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  • Tossicodipendenze: Fenomeno in aumento ovunque
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • I PARTE

      Tossicodipendenze: Fenomeno in aumento ovunque

      SECONDO un rapporto delle Nazioni Unite, l’abuso di droga ha “raggiunto proporzioni epidemiche e continua ad aumentare” in tutto il mondo. Prendiamo, ad esempio, l’eroina:

      ◻ In Gran Bretagna il numero di eroinomani conosciuti è aumentato quasi di un quinto dal 1978 al 1979, e la proporzione di donne tossicomani continua ad aumentare. In un anno gli attacchi causati dall’eroina sono quasi raddoppiati.

      ◻ In Messico ci sono circa 630.000 drogati, secondo gli esperti nella riabilitazione. “Il sette per cento di tutti i tossicomani del Messico sono eroinomani, un segno inquietante”, osserva un esperto.

      ◻ In Birmania, dove in passato l’eroina era coltivata spesso ma usata di rado, la situazione è cambiata. Ora si calcola ci siano 30.000 eroinomani birmani, e il governo è preoccupato.

      ◻ Nella Repubblica Federale di Germania i decessi per dose eccessiva sono aumentati molto rapidamente nell’ultimo decennio. Infatti, ora il paese ha una percentuale di morti per droga sei volte superiore a quella degli Stati Uniti. “Dal marzo del 1974 non è passato giorno in cui l’eroina non sia stata ampiamente disponibile in città”, dice un funzionario dell’antidroga di Berlino Ovest.

      ◻ Negli Stati Uniti l’eroinomania sta rapidamente aumentando dopo il calo degli anni settanta (a causa della minor quantità di eroina disponibile a quell’epoca). Nella città di New York i prezzi dell’eroina sono più bassi e i decessi causati dalla droga sono più numerosi che alcuni anni fa. “Il vizio che quattro anni fa mi costava 200 dollari al giorno ora che ho ripreso mi costa solo 100 dollari al giorno”, ammette un drogato che “guarì” dal vizio nel 1977 ma che nel 1980 ha ricominciato. A New York i decessi per droga sono saliti del 77 per cento dal 1978 al 1979.

      Ma nel campo delle tossicodipendenze l’eroina rappresenta solo la parte emersa dell’iceberg. Gli esperti di chirurgia plastica di New York e Los Angeles fanno affari favolosi, rimettendo a posto il naso di coloro che fiutano cocaina: fra le narici si formano buchi grandi fino a un centimetro di diametro. “La cosa pericolosa è che di solito ci si accorge che la parte è danneggiata solo quando è troppo tardi”, avverte un chirurgo il quale aggiunge: “Il buco più grande che ho visto era di forma ovale ed era lungo circa due centimetri”.

      In tutti gli Stati Uniti si stanno diffondendo nuove droghe come il PCP (detto “polvere d’angelo”), molto meno costoso della cocaina. Il PCP, una droga molto imprevedibile, può causare sintomi “che non si distinguono da quelli della schizofrenia catatonica”, dicono i medici. La polizia di Los Angeles riferisce i casi di tre persone che sotto l’effetto del PCP hanno spezzato le manette. Non sembra che gli effetti di questa droga si esauriscano completamente se non dopo lunghi periodi di tempo, se pure si esauriscono.

      Le moderne tossicodipendenze, comunque, non si limitano a eroina, PCP, cocaina o altre droghe conosciute. In molti paesi sviluppati sta emergendo una nuova generazione di drogati apparentemente rispettabili. Ne conoscete qualcuno?

  • I nuovi tossicodipendenti: Ne conoscete qualcuno?
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • II PARTE

      I nuovi tossicodipendenti: Ne conoscete qualcuno?

      MARIA (non è il suo vero nome) era sempre più tesa dopo che il marito aveva divorziato da lei e la figlia aveva lasciato l’università. “Ero così sconvolta che cominciai a bere martini a pranzo”, ha confessato. “Quando mi accorsi che bevevo anche a metà mattina, andai da Giacomo, il mio medico oltre che amico, il quale mi prescrisse il Valium. Mi avrebbe aiutato a combattere lo stress”.

      Maria non divenne un’alcolizzata, ma finì per assuefarsi ai tranquillanti, “cosa di cui né Giacomo né io ci rendevamo conto”, ha detto. Un pomeriggio perse i sensi dopo avere per caso preso troppi tranquillanti insieme a sonniferi. “Nel torpore provocato dalla droga lasciai del cibo sui fornelli accesi”, rammenta e aggiunge: “Se non fosse tornato a casa mio figlio di lì a qualche minuto sarebbe scoppiato un grave incendio”.

      Un caso eccezionale? Tutt’altro. L’Istituto Nazionale per l’Abuso di Droga calcola che solo negli Stati Uniti circa due milioni di donne siano assuefatte a droghe prescritte dal medico. Nel periodo di dodici mesi terminato nell’aprile del 1977, negli U.S.A. approssimativamente 880 decessi furono attribuiti all’uso di Valium. Nella maggioranza di questi casi le vittime avevano preso il Valium insieme ad alcool o a un altro farmaco.

      Considerate il Darvon. È un sedativo famoso che può anche uccidere. Negli U.S.A., solo nel 1978, si calcola che 1.200 persone siano morte per abuso di questa droga.

      È vero che le donne sono quelle che fanno il maggior abuso di farmaci prescritti dal medico, ma gli uomini ne sono tutt’altro che immuni. Un crescente numero di dirigenti americani fa un eccessivo uso di pillole, spesso prese insieme ad alcool.

      In alcuni casi i medici prescrivono tranquillanti per aiutare uomini d’affari che sono forti bevitori a stare lontani dalla bottiglia. Ma, come riferisce un medico, “almeno il 95 per cento d’essi ritorna all’alcool nel giro di un anno. E la cosa più grave non è questa. Nientemeno che un terzo sono assuefatti anche al Valium”.

      Tranquillanti come il Valium hanno alcuni impieghi legittimi in medicina, ad esempio nella cura dei disturbi muscolari e dell’epilessia. Ma perché tanta gente non può più farne a meno?

      In certi casi vengono prescritte erroneamente queste droghe per combattere il comune stress. Il dott. Sydney Wolfe, direttore del Public Citizens Research Group di Washington, dice quanto segue: “Al presente sono prescritti tranquillanti minori in misura dieci volte superiore al necessario”. Studi indicano che molti medici pensano non ci sia abbastanza tempo per ragionare sulle cause fondamentali dell’ansietà durante le visite in studio, per cui allungano la mano e prendono il blocco delle ricette.

      I fabbricanti di tranquillanti hanno recentemente concordato di stampare sulle etichette delle pillole il chiaro avviso di non usarle per combattere “lo stress della vita quotidiana”. Pur di ottenere i farmaci che desiderano avidamente, i pazienti sono disposti a mentire al medico, prendere pillole in prestito dagli amici o andare da diversi dottori. In ultima analisi, è il paziente che ha la responsabilità di evitare l’abuso di droga.

      Come si possono evitare problemi coi tranquillanti? Ecco alcuni suggerimenti.

  • È proprio necessario prendere tranquillanti?
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • III PARTE

      È proprio necessario prendere tranquillanti?

      MIGLIORANO LA SITUAZIONE?

      Uno studio inglese effettuato da ricercatori di Oxford ha permesso di appurare che chi prendeva tranquillanti come ad esempio il Valium correva un rischio cinque volte maggiore d’avere un grave incidente stradale rispetto ad altri.

      “I medici hanno preso l’abitudine di prescrivere più medicinali del necessario”. — Esperto di sanità citato in “World Health Magazine”.

      PROBLEMI D’INSONNIA?

      Si risolvono con le pillole? “Nella maggioranza dei casi le pillole sono del tutto fuori luogo. Molti che non riescono a dormire soffrono di depressione e dovrebbero essere curati in altri modi”. — Dott. Harvey Moldofsky, Toronto Western Hospital.

      “C’è una chiara e riconoscibile lacuna nell’istruzione impartita dalle scuole di medicina e nell’istruzione postscolastica circa la corretta prescrizione di ipnotici [sonniferi] e il loro uso e trattamento”. — Dott. Charles Krauthammer, Alcohol, Drug Abuse, and Mental Health Administration, U.S.A.

      “MA DICEVANO CHE NON PRODUCEVA ASSUEFAZIONE!”

      “Ci sono buone indicazioni che il Valium produce assuefazione fisica . . . Molti non sanno che Valium, Darvon e codeina producono assuefazione, e queste sono le [droghe] ora prescritte troppo comunemente”. — Dott. Sidney Wolfe, Public Citizens Health Group.

      ‘I sintomi di astinenza dal Valium sono più acuti che quelli dell’astinenza dall’eroina’. — Testimonianza di un medico al Senato degli U.S.A.

      CHI VI PRESCRIVE LE PILLOLE?

      Ricercatori inglesi hanno scoperto che il 35 per cento delle ricette per tranquillanti non sono scritte dai medici, ma dal personale dello studio, di solito l’infermiera! Solo il 17 per cento dei medici interrogati si preoccupava di scrivere personalmente tutte le ricette.

      Non è il caso di andare da un medico che si interessi veramente di aiutarvi, non solo di prescrivervi pillole? Non insistete perché vi dia qualche medicina, se lui pensa che non ne abbiate bisogno.

  • Dipendenza dall’alcool: Altro problema di portata mondiale
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • IV PARTE

      Dipendenza dall’alcool: Altro problema di portata mondiale

      L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ riferisce che l’abuso di alcool è un “motivo di allarme” in tutta la terra. Ecco alcune cifre:

      Dal 1950 al 1976, in 25 paesi, l’aumento del consumo annuale di alcool pro capite andava dal 30 per cento in Portogallo a niente meno che il 500 per cento nella Repubblica Federale di Germania.

      In Inghilterra e nel Galles i ricoveri in ospedale per alcolismo sono aumentati di venti volte negli scorsi 25 anni.

      In Brasile i primi ricoveri [in ospedale] con la diagnosi di alcolismo si sono triplicati dal 1960 al 1970.

      Un terzo degli incidenti stradali nella Zambia e fino a due terzi in Venezuela sono causati da eccesso nel bere.

      “I problemi connessi all’alcool . . . sono aumentati così rapidamente . . . che ora sono tra i maggiori problemi di salute pubblica del mondo e minacciano di rallentare lo sviluppo economico del terzo mondo e sovraccaricare i servizi sanitari della maggioranza dei paesi”. — Rapporto dell’OMS.

      In ogni parte del globo c’è un nesso fra alcool e criminalità. Il rapporto dice che secondo gli studi, “dal 13 al 50 per cento degli stupri, dal 24 al 72 per cento delle aggressioni e dal 28 all’86 per cento degli omicidi si possono attribuire all’alcool”.

      “Siamo vivamente preoccupati per un problema che è chiaro si sta aggravando: questo nesso fra il bere e i reati violenti. Non c’è dubbio che circa metà degli omicidi commessi in questo paese sono opera di persone che avevano bevuto”. — Lord Harris, presidente del Parole Board di Gran Bretagna.

      SE SIETE INCINTE, NON BEVETE ALCOOL!

      Uno studio condotto in California su 32.000 donne indica che quelle che bevono due bicchierini al giorno corrono il doppio dei rischi d’avere un aborto spontaneo rispetto a quelle che se ne astengono.

      Uno studio condotto a New York indica che l’alcool parrebbe agire “sul feto come un veleno, con tutta probabilità potente”, e che appena trenta grammi di alcool alla settimana potrebbero essere pericolosi per il feto.

      Se durante una gravidanza una donna beve alcuni bicchierini al giorno accresce notevolmente il rischio che il suo bambino nasca con la sindrome fetale da alcool, e questa può causare anomalie fisiche e ritardo mentale.

      “Qualsiasi donna che intenda avere un bambino dovrebbe astenersi da ogni bevanda alcolica sia prima che durante l’intero periodo della gravidanza”. — Dott. Patrick MacLeod, genetista, e dott. David F. Smith, pediatra.

  • Chiedete spiegazioni al vostro medico!
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • V PARTE

      Chiedete spiegazioni al vostro medico!

      “ANCOR prima di prendere la prima dose di un medicinale prescritto dal medico, interessatevi di scoprire su quel farmaco più di quanto ne sappia il medico stesso”. — Dott. Robert Mendelsohn, autore di “Confessions of a Medical Heretic”.

      Un altro medico consiglia: “Scegliete il medico come se ne dipendesse la vita, poiché un giorno potrebbe essere proprio così”. Egli aggiunge: “Se il medico è competente, non vi farà prendere un farmaco senza dirvi

      ◻ il nome,

      ◻ per che cosa lo prescrive,

      ◻ quali rischi può comportare,

      ◻ e quali sono i primi segni ammonitori a cui fare attenzione per scorgere eventuali gravi effetti collaterali.

      Il principio è semplice: non prendete mai un farmaco a meno che il medico non vi abbia chiaramente specificato nome, natura, rischi ed effetti collaterali”. — Dott. George D. Lemaitre, autore di “How to Choose a Good Doctor” (Come scegliere un buon medico).

      Non è necessario essere aggressivi o polemici quando si chiedono spiegazioni al medico. La maggioranza dei medici sono lieti di rispondere alle domande dei pazienti. Se il medico è troppo occupato per spiegarvi perché vi prescrive un certo farmaco, potete avere le informazioni necessarie anche consultando il vostro farmacista di fiducia. Se non riuscite a comunicare col vostro medico, cercatene un altro. Il medico con cui siete in buoni rapporti sarà in grado di curarvi meglio.

  • Miti popolari sulla marijuana
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • VI PARTE

      Miti popolari sulla marijuana

      MITO “La marijuana non è più così popolare fra i giovani come lo era negli anni sessanta”.

      REALTÀ Dagli anni sessanta l’uso di marijuana è andato costantemente aumentando. Forse oggi i ragazzi non ne parlano così tanto, ma è perché la considerano una cosa ovvia.

      Nel 1962 solo il 4 per cento degli americani dai 18 ai 25 anni aveva sperimentato l’ “erba”. Oggi la cifra è salita al 68 per cento! Nel Maine e nel Maryland uno studente delle scuole superiori su sei “fuma” quotidianamente. — Istituto Nazionale per l’Abuso di Droga.

      MITO “Fumare marijuana non è più dannoso che fumare tabacco”.

      REALTÀ Fumare tabacco fa molto male, ma fumare marijuana è più dannoso in molti modi. L’Università della California ha riscontrato che tra i fumatori di marijuana le affezioni delle vie aeree aumentavano del 25 per cento dopo solo due mesi di forte fumo. “Tra i fumatori di tabacco, i segni di bronchite cronica e di sensibile aumento di affezioni delle vie aeree si notano di rado se non dopo 15-20 anni di fumo”. — Rivista “Patient Care”.

      “Uno studio condotto tra fumatori di marijuana mostra che cinque sigarette di marijuana la settimana fanno più male ai polmoni che sei pacchetti di sigarette fumate nello stesso periodo”. — “New York Times”.

      “Da osservazioni cliniche e ricerche accumulate, sembra ci sia la crescente probabilità che il danno causato all’apparato respiratorio dal regolare uso di marijuana è maggiore di quello causato dal fumo di tabacco”. — Rivista “Patient Care”.

      MITO “La marijuana non lascia postumi, e questo indica che non ha effetti a lungo termine”.

      REALTÀ “A differenza dell’alcool, che è solubile in acqua e viene rapidamente espulso dal corpo, il THC e altre sostanze presenti nella marijuana sono solubili nei grassi e possono rimanere e accumularsi nel corpo per una settimana o più dopo avere fumato la marijuana”. — “New York Times”.

      “Un recente studio condotto su scimmie Reso dimostra che avvengono permanenti cambiamenti strutturali” nelle onde cerebrali (EEG) in seguito all’uso di marijuana. — Rivista “Patient Care”.

      MITO “La marijuana rende la persona più sveglia, maggiormente in grado di guidare un auto”.

      “Non guiderei mai se fossi ubriaco, ma guido sempre quando fumo marijuana . . . Anzi a volte penso che dopo aver fumato guido anche meglio”. — Fumatore diciassettenne di marijuana.

      REALTÀ I fumatori di marijuana sono particolarmente pericolosi al volante perché spesso non credono che le loro capacità di guidare siano ridotte. Non si rendono conto della loro pericolosità e a volte pensano di poter guidare meglio.

      “Harry Klonoff dell’Università della British Columbia, esaminando 64 uomini e donne, ha riscontrato che nella maggioranza dei casi la marijuana riduceva la loro capacità di guidare”. — “Newsweek”.

      “Uno studio condotto per conto della National Highway Traffic Safety Administration su conducenti coinvolti in incidenti mortali indica che l’uso di marijuana è un fattore determinante”. — “Medical Tribune”.

      MITO “La marijuana è una droga semplice, relativamente leggera, paragonabile all’alcool”.

      REALTÀ L’alcool è una droga “semplice” nel senso che contiene una sola sostanza attiva, l’alcool etilico. La marijuana, secondo il calcolo più recente, contiene oltre 400 diverse sostanze chimiche. Gli scienziati non hanno idea degli effetti prodotti da alcune di queste sostanze, ma di altre si sa che sono pericolose.

      Il benzantracene e il benzopirene sono due note sostanze cancerogene (che causano il cancro) presenti nel fumo di marijuana in quantità dal 50 al 70 per cento maggiori che nel fumo delle sigarette.

      MITO “La marijuana che i ragazzi fumano è la stessa che fumavano quando io ero un ragazzo”.

      REALTÀ La marijuana di oggi è molto più forte di appena alcuni anni fa. “Il campione medio di marijuana confiscata nel 1975 conteneva solo lo 0,4 per cento di THC (tetraidrocannabinolo), sostanza chimica che produce alterazioni mentali. L’anno scorso, grazie alle perfezionate tecniche di coltivazione, la media era del 4 per cento . . . è dieci volte più potente”. — “New York Times”.

      “Come faccio a sapere se mio figlio si droga?” Ecco alcune cose suggerite dall’Health Insurance Institute di New York:

      ◻ Ride troppo di cose che nessun altro trova divertenti.

      ◻ Sembra ubriaco ma non odora di alcool.

      ◻ Tende a stare seduto con lo sguardo fisso nel vuoto.

      ◻ Inappetenza e rapida diminuzione di peso.

      ◻ Il contrario: fa man bassa nel frigorifero.

      ◻ Resta fuori più del solito e dà risposte evasive quando gliene è chiesta la ragione.

      ◻ Divora libri e articoli sul soggetto della droga.

      [Grafici a pagina 8]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      Uso di marijuana fra i diplomandi delle scuole superiori negli U.S.A.

      60%

      50-

      40-

      30-

      20-

      10-

      0-

      1975 1976 1977 1978 1979

      Usata fino al mese precedente

      Uso sporadico

      [Grafico]

      Confronto tra due tracciati EEG

      Normale

      Quattro mesi dopo aver fumato per sei mesi

      [Grafico/Immagine a pagina 9]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      “. . . dieci volte più potente”

      1975

      1979

      THC (tetraidrocannabinolo): una sostanza chimica che produce alterazioni mentali

  • Perché diventano tossicomani?
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • VII PARTE

      Perché diventano tossicomani?

      “UN FATTO sorprendente è che secondo vari studi condotti negli U.S.A. le casalinghe bianche della media borghesia sono le prime candidate all’abuso di tranquillanti”. — “Maclean’s”.

      PERCHÉ COMINCIANO A DROGARSI?

      È interessante notare che, come indicano esperimenti fatti su animali, “il vizio della droga non è tanto una debolezza della carne quanto una reazione allo stress, all’isolamento e alle privazioni sociali . . . Chi si sente solo, disadattato, chi si sente in fondo alla scala sociale è molto più soggetto a diventare un regolare consumatore di droga e con tutta probabilità a prendere il vizio”. — Editoriale, “Star” di Toronto.

      Comprovando questa opinione, il dott. Stanton Peele, autore di “Love and Addiction” (Amore e vizio), dice che ‘la sola alternativa al vizio è di assumere la propria responsabilità; il solo rimedio è l’amor proprio’.

      “Tutti si drogano, sia papà che viene a casa dopo aver bevuto qualche birra, sia la mamma che va dal medico a farsi prescrivere il Valium ‘solo per arrivare fino a sera’ . . . Non ci facciamo più tanto caso come dieci anni fa. È incredibile quanta apatia ci sia ora da parte dei genitori”. — Assistente sociale.

      PROTEGGETE I VOSTRI FIGLI DANDO UN BUON ESEMPIO

      In un sondaggio condotto fra 14.000 studenti dell’Ontario (Canada) si è riscontrata una stretta relazione fra vita familiare e abuso di droga.

      “Se la madre usa ogni giorno tranquillanti leciti prescritti dal medico, i figli sono tre volte e mezzo più soggetti a usare marijuana; cinque volte più soggetti a usare LSD o amfetamine; sette volte più soggetti a usare tranquillanti illeciti; e dieci volte più soggetti a usare narcotici”.

      D’altra parte, “le famiglie [dove pochi figli avevano problemi con la droga] . . . non erano permissive, ma stavano bene insieme e si divertivano insieme. Il padre era energico e la madre tenera, ma erano entrambi affettuosi. I genitori avevano una religione, sapevano cosa credevano e non avevano paura a far conoscere ai figli i propri valori. I ragazzi avevano faccende da sbrigare, orari da rispettare, erano disciplinati, e i genitori si interessavano di tutte le loro attività. I padri non erano alcolizzati e le madri non erano propense a usare tranquillanti. I genitori erano visti come buoni ascoltatori che consultavano i figli ma era chiaro che le decisioni le prendevano loro”. — “Star” di Toronto.

  • Esiste qualcosa di meglio
    Svegliatevi! 1981 | 22 settembre
    • VIII PARTE

      Esiste qualcosa di meglio

      VORRESTE che qualcuno vi aiutasse a risolvere il problema della droga? Ecco qualcuno che si è liberato dal vizio:

      Leona, ora venticinquenne, usava marijuana, amfetamine, mescalina e cocaina. Cos’è che l’ha aiutata a smettere?

      “Fui molto sorpresa quando seppi che Dio ha un proposito riguardo alla terra e alle persone che l’abitano. Egli promette fra l’altro che sulla terra saranno ristabilite condizioni paradisiache”. Venuta a conoscenza di queste promesse, ebbe una speranza per il futuro.

      “Appresi pure che è importante aver cura del proprio corpo e della propria vita. Dato che la vita viene da Dio, giustamente tutto ciò che abbiamo appartiene a lui, noi compresi”. Il fatto di sapere queste cose costituì per Leona l’incentivo a smettere di drogarsi. Ma qualcos’altro le fu di aiuto.

      “Il Salmo 83:18 indica che Geova è il nome personale di Dio. Usando il suo nome in fervida preghiera, sentivo di potermi veramente accostare a lui. Ecco qualcuno di potente, forte, che si interessava di me, e si atteneva sempre al bene. Avevo trovato qualcuno che meritava veramente di esercitare l’autorità”.

      Studiando la Bibbia con i testimoni di Geova, Leona fece sua la speranza di cui aveva bisogno per smettere di drogarsi. La sua relazione con Geova le diede la forza necessaria per vincere la battaglia.

      Charles, che all’università aveva cominciato a prendere l’LSD e l’hashish, ammette che fu lo studio della Bibbia ad aiutarlo a rinnovare la mente. “Dopo appena tre settimane di studio gettai hashish per un valore di 100 dollari nella tazza del gabinetto e decisi di non drogarmi mai più”, dice. Lo studio biblico lo ha aiutato anche a rendere più felice il suo matrimonio.

      Phillip cominciò a drogarsi quando aveva 11 o 12 anni. La sua vita divenne “un vero e proprio incubo senza alcuna apparente via d’uscita salvo il suicidio”, che desiderava di continuo. Phillip divenne ladro, attaccabrighe, alcolizzato e spacciatore di droga. L’abuso di droga gli procurò allergie, mal di testa e crisi epilettiche, nonché l’epatite provocata dagli aghi infetti che usava per iniettarsi la droga. Infine, Phillip chiese aiuto ai testimoni di Geova.

      “La persona che mi mandarono mi convinse che c’era un Dio che si interessava di me”, spiega. “Appresi che questo Creatore ha anche un proposito riguardo all’uomo e offre la vita eterna a coloro che sono nel suo favore. Non potete immaginare come ne fui felice. Oggi godo buona salute, pace mentale e ho una stretta relazione con Dio”.

      Forse non credete che nella Bibbia ci sia veramente qualcosa che possa cambiare tutto il vostro modo di vedere la vita, ma è così! Se in chiesa non ve l’hanno detto, è perché le chiese non parlano delle cose meravigliose che Geova Dio si propone di fare riguardo a questa terra. Il semplice fatto di sapere che Dio vuole davvero che le persone abbiano la vita sulla terra può già far cambiare il modo in cui si considera la propria vita. Non è incoraggiante sapere che presto Dio interverrà per eliminare guerre, inquinamento, delitti e malattie, le cose che rendono misera la vita di milioni di persone? La Bibbia le promette veramente? Accertatevene da voi, leggendo nella vostra Bibbia Salmo 37:1-11, Isaia 65:17-25 e Rivelazione 21:3-5.

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