbreviato milioni — molti, molti milioni — di vite. “Gli studi di medicina”, spiega The World Book Encyclopedia, “mostrano che la vita media di un fumatore è di tre o quattro anni inferiore a quella di un non fumatore. La probabilità di vita di un forte fumatore — quello che fuma due o tre pacchetti di sigarette al giorno — può essere di ben otto anni inferiore a quella di un non fumatore”.

      Nel tentativo di minimizzare i pericoli, sono ora immesse sul mercato sigarette cosiddette “innocue”. Ma sono veramente innocue? In che modo il fumo danneggia il fumatore?

      UNA SIGARETTA INNOCUA?

      La nicotina e un’altra sostanza contenuta nel fumo delle sigarette — detta comunemente catrame — sono a quanto pare i principali agenti che causano malattie. Per cui la quantità di catrame e nicotina presenti nelle sigarette è stata notevolmente ridotta. Anzi, in alcune marche il catrame è stato praticamente eliminato, e questo è qualcosa che spesso la pubblicità sottolinea. Le sigarette a basso contenuto nicotinico e di catrame sono a volte reclamizzate come “innocue”. Nel Constitution di Atlanta (U.S.A.) un titolo tipico di prima pagina annunciava: “Un pacchetto al giorno di certe sigarette può non essere pericoloso”.

      Ma cosa mostrano i fatti? Innanzi tutto, alle sigarette a basso contenuto di catrame sono aggiunte sostanze aromatizzanti. “Se non ci fossero sostanze aromatizzanti in queste sigarette a basso contenuto nicotinico e di catrame, non si sentirebbe nessun sapore”, spiega Peter Micciche, uno dei massimi esperti dei prodotti del tabacco. Ma cosa sono queste sostanze aromatizzanti? Sono “segreti del mestiere” noti solo alle ditte produttrici di tabacco e ai loro fornitori. Ma questi aromi chimici potrebbero essere nocivi alla salute, come dice un analista: “Non si sa se alcune di queste sostanze sono peggiori del catrame”.

      I fatti indicano pure che quando si fumano sigarette a basso contenuto di catrame e di nicotina, se ne fumano di più e si trattiene più a lungo il fumo nei polmoni. Questo al fine di soddisfare il forte desiderio di nicotina, una droga che può dar luogo ad assuefazione più dell’eroina. Ma in questo modo chi fuma sigarette a basso contenuto nicotinico e di catrame potrebbe assumere quasi la stessa quantità di queste sostanze nocive che dalle altre sigarette.

      Per di più, è possibile che la componente più pericolosa del fumo delle sigarette sia l’ossido di carbonio anziché il catrame o la nicotina. E alcune sigarette a basso contenuto di catrame e di nicotina emettono più ossido di carbonio delle sigarette normali!

      Due ricercatori danesi, il prof. Poul Astrup e il dott. Knud Kjeldsen, hanno pubblicato i risultati dei loro studi sugli effetti dell’ossido di carbonio emesso quando si fuma. Sulla base di un cumulo di prove ottenute dagli esperimenti, hanno concluso che “l’ossido di carbonio, non la nicotina, è il composto tossico che più contribuisce ad aumentare il rischio corso dai fumatori d’essere colpiti da aterosclerosi e malattie cardiache”. E bisogna notare che la maggioranza dei decessi collegati al fumo è evidentemente da attribuire a malattie vascolari e cardiache, e non al cancro.

      Il buon senso dovrebbe far capire a chi aspira il fumo delle sigarette che questo danneggia il suo apparato respiratorio. E i fatti lo dimostrano. Le ciglia vibratili all’interno dei canali bronchiali sono danneggiate per cui non possono più muoversi avanti e indietro per espellere germi e polvere. Inoltre il fumo riduce la capacità dei polmoni di liberarsi delle impurità aspirate. Questo significa che i fumatori corrono un maggior rischio di contrarre malattie causate da sostanze nocive trasportate dall’aria.

      In effetti è disonesto far pensare che esistano sigarette “innocue”. Il dott. Julius Richmond, massima autorità sanitaria degli Stati Uniti, ha detto: “Nella gran quantità di prove scientifiche raccolte sui pericoli del fumo non c’è nessun dato che faccia sperare che esista una sigaretta innocua o una quantità di sigarette non pericolosa”. Il dott. Richmond conclude dicendo: “L’unica sigaretta innocua è quella che non si accende mai”.

      Anche se non siete fumatori, siete al sicuro dagli effetti deleteri del fumo altrui?

  • Chi fuma danneggia anche gli altri?
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Chi fuma danneggia anche gli altri?

      Milioni di persone si ammalano seriamente, e spesso fatalmente, perché qualcun altro fuma. Ad esempio, se una madre fuma, danneggia spesso il suo nascituro. Anzi, può farlo morire ancor prima che nasca.

      “Com’è possibile?” chiederete. “Come può il fumo danneggiare il bambino protetto nel grembo di sua madre?”

      DANNI PER IL NASCITURO

      Quasi immediatamente dopo essere stata aspirata, la nicotina passa dal fumo al sangue della madre fumatrice. Questa potente droga restringe i vasi sanguigni presenti nell’utero, privando così il bambino di ossigeno e nutrimento. Nello stesso tempo l’ossido di carbonio giunge facilmente al bambino attraverso la placenta. Esso sostituisce in parte il vitale ossigeno presente nel sangue del bambino, necessario per una crescita e uno sviluppo normale.

      Interessante a questo riguardo è uno studio fatto da medici inglesi dell’Università di Oxford. Essi dicono che quando la madre fuma, si può vedere il bambino “che boccheggia nell’utero . . . è quasi sicuro che gli viene a mancare temporaneamente l’ossigeno”.

      I tristi risultati sono ampiamente documentati. “Durante la gravidanza il fumo può causare malformazioni congenite così gravi da provocare la morte del feto o quella del bambino poco dopo la nascita”, osserva la rivista Family Health. I bambini di madri fumatrici corrono un rischio tre volte maggiore di morire subito dopo la nascita. E ci sono il doppio di probabilità che nascano più piccoli del normale.

      Oltre a ciò, quando le madri fumano le probabilità di “morte da culla” (morte improvvisa del bambino) aumentano, del 52 per cento, dicono i ricercatori. Evidentemente i bambini di donne fumatrici nascono con insidiose anomalie nel cervello e questo può impedire la respirazione e causare una morte improvvisa.

      Se col fumo una madre può danneggiare il suo nascituro, che effetti ha il fumo sul bambino dopo che è nato?

      EFFETTI SUI BAMBINI

      In realtà i genitori che fumano costringono indirettamente i loro figli a fumare. “Quando i genitori fumano i bambini ne sono danneggiati pressappoco come se anch’essi fumassero da tre a cinque sigarette al giorno”, spiega lo specialista dei polmoni dott. Alfred Munzer. E per i sensibili polmoni di un bambino, questo è un gran veleno! Certo se siete genitori vi dispiacerebbe molto venire a sapere che qualcuno fa fumare a vostro figlio cinque sigarette al giorno!

      Ma il fatto che i genitori fumino danneggia veramente i figli? Il Journal of the American Medical Association riassume i risultati delle ricerche mediche nel campo e dice:

      “I bambini di donne fumatrici sono più soggetti al ricovero in ospedale per bronchite o polmonite dei bambini le cui madri non fumano. Un altro studio ha mostrato che le probabilità che un bambino prenda la bronchite o la polmonite sono quasi doppie se entrambi i genitori fumano. . . . Altri studi mostrano che la frequenza di affezioni respiratorie nei bambini è direttamente proporzionale alla quantità di tabacco fumato nell’ambiente dove vive il bambino. Inoltre, i bambini esposti al fumo del tabacco registrano aumenti delle palpitazioni cardiache e della pressione del sangue simili a quelli registrati dai fumatori”.

      Il fumatore, per il piacere che ritiene di trarre dal fumo, può decidere di danneggiare la propria salute. Ma pensate sia moralmente giusto che danneggi anche la salute dei suoi figli?

      EFFETTI SUGLI ADULTI

      E se siete un adulto che non fuma? Il fumo altrui vi danneggia?

      Quando state accanto a qualcuno che fuma, potrebbe essere quasi come se fumaste voi. “Gli studi mostrano”, fa notare Today’s Health, “che dal momento che un qualsiasi fumatore fuma la sua sigaretta solo per una piccola frazione del tempo in cui è accesa, il non fumatore potrebbe essere effettivamente costretto contro la sua volontà a respirare quasi tanto ossido di carbonio, catrame e nicotina quanto il fumatore che gli siede accanto”.

      Il dott. John L. Pool fa alcuni commenti sull’effetto che ha anche solo un breve aumento di ossido di carbonio nell’aria. Egli dice che quando i livelli dell’ossido di carbonio sono “superiori a otto parti per milione (l’aria pura ne ha da una a quattro parti per milione), la quantità di ossigeno che arriva a cuore e polmoni diminuisce nettamente”. Quanto ossido di carbonio può esserci nell’aria di una stanza piena di fumo?

      Philip Abelson, direttore di Science, ha scritto in un articolo di fondo per questa rivista: “In una stanza poco ventilata e piena di fumo, le concentrazioni di ossido di carbonio possono raggiungere facilmente parecchie centinaia di parti per milione, esponendo così i fumatori e i non fumatori presenti al rischio di avvelenamento”. Tali livelli di ossido di carbonio sono di gran lunga superiori al limite consentito dalla legge.

      Può questo fumo danneggiarvi veramente? Senz’altro! Forse se respirate il fumo vi sentite male. I fumatori non dovrebbero sorprendersi, perché molti, quando hanno fumato per la prima volta, si sono sentiti male e in certi casi hanno addirittura vomitato.

      Un altro fatto è che per chi ha disturbi di cuore può essere pericoloso respirare l’aria di una stanza piena di fumo. “È un chiaro pericolo per la salute”. Questa è la conclusione a cui si è pervenuti in seguito a uno studio diretto dal dott. Wilbert S. Aronow della California.

      Uno studio più recente effettuato su 2.100 uomini e donne di mezz’età rivela che anche gli adulti sani soffrono quando sono costretti regolarmente a respirare il fumo altrui. Questi non fumatori avevano i piccoli condotti aerei dentro i polmoni danneggiati come i fumatori. “È un danno permanente arrecato a persone che hanno deciso di non fumare”, spiega il fisiologo James R. White.

      Uno studio effettuato nella contea Erie, in Pennsylvania (U.S.A.), sottolinea ulteriormente il pericolo d’essere costretti a respirare il fumo del tabacco. Secondo il New York Times, questo studio “rivela che le mogli non fumatrici di uomini che fumano muoiono in media quattro anni prima delle donne i cui mariti sono anch’essi non fumatori”.

      COSA INDICANO LE PROVE

      Esistono prove conclusive che, anche se voi non fumate, il fumo degli altri fumatori può danneggiarvi. Questo è un fatto sempre più riconosciuto man mano che il tempo passa. Quasi tutti gli stati degli Stati Uniti e centinaia di città hanno qualche tipo di regolamento che vieta di fumare nei luoghi pubblici. E in alcune ditte si può fumare solo in certe zone stabilite. E poiché il fumo riduce la produttività, vari datori di lavoro offrono ai dipendenti gratifiche di centinaia di migliaia di lire se smettono di fumare.

      Non fumatori hanno intentato molti procedimenti giudiziari nel tentativo di ridurre l’inquinamento causato dai fumatori. In un caso il giudice fece notare che nella sala computer di una certa società le apparecchiature funzionavano male quando c’era fumo di sigaretta. Per cui decretò che, se si poteva vietare il fumo per proteggere una macchina, si poteva vietare anche per il bene delle persone.

      Alcuni fumatori sono infastiditi da tale legislazione che ostacola il loro vizio. La considerano ingiustificata. Uno ha detto: “Dopo tutto, fumare non è peccato”.

      Ma è proprio vero che non è peccato? Chi fuma può avere l’approvazione di Dio e dire di amare il prossimo?

      [Riquadro a pagina 7]

      RIVISTE CHE FANNO PROPAGANDA AL TABACCO

      Quasi tutte le popolari riviste americane incoraggiano a fumare riempiendo le loro pagine di pubblicità che esalta i piaceri del fumo. Lungi dall’essere eccezioni, le principali riviste femminili sono letteralmente piene di questa pubblicità.

      Considerate solo un esempio, la rivista “Redbook” del dicembre 1980. Delle sue 180 pagine, 14 contengono pubblicità di sigarette. Ci sono 11 pagine intere dedicate alla pubblicità di 11 marche di sigarette, due annunci di mezza pagina per altre due marche di sigarette e la pubblicità di un’altra marca ancora di sigarette che occupa due intere facciate affiancate. Ma questo non è nulla di strano. Altre riviste femminili dedicano altrettanto spazio a propagandare il micidiale tabacco.

      [Immagine a pagina 6]

      IL FUMO PRIVA IL BAMBINO IN VIA DI SVILUPPO DELL’OSSIGENO E DEL NUTRIMENTO NECESSARI PER UNA CRESCITA NORMALE

      [Immagine a pagina 7]

      IL FUMO DANNEGGIA ANCHE LE PERSONE

      VIETATO FUMARE

      IL FUMO DANNEGGIA LE APPARECCHIATURE

  • Chi fuma può dire di amare il prossimo?
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Chi fuma può dire di amare il prossimo?

      Chi fuma non solo contamina l’aria che altri devono respirare ma danneggia anche la propria salute. Il fumatore starebbe meglio se smettesse di fumare. E oltre a non contaminare l’aria risparmierebbe anche un bel po’ di denaro: fino a 700.000 lire all’anno solo nella spesa delle sigarette. Quindi l’unica cosa ragionevole che un fumatore possa fare è quella di smettere di fumare.

      Considerate la quantità di sostanze inquinanti presenti nel fumo che sale a spire dall’estremità accesa della sigaretta. Esso è molto più tossico del fumo aspirato dal fumatore. Il fumo respirato da chi sta attorno contiene due volte più catrame e nicotina, cinque volte più ossido di carbonio e 50 volte più ammoniaca del fumo aspirato dal fumatore, per non menzionare altri veleni.

      Se in un’automobile coi finestrini chiusi si fumano dieci sigarette, il livello dell’ossido di carbonio sale a 100 parti per milione, molto al di sopra del limite consentito negli Stati Uniti dalle norme federali circa la qualità dell’aria. “A una tipica festa all’università”, faceva rilevare il New York Times, “il livello di particelle del fumo delle sigarette presente nell’aria è 40 volte superiore al limite consentito negli Stati Uniti”. E come si è già detto, è confermato che coloro che sono regolarmente costretti a respirare tale fumo vengono danneggiati.

      SI PUÒ DIRE DI AMARE IL PROSSIMO?

      La Bibbia dice che quella di “amare il tuo prossimo come te stesso” è la “legge regale”, dando così risalto all’importanza di questa legge. (Giac. 2:8) Sarebbe indice di amore per il prossimo gettare deliberatamente rifiuti nella sua proprietà o sputargli in faccia? “Ovviamente no!” direte. E si commetterebbe un peccato facendo tale sgarbo a un vicino?

      La definizione del peccato aiuta a rispondere a questa domanda. “Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge”, della legge di Dio, dice la Bibbia. (I Giov. 3:4, versione cattolica della CEI) Quindi imporre deliberatamente al prossimo qualcosa di così sgradevole come uno sputo in faccia o dei rifiuti nella sua proprietà equivarrebbe a commettere un peccato. Sarebbe una violazione della “legge regale” che dice: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”.

      Ma cosa c’entra questo col fumo? Il dott. Isaac Asimov, in un articolo di fondo per Cancer News, lo indica in termini piuttosto vigorosi. “Quando qualcuno fuma in mia presenza”, dice, “il suo vizio non è privato. Le sue fetide esalazioni finiscono nei miei polmoni e nel mio sangue. Il suo cattivo odore diventa il mio cattivo odore e mi si attacca addosso. Ed egli accresce le mie probabilità di essere colpito da affezioni cardiache e da cancro del polmone”.

      Rispondendo ai fumatori che rivendicano la libertà di fumare in presenza d’altri, il dott. Asimov dice: “Se pensa d’avere il diritto di fumare e d’essere privato della libertà a causa della mia obiezione, sarebbe disposto a sopportarmi se mi sentissi in diritto di dargli calci nell’inguine e dicessi che le sue obiezioni mi privano della libertà? Mettiamo la cosa in questi termini: La sua libertà di fumare finisce dove cominciano i miei polmoni”.

      Non c’è dubbio, dar calci a qualcuno nell’inguine, sputargli in faccia o gettare rifiuti nella sua proprietà sono cose che non vanno d’accordo con l’amore del prossimo. Lo stesso dicasi del fumo. Equivale a usurpare i diritti altrui, a far loro del male anziché amarli. Sì, fumare è peccato.

      Un fumatore però potrebbe giustificarsi dicendo: “So che il fumo può far male. Per questo non fumo mai in presenza d’altri”. Quindi, se uno fumasse unicamente quando è solo, commetterebbe peccato? Non fa male a nessuno.

      È PECCATO FUMARE IN PRIVATO?

      Riflettete: Il fumatore danneggia se stesso. E chi è in effetti la fonte della nostra vita? “Presso di te [Geova Dio] è la fonte della vita”, risponde la Bibbia. “Egli stesso dà a tutti la vita e il respiro”. (Sal. 36:9; Atti 17:25) Sì, la vita è veramente un meraviglioso dono di Dio.

      Come mostriamo la nostra gratitudine per il dono della vita che Dio ci ha fatto? Facendo cose che possono rovinarla? Naturalmente no! È ovvio che sarebbe sbagliato farlo di proposito. In questo contesto, esaminate le parole di Joseph Califano, ex segretario americano alla Sanità, all’Istruzione e alla Sicurezza sociale: “Oggi non c’è dubbio che il fumo è veramente un suicidio al rallentatore”.

      È sbagliato distruggere di proposito la vita umana: è peccato. La Bibbia comanda ai cristiani di non contaminare neppure il proprio corpo: “Purifichiamoci dunque da ogni contaminazione di carne”, raccomanda. (II Cor. 7:1) Per ubbidire a questo comando il fumatore deve togliersi il vizio del fumo, poiché contamina veramente. Contamina le dita, i denti, il respiro, gli abiti, praticamente tutto quello con cui il fumatore viene a contatto.

      Ma che dire se un fumatore vuole smettere eppure il vizio è così radicato che non ci riesce? Sarà Dio misericordioso e comprensivo, dal momento che Gesù Cristo disse: ‘Lo spirito è desideroso ma la carne è debole’? — Matt. 26:41.

      LA DEBOLEZZA È UNA GIUSTIFICAZIONE?

      Non c’è dubbio che può essere molto difficile smettere di fumare. “È stato molto più facile smettere di prendere eroina che smettere di fumare sigarette”, hanno detto alcuni che avevano il vizio. I sintomi dell’astinenza dal tabacco durano molto più a lungo. “Nella maggioranza dei casi, il forte desiderio dura almeno un mese”, osserva la rivista Science 80, “e circa un quinto continuano a sentirlo per cinque-nove anni dopo avere smesso”.

      Questo spiega in parte perché molti smettono di fumare per un po’ e poi ricominciano. Nove fumatori su dieci desiderano smettere. Ma stare lontani dal tabacco è una lotta quotidiana, continua, che a volte dura anni. Milioni di persone hanno vinto la battaglia. Decine di milioni l’hanno combattuta e persa. Se uno ha tentato di smettere e non c’è riuscito, è opportuno pensare che Dio capirà e perdonerà questa mancanza?

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